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Autore: BALTO97    15/11/2018    3 recensioni
la fenice è una creature che rinasce dalle sue ceneri , simbolo universale di rinascita e bellezza
chissà se l'amore tra Jensen e jared emulerà questo magnifico essere rinascendo dalle sue ceneri
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando si svegliò Jensen si era già alzato … ormai erano abituati a fare colazione da soli.

Era strano e brutto non trovare più il bigliettino con scritto “buona giornata . ti amo” accanto ad una tazza di caffè fumante.

Per tutto il giorno non si videro. Il biondo restò nel suo ufficio e Jared si diede da fare con i lavoretti lasciti in sospeso: aggiustare il lavandino intasato, sistemare i cavi dietro la televisione, potare la siepe e strappare le erbacce.

Una volta al mese a uno dei due toccavano lavoretti di questo genere: all’inizio li facevano insieme finendo immancabilmente con il fare l’amore . 
Adesso era così strano lavorare senza Jensen che lo toccava con la scusa del “C’era un insetto” o vederlo arrivare con una buona birra ghiacciata , non prima di aver richiesto un bacio passionale come ricompensa.

La sera, dopo aver visto il biondo prendere la sua auto e andare via senza dire dove andasse o con chi, chiamò Amelia.

La donna si presentò con indosso un tubino nero molto succinto con uno scollo a v molto aperto, tacco 20, capelli raccolti, occhi truccati e una colier che attirava l’attenzione sul collo e, inevitabilmente, sul seno in vista.

Arrivati al locale tra l’aspetto provocante di Amelia e quello di Jared, sempre affascinante, tutti si voltarono a guardarli, ma al contrario degli uomini presenti il giovane non sembrava molto interessate all’aspetto della sua accompagnatrice e , mentre lei parlava del lavoro e delle colleghe si perse nei suoi pensieri … In particolare in quei ricordi dove lui e jensen , fidanzatini , andavano a cena e senza mai dirsi niente passavano il tempo a guardarsi negli occhi e tenendosi la mano. 

Era davvero tanto tempo che non uscivano a cena … o ne facevano una romantica a casa loro.

Impegnati com’erano non avevano tempo per queste cose . 
Forse erano state queste piccole cose non fatte per molto tempo, a cui non avevano dato la giusta importanza, a rovinare la loro relazione.

Tuttavia jared non poteva sapere era che anche Jensen stava pensando le stesse cose.

In un ristorante, dall’altra parte della città, mentre Tj parlava del più e del meno, il biondo si chiedeva chi era l’artefice di quei succhiotti che ancora si intravedevano sul collo del più piccolo… quei marchi che una volta solo lui poteva fare!

Non saprebbe dire neanche lui perché avesse chiamato Ty … 

Dalla loro rottura, anni prima , erano riusciti a mantenere un rapporto di rispetto e amicizia.

Spesso questo era stato un problema per jared … ma era sempre stato sincero nel dirgli che non provava più niente per lui .

Era stato l’altro, saputo delle sua rottura, ad insistiti per uscire.“Dai Jens , in memoria dei vecchi tempi usciamo a prendiamoci una birra … parlare ti farà bene” gli aveva detto.

Poi era successo tutto automaticamente …

Era da così tanto tempo che qualcuno non lo abbracciava , dava qualche attenzione o interessava alla sua giornata , che appena Ty lo aveva toccato si era sciolto come un cucciolo che, dopo tanto tempo passato da solo in mezzo alla strada, riceve la prima carezza.

All’inizio, si era trattenuto limitandosi a farsi toccare allentando Ty quando andava oltre o provava a baciarlo o allungare troppo le mani.

Ma dopo aver visto i succhiotti sul collo di Jared le barriera che gli impedivano di lasciarsi andare con Ty, del tipo “io e Jared siamo in pausa…non sono pronto per qualcun altro …”, caddero e appena l’uomo fece per baciarlo il biondo non si spostò, come le prime volte, ma si lasciò baciare e seppure si sentisse in colpa per questo approfondì il bacio . 

A cena finita, nessuno tornò a casa , pagarono una stanza di un motel e vi entrarono. 

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Jensen e jared, ovviamente, continuavano a vivere insieme, ma non più come fidanzati ma come veri e propri coinquilini … sconosciuti …


Avevano anche iniziato a dormire separati e il biondo smise pure di tornare a casa per pranzo.


I giorni passavano in quel clima freddo e Jensen, per caso, scoprì chi fosse l’artefice di quei succhiotti che a poco a poco stavano scomparendo. Fece due più. Non era stupido.


Sentì Jared parlare al telefono con una certa Amelia per accordarsi per uscire la sera stessa e  vedersi al solito posto.
Chiuse gli occhi e si allontanò prima che l’altro si voltasse e lo vedesse, ma Jared fu più veloce e non appena lo vide si congedò dalla ragazza salutandola frettamene.
“Jensen … Io… Lei… Cioè…. Non … Ecco …” balbettò.
“Te lo detto...” si riprese in fretta, la sua miglior espressione impassibile “…non serve giustificarti… Io esco con ty…tu con…Amelia” e uscì di casa lasciandolo li, congelato sul posto.


Jensen , una volta in auto,  si nascose il viso tra le mani.
Una ragazza … Jared si vedeva con una donna …
Basta! Doveva piantarla. Scosse la testa e accese la sua Baby, la musica rock classico a tutto volume. Aveva voglia di fare un giro e non pensare a niente.
 
###########

Certo, i due si lasciavano ancora i bigliettini con scritto i turni per le faccende domestiche o la lista della spesa e, a parte, qualche raro “ciao” “buongiorno” “c’è da comprare questo e quello ” non si parlavano più. 

Tuttavia, ogni tanto, capitava ancora qualche situazione dove entrambi si accorgevano che quegli anni passati insieme non erano del tutto spariti.

Jensen si ricordava sempre di acquistare le sue caramelle preferite, anche se non lo aveva segnate.

Jared ogni mattina faceva i pan cake e, invece che farne solo 3 per lui ne faceva 6 e i restanti li lasciava su un piatto vicino al microonde con accanto la bottiglia di sciroppo.

Sembravano essere entrati in un sorta di strano limbo dove entrambi evitavano di stare troppo vicini ma nel frattempo non potevano evitarsi.

Un venerdì mattina il giovane si alzò freneticamente correndo in salotto imprecando sotto voce: la sera prima aveva scordato di programmare la registrazione automatica del suo programma preferito visto che era uscito con Amelia ed era tornato tardi.

“No! Uffa‼” disse quando accese il decoder e vide che non c’era nessuna registrazione al suo interno.

Jensen, seduto al bancone della cucina , intento a fare colazione con la sua solita di caffè e la sua rivista l’osservava incuriosito.

“Problemi ?” chiese.

Per risposta ebbe uno sbuffo e un’espressione frustrata

“Ho dimenticato di registrare Supernatural ieri sera! Dovrò aspettare la replica che è tra tre giorni!” esclamò lasciandosi cadere sul divano, incrociando le braccia al petto come un bambino a cui è stato appena negato il gelato

Jensen annuì alzandosi. 

“L’ho fatto io” affermò riponendo la tazza nel lavandino.
 “Ieri sera mi sono accorto che non l’avevi registrata e così l'ho scaricata e messa sulla usb” spiegò.

Jared era sorpreso: certo era capitato spesso che, distratto com’era, jensen dovesse rimediare alla sue dimenticanze … ma non credeva che anche adesso , nella loro situazione di “pausa” si sentisse in dovere di farlo . 

“Grazie” sussurrò osservandolo da dietro mentre scompariva nel corridoio.

*******

“Hai impegni per il Week end?” chiese Jared qualche ora dopo cercando di mantenere un tono della voce vago
Stava andando in camera quando vide, con la coda dell’occhio, jensen nella stanza degli ospiti prendere dei vestiti e posarli sul letto.

Jensen annuì voltandosi. “Ty mi ha invitato nella sua casa di campagna … eravamo andati per il suo compleanno ricordi?” 

Fu il turno di jared di annuire, celando una fitta al cuore.
La casa era una grande cascina ristrutturata, molto grande e bella con una scuderia e un vigneto.

“Ecco… starò via solo due giorni” affermò il biondo finendo di sistemare le sue cose nella borsa li accanto. 

Inutile dire che un’immensa ondata di gelosia colpì Jared stordendolo. Un conto erano le notti in hotel passate a fare sesso e poi ognuno a casa sua … ma qui si stava cominciando a parlare di qualcosa di serio! 

Jensen avrebbe trascorso un periodo di tempo , non troppo lungo , ma abbastanza con Ty.

Stettero in silenzio per qualche secondo indecisi su cosa o fare, paralizzati o spaventi all’idea di passare il primo week end separati dopo tanto tempo. 

Fu il rumore di un clacson a destarli.

Il biondo prese la borsa e si avvicinò alla porta principale.
“Senti se …” tentennò “…vuoi invitare la tua tipa per questi giorni non è un problema …” disse tenendo gli occhi bassi mentre usciva sul portico,

Jared sussultò incredulo davanti a quell’affermazione 
Quella era casa loro !
L’avevano scelta insieme e passato così tanti bei momenti … 

Non poteva invitare li una ragazza! 

Il solo pensiero che jensen credesse in contrario lo faceva stare male 

“Jensen io …” si blocco quando vide Ty che , dal vialetto , si stava avvicinando.
“Hey ciao “ salutò, poi rivolto a Jensen “Pronto per andare ?” chiese e come se fosse assolutamente normale , mise il braccio sulle spalle del biondo per avvicinarlo.

Jensen non disse o fece niente per allontanarsi , tenne solo gli occhi bassi forse imbarazzato o a disagio dalla presenza di Jared.

“Bene…” sussurrò il minore furioso per la scena a cui aveva appena assistito “… divertitivi!” affermò prima di girarsi e rientrare in casa sbattendo violentemente la porta.

Dentro di sé sperava che jensen lo raggiungesse, aprisse la porta dicendogli che non voleva andare … ma non accadde niente del genere.

Accasciato contro il muro accanto alla finestra, dalla tenda appena scostata lo vide andare via… con lui.

Si sentì tradito e a pezzi: l’uomo che aveva amato per anni adesso era andato via.
 
Preso dalla rabbia e dalla delusione, chiamò Amelia e la invitò. Jensen gli aveva detto di farlo, giusto?! Bene


autrice : perdonate per il capitolo un pò corto , ma per farmi perdonare vi dò una piccola notizia per i prossimi capitoli : da adesso in avanti le cose si complicano per i nostri J2 
   
 
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