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Autore: vesta    14/11/2018    0 recensioni
Due corpi, due anime che si rincorrono da molto prima che se lo ricordino...
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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....E lei continua a dire che non stanno assieme...

...Forse è un caso...

...Certo Daria! Le persone si abbracciano per caso....

...B-beh forse avevano freddo...

...Ecco visto Sara? Sei l'unica ad avere una mente perversa...

...Perversa io?? Chi è che li ha chiusi fuori casa scusa?...

...Ragazze abbassate la voce altrimenti si svegliano...

....E sarebbe anche ora! Siamo in ritardo per la scuola!!..

Cavolo sto sognando o cosa? Di chi sono queste voci? E di chi stanno parlando?..Mi sembrano familiari...

Che caldo che fa... Prima di risolvere la questione 'voci inquetanti' è meglio che prima mi tolga sta coperta di dosso se non voglio morire di caldo.

....

Aspetta... Ma è il mio corpo che sto toccando?... No perchè sento due tronchi d'albero avvolgermi la vita ed uno ancora più grosso sudarmi sulla schiena.

"Cosa cavolo..." Cerco di dire mentre provo senza risultato ad alzarmi.

All'improvviso spalanco gli occhi e vedo la faccia di un idiota a pochi centimetri dalla mia.

Il mio primo impulso, ovviamente, è quello di tirarmi in piedi, oltre certo a quello di arrossire come un pomodoro, ma questo cavolo d'idiota non vuole saperne di muoversi neanche di un millimetro!

Maledetto lui e i suoi muscoli!

Non è però questo l'unico problema... Mi rendo conto solo ora che ho appiccicati addosso quattro paia d'occhi ben aperti.

"Guarda guarda chi si è svegliata... Buongiorno Bella addormentata" Mi punzecchia con il suo solito fare Sara.

"Avanti Cristi, alzati ed andiamo, siamo già in tremendo ritardo!" Ammonisce come al solito Elena... Come se non fosse colpa sua se ci troviamo in questa situazione!

Sto per ribattere facendole notare che di certo non sono così messa per mia volontà, quando i due tronchi d'albero si stringono ancora di più rubandomi un respiro, e sono sicura, donandomi anche una tenue sfumatura di blu.

La mia mano si muove da sola e gli tiro un pugno con tutta la forza che ho su quello che teoricamente dovrebbe essere un bicipite, ma, dato come l'unico risultato un dolore lancinante alla mia mano e solo una piccola smorfia sulla sua faccia odiosamente rilassata, me ne pento subito.

"Al posto di bisticciare come una vecchia coppia di sposini dovreste darvi una mossa!" Continua la sua predica una Elena decisamente isterica, lei odia arrivare in ritardo.

"Se la tua grande intelligenza non te lo ha fatto presente, questo Idiota non ne vuole sapere di lasciarmi, e se forse, al posto di star li a sputare sentenze, mi aiutaste, faremmo molto prima!" Rispondo spazientita dall'intera situazione.

Dopo il mio impeto nessuna fiatò e si misero tutte a cercare di liberarmi, ma senza risultato.

"Adesso ne ho abbastanza!" Proclama Elena dopo essere caduta nel tentativo di slacciare i tronchi dal mio bacino.

La vedo allora avvicinarsi, prendere il polso dell'Idiota premere nel mezzo con forza e tirare, tirare con tutta la forza, che non è poca, posso giurarlo, è tipo una super-forzuta.

Non fu però una mossa molto intelligente per la povera Elena.

Come al rallentatore vidi gli occhi di Rayan aprirsi all'improvviso, sembrano letteralmente fatti di ghiaccio, ma ci lessi dentro una fiamma.

Con un solo braccio prese entrambi i polsi della sventurata Elena e glieli girò dietro la schiena, dopo di chè a denti stretti ringhiò rabbioso: "Non toccarla!"

Dopo alcuni, perennamente lunghi, secondi, interrotti da un mugolio di dolore da parte di Elena, gli afferro la mano libera, lui si vota e gli sorrido, e come se fosse la cosa più naturale del mondo, lasciati i polsi di Elena, mi abbraccia, il suo abbraccio è come sempre caldo e stranamente protettivo, ogni volta che sento il suo corpo a contatto con il mio tutto nel mondo mi sembra andare come dovrebbe, o quanto meno, non mi interessa proprio di ciò che mi accade intorno.

Al momento ricambio l'abbraccio con un sorrisino ebete sulla faccia, ma vedendomi davanti una Elena imbronciata e sentendomi degli occhi scavarmi la schiena, lo allontano malamente e gli tiro un pugno su un braccio.

"Sei proprio un idiota"

Lui mi guarda sbigottito, con una faccia da cucciolo smarrito, come se non capisse cos'abbia fatto di male, e per qualche assurda, stupidissimi reazione ormonale adolescenziale l'ormai abituale calore mi si espande in tutta la faccia... E adesso mi fa anche nuovamente male la mano, cielo come lo detesto!

"Non per interrompervi eh... Ma vorrei far notare che qui c'è qualcuno che si è fatto male e che peggio ancora farà tardi a scuola!" Lacera il silenzio, carico di parole creatosi, Elena.

Daria l'aiuta a rimettesi in piedi, l'Idiota si volta verso di lei e in un modo al quanto impacciato cerca di scusarsi ed assicurarsi che stia bene.

Data la confusione generale ne approfitto per tornarmene a casa e vestirmi, dato che, come ha accennato lievemente l'isterica, siamo un po' in ritardo.

"Ehi, dove pensi di andare?" Mi sento percorrere per la mano un calore che sta diventando fin troppo familiare...

Con un gesto brusco tolgo la mia mano dalla sua, come se potesse scottarmi.

"A vestirmi Idiota! Se non lo hai capito siamo in ritardo e io ho ancora il pigiama." Gli comunico con la mia solita gentilezza, sto per rivolgergli il mio solito sorriso sarcastico da 'ho sempre ragione io' quando vedo che lui mi sta rivolgendo uno sguardo grave e preoccupato, tutta la mia sicurezza e l'equilibrio mi abbandonano per un momento, e come se mi avesse colpita un fulmine capisco all'istante ciò che intende comunicarmi, rimango impietrita dove mi trovo e non riesco a far altro che ricambiare il suo sguardo con uno spaventato ed imbarazzato...

"Esatto, esatto! Siamo in stra, mega, ultra ritardo! Quindi Cristi prendi i tuoi stracci e andiamo!"

"Noi oggi non andiamo a scuola" Dice Rayan brusco al gruppo di amiche che stavano ridendo per le iperboli di Elena.

La mia migliore amica si volta con già pronte in bocca parole di scherno per quell'idiota che è abituata a vedere, ma non appena incontra il suo sguardo risoluto, cerca nel mio una qualche spiegazione.

"Si si, non veniamo oggi a scuola, sai dopo aver passato un'intera nottata fuori al freddo e al gelo mi sa proprio che ci siamo presi un bel raffreddore!" Invento frettolosamente senza sicurezza nello sguardo che per un attimo penso mi tradirà data l'innata chiaroveggenza di Elena nei miei confronti.

"Si... In effetti Rayan è un po' strano e tu sei tutta rossa, credo che vi siate proprio presi qualcosa..." Ci casca così Elena sentendosi anche un po in colpa dato che ci ha chiusi lei fuori, e questo mi rende solo un'amica ancora peggiore di quella che sono...

"Si si esatto quindi è meglio che voi vi affrettiate! Su su andate, Vale se per te non è un disturbo ci pensiamo noi a sistemare casa tua e poi chiuderla dopo che ce ne saremo andati." Comunico alle altre tutto d'un fiato.

"S-si... Cioè no, non è un disturbo per me... Anzi... Ma dovreste fare con calma se siete malati..." Mi dà il permesso Valeria un po' in imbarazzo, anche se non ne capisco il motivo.

Subito dopo Elena sempre più agita per il ritardo le trascinata tutte fuori di casa, con varie proteste, ovviamente da parte di Sara, lasciano me e Rayan in una casa vuota.

"Per essere fredda più del ghiaccio, in certe situazioni ti scadi fin troppo" Sento sussurrarmi una voce calda vicino all'orecchio, la temperatura del mio corpo raggiunge facilmente quella di un vero malato e cerco di mettere subito distanza tra i nostri corpi, ma la sua mano estremamente grande afferra la mia portandosela successivamente alle labbra dove la bacia con delicatezza... Penso davvero di avere la febbre...

"Dico io ma stai davvero male??" Gli chiedo infastidita ricomponendomi il più possibile, che non è molto, mi giro per nascondere il mio rossore dai suoi occhi penetranti.

"Beh volevo vedere se avessi la febbre" Si giustifica lui come se niente fosse, tornando ad avere la sua solita espressione da pesce lesso...

"Sei veramente un idiota la febbre la si sente sulla fronte non sulla mano!" Gli dico girandomi verso di lui infastidita dalla sua imbarazzate stupidità.

In un batter di ciglia vedo il suo volto avvicinarsi al mio e la mia pelle va letteralmente al fuoco quando le nostre fronti si toccano e le nostre labbra si sfiorano.

"Finalmente mi hai guardato... Comunque effettivamente sei un po' caldina, forse è meglio che ti copra un po" Mi dice specchiando i suoi occhi nei miei, con un sorrisino malizioso che mi da sui nervi...

Mi stacco alla velocità della luce da lui e alterata vado al piano superiore dove ho lasciato i miei vestiti.

"Per essere una che dice che non gli importa di niente e di nessuno, hai molto riguardo per i sentimenti altrui... Sai menti con troppa facilità, non mi piace." Sento la sua voce seria raggiungermi sulle scale e so che si sta riferendo a ciò che ho detto ad Elena.

"Sto per uscire" Comunico al mio momentaneo coinquilino scendendo dalle scale, ho ancora timore di guardarlo in faccia, perché non so che cosa potrei trovarci.

"Ma come hai già finito di prepararti?" Mi chiede confuso.

"Certo... Perché non avrei dovuto?" Replico con lo stesso tono.

"Beh pensavo ci mettessi un po' di più visto che ti dovevi fare carina..." Mi comunica come se fosse la cosa più ovvia del mondo, ora comincio a riconoscere il mio Idiota.

"E cosa ti ha fatto pensare una cosa del genere?" Chiedo rivolgendogli uno sguardo truce.

"Insomma, visto che stiamo per andare ad un appuntamento pensavo avresti voluto farti carina per me." Dice rivolgendomi uno di quei suoi sorrisi da bambino mai cresciuto.

Rimango senza parole per alcuni secondi e poi...

"Dove diavolo stiamo per andare scusa?! Tu oltre che completamente, ed irrimediabilmente idiota sei anche oltremodo pazzo da legare se mai ti è passata per la sola anticamera del cervello, che non hai, un'idea del genere!!" Sbotto.

Esco dalla porta sbattendomela alle spalle, con un gesto meccanico lancio le chiavi, che Valeria mi ha lasciato prima di andare a scuola, dietro di me dove so già che c'è Rayan e dicendo, senza voltarmi o fermarmi, di chiudere la porta e lasciare la chiave sotto al vaso li vicino.

Sento i suoi passi raggiungermi e di sott'occhi lo sbircio, noto sul suo viso un sorriso compiaciuto, e per un secondo mi chiedo se non mi abbia irritata appositamente per spezzare la tensione che si era creata tra noi...

Sento prendermi la mano da una il doppio della mia e insopportabilmente calda, ma decido momentaneamente di poter resistere a quella tortura, almeno per un po'...

  
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