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Autore: fotone    13/11/2018    1 recensioni
Nella sua testa, nella testa di Vladyslav, ci sono i neuroni. I neuroni, i neuroni, i neuroni. Nella sua testa c'è la matematica, c'è la scienza. Ci sono comportamenti ossessivi, ripetitivi, quasi autistici. C'è una totale ignoranza, inconsapevolezza, incoscienza di un'effettiva esistenza morale e psicologica delle altre persone, degli altri pezzi di carne. C'è un totale distacco dalle sue emozioni, un totale distacco da quelle degli altri, un totale distacco tra realtà e teoria, le une e le altre sono viste come niente più che teoriche definizioni di reazioni neurochimiche del nostro cervello. C'è una totale mancanza di empatia e una totale mancanza di immedesimazione e una totale mancanza di preoccupazione per i soggetti che uccide, pezzi di carne pieni di sangue e inutili, inutili, inutili. Insensati, a differenza dei numeri. Insensati, insensati, insensati.
Genere: Angst, Introspettivo, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Spengo la luce sulla scrivania. Ora andrò a dormire. I numeri che ho appena smesso di scrivere fanno folli corse nella mia mente. Mara maratonda, testa in basso e gambe in su… i numeri ridono come pazzi mentre sono impegnati nella loro “maratonda”, maratona rotonda che corrono insieme al capitan Libeccio e agli altri animali del Paese Delle Meraviglie, per asciugarsi dalle lacrime della bambina… non c’è stato inizio e non ci fermeremo più. Se io sommo un numero al suo successivo e nessuno dei due è multiplo di tre, il loro risultato sarà sempre un multiplo di tre… tredici più quattordici… ventisette… wow… dieci più undici… ventuno… sempre… purché nessuno dei due addendi non sia già multiplo di tre. Entro in bagno. Tutto questo è roba vecchia, roba a cui penso sempre, ma roba già collegata a tutto ciò che Tesla ha detto sul tre, sul sei e sul nove. Mi avvicino al lavandino. Mi guardo allo specchio. Sono coperto di sangue, il sangue che mi è schizzato addosso mentre pugnalavo Elena. Buffo. Sorrido e lascio scorrere lungo le mie braccia altro sangue, che sgorga dai tagli orizzontali che sto incidendo trasversalmente e perpendicolarmente lungo mie vene. Sangue, sangue, sangue. Dopo un po’, mi tolgo il sangue di dosso dandomi una lavata, prima di lavarmi i denti. Mentre muovo lo spazzolino avanti ed indietro nella mia bocca, vedo i miei occhi inumidirsi. Lacrime, pare. Lacrime, lacrime, lacrime. Nella mia testa si ripete, come un filmato, il percorso che fanno le emozioni nel nostro corpo. Vedo gli ormoni, vedo i livelli eccessivi di acetilcolina, vedo il cervello… vedo i neuroni, vedo i dendriti, vedo gli assoni… vedo i condotti lacrimali, vedo i nervi ottici, vedo i corpi vitrei degli occhi… siamo solo pezzi di carne… tutti quanti. Pezzi di carne con bisogni ed emozioni. Il tutto – bisogni ed emozioni – è riassumibile sotto il concetto generale di “ormoni”. Ormoni, neurormoni, neurotrasmettitori. Sputo nel lavandino. Mi dirigo verso la porta, vedendo come l’acido solforico ribolle nella vasca da bagno facendo sì che quel pezzo di carne chiamato Elena scompaia definitivamente da questo pianeta. Il suo corpo scompare lentamente nell'acido solforico, acido solforico, acido solforico. Il corpo, presentando segni di violenza, sarebbe compromettente. Spengo la luce ed esco. Chiudo la porta. Giro tre volte la chiave nella toppa della porta della camera da letto. Penso ad una formula per riassumere le mie osservazioni matematiche e metto il pigiama. Solo i numeri sono importanti. Vado a dormire. Non ci fermeremo più… di correr, di saltar, di calciar di qua e di là, comincia domani, l’altro ieri finirà. Penso al sangue, sangue, sangue. Penso al paese delle meraviglie, meraviglie, meraviglie.
   
 
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