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Autore: ballerina 89    14/11/2018    2 recensioni
E se Jennifer e Colin si fossero già incontrati prima di Once upon a time? Piccolo viaggio nel tempo dai loro anni adolescenziali fino ai giorni nostri.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: colin o'donoghue, Jennifer Morrison, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 Il proseguimento della festa per Jen e Colin fu davvero grandioso. Si amarono per tutta la notte per poi  addormentarsi, ormai sfiniti,  uno abbracciato all'altro. Quando si svegliarono rimasero li, nella stessa posizione, a fissarsi negli occhi... si amavano e non c'era bisogno di parole per dimostrarlo. I loro occhi parlavano da soli... forse fin troppo. 

- che c'è? - chiese improvvisamente Killian cambiando posizione e reggendosi sui gomiti.

- Nulla perché? - rispose lei non capendo il motivo di quella domanda.

- Ti conosco troppo bene... il tuo cervello sta pensando a qualcosa, posso benissimo vedere i tuoi ingranaggi muoversi lì dentro. cosa c'è che non va? - incredibile come lui riuscisse ad accorgersi di ogni suo singolo cambio d'umore.

- Stavo pensando che questa notte è stata magnifica... tu sei stato magnifico.

- Stai per caso decantando le mie doti? - chiese maliziosamente.

- No... in realtà pensavo che sarà difficile averti lontano... non avrò il piacere di avere questo magnifico risveglio per molto tempo e la cosa non mi piace per niente.

- Non pensarci amore mio, viviamoci a pieno questi giorni prima della partenza, poi penseremo a come non farti mancare il mio bel corpicino. 

- Stupido! - rise lanciandogli in cuscino sul viso.

- Come hai osato! - stette allo scherzo e nel giro di poco iniziarono una vera e propria lotta di cuscini che si trasformò presto in una fantastica battaglia tra le lenzuola. 

- Credo sia il caso di smetterla di farlo in continuazione... mi dispiace da morire te lo giuro  ma credo sia la soluzione più adeguata.

- Ma che dici! Ho un compito speciale da portare a termine in questa settimana! - disse serio.

- ah si? E quale sarebbe?

- Beh farti fare una bella scorta delle mie performance in modo tale che sarai talmente stufa che per un mese vorrai solo dormire. Tranquilla però, al termine del mese sarò nuovamente li con te per ricaricarti.

- Sei pessimo amore lasciatelo dire! 

- Mi ami anche per questo mio lato ammettilo!

- Quello perverso e paccaminoso? Assolutamente si amore! - lo bació e successivamente cerco di prendere il cellulare dal comodino. Girandosi in quella direzione notó la sveglia posizionata lì vicino e non poté non leggere l'ora. - CASPITA COLLLLL!!! - esclamó facendolo sussultare per lo spavento - E' TARDISSIMO!!! Saresti dovuto essere a lavoro già mezz'ora fa! - lui la guardava in preda al panico e sorrideva per la sua reazione. - Che diamine ridi! Adam ti ucciderà! E poi ucciderà anche me per averti sedotto. Alzati e vai a lavoroooo!

- Preferisco stare qui con te... - la riportò tra le sue braccia e la fece ricadere sul letto - e coccolarti fino allo sfinimento. Te l'ho detto poco fa:ho un compito da portare a termine!

- Smettila dai... è tardi sul serio! Almeno chiamalo e digli che sei per strada ma c'è traffico. - niente da fare, lui restava lì sul letto a fissarla con lo sguardo divertito. Non sapendo più come altro convincerlo Jen provó ad alzarsi dal letto come a fargli  capire che in ogni caso la loro mattinata d'amore era conclusa ma lui sembrava di un'altra idea: la prese per un braccio e la trattenne impedendole di muoversi. 

-  Ma che ti prende si può sapere? Vuoi farti licenziare? 

- Non mi licenzieranno e non sto facendo tardi. Ho solamente preso un giorno di permesso.

- Ah si? E perché? - chiese non capendo il motivo. 

- Perché voglio passare con te più tempo possibile. 

- Ma Colin... 

- shhh lasciami fare per favore. Voglio viverti più che posso. Non impedirmelo ok? 

Sospirò, quando Colin si metteva in testa una cosa era difficile fargli cambiare idea. - Ok, va bene; ma lasciatelo dire... Sei proprio un romanticone... Ti amo! 

Tutta la mattina e parte del pomeriggio la passarono a letto, dopodiché grazie ad Jen che si era praticamente impuntata, uscirono per una romantica passeggiata. Camminavano tenendosi per mano, erano felici e al di fuori chiunque li vedesse poteva notare quanto fossero, ma dietro quella felicità c'era anche altro: entrambi stavano soffrendo per la partenza imminente ed entrambi cercavano di non darlo a vedere all'altro. Purtroppo però un paio di giorni dopo qualcosa cambió. Jen venne a conoscenza che Colin aveva preso un secondo giorno di permesso, così preoccupata per il suo lui decise di chiamare Adam ma venne a conoscenza di un'altra fatto: Colin aveva preso tutta la settimana di permesso. 

 

- Cos'è questa storia che non andrai a lavoro fino  giorno della mia partenza? - chiese gentilmente durante la colazione.

- Co... come lo sai scusa? - non voleva che lei lo scoprisse così su due piedi, voleva trovare lui stesso il modo di dirglielo. 

- Non ha importanza come lo so, vorrei peró sapere il perché! E vorrei fossi sincero con me.

- Non servirebbe a nulla mentire... l'ho fatto per stare con te.  stare con te!  

- Questo lo avevo capito, ma perchè saltare tutti questi giorni? Sai bene che sto praticamente vivendo qui con te in questo periodo, fino a sabato abbiamo la possibilità di vederci tutti i giorni in qualsiasi momento. che bisogno c'è di saltare sei ore di lavoro? 

- non ci arrivi proprio al perché di questa decisione? Mancano quattro giorni... solamente quattro stupidi giorni! Non voglio perdere sei ore della mia vita, che poi non saranno mai sei, se so che questi sono gli ultimi momenti che possiamo passare insieme prima che tu ti trasferisca. Voglio viverti fino all'ultimo secondo, non voglio farti mancare nulla e non voglio precludermi nulla. - aveva gli occhi lucidi e questo fece scattare un campanello d'allarme in Jen. Non era da Colin mostrare così apertamente i suoi sentimenti... se come poteva vedere era quasi sull'orlo di una crisi di pianto il problema era serio. 

- Amore mio... ma che devo fare con te è? Hai cercato di darmi forza fino ad ora è poi che fai? Cadi nello sconforto tu? - lo abbracciò - Sei un tesoro, sono fortunata ad averti. Passeremo tutto il tempo che vorrai insieme, sarò disponibile a qualsiasi ora del giorno e della notte  ma per quanto riguarda il lavoro peró... 

- Non ci provare, non  se ne parla. Io resterò a casa con te. 

- Non pensi sia peggio così? Come staremo sabato mattina dopo aver passato 4 giorni 24h no stop insieme? Come pensi riusciremo a salutarci? Sarà un inferno Colin! 

- Lo so!

- E allora non è meglio...

- No! Non metterti in testa nulla, a lavoro non ci torno a meno che tu non mi voglia tra i piedi. È così per caso? Vuoi stare da sola? - il suo tono cambió

- Colin stai scherzando vero? Non vorremo mica litigare per questa cosa? Stavo semplicemente dandoti un consiglio... per il tuo bene...

- Me lo hai dato e non voglio accettarlo, possiamo continuare adesso alla nostra colazione senza più tornare sull'argomento? 

Jennifer sospirò, non era assolutamente d'accordo con il completamente del suo fidanzato ma non voleva neanche litigare con lui. A malincuore accettò alla sua decisione.

- e va bene... 

***

Passarono due giorni, ormai ne mancavano solamente  altri due prima della grande partenza: Colin ogni giorno diventava sempre più possessivo e morboso nei confronti della sua amata e Jennifer capì che non si poteva andare avanti così, se continuavano di questo passo Colin sabato sarebbe stato sotto un treno e lo stesso valeva per lei. Non voleva passare la notte prima della partenza ad asciugare le lacrime del suo compagno e non voleva neanche passare la notte a fare l'amore con lui sapendo che in quel momento lui le stava metaforicamente dicendo addio. Eppure era questo a cui stavano andando in contro se avessero continuato. Bisognava trovare una soluzione. Ci pensò su e alla fine ebbe una piccola idea. Fece un paio di  chiamate e verificó quella possibilità. Forse aveva davvero trovato una soluzione. 

La giornata passo serenamanete e presto arrivó l'ora di cena. Jen propose a Colin di mangiare fuori e lui pur di non farle mancare nulla acconsentì. Passarono una bella serata in compagnia di ottimo cibo e ottima musica, presto sarebbero tornati a casa ed entrambi sapevano che quel dopocena sarebbe stato come al loro solito memorabile. Erano sul pianerottolo, lei stava cercando le chiavi di casa  nella tasca di lui quando quest'ultimo inizió a baciarla qua e là facendola fallire nell'intento. 

- Colin... 

- Lascia fare a me. Se non ti sbrighi ad aprire quella porta non credo che riuscirò a trattenermi oltre. -  estrasse dalla tasca le chiavi ed aprì. Non le diede neanche tempo di chiudere la porta che la spinse alla parete più vicina. Amoreggiarono per un po' dopodiché lui la sollevó per portarla sul divano. Per tutto il tragitto non smise neanche un solo secondo di baciarla. 

- Colon... Colin aspetta un secondo! - disse lei cercando di prendere le distanze da lui. 

- Shhh dopo... rimandiamo le chiacchiere a dopo ti prego..

- Non posso! devo chiederti una cosa prima!  

- Dimmi ti ascolto. - rispose lui spostandosi  sul suo collo, non aveva intenzione di smettere quella piccola, piacevole tortura.

- Col guardami negli occhi! Ti prego, è urgente! - il suo tono di voce cambió era più serio e lui fu costretto a fare ciò che lei gli stava chiedendo - Bene. Vorrei passare una serata magnifica senza pensare a cosa succederà tra qualche giorno, voglio passare la notte con te come se questa fosse una delle tantissime notti che trascorreremo insieme, non voglio sentire dentro di me il fatto che sto per andare via, non voglio che tu mi ami come se mi stessi dicendo addio.

- È questo quello che hai provato in questi giorni?

- Io sono stata benissimo con te questi giorni ma vedo come stai reagendo tu e sono preoccupata. Non cercare di strafare o di pensare solo al mio piacere. Pensa anche a te ma sopratutto: non pensare al domani... pensa ad oggi, pensa che siamo insieme. 

- Mi stai quindi chiedendo di far finta che nulla stia succedendo? 

- No, però dimmi: andrò via domani?

- fortunatamente no o sarei già morto. 

- E allora vivimi consapevole che domani sarò ancora qui. Ci penseremo tra un paio di giorni a dirci addio. - lui riprese a baciarla e questa volta Jen senti una sensazione differente: Colin stava provando a mettere in pratica il suo consiglio e lei non poté che esserne felice. Si sarebbe sentita meno in colpa per quello che stava per fare. 

***

Il mattino seguente Colin venne svegliato dai raggi del sole che entrarono dalla finestra. Era una delle sensazioni più piacevoli per svegliarsi oltre a quella che aveva accanto. Senza girarsi dal lato della sua lei, allungó una mano per cercarla ma notò un piccolo dettaglio. Il letto era vuoto. Si voltò lentamente, per paura di svegliarla nel caso lui si fosse sbagliato ma quando si giró ebbe la conferma che lei non era in stanza. "Starà preparando la colazione" pensò guardando l'orologio e vendendo che erano le 9 del mattino.  Si infilò il pantalone del pigiama controvoglia e scendendo le scale andò a cercarla in cucina. Non era nenache li. 

- Jen!!!! - provò a chiamarla - Jen dove diavolo sei? In bagno? - senza darle modo di rispondere si recò direttamente nel posto poco prima menzionato notando di aver sbagliato ancora una volta. Inizió a preoccuparsi, cosa poteva essere accaduto di così grave per uscire di casa senza avvisarlo? Corse in camera a prendere il cellulare per poterla chiamare e assicurarsi che tutto fosse ok m, ma non appena si trovò davanti al suo comodino trovò una busta con il suo nome.  

l'aprì pensando fosse un semplice bigliettino lasciato da lei per non farlo preoccupare della sua momentanea assenza ma ahimè quando lo aprì trovò una piccola sorpresa... una spiacevole sorpresa. Quella era a tutti gli effetti una lettera: Jennifer aveva lasciato la città. 

 

Note dell'autore: lo so lo so lo so.... mi scuso infinitamente con voi per questo ultimo periodo. Non pubblico più tanto spesso come prima avete ragione ma ci tengo a precisare il motivo. Purtroppo avevo una serie di capitoli già pronti che aimè sono andati persi per colpa di un problema al pc. Solitamente salvo tutto nella memoria esterna ma nell'ultimo periodo non l'ho fatto e di conseguenza mi sono trovata in difficoltà. Sto riscrivendo i capitoli piano piano e mentre per l'altra storia  è più semplice perché i capitoli li invento al momento, qui la cosa è più complicata perché so già come voglio che la vicenda prosegua e quindi devo riscrivere tutto quello che avevo già scritto. Non sono molto soddisfatta di questi ultimi due capitoli  scritti (perche rispetto all'originale sono più corti)  ma mi impegnerò per migliorare quelli futuri. Grazie ancora a tutti voi che leggete e recensite il mio operato. A presto.

  
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