Ciao a tutti! Sono Elizabeth Black. Da anni amo moltissimo la coppia Sirius/Remus e questa volta ho deciso di scrivere una storia un po' più enigmatica e diversa dalle solite che scrivo! Spero vi inculchi un po' di interesse e che vi piaccia. Ci tengo moltissimo ad essa e prometto di aggiornarla spessa, ho già qualche capitolo scritto, ma aspetto per pubblicarlo. Buona lettura! 
                                                                                   PROLOGO 
-Ci vediamo al termine delle vacanze estive!- Esclamò un già malinconico Sirius mentre scendeva dal treno e vedeva sfilare i propri amici verso i rispettivi genitori. Era stato un anno fantastico il quarto. Avevano compiuto vari scherzi, erano finiti per la millesima volta in punizione e avevano riso e molto. Tale gioia provocata da tali eventi, sparì quasi totalmente appena Sirius si voltò verso la coppia che austera lo guardava mentre lo attendevano, Walburga e Orion Black. Avrebbe passato un’ulteriore estate rinchiuso in quella casa che tanto non sopportava, ma anche quest’anno non avrebbe ceduto per i propri amici, per suo fratello e soprattutto per sé stesso. Nessuno avrebbe eliminato dal suo volto la sua espressione spensierata e talvolta ribelle. Nessuno. Almeno così pensava mentre vedeva i propri amici essere accolti con aria al contrario sua, molto allegra e festosa.

Era cresciuto di qualche centimetro al termine dell’estate, aveva persino fatto crescere i capelli sino alle spalle. -Non dirmi che te li lascerai così, sembri una donnina!.- Fece un ingresso teatrale James all’interno dello scompartimento del treno.
Non erano solo i capelli ad essere cresciuti, ma anche i lividi che riportava sul proprio corpo, ora coperti dalla divisa, ma Sirius decise di far finta di nulla ed abbozzò un enorme sorriso verso il proprio amico che ora lo stava già guardando con i suoi occhiali tondi dal quale sbucavano delle iridi color cervino che cercavano di scrutarlo curioso. -Tutto bene Sirius?- Stava per formulare una bugia, quando per fortuna a salvarlo fu l’ingresso meno trionfale da parte di Remus che invece li salutò con il solito sguardo timido ma allo stesso tempo dolce che lo rispecchiava. -Anche tu stanco?- Chiese James un po’ avvilito nel vedere che nessuno dei due aveva la stessa energia che li contraddistingueva, soprattutto Sirius.

-Mi dispiace deluderti James…- Sospirò Remus. -Sono passati solo 3 giorni.- E con tale frase Remus lasciò che i propri amici la completassero autonomamente. In sintesi era avvenuta la luna piena e non si era ancora ripreso del tutto, pienamente normale per un ragazzo di soli 15 anni. -Ma dimmi.- Continuò Remus con aria meno spossata o almeno si sforzava di convincere se stesso e gli altri che fosse così. -Hai detto “anche tu”, chi altro dovrebbe essere stanco?- James indicò con lo sguardo Sirius che dall’entrata di Remus, dopo un saluto con il capo, aveva preso poi a guardare dalla finestra, ma era palese che non la stesse guardando realmente. Remus si schiarì la voce. -Ho sentito.- E qui alzò di un tono la voce affinché anche Sirius venisse coinvolto nella conversazione. -Che hanno scelto i prefetti…- E qui Remus non poté evitare di sorridere. -NO!- James spalancò la bocca e saltò sul sedile facendo ridere Lupin. -Che ti avevo detto che ti avrebbero scelto eh!?- Senza aspettare un secondo di più, Potter si gettò a capofitto su Remus per abbracciarlo, ma il festeggiamento terminò appena si resero conto che mancava una certa presenza in esso. -Non sei contento Sirius?- Chiese un James piuttosto basito, non era da lui, in passato si sarebbe persino messo a correre per tutto il treno di Hogwarts. -Sirius?- Ripetette insistente, trattenne persino il respiro ansioso di capire che cosa gli stesse succedendo.
Poi finalmente Black si mosse e si voltò verso di loro. -Sono contento per te Remus, sarà un anno fantastico.- Ma ciò che sorprese entrambi è che dietro quel grande sorriso che ora stava mostrando ad entrambi, le sue particolari iridi grigie, erano leggermente arrossate. Sirius Black aveva pianto? A Remus tale scena fece stringere il petto e si promise a sé stesso, in quello scompartimento del treno, a due ore di distanza da Hogwarts, che avrebbe fatto di tutto pur di non rivedere mai più quello sguardo sulla persona che era per lui più di un fratello, mai più.

Note autrici: 
Eccoci di nuovo qui! Ovviamente da questo prologo non si capisce poi granché, ma spero di avervi fatto incuriosire almeno in minima parte! Vorrei sapere le vostre impressioni tramite una recensione o mi basta anche che la seguiate o che la mettiate tra i preferiti al fine di farmi comprendere che c'è un interessa da parte vostra nel seguirla! Ne sarei molto ma molto felice! Grazie mille, alla prossima!