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Autore: scoiattolo17    12/11/2018    2 recensioni
"Un sorrisetto si formò sul volto dell’uomo ancora in auto; all’inizio era l’ultima persona che avrebbe voluto al fianco. Quando gliela presentarono era una novellina giovane ed inesperta. Adesso invece… Adesso che le aveva insegnato il lavoro, il loro legame era diventato praticamente inscindibile… Adesso si sarebbe opposto con tutte le sue forze prima di essere diviso da lei.
Purtroppo la cosa non avrebbe tardato".
Ciao a tutte! Eccomi di nuovo tra voi :)
La mia nuova storia ha come protagonisti i nostri amati Ryo e Kaori in versione poliziotti.
Cinque omicidi, avvenuti in una sola notte, impegneranno i nostri due agenti alla risoluzione del caso. Buona lettura! S.
:)
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hideyuki Makimura, Kaori Makimura, Mick Angel, Ryo Saeba, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Saeko era seduta sulla sua poltrona di pelle bianca, gambe accavallate, braccia incrociate e una strana smorfia pretenziosa sulla faccia.
Aveva ascoltato il racconto di Eriko pochi minuti prima e adesso aspettava con impazienza notizie  dal tecnico informatico che si stava operando per trovare il sito con il quale l’Unione contrabbandava droga.
-Finalmente, in qualche modo, ti sei rivelata utile pure tu, Kaori- aveva sentenziato poco prima.
Mick aveva guardato la ragazza dai capelli corti con tristezza, sapeva bene quanto la Nogami potesse essere stronza. Ma, con suo stupore, Kaori non aveva reagito, anzi. Probabilmente non l’aveva neanche sentita.
 
Kaori stava pensando a Ryo. Chissà se lui avrebbe approvato quella situazione? Avrebbe venduto anche lui una testimone alla Nogami? Per cosa poi? Una misera pista sul dark web?
-Trovato!- il tecnico informatico fece cenno ai tre di avvicinarsi -Ecco la pagina… Sembra un sito di prostituzione… Ci sono le foto delle ragazze e… Qua ci sono quelle degli ‘Angeli’-
-Bene… Quindi la ragazza non mentiva…- sussurrò Saeko -Riesci a risalire all’indirizzo IP del computer dal quale aggiornano le foto?- chiese al tecnico.
-Posso provarci, ma il deep web solitamente usa reti criptate, non sarà facile…-
-Sei o non sei il tecnico informatico migliore di tutta Tokyo? Sono convinta che ce la farai…- Gli sussurrò maliziosamente la bella ispettrice.
 
Kaori, non sopportando più il modo di fare di quella donna, stava per andarsene quando bussarono alla porta.
Entrò un agente dell’Interpol in borghese che chiese il permesso di trasportare Eriko in uno degli alloggi adibiti al programma protezione testimoni di Tokyo.
Kaori scattò in piedi  : -Vado con loro- esordì e, senza nemmeno aspettare un consenso da parte della Nogami o di Mick, uscì dall’ufficio seguita dall’agente.
-E’ troppo indisciplinata, non trova, signor Angel?- chiese l’ispettrice.
Mick si limitò a stringere le labbra in un forzato assenso: ‘E’ troppo vera, piuttosto’ pensò.
 
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L’alloggio di Eriko non era male. Kaori vi era già stata un paio di volte in quella zona di Tokyo. Lo chiamavano Palazzo Blu ed era uno dei pochi palazzi interamente adibiti al programma protezione testimoni.
Solitamente le persone venivano messe al sicuro lì fino a che un magistrato ne avesse autorizzato lo spostamento ed un giudice, a seconda della gravità della situazione, lo avesse approvato.
-Ti troverai bene qui, Eriko, vedrai… Sarà un po’ dura all’inizio, fino all’udienza, ma vedrai che poi potrai rifarti una nuova vita, lontano da qui e dall’Unione…- la incoraggiò Kaori -Appena posso verrò a trovarti, ti va?-
-Si, grazie Kaori- le sorrise affabile Eriko, quella ragazza le ispirava fiducia.
-Bene, adesso devo tornare all’Interpol, passerò presto… Ti lascio il mio numero, non esitare a chiamarmi per qualunque motivo, ok?-
-Ok- rispose prontamente la ragazza, salutandola e chiudendosi la porta alle spalle.
Quell’appartamento era molto carino, sicuramente di più di tutti gli appartamenti in cui aveva vissuto in vita sua. Era tutto nuovo. Casa nuova. Telefono nuovo. Documenti nuovi. Un nome nuovo. Ma Eriko era forse cambiata?
Fu un attimo e l’ansia le salì fino alla gola. Il collo sembrava bruciarle ed il fiato divenne corto.
Doveva calmarsi e conosceva solo un modo.
Velocemente schizzò in camera prendendo la sua pochette. Da una piccola scatolina estrasse una pasticca.
Sarebbe stata l’ultima, lo promise a sé stessa. Le serviva solo per calmarsi.
Veloce la mise in bocca. E aspettò che si sciogliesse sotto la lingua.
Si lasciò cadere sul letto e il suo corpo sembrò rilassarsi.
Fu poco dopo che il telefono squillò.
 
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Uscendo del grande palazzo Kaori fu investita da una folata di vento gelido.
Era solo pomeriggio eppure pareva notte tanto le nubi oscuravano la città.
Era da poco salita in auto con l’agente Interpol quando vide il suo Distretto stagliarsi sulla via.
-Puoi fermarti un attimo al Distretto?- chiese all’agente che, alzando le spalle in segno di consenso, accostò l’auto poco dopo.
Entrando, un misto di piacere e malinconia la assalirono. Alcuni suoi colleghi la salutarono calorosamente ed anche il capo, sempre impegnato al telefono, le fece un cenno di saluto attraverso la parete a vetri del suo ufficio.
Dopo aver fatto alcune rampe di scale velocemente varcò la soglia della terza Divisione.
-Chi non muore si rivede!- la accolse sorridente Ryo vedendola arrivare.
-Senti da che pulpito viene la predica! Sono due giorni che non ti fai vivo!-
-Era solo per vedere quanto tempo ci mettevi a venirlo a cercare- ironizzò Falcon al suo fianco.
Kaori lanciò un’occhiata minacciosa verso Saeba -E’ vero?- gli chiese.
Ryo sorrise sornione -Mi piace essere desiderato, che ci vuoi fare…-
-Saeba sei proprio una stup…- ma Kaori non riuscì a finire la frase che l’uomo, passandole un braccio intorno al collo la avvicinò a sé sussurrandole -Non vado a casa praticamente da due giorni e mi si è scaricato il telefono ragazzina… Ho delle novità, ma è meglio uscire di qui…-
 
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-Avevi ragione Kaori, i due scagnozzi del bar erano collegati all’Unione e, grazie a loro, abbiamo scoperto uno dei punti nevralgici del loro traffico di droga- cominciò Ryo poco dopo, porgendole una tazza di caffè.
-Dove si nascondono?-
-All’ex scalo merci di Shinjuku…-
-Maledetti…- esordì Kaori bevendo un sorso di caffè, poi aggiunse: - Invece noi, grazie ad una testimone, abbiamo scoperto come trafficano la droga… Praticamente utilizzano le prostitute… Ogni sera ragazze diverse, vengono soprannominate ‘gli angeli’, ritirano la droga e la spacciano. I compratori le cercano attraverso la pubblicazione delle loro foto sul dark web… Poco fa ho lasciato il tecnico informatico tentare di scoprire l’indirizzo IP di chi aggiorna il sito… Ma ancora niente…-
-Che figli di puttana… Allora utilizzano le ragazze…-
-Già… credo che i cinque omicidi fossero una specie di biglietto da visita…-
-SUICIDI… Vorrai dire…-
-Suicidi?!- chiese Kaori perplessa
-Già… Abbiamo chiesto alla scientifica dei riscontri sulla nostra teoria, stiamo aspettando la risposta… E credo che siano stati proprio dei suicidi… Abbiamo parlato con una ragazza che lavora come chimico… Secondo lei la nuova polvere degli angeli è una specie di cocktail esplosivo che rende le persone facilmente manipolabili… Forse prima le hanno drogate e poi hanno ordinato loro di togliersi la vita…-
-Ma come… E’ davvero possibile una cosa del genere?-
-Si, se la droga è potente… Forse hanno utilizzato il telefono per dargli l’ordine, non so… la scientifica sta controllando i tabulati telef…- ma l’uomo non finì la frase che Kaori scattò in piedi.
Una brutta sensazione le attraversò la spina dorsale fermandosi all’altezza dei polmoni.
Se all’Unione bastava utilizzare semplicemente un telefono per i suoi loschi scopi allora, praticamente, riusciva ad arrivare ovunque… Anche nel Palazzo Blu…
-Eriko… La testimone…- disse un attimo prima di precipitarsi giu per le scale del distretto.
Uscendo in strada si guardò attorno cercando l’agente Interpol, dove diavolo si era cacciato?
-Cerchi queste?- Ryo, dietro di lei, le porgeva le chiavi della Nissan GT-R parcheggiata proprio lì di fronte.
La donna non rispose neanche, sfilandogli le chiavi di mano.
Aspettò che Ryo salisse nel lato passeggero, poi ingranò la marcia, le ruote sgommarono stridendo e il motore dell’auto ruggì.
Poco dopo l’auto blu notte correva lungo le vie di Tokyo.
 
 
 
  
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