La neve seguitava a cadere,sempre più fitta,sulla città già sepolta da una coltre bianca. Mi piace la neve,morbida,fresca,rara. Così affondai decisa un primo passo in quella distesa gelida davanti all'università senza sospiri o borbottii irritati come ne avevo sentiti tanti uscendo di casa quella mattina. A dispetto di quel paesaggio così invernale,un sole coraggioso brillava nel cielo azzurro,perfetto,confuso fra i fiocchi che scendevano imperterriti,creando un riverbero accecante,ma a me piaceva il paesaggio cittadino così bello,così sconvolto. I miei pensieri quel giorno,però,erano altrove. Fissi sulla festa della sera prima,come un disco incantato,o meglio su un volto della festa della sera prima. Mi distrassi per una frazione di secondo per ringraziare mentalmente la mia best,che ancora una volta si era dimostrata più che degna del suo titolo presentandomi lui,quella persona speciale su cui i miei pensieri vertevano continuamente. Rimanevo un tantino scettica,e un dubbio irrazionale faceva capolino ogni tanto in mezzo alla felicità...è vero?è possibile? Così simpatico,gentile,modesto,bello ed è interessato a me! "Non ho mai conosciuto nè visto qualcuno di così bello..." Un movimento colse la mia attenzione,e ciò che vidi subito dopo smentì quel pensiero. Bianco,bianco come la neve,e bello come nient'altro al mondo. I suoi movimenti flessuosi e aggraziati paralizzarono i miei,e rimasi impalata con la neve alle caviglie a fissare lo sconosciuto che scendeva dalla sua auto grigio metallizzato,i fiocchi di neve che scivolavano fra i suoi capelli bronzei e scompigliati,i suoi occhi profondi e luminosi,il suo sorriso,obliquo e folgorante,la sua mano,nuda e affatto intirizzita dal gelo,che estraeva con grazia la chiave della macchina,premeva il pulsante di chiusura automatica e tornava a nascondersi nella tasca della giacca,mentre il suo padrone si incamminava con eleganza impossibile nella neve,mostrandomi il suo profilo perfetto. E lanciandomi un'impercettibile sguardo divertito. A me. Questo mi riscosse e mi fece arrossire. "Stupida,stupida,stupida!Ti si leggeva in faccia tutto quello che pensavi,che figura idiota!" Fu difficile distrarmi,mi dissi che era solo un estraneo che non avrei mai più rivisto,e che probabilmente non era neanche così bello come mi era sembrato. Un ultimo sguardo alla sua figura che si allontanava,e quell'ultima tesi avanzata per distrarmi si sbriciolò totalmente. Mi aggrappai alla prima e mi incamminai verso il mio obiettivo. Imposi ai miei pensieri di riavvolgere il nastro e rendere giustizia al Ragazzo della Sera Prima,che al momento sembrava un ricordo confuso. Non ricordavo neanche il nome. Possibile che quello sconosciuto avesse un tale ascendente su di me? "No. Calma,non diciamo sciocchezze,ritrova il filo dei pensieri e dimenticati il resto" Sospirai a fondo e ricominciai il mio monologo privato lì dove avevo interrotto. "A. Non ho mai conosciuto nè visto qualcuno di così bello" Soddisfatta di aver vinto la mia lotta interiore,alzai finalmente lo sguardo che tenevo fisso sui miei piedi,e mi cadde l'occhio sulla persona in fila davanti a me allo sportello postale. Stessa giacca grigia. Stessa chiave della macchina che spuntava dalla tasca. Stessi capelli bronzei. Maledizione!Mi uscì un grugnito e lui si voltò un attimo verso di me. Tutte le mie convinzioni appena ricostruite sul povero A. si sciolsero come neve al sole. Gettai uno sguardo alla neve che brillava beffarda alla luce del sole senza dare segni di cedimento e incrociai le braccia indispettita. Non azzeccavo neppure i paragoni quella mattina.