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Autore: Phantasos_    13/11/2018    1 recensioni
Autunno-inverno di un certo anno in una certa città: frammenti di vita di due partner che convivono da pochi mesi.
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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❥ Capitolo 1 - Calze

 
Le gocce battono sul vetro da mezza giornata; si era messo a sedere sul davanzale della stanza.
Quello stesso davanzale marmoreo che, appena avevano comprato la casa, li aveva colpiti al punto da sentire la necessità di riempirlo di lucine e cuscini e di incollarvi un pezzo di moquette per renderlo utilizzabile come il loro angolo.
Sta lì, dunque, da qualche minuto. Forse mezz'ora: aveva perso la cognizione del tempo.
In mano una tazza di the nero fumante, meno di quando lo aveva fatto ma ancora caldo, contenuto in una tazza su cui erano disegnate delle stelle gialle contornate d'oro: era stato uno dei regali per il loro primo anniversario e la custodiva gelosamente.
I propri piedi, racchiusi in un paio di calze nere su cui erano ricamate delle piccole volpi arancioni, premono contro ad un cuscino peloso color prugna in tinta sia con la stanza in cui si trovava, sia con il resto del piccolo davanzale: gli altri cuscini neri e verde pino, la moquette marrone e una coperta di lana color panna. 
Non aveva scelto nulla: quella stanza, come anche il resto della casa, erano stati frutto del senso estetico di un'altra persona, non lui.
Spesso si era definito imbranato in queste cose ed era felice che qualcuno ci avesse pensato al suo posto; un altro punto a favore per quella persona.
È seduto da mezz'ora sul davanzale, con la tazza stellata in mano mentre la pioggia batte sul vetro della finestra circondata da tende rosate, anch'esse parte dell'arredo della stanza.
Guarda fuori: la strada è vuota, a volte passa una macchina dai fanali giallognoli, altre un ombrello dai toni scuri o dalle fantasie assurde che si allontana velocemente dal suo campo visivo rifuggendo la pioggia.
Le gocce sul vetro battono, come se volessero entrare e poi si lasciano cadere a terra, sconfitte dalla forza di gravità: forse hanno freddo anche loro.
"Ilya."
Una voce lo chiama e lui, serenamente, si gira verso la stanza e vede una figura sulla porta che lo sta guardando: è la persona snella ed alta che ha arredato la casa, è la persona che sta con lui da quasi due anni. I capelli rossi corti, che di solito porta tirati indietro con una manata di cera, oggi sono giù.
Ad Ilya piacciono.

La persona che gli ha regalato la tazza, la persona che oggi aveva da fare, ora gli sta sorridendo:
"Cosa fai da solo sul davanzale?"
Si avvicina.
"Guardo la pioggia e rifletto...tu cosa fai qua su, non avevi da fare?"
La persona sorride.
È abbastanza vicina da potergli arruffare i capelli corvini.
Ilya ghigna.
"Mi fai cadere il the sulla tua coperta preferita."
"Esistono le lavatrici apposta, comunque ho dovuto farlo, eri troppo assorto e...carino."
Ilya sorseggia il the nero nella tazza stellata.
"Allora, hai finito di fare le tue cose?"
La persona annuisce e gli abbandona una carezza sulla guancia pallida che pian piano prende colore, da quel gesto delicato.
Ilya si nasconde, voltando lo sguardo verso la pioggia.
"Sì, ho finito."
"Quindi ora immagino vorrai stare qua con me, nel nostro angolo."
Gli occhi verdi di Ilya schizzano dalla finestra a quelli castani dell'altra persona, nella speranza di uno sguardo affermativo che non si lascia infatti attendere.
La persona si siede, di fronte ad Ilya: la pioggia rende i propri occhi verdi quasi azzurri.
Ilya si sente fortunato.
Fuori piove e il the nero è ancora fumante.
Cala un breve silenzio ed Ilya capisce che forse è bene appoggiare quella tazza stellata sul tavolino che ha a fianco, sul quale sono abbandonati dei libri in una pila.
"Ilya."
L'altra persona lo chiama e si avvicina: le proprie labbra sono leggermente rosate.
Ilya le ha sempre paragonate a delle piccole peschenoci, il suo frutto preferito.

Sono molto vicine, quelle pesche, alle proprie ed il desiderio di morderle dolcemente è troppo forte.
Tira la tenda rosata come se non volesse che la pioggia sia testimone di questo momento.
La stanza si colora di toni rosati e l'orologio continua inesorabile a ticchettare.
Ilya sussurra un nome, per poi abbandonarsi a quelle pesche e a quella mano appoggiata ai propri capelli raccolti:
"Alek."







 

Angolo di Phantasos: dopo mesi di inattività sono tornata. Ho deciso di cambiare completamente genere di scrittura e di puntare molto più alle short stories originali pensate e curate nei minimi dettagli, piuttosto che a lunghe fanfiction che non mi soddisfacevano come autrice.
Presento meglio questa nuova serie alla quale tengo tantissimo e che spero si trasformi in un piccolo gioiellino: trattasi di una serie di storie brevi che racconta la vita di due partner, Ilya ed Alek appunto, durante le stagioni più fredde.
Non verrà mai citato il nome del paese in cui vivono nè l'anno in cui si trovano (spoiler: per queste due informazioni utilizzerò espedienti particolari).
La raccolta, sebbene tratti del periodo autunnale ed invernale, ho deciso di chiamarla "Autumn Leaves" perchè mi sembra adatta al tipo di atmosfera accogliente che voglio dare.
Nella speranza che questa nuova serie possa piacervi, vi auguro buona lettura!

(PS: vi prego di farmi sapere se qualcosa non piace o se piace, se la serie potrebbe interessare in modo tale da potermi regolare di conseguenza)
   
 
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