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Autore: Ryu Hime    07/11/2018    1 recensioni
[Tratto dal Prologo]
–Dove cazzo sei stato!? Lei ti ha cercato dappertutto! E adesso è scomparsa! Tutto per colpa tua! Tua maledizione!- urlò Komor, adirato come mai lo era stato in vita sua.
Quell’uomo non rispose, in cuor suo sapeva quanto avesse ragione.
-Che cosa ci fai qui?- domandò duramente il Capo Palestra, furioso per il suo mutismo.
–So dov’è.-
[Tratto dai capitoli]
-Allora? Chi sceglie per primo?- domandò Belle, la ragazza bionda.
-Direi di far scegliere a Touko, dopotutto è casa sua.- disse Komor aggiustandosi gli occhiali.
La ragazza in questione fissava le Pokeball con un’espressione concentrata, come se stesse cercando di scrutare l’anima dei loro ospiti.
Passarono due minuti prima che si decidesse ad allungare la mano verso una delle sfere rosse e bianche.
[Autrice]
L'intero viaggio all'interno di Unima ed il post Lega, più qualche chicca direttamente dalla mia mente malata.
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Komor, N, Touko, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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Dove sei?

Erano passati tre mesi.
Strano come passa veloce il tempo e quante cose possono cambiare in così poco tempo.
Umbreon era tornata a lavorare con Makoto che non faceva più viaggi tanto lunghi per lavoro.
Belle ormai era ospite fissa dalla professoressa Aralia come apprendista.
Komor studiava all’università di Austropoli. Per fare cosa non era ancora del tutto chiaro.
Touko era rimasta a Soffiolieve, in camera sua.
I suoi Pokémon erano costantemente fuori dalle Pokeball, anche Reshiram che attirava non poche attenzione da parte di qualsiasi essere vivente che passasse da quelle parti. In compenso era diventata l’“attrazione” più acclamata dai bambini di Soffiolieve. Lei, da parte sua, li lasciava fare mentre se ne stava accucciata sotto la finestra di Touko
Ogni tanto capitava che qualche Allenatore bussasse alla sua porta per sfidarla per il titolo di Campione. Allora lei usciva di malavoglia dalla sua tana e nel giardino di casa lo sconfiggeva con facilità. Belle andava spesso a farle visita, aveva perso qualche diottria a furia di studiare china sui libri troppo vicino ai caratteri, così ora indossava un paio di occhiali.
Touko si era fossilizzata sul letto della sua stanza, non usciva quasi mai e a nulla erano servite le suppliche di sua madre. Era più forte di lei, era come se le avessero prosciugato tutta l’energia vitale. La sua Squadra le stava accanto, soprattutto Serperior che ormai la trattava come una bambola di cristallo.
Si tormentava a pensare ad N.
Sapeva che doveva andare avanti, ma proprio non riusciva a scappare da quello stato di fossile.
Aveva preso ad ascoltare tutti i giorni musica malinconica che non faceva altro se non ricordarle che N se n’era andato.
Non piangeva, faceva passare i giorni guardando fuori dalla finestra con lo sguardo spento.
Finché…
Era un mattino autunnale come tanti quando qualcuno suonò con decisione al campanello.
Aki la chiamò in salotto. Pensò che fosse l’ennesimo Allenatore che voleva sfidarla, ma quando scese la aspettava uno spettacolo alquanto bizzarro.
Si fermò sugli scalini guardando con gli occhi fuori dalle orbite le due mamme che, sedute al tavolo, bevevano tè e chiacchieravano amabilmente.
Si strofinò gli occhi più volte, ma le due Aki erano ancora lì.
Ho bisogno del controllo di un ottico.” si disse con decisione.
-Touko! Sembra che ne stiano capitando di tutti i colori là fuori.- disse una delle due.
-Ho saputo che hai incontrato ben due Pokémon leggendari! Non è cosa da tutti!- disse l’altra.
Touko continuò a guardare le due donne confusa senza dire una parola.
A quel punto una delle due guardò l’altra con uno sguardo eloquente.
Quella sembrò capire subito.
-Ops! Mi ero dimenticato del travestimento!- esclamò infatti.
Travestimento?
Non ebbe nemmeno il tempo di fare domande perché la donna che aveva appena parlato si tolse la parrucca e la maschera sottostante.
-Lascia che mi presenti.- disse, questa volta con un tono più maschile.
Terminò di togliersi il travestimento e quando ebbe terminato della sosia di Aki rimase un uomo dagli occhi castani ed i capelli neri. Un completo verde bottiglia sotto un impermeabile tabacco.
-Viaggio per il mondo in qualità di agente della Polizia Internazionale. Il mio nome… mi spiace, non posso divulgarlo. Ma il mio nome in codice è Bellocchio.- disse tutto orgoglioso.
-Sei un collega di papà.- commentò Touko.
-Più o meno. Ci occupiamo di ambiti leggermente diversi.- rispose l’uomo.
-Sono arrivato da poco e ho scoperto che tu, insieme ai Capi Palestra, hai distrutto il castello del Team Plasma e costretto i seguaci alla fuga.-
Aki si rese conto di un dettaglio che sarebbe potuto sfuggire a chiunque, ma non a lei: negli occhi di sua figlia era tornata una luce, la fiamma della battaglia.
-Ma c’è un però, purtroppo c’è un però. Coloro che si fanno chiamare “Sette Saggi” sono ancora qui ad Unima. Per questo sono qui. Ho un favore da chiederti. Vorrei che ci aiutassi a scovarli.-
Touko rimase in silenzio per un attimo, ma sapeva già qual era la risposta.
-Vi aiuterò.- rispose semplicemente.
-Benissimo!- esclamò l’uomo entusiasta.
Stava per uscire dalla porta quando sembrò ricordarsi una cosa.
-Oh, giusto. Pare che sia stato avvistato un Allenatore che cavalca un enorme Pokémon nero nella regione vicina. Ho saputo che ti avrebbe fatto piacere saperlo.- disse l’attimo prima di uscire dalla porta.
Aki guardò la figlia che sembrava essersi paralizzata sul posto.
-Mamma… ho bisogno di un favore.- disse con una risoluzione nella voce che non le sentiva da mesi.
-Per favore, tagliami i capelli.- disse.
Aki non chiese nulla, si limitò a guardare la figlia sbigottita, ma fece come le aveva chiesto. Alla fine la chioma castana le sfiorava le spalle.
L’indomani mattina Touko era pronta a partire. Quella volta lo zaino era significativamente più piccolo, aveva messo dentro solo lo stretto necessario. Inoltre tutti i Pokémon, eccetto Serperior, erano nelle loro Pokeball.
Non prese il cappello e chiese alla madre di non dire a nessuno dove a nessuno dove fosse andata.
Aki guardò la figlia allontanarsi dalla cittadina a passo svelto.
Quella scena la riportò indietro di sette anni.
Vide Makoto girato di spalle con Umbreon che camminava al fianco, esattamente come Touko e Serperior in quel momento.
Una paura ignota si impossessò della donna e sperò che fosse soltanto la preoccupazione di una madre che vede andare sua figlia per un altro viaggio da sola per Unima.
Non poteva sapere che quella volta Touko non sarebbe tornata indietro.
 
Qualche mese dopo
Il campanello suonò con decisione ed Aki corse alla porta spalancandola di colpo.
Sulla soglia c’era Komor. Era leggermente cambiato, non indossava più gli occhiali ed aveva un’aria più rilassata.
-Buongiorno.- il ragazzo non fece nemmeno a terminare la frase che Aki iniziò a piangere a dirotto prendendolo alla sprovvista.
-Che cos’è successo?- chiese preoccupato facendo accomodare la donna su uno dei divani del soggiorno.
-La mia bambina…- mormorò con la voce rotta dai singhiozzi.
Komor cercò di calmarla, ma sembrava non ci fosse fine ai lamenti della donna.
-Cos’è successo?- riprovò qualche minuto dopo.
-Touko… era… era partita per… per… per catturare certi “Sette Saggi” che erano scappati all’arresto. Non doveva saperlo nessuno… ma… ma… sono mesi che non si fa sentire e… e non c’è modo di… di…- non terminò la frase perché ricominciò a piangere a dirotto.
-È… è sparita.- concluse sempre piangendo.
Komor impiegò qualche istante per elaborare la cosa.
Dopodiché balzò in piedi ed iniziò ad armeggiare con l’Interpoké. Non ci volle molto a scoprire che quello di Touko era irraggiungibile.
Contattò i Capi Palestra, ma nemmeno loro sapevano nulla. La professoressa Aralia non dava notizie migliori.
Dopo quei futili tentativi si fece spiegare da Aki tutto quello sapeva.
Touko non si faceva sentire da mesi e dopo che Makoto aveva saputo che (dopo la cattura dei Saggi) nemmeno Bellocchio ne sapeva più nulla.
Makoto era partito a cercarla, ma non aveva avuto fortuna.
Nemmeno Nardo sapeva nulla.
Komor si unì alle ricerche e dopo due mesi di continua ricerca accadde qualcosa di inaspettato.
Gli Interpoké di Komor e Belle avevano iniziato a suonare.
Con loro grande stupore avevano visto che su entrambi gli schermi era segnalata la posizione di Touko. Si trovava nei pressi di Fortebrezza.
Belle, Komor e Makoto si precipitarono sul posto, ma una volta arrivati dove indicavano gli Interpoké dei due ragazzi trovarono soltanto lo zaino di Touko, nascosto tra le fronde di un grande albero. La Squadra della ragazza era esausta, meno Reshiram, la quale non era stata impiegata in battaglia.
La cercarono in lungo e in largo, ma la Campionessa sembrava essere scomparsa nel nulla.
I Pokémon erano stati curati, ma non avevano saputo comunicare dove si trovasse.
Reshiram aveva cercato di contattarla, ma sembrava che la mente di Touko fosse intoccabile, come se qualcosa le impedisse di mettersi in contatto con la parte più profonda di sé.
Dovettero passare altri tre mesi perché venisse data ufficialmente per dispersa.
 
Un anno dopo
-So dov’è.-
La voce di N gli era suonata quasi estranea alle orecchie, come se non fosse reale.
-Cosa?- chiese allora con la gola secca.
-So dove si trova.- ripeté il verde.
Komor si allontanò dal ragazzo con due rapide falcate prima di girare in tondo con una certa frenesia mettendosi le mani nei capelli mentre Emboar lo guardava preoccupato.
-Perché non sei venuto prima?- chiese infine.
-Non sapevo cosa fosse successo. L’ho scoperto solo recentemente.-
-E ti sembra una giustificazione!? E in ogni caso… come hai fatto a trovarla?-
-La connessione che c’è tra Reshiram e Zekrom è simile a quella che c’è tra me e Touko. Ho dovuto girare per parecchio Unima, ma alla fine l’ho trovata.-
-Anche Reshiram ci aveva provato come…-
-Devono avere qualcosa che le impedisce di rintracciarla, probabilmente il campo di forza di Kyurem. Io sono riuscito a superarlo perché c’era Zekrom a darmi man forte.-
-Aspetta. A chi ti riferisci? E cosa c’entra Kyurem adesso?-
-È stato il Team Plasma. Non so esattamente cosa voglia da Touko, ma sono alla Fossa Gigante dove dimora Kyurem. Zekrom sente che sta soffrendo, devono averlo catturato.-
-E come mai…-
-Kyurem era lo scheletro dell’Antico Drago, quello che riuniva in sé anche Reshiram e Zekrom, sono collegati grazie alla mente.- rispose il verde con la massima calma.
Komor misurò a grandi passi la Palestra un paio di volte.
-Perché sei venuto qui?- chiese alla fine.
-Perché so che tu puoi trovare la fossa prima di chiunque altro.- rispose.
-In effetti ho una mezza idea di dove potrebbe trovarsi, ma ho bisogno di una conferma.- rispose il Capo Palestra superando N a grandi passi.
Disse ad un suo collaboratore che si sarebbe assentato per un po’ e che, di conseguenza, le lotte in Palestra sarebbero state sospese.
-Dove stiamo andando?- domandò N.
-A Boreduopoli. Aristide è un pozzo di coscienza per quanto riguarda i Pokémon Drago. Se vogliamo una conferma per la Fossa Gigante è da lui che dobbiamo andare.- spiegò mentre digitava un paio di tasti del computer.
L’attimo dopo stringeva una Pokeball in mano.
-Un po’ di sicurezza in più.- disse mentre richiamava Unfezant.
N non disse nulla ed i due salirono sul Pokémon Orgoglio e volarono alla volta di Boreduopoli.
La raggiunsero verso sera e Komor andò dritto a casa di Aristide che li accolse non senza una certa sorpresa nel vedere N.
Non gli diedero tempo di riprendersi dallo stupore perché Komor gli spiegò velocemente quello che era successo.
-La Fossa Gigante si trova a nord-est, vicino a Fortebrezza, è raggiungibile se si percorre il Percorso 13. È un luogo da cui la gente si tiene alla larga visto che la maggior parte delle persone che vi si sono avventurate non hanno più fatto ritorno.- spiegò il Sindaco inflessibile accarezzandosi distrattamente la barba.
-Dobbiamo andare. Non sappiamo se…- Komor non ebbe il coraggio di finire la frase.
-Verrò anche io. Se ci sarà davvero il Team Plasma ad attenderci non possiamo permetterci leggerezze.- disse Aristide risoluto.
-Bene, allora direi di andare.- disse Komor uscendo in fretta.
Il terzetto si diresse così verso la Fossa Gigante.
La raggiunsero a notte inoltrata.
Non sembrava esserci nulla, ma N sosteneva che Touko si trovasse all’interno della caverna.
Dovettero appostarsi dietro gli alberi per diverso tempo perché dei membri del Team Plasma si facessero vivi.
Indossavano abiti diversi rispetto alla prima volta che li avevano visti: uniformi nere, sul petto all’altezza del cuore lo stemma del Team Plasma. Un cappello nero dove troneggiava una grossa X al centro ed un bavaglio scuro che copriva il volto dal naso in giù.
-Allora… non devono scoprire che siamo qui. Potrebbero decidere di scappare e se Touko fosse davvero con loro sarebbe un disastro.  Dobbiamo agire d’astuzia.- disse Aristide.
N portò la mano ad una delle sue Pokeball e richiamò Zoroark che immediatamente si trasformò in una delle sentinelle.
-Questo può andare?- domandò.
Aristide lo guardò soddisfatto prima di annuire.
-Una volta che Zoroark avrà aperto una via potremo partire all’attacco.- decretò.
-Bene, siamo tutti d’accordo?- domandò Komor.
Zoroark ed N annuirono.
-Bene allora, andiamo.- disse Aristide poco prima di uscire dal nascondiglio e mettere KO le due sentinelle grazie a Salamence.
Li legarono ad un albero vicino ed aspettarono il ritorno di Zoroark.
N notò che Komor si stava rigirando tra le mani una Pokeball, ma era abbastanza sicuro che non fosse sua.
Il Pokémon Mutevolpe tronò dopo qualche minuto con aria soddisfatta.
Ho messo al tappeto diversi rompiscatole, ne ho approfittato anche per dare un’occhiata in giro. Hanno ricoperto tutto di metallo e creato una vera e propria base. Dai discorsi che facevano sembrerebbe che la tua bella si trovi nel laboratorio.” spiegò.
N spiegò in parole povere che cosa aveva detto il Pokémon e in men che non si dica si prepararono ad entrare nella base del Team Plasma.
Riuscirono ad infiltrarsi nella base senza dare troppo nell’occhio prima che una piccola pattuglia non li sorprendesse a pochi metri dalla loro destinazioni.
Diedero immediatamente l’allarme.
Subito Komor mise mano alle sue Pokeball e richiamò Haxorus, Emboar e Serperior. Non un Serperior qualunque, era quella di Touko.
-Che cosa ci fa con te!?- esclamò Aristide guardando il Pokémon Reale che si faceva largo tra le guardie senza riguardi per nessuno.
-L’ho recuperata da Aki poco prima di partire, non le ho spiegato tutto, ma abbastanza perché mi mandasse lei.- rispose il Capo Palestra con una certa soddisfazione.
-Bene, io li tratterrò qui il più a lungo possibile. Voi trovate Touko.- disse Aristide mentre richiamava Haxorus e Salamence.
N e Komor corsero verso il laboratorio seguendo le indicazioni di Zoroark che nel frattempo teneva il Team Plasma a distanza con Palla Ombra.
Erano ormai in vista della porta metallica quando N si bloccò sul posto.
-Ma che diavolo fai!?- esclamò Komor.
-Ti faccio guadagnare tempo.- rispose il verde mentre si preparava a combattere con Zoroark.
Komor non disse nulla, riprese a correre e raggiunse la porta che aveva indicato il Pokémon Mutevolpe.
La osservò per un attimo, era magnetizzata, ma poteva sbloccarla facilmente
-Emboar, Sprizzalampo!- esclamò.
Il Pokémon Suincendio eseguì l’attacco e la porta si aprì con un suono secco, danneggiata e fumante.
Serperior si era già precipitata all’interno.
Komor si era a malapena affacciato, ma quello che vide fu più che sufficiente.
All’interno, circondata da tubi metallici (prontamente distrutti da Serperior) c’era Touko.




*solito aspetto da mezzo drago*
Eccomi!
Ok non ho fatto passare esattamente un mese... ma pazienza.
Parto subito dicendo che mi rendo conto della velocità (forse un po' eccessiva) del capitolo, ma sinceramente non volevo perdermi in ciancie.
Per quanto riguarda il taglio di capelli... semplicemente me la sono immaginata così. Era anche un modo per sottolineare l'evoluzione, il cambiamento del suo personaggio.
Come avete visto ciò che accade è praticamente quello che accade nel prologo, effettivamente ho fatto una parentesi un po' grande...
Personalmente non ho altro da dire quindi...
Ringrazio con mile inchini e giochi di coda Alex Ally per aver recensito e tutti voi che continuate a seguirmi :D
Noi ci vediamo la prossima volta con Non è così che doveva andare.
Alla prossima <3
Ciau! ^.^
*saluta sbracciandosi e scodinzolando*
   
 
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