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Autore: JeyCholties    16/11/2018    0 recensioni
I quattro Malandrini si sono riuniti nella loro base segreta: "La Tana del Lupo", questa volta sotto le loro abili teste sta prendendo forma La Mappa del Malandrino, quando all'improvviso si affaccia un inaspettato problema:
Come potevano rappresentare le Sale Comuni delle altre Case se non le avevano mai visitate?
[Dal Capitolo 1]
‹‹ Come diavolo credete di poter introdurvi nelle altre Case senza venire scoperti...?! Questo mi sembra troppo rischioso, James... Il Mantello non può coprire sia le tue chiappe che quelle di Sirius! ›› sbottò Remus.
James rise, guardando l’espressione di Remus che sfumava dall’esasperazione alla preoccupazione. La risata di Sirius si unì subito alla sua.
‹‹ Hai sentito Felpato? Lunastorta è preccupato per le nostre chiappe ››
‹‹ Sbaglio o a Messer Lunastorta stanno venendo i primi capelli bianchi, dici sia colpa nostra? ›› domandò divertito Sirius, mentre sul suo viso si allargava un ghigno compiaciuto.
[...]
‹‹ CI SONO! ›› Sirius balzò in piedi brandendo il libro di Pozioni in alto, poi si avvicinò a grandi passi alla scrivania dove lo spalancò su una pagina.
La Pozione Polisucco.
‹‹ Oh no ›› bisbigliò Remus, intuendo le intenzioni dell’amico.
‹‹ OH Sì! ›› ruggì James.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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I Malandrini e la Pozione Polisucco

Capitolo 1: “Il biscotto SvieniScemo”

 

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‹‹ Siete assolutamente certi che questa mappa delle diverse Sale Comuni di Hogwarts non vi basti... Cioè dobbiamo per forza introdurci di persona? ›› domandò Remus, stizzito, per la quinta volta nell’arco di una mezz’ora, agitando in aria dei fogli ingialliti che aveva trovato in un libro su Hogwarts.

Sirius sbuffò, passandosi una mano fra i suoi capelli neri e fulminandolo con uno sguardo impaziente.

‹‹ Lunastorta, quelle cartacce sono antiche... Se fossero imprecise riporteremmo dati sbagliati sulla nostra Mappa ›› sibilò Sirius, tornando a sfogliare un manuale di Trasfigurazione.

James, che si era completamente isolato dalla conversazione, riemerse dalla sua lettura concentrata di un malconcio De Potentissimis Potionibus, bofonchiò qualcosa e lo richiuse di colpo lanciandolo su un divano vicino.

‹‹ Sirius ha ragione ›› decretò il ragazzo, sistemandosi gli occhiali storti ‹‹ L’unico modo per rendere la Mappa il più attendibile possibile è visitare personalmente ogni Sala Comune presente ad Hogwarts ››.

Detto ciò si allungò verso la scrivania dove un indaffaratissimo Peter Minus scarabocchiava una pianta del castello, la pergamena gialla era piena di note e appunti mano a mano che i quattro ragazzi decidevano come organizzare il lavoro.

Si erano riuniti nella loro Base Segreta, che avevano rinominato “La Tana del Lupo” siccome era stato Lunastorta a trovarla casualmente, durante il terzo anno, mentre vagabondava pensieroso nel castello alla ricerca di un rifugio sicuro dove i Malandrini avrebbero potuto esercitarsi per diventare Animagi senza correre ulteriori rischi.

Ogni volta che i Malandrini trovavano il modo per accedere alla loro Base scoprivano sempre qualcosa di nuovo nella stanza, come se si fosse materializzato lì apposta per loro. Remus aveva fatto le proprie ricerche e aveva scoperto che il loro rifugio in realtà era chiamato Stanza delle Necessità e che si manifestava solo a coloro che fossero davvero bisognosi d’aiuto.

Quindi quando i quattro Malandrini sgattaiolavano al settimo piano sceglievano una parete a caso, e con la testa poggiata sul muro freddo ciascuno si concentrava su un aspetto diverso della stanza in modo da raggruppare ogni loro necessità in un solo luogo.

Remus faceva in modo che la Tana del Lupo fosse piena zeppa di libri, manuali, tomi utili a tutti i loro progetti, scherzi e idee. Spesso comparivano loro anche libri direttamente dal Reparto Proibito della Biblioteca.

Sirius si concentrava sugli strumenti e gli ingredienti presenti, era molto comodo infatti avere tutta l’attrezzatura necessaria per fare qualche pozione, prendere appunti o disegnare schemi, mappe o cartine. Nell’ultimo periodo il ragazzo aveva fatto in modo di manifestare un cielo stellato sopra le loro teste con la costellazione del Cane Maggiore messa bene in evidenza. Quando Remus aveva sospirato definendo quel gesto parecchio arrogante, le labbra di Sirius si erano semplicemente distese in un ghigno divertito mentre ammirava Sirio brillare sopra le loro teste.

James prendendo spunto dall’ufficio di suo padre, Charlus Potter, che svolgeva l’incarico di Auror per il Ministro della Magia, aveva dotato la Stanza di un manichino su cui esercitarsi e testare gli incantesimi, lungo una parete aveva affisso le regole di Hogwarts e le leggi del Ministero della Magia e si divertiva a fare il conto di quante ne avevano già infrante. E per di più era stata sua l’idea di far comparire un enorme orologio a forma di luna, che oltre a segnare l’ora, mostrava loro anche l’orario delle lezioni in corso e il calendario lunare.

Peter si concentrava sull’estetica della Stanza, grazie a lui trovavano sempre qualche divanetto e qualche poltrona sulla quale sedersi per riflettere; merito suo era anche la presenza di numerosi punti di fuga, infatti avevano un rapido accesso alle cucine, alla Sala Comune e alla Sala Grande nel caso la loro assenza si fosse fatta troppo evidente o nel caso di gravi ritardi a lezione.

Si riunivano in quella stanza ogni volta che potevano, prima e dopo le lezioni, spesso saltavano Storia della Magia a discapito del professore fantasma, e in quel luogo, che ormai aveva assorbito le loro diverse esigenze e personalità rispecchiando un ambiente stimolante e confortevole, archittetavano gli scherzi a Gazza, a Mocciosus, a Pix e a chiunque si mettesse sulla loro strada... Oltre ad aver pianificato accuratamente la loro trasformazione in Animagi, i quattro Malandrini avevano progettato un paio di specchi gemelli utili per quando venivano messi in punizione separati, e il loro progetto più recente: La Mappa del Malandrino, la quale ambiva non solo a raccogliere su una pergamena tutti i passaggi segreti scoperti ad Hogwarts, ma anche a mostrare in tempo reale i movimenti di ogni abitante del castello.

Quest’ultima era stata un’idea di Sirius, che era stufo marcio di essere sorpreso alle spalle da Gazza mentre organizzava qualche scherzo o semplicemente mentre si incontrava con qualche ragazza. La sua idea era subito stata accolta da un entusiasta James Potter che non vedeva l’ora di sbirciare ogni spostamento di Moccious in modo da tendergli agguati lontano dallo sguardo di Lily Evans.

Remus aveva accettato in quanto la trovava un valido aiuto durante i periodi di luna piena, infatti l’avrebbe principalmente usata per evitare incontri sgraditi durante i loro tragitti fuori dal castello.

Peter aveva aggiunto qualche idea sulla possibile grafica della Mappa, il giovane infatti aveva un talento per il disegno e aveva già abbozzato le possibili figure da visualizzare sulla mappa, ognuna munita di un cartellino con il proprio nome.

I quattro si erano messi al lavoro giorno e notte per trovare tutti gli incantesimi necessari, quando quasi per caso era sorto il problema del quale si erano trovati a discutere quel pomeriggio.

Come potevano rappresentare le Sale Comuni delle altre Case se non le avevano mai visitate?

‹‹ Come diavolo credete di poter introdurvi nelle altre Case senza venire scoperti...?! Questo mi sembra troppo rischioso, James... Il Mantello non può coprire sia le tue chiappe che quelle di Sirius! ›› sbottò Remus.

James rise, guardando l’espressione di Remus che sfumava dall’esasperazione alla preoccupazione. La risata di Sirius si unì subito alla sua.

‹‹ Hai sentito Felpato? Lunastorta è preccupato per le nostre chiappe ››

‹‹ Sbaglio o a Messer Lunastorta stanno venendo i primi capelli bianchi, dici sia colpa nostra? ›› domandò divertito Sirius, mentre sul suo viso si allargava un ghigno compiaciuto.

Remus sospirò rassegnato, scuotendo la testa.

‹‹ Io ci rinuncio con  voi ››

Sirius rise di nuovo e gli fece il verso mentre si lasciava cadere sul divano, da sotto la schiena estrasse il De Potentissimis Potionibus che aveva lanciato via James e lo sfogliò distrattamente.

‹‹ Mi domando se un incantesimo Allargante riuscirebbe a farci stare tutti sotto il Mantello senza problemi... Potremmo provare ›› James rifletteva a voce alta squadrando l’enorme orologio a forma di luna appeso alla parete.

‹‹ CI SONO!  ›› Sirius balzò in piedi brandendo il libro di Pozioni in alto, poi si avvicinò a grandi passi alla scrivania dove lo spalancò su una pagina.

James, Remus e Peter si avvicinarono per vedere di cosa trattasse l’idea di Sirius.

Il manuale di Pozioni era aperto su una pagina più o meno al centro del libro: La Pozione Polisucco.

‹‹ Oh no ›› bisbigliò Remus, intuendo le intenzioni dell’amico.

Ma il suo sussurro sgomento fu coperto dal ruggito entusiasta di James.

‹‹OH Sì!  ››

‹‹ Non ho capito... Che dovremmo fare con la Pozione Polisucco? Trasformarci in altre persone? Non bastavano i nostri Animagus...? ›› chiese Peter confuso, girando il libro nella sua direzione.

‹‹ No, Coda... Noi non ci trasforemermo in persone a caso... Ma ognuno di noi assumerà le sembianze di uno studente delle altre Case. In questo modo saremo perfettamente in grado di visitare e aggirarci a nostro piacimento nelle altre Sale Comuni e negli altri dormitori ›› la voce di Sirius si era abbassata, fino ad assumere una tonalità che non presagiva nulla di buono, nei suoi occhi brillava la solita fiamma malandrina che si accendeva quando si respirava aria di guai.

‹‹ Ma ve lo devo ricordare io che preparare la Pozione Polisucco è illegale?! Perché non possiamo semplicemente mandare Peter in esplorazione, lui con le sembianze da topo passerebbe totalmente inosservato...›› protestò Remus.

Questa volta a rispondere, con la stessa fiamma malandrina negli occhi nocciola, fu James.

‹‹ Remus... Suvvia... E dove starebbe tutto il divertimento? ›› commentò malizioso.

‹‹ Voi siete dei maledetti criminali... Non mi stupirei se qualcuno di voi due finisse ad Azkaban un giorno ›› replicò inviperito Remus, prendendo il libro e leggendo le istruzioni per la pozione.

‹‹ Tu saresti comunque nostro complice... Ammettilo Lunastorta ›› lo provocò James.

Prima di rispondere Remus alzò la testa, nel suo sguardo brillava la stessa fiamma malandrina dei suoi due compagni.

‹‹ Sempre ›› affermò prima di sorridere divertito.

***

‹‹ Ci vuole un mese per prepararla?!! ›› gracchiò sconvolto Sirius, dopo che Remus ebbe iniziato a illustrare  i passaggi fondamentali della pozione.

‹‹ Beh non stiamo esattamente preparando il tè della nonna… ›› osservò seccato Remus, inarcando un sopracciglio.

Sirius sbuffò e si lasciò sprofondare nei cuscini del divano, mentre Remus riprendeva a leggere.

‹‹ Occorrono dei capelli o delle unghie del ragazzo che vogliamo impersonare… La pozione avrà effetto solo per un’ora, quindi i nostri bersagli andranno messi fuori gioco… ›› commentò Remus, alzando lo sguardo dal libro.

‹‹ Ora sì che ti riconosco Lupastro… Bisogna organizzare tutto nei minimi dettagli… ›› disse James, alzandosi dalla poltrona e cominciando a camminare grattandosi il mento con fare pensieroso.

‹‹ Qui è evidenziato il fatto che se una persona è particolarmente corpulenta l’effetto della Pozione potrebbe essere compromesso e la sua durata dimezzata…›› aggiunse Remus, lanciando un’occhiata dispiaciuta a Peter, il quale però sembrava tutt’altro che propenso a prendere parte a quella follia.

‹‹ Ma qual è il problema…?! Coda verrà con noi sottoforma di topo, così non correrà nessun tipo di rischio ›› intervenne Sirius prima che Peter aprisse bocca.

‹‹ Oh beh… Sì… Io lo preferirei di gran lunga…›› farfugliò Peter, tranquillizzandosi.

‹‹ Perfetto, quindi se Peter viene con noi come Codaliscia, noi possiamo dividerci in questo modo… ›› rifletté James appellando un gesso e impostando uno schema sulla lavagna appesa al muro.

‹‹ Ciascuno di noi si prenderà una Casa e un bersaglio, sarebbe troppo rischioso trasformarci tutti e tre in altre persone per ogni Casa, saremmo facilmente scoperti… Invece così quello infiltrato verrebbe supportato e seguito da uno di noi sotto il Mantello con l’aggiunta di Coda come topo, mentre il terzo dovrebbe rimanere nei suoi panni pronto a intervenire se ci fossero problemi… ›› cominciò James, scribacchiando il suo nome, quello di Remus e quello di Sirius sulla lavagna.

Remus annuì, aggiungendo: ‹‹ Quindi prepareremo tre dosi di Pozione Polisucco, una per ciascuno di noi, che verranno usate in momenti diversi… ››

‹‹ Esatto, tutto dovrà avvenire di sabato, così non avremo lezioni e la nostra assenza sarà facilmente giustificata con l’uscita a Hogsmeade ›› spiegò James.

‹‹ Dovremo mettere KO i nostri bersagli per un’oretta… Coda hai ancora la ricetta del biscotto SvieniScemo? ›› James si voltò verso Peter, mentre Sirius rideva ripensando all’episodio che aveva denominato “SvieniScemo” il biscotto da loro creato.

‹‹ Perché diavolo non funziona?! ›› sibilò  Sirius, impaziente mentre squadrava Lucius Malfoy leccarsi le dita dopo aver mangiato il biscotto che Sirius e James gli avevano fatto recapitare via gufo.

‹‹ Ma che ne so! Forse abbiamo sbagliato le dosi del cioccolato… ›› borbottò James, ansioso, mentre estraeva la bacchetta pronto a schiantare Malfoy se il biscotto non avesse fatto effetto.

I due Malandrini erano nascosti sotto il Mantello dell’Invisibilità e pedinavano Malfoy ormai da un’ora, il loro piano consisteva nel farlo svenire, travestirlo da donna e farlo svegliare in Sala Grande all’ora di pranzo.

‹‹ Secondo me Remus ci ha messo troppo latte… Ha reso il composto troppo liquido…›› ringhiò Sirius a voce bassa.

James sbuffò, Malfoy si stava pulendo gli angoli della bocca.

‹‹ Andiamo… Svieni Scemo! ›› lo incitò James alzando troppo la voce.

Malfoy si voltò di scatto, sentendolo, si guardò intorno confuso non vedendo nulla e fu in quel momento che roteò gli occhi crollando a terra come un sacco di patate.

La risata di Sirius si propagò fragorosa, mentre usciva da sotto il Mantello e trascinava Malfoy verso uno sgabuzzino.

Quando Lucius Malfoy si svegliò in Sala Grande con indosso un lungo abito rosa babbano con perline e decorazioni argento, fu accolto da una risata collettiva, anche da parte dei suoi compagni di Casa. A Madama Chips affermò di essere stato incantato con un incantesimo chiamato “Svieni Scemo”, e mentre raccontava confuso quello che gli era successo, dietro alla sua tenda, ai piedi del letto di Remus i quattro Malandrini erano scossi da risate silenziose.

‹‹ Sì, ho trascritto la ricetta nel mio taccuino ›› disse Peter, tirandolo fuori e sfogliandolo.

‹‹ Bene, quindi dobbiamo smistarci le Case… ›› disse Remus guardando lo schema alla lavagna.

James e Sirius si scambiarono uno sguardo di sfida prima di urlare all’unisono:

 ‹‹ IO A SERPEVERDE! ››.

Entrambi infatti volevano libero accesso alla Casa delle Serpi per combinarne di tutti i colori, soprattutto ad un ignaro Mocciosus.

Remus li fissò stupito.

‹‹ James tu saresti un agnellino lì dentro… Siccome ho tutta la famiglia in quella Casa… Io saprei come muovermi meglio senza fare danni ›› disse mellifluo Sirius, che non vedeva l’ora di vedere quale sarebbe stata la sua sorte se il Cappello lo avesse smistato a Serpeverde, e in più avrebbe anche potuto curiosare fra le cose di suo fratello Regulus.

‹‹ Non ci provare, Black ›› ringhiò James, marcando il suo cognome ‹‹ Si dà il caso che anche mia madre sia stata a Serpeverde perciò posso cavarmela benissimo lì dentro e in più ho un conto in sospeso con Mocciosus… ››.

‹‹ Tutti abbiamo un conto in sospeso con Mocciosus… Ti ricordo che l’ultima volta a Pozioni, ha tentato di avvelenarmi… ›› latrò Sirius, enfatizzando con dramma l’ultima parola.

James fece per ribattere ma Remus lo interruppe.

‹‹ Bene allora… Faremo ad estrazione ›› disse Remus, calmo, ignorando serenamente i toni bollenti degli amici.

‹‹ Va bene ›› assentì James, lanciando un’ultima occhiata truce a Sirius.

Remus fece comparire un cesto pieno di bigliettini con scritti i nomi di tutte le Case, eccetto Grifondoro.

‹‹ Pesca tu Remus per primo… ›› disse Sirius.

Remus obbedì con un sospiro e infilò la mano nel cesto, estraendo un bigliettino.

Lo aprì e lesse: ‹‹ Tassorosso ››

James e Sirius gioirono, e anche Remus fu contento della propria sorte: i Tassorosso erano tranquilli e pacifici, non avrebbe incontrato molte difficoltà.

Con un colpo di bacchetta eliminò tutti i bigliettini Tassorosso dal cesto, lasciando solo quelli di Corvonero e Serpeverde.

‹‹ Pesco io dai… ›› sbuffò James, vedendo che Sirius non dava segno di voler pescare.

Allungò la mano e frugò nei bigliettini, ne estrasse uno e con una lentezza disarmante lo aprì.

‹‹ Corvonero ›› disse con voce abbattuta.

Sirius esultò saltando sul divano.

‹‹ Cagnaccio Bastardo! ›› disse James, ma sul suo viso comparve l’ombra di un sorriso quando vide l’amico improvvisare un balletto di vittoria.

‹‹ Non ti preoccupare Sirio, ti starò col fiato sul collo da sotto il Mantello ›› aggiunse, cercando di risultare minaccioso.

‹‹ James se non ricordo male il nuovo fidanzato di Lily è un Corvonero… ›› azzardò Peter.

James si voltò, una nuova luce sinistra brillava nel suo sguardo.

‹‹ Ma certo… Il buon vecchio Samuels… ›› le sue labbra si tesero in un ghigno divertito.

Remus sospirò passandosi una mano sul viso, rassegnato.

Lily infatti aveva cominciato a frequentare Jason Samuels del sesto anno, i due facevano del proprio meglio per nascondere le loro uscite, ma James più volte li aveva colti in fragrante sbucando casualmente da qualche passaggio segreto.

‹‹ Beh allora… ›› Sirius si batté le mani compiaciuto ‹‹ Che stiamo aspettando? La prepariamo o no sta pozione? ››.

James e Remus si misero subito al lavoro, il primo cercò nella stanza gli ingredienti necessari, il secondo riprese a leggere attentamente la pozione.

‹‹ Bisogna mettere a stufare le Mosche Crisopa… ›› diceva nel frattempo Remus ‹‹Porca Morgana…! ›› inveì ad un tratto fissando il libro.

James, Sirius e Peter si voltarono verso di lui, guardandolo interrogativi.

Remus alzò la testa: ‹‹ Bisogna raccogliere un po’ di Erba Fondente ››

James scrollò le spalle: ‹‹ E quindi? ››

‹‹ Bisogna raccoglierla durante la luna piena ›› sospirò Remus.

‹‹ Qual è il problema? Io ho un fiuto eccellente, ve la trovo io! ›› si offrì Sirius.

Remus sospirò e si accasciò sulla scrivania, stanco.

Quel maledetto piano avrebbe portato solo un sacco di problemi.

Non ne era certo, ne era convinto al cento percento.

Note dell’autrice:

Salve,

mi è tornata l’ispirazione per il mondo magico (grazie ad Animali Fantastici 2) e perciò vi sorbirete questa mini-serie su questa goliardica avventura malandrina.

Non è la prima storia sui Malandrini che scrivo, se volete leggere le altre fate un giro sul mio profilo.

Ma passiamo a questo primo capitolo, ho un paio di commenti da rilasciare:

  • 1.    La storia si svolge indicativamente nel quinto anno, i Malandrini sono già tutti e quattro Animagi, ed è proprio questo che permette loro di esplorare di più il castello e costruire così la mappa.
  • 2.    Ingredienti e istruzioni per la Pozione Polisucco sono stati presi da Pottermore, quindi ho cercato di rimanere il più affidabile possibile.
  • 3.    Remus prenderà le sembianze di un Tassorosso, James di un Corvonero e Sirius di un Serpeverde, ho riflettuto a lungo se rendere Sirius entusiasta o meno sul suo ingresso in Casa Serpeverde, in fondo lui li ha sempre odiati… Però la sua esaltazione fa riferimento al fatto che nonostante lui non sia Serpeverde possa essere in grado di introdursi nella loro Casa e combinare disastri (ne vedremo delle belle, anche riguardo a Regulus). Voi che dite? Siete d’accordo ? In ogni caso James gli starà vicino sotto al Mantello.
  • 4.    Ho cercato di coinvolgere Peter nel modo più realistico possibile, se avete idee o suggerimenti sul suo personaggio non esitate a scrivermeli.
  • 5.    L’episodio del biscotto SvieniScemo è un flashback, ce ne saranno alcuni anche nei prossimi capitoli.
  • 6.    A parer mio i Malandrini erano a conoscenza della Stanza delle Necessità, altrimenti non si spiegherebbe come essi sono diventati Animagi, hanno creato specchi gemelli e Mappa senza essere mai scoperti da nessuno, un posto, un rifugio lontano da occhi indiscreti dovevano avercelo, e secondo me si tratta proprio della Stanza delle Necessità, da loro soprannominata “La Tana del Lupo”. Vi è piaciuta questa trovata? Fatemi sapere cosa ne pensate.

Perdonate eventuali errori e ogni recensione/commento con suggerimenti e/o osservazioni è ben accetto!

Ricordatevi di aggiungere la storia alle seguite per non perdervi nessun aggiornamento!

JCholties.

Ps. Se la storia non avrà un seguito particolarmente significativo lascerò perdere la pubblicazione dei prossimi capitoli e andrò a zappare la terra, che forse è meglio x’D.

 

  
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