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Autore: MonicaX1974    13/11/2018    0 recensioni
Raccolta di storie brevi che parlano d'amore ispirate ad una canzone.
Potete trovare la raccolta completa su Wattpad, intitolata Decibel
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La sala d'attesa della stazione è semi deserta. Mi guardo intorno e mi sento perso, svuotato. Mi aveva detto che se avesse accettato la mia proposta di vivere insieme l'avrei vista scendere dal treno proveniente da Manchester, e avremmo iniziato una nuova vita, ma sono due ore che quel treno è passato e di lei non c'è traccia.

Non ho mai trovato così scomoda questa poltroncina come oggi, e forse è il caso che io mi alzi da qui. Non ho più alcun motivo per restare, perciò, con il cuore a pezzi, mi alzo e mi reco verso l'uscita, continuando a cercarla con lo sguardo nella speranza di vederla arrivare.

D'un tratto vado a sbattere contro qualcuno.

«Oddio, scusami!» Volto lo sguardo in direzione di quella voce e resto letteralmente folgorato da un paio di occhi azzurri come il cielo. «Mi dispiace, ero distratta...» Il suo sorriso illumina in un attimo tutta la mia vita.

Non ho mai provato niente del genere. È come se con uno sguardo potessi sapere tutto di lei, come se la conoscessi da sempre e sapessi già di cosa ha bisogno. Ed è assurdo perché non le ho nemmeno rivolto la parola.

«Stai bene?» mi domanda notando il mio sguardo perso nei suoi occhi. «Ti ho fatto male?» La sua voce mi arriva in fondo all'anima, come se fosse l'unico suono in grado di calmarmi.

La frustrazione e la tristezza che provavo fino a pochi secondi fa sembrano ricordi lontani. A questa ragazza è bastato un sorriso, uno sguardo, e la sua voce per mettere in moto la guarigione del mio cuore spezzato. Sento che, lentamente, uno ad uno, i piccoli frantumi in cui è stato ridotto il mio cuore stanno tornando insieme.

«Scusami tu, ero sovrappensiero» le dico sentendo nascere un sorriso spontaneo sulle mie labbra. «Sei appena arrivata?» le domando osservando il bagaglio che tiene con la mano destra.

«Sì, qualcuno avrebbe dovuto venire a prendermi, ma credo di aver perso le speranze.» Il suo sorriso è triste, e io sento un'irrefrenabile voglia di fare qualcosa per lei. «Tu invece? Stavi aspettando qualcuno?»

«Non più...» rispondo senza esitazioni. «Sei diretta in città?»

«A dire la verità non ne sono più sicura...» Qualcosa la turba, glielo leggo negli occhi che continua a tenere fissi nei miei come ipnotizzata.

«Posso darti un passaggio se vuoi.» So che è un azzardo, ma dovevo chiederglielo, perché per qualche motivo che sfugge alla mia comprensione non voglio separarmi da lei.

Mi rendo conto che è assurdo: ero pronto alla convivenza con una ragazza che mi ha piantato in asso come un idiota, eppure adesso, mentre i suoi occhi scavano nei miei alla ricerca di non so bene cosa, mi sembra che niente abbia più importanza di avere la possibilità di conoscerla.

«Normalmente non lo farei, ma posso fare un'eccezione.» Sorride ed io mi incanto a guardarla.

Non ho mai creduto al colpo di fulmine, ma se questo non lo è allora non so proprio cosa sia.

   
 
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