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Autore: Mars04    16/11/2018    1 recensioni
Due regni rivali.
Due giovani principi.
I loro destini si incrociano.
Porteranno distruzione o una nuova rinascita?
"Il vostro è quel genere di amore che può ridurre il mondo in cenere o innalzarlo alla gloria.“ -Cassandra Clare
[Chanbaek- Historical AU]
Genere: Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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“In quell'istante ebbero termine i libri, l'amicizia, i tesori senza sosta accumulati, la casa trasparente che tu e io costruimmo: tutto cessò d'esistere, tranne i tuoi occhi.” -Pablo Neruda



 
Il caos lo circondava.
Il rumore dello scontrarsi delle lame delle spade e le urla strazianti di chi veniva ferito e cadeva a terra morente lo avvolgevano. I battiti del suo cuore gli risuonavano nelle orecchie come il ticchettio di un orologio e intorno a sé non vedeva altro che rosso. Rosso come i mantelli dei suoi soldati, come il sangue caduto a colorare la terra con il suo odore nauseante. Lanciò una veloce occhiata a Jongin che si trovava a poca distanza da lui. Il più giovane sembrava danzare mentre schivava gli affondi dell’avversario, quando ad un tratto il soldato nemico riuscì a ferirgli la spalla, fermando quella coreografia tanto bella quanto letale. Chanyeol, vedendo il suo migliore amico in pericolo, corse in sua difesa. il cavaliere di Baekje cadde ai piedi del giovane re poco dopo, stroncato da una ferita profonda sulla schiena. ”Stai bene?” Disse il sovrano, con una nota di fiatone, allungando una mano verso l’amico. “Mai stato meglio.” esclamò il generale con un tono sarcastico, tirandosi su in piedi con una smorfia di dolore. L’attenzione di Chanyeol però era stata catturata da qualcun altro. Poco più distante il sovrano di Baekje stava duellando con uno dei cavalieri di Silla. Il giovane sentì la rabbia montargli dentro, come un vulcano pronto ad eruttare e a distruggere tutto intorno a sé. Chanyeol strinse tra le mani l’elsa della spada e  si fiondò contro l’altro sovrano con tutta la forza che aveva in corpo. Le loro spade si scontrarono. Il mondo sembrò fermarsi per qualche secondo. La spada del ragazzo trapassò l’addome del vecchio re. Si guardarono negli occhi per alcuni secondi prima che l’uomo, ormai morente, proferisse parola. “Mi dispiace per ciò che ho fatto a tuo padre. ”Mormorò, lasciandosi scappare una lacrima e stringendo disperatamente la mano del giovane. “Ora che hai avuto la tua vendetta su di me, ti prego, non fare del male a mio figlio per dei crimini che non ha commesso.” Detto ciò il re lasciò la mano di Chanyeol e si spense per sempre come una di quelle stelle che rappresentava la sua famiglia.


 
 
“Ahia Kyungsoo, fa male!” Si lamentò Jongin, strizzando gli occhi per il dolore. “Andiamo, non ti ho nemmeno sfiorato!” Alzò gli occhi al cielo il medico di corte, allontanandosi dal soldato ferito con una garza imbevuta di un disinfettante verdastro. La battaglia era finita e i due giovani si trovavano in una delle tende che costituivano l’accampamento degli uomini di Silla. “Che cosa sei? Il generale dell’esercito o un bambino di quattro anni?” Lo rimproverò il più basso, guardandolo con un sopracciglio alzato. ”Sicuramente la seconda opzione.” Commentò una terza voce divertita. Chanyeol era entrato nella tenda e si era avvicinato agli altri due ragazzi. “Vostra altezza” salutò Kyungsoo, inchinandosi in segno di rispetto, seguito subito dopo dal ragazzo dalla pelle ambrata. “Vi prego niente formalità, lo sapete che non mi piacciono.” Disse il giovane re, sorridendo ai due ragazzi. “Bene, allora da oggi sarai Channie l’elefantino tontolone” lo canzonò il ragazzo ferito, ridacchiando. “Attento a quello che dici Jongin o potresti finire magicamente a fare il contadino nelle piantagioni di riso” Scherzò il più alto, incrociando le braccia al petto. “Oh no! Come farei a vivere senza vedere il nostro bel Kyungsoo almeno una volta al giorno?” Esordì Jongin con fare teatrale. “Smettila” Il ragazzo in questione gli lanciò uno sguardo imbarazzato, per poi cambiare subito discorso. “E tu come stai, Chanyeol?” “Sto bene, non c’è nulla di cui preoccuparsi.” Mormorò il sovrano abbassando lo sguardo sulle sue mani. Per quanto le avesse pulite, continuava a sentire su di esse la sensazione del sangue dei suoi nemici che colava. Sicuramente quella notte non sarebbe riuscito a chiudere occhio senza che le scene del campo di battaglia tornassero a tormentarlo. “Sai che puoi sempre contare su di noi se c’è qualcosa che non va.” Lo guardò con apprensione il curatore, regalandogli uno dei suoi rari sorrisi a cuore. “Grazie, ragazzi.” Gli sorrise di rimando la giovane fenice. “Adesso scusatemi, ma devo andare a disporre un piano per la spedizione di domani.” Dopo aver salutato i due giovani, il re uscì dalla tenda. Kyungsoo riprese il suo lavoro sulla spalla ferita del cavaliere. Jongin sfruttò quell’occasione per ammirarlo più da vicino. I morbidi capelli castani gli ricadevano sulla fronte. Poco distanti i suoi grandi occhi scuri, adesso concentrati sull’oggetto del suo lavoro, riflettevano la calda luce emanata dalle lanterne disposte dentro la tenda. Era bellissimo, pensò il generale. Quel ragazzino timido e impacciato possedeva quel tipo di bellezza che puoi apprezzare a pieno solo con il tempo, ammirandone ogni particolare con lentezza, per poi infine rimanerne inevitabilmente intossicato. “Kyungsoo.” Lo chiamò il soldato, senza distogliere lo sguardo da lui ”Resta con me per stanotte.” Il medico alzò lo sguardo sorpreso verso Jongin, allontanandosi da lui, come scottato da quella richiesta. “Basta prendermi in giro Jongin, non è divertente.” Borbottò, mentre le sue guance diventavano del colore della porpora. Il giovane generale si alzò dal suo giaciglio e si avvicinò al più basso. “Resta con me.” Gli sussurrò nuovamente. Il più basso dopo un attimo di esitazione annuì.

Quel tenero abbraccio che li unì per tutta la notte divenne la loro ancora di salvezza, un rifugio al sicuro dagli orrori della guerra.
 

 
 
All’alba una piccola delegazione di Silla era già in marcia verso Sabi, la capitale di Baekje. Chanyeol in sella al suo cavallo scrutava l’orizzonte in cerca della città. Presto sarà tutto finito, si disse lasciandosi scappare un sospiro di sollievo. Non avrebbe più sofferto. Era riuscito a conquistare il regno nemico, e ora tutto ciò che voleva era tornare a casa dalla sua famiglia. Sorrise all’idea dell’abbraccio che avrebbe ricevuto da sua madre appena tornato a casa e del sorriso luminoso di sua sorella. Le mura della città nemica si stagliarono all’orizzonte e la tensione si insinuò nei pensieri del giovane re. Il piano era semplice: sarebbe entrato in città, avrebbe occupato il palazzo reale e, una volta accertato che tutto fosse tranquillo, avrebbe proclamato l’annessione di Baekje al regno di Silla. L’unica cosa, o meglio persona, che lo separava dal suo obiettivo era il figlio di cui aveva parlato il vecchio sovrano di Baekje. Non sapeva cosa aspettarsi da lui e questa cosa lo turbava. Com’era? Quanti anni aveva? E soprattutto che fine aveva fatto? Era scappato da quel regno distrutto o era rimasto per lottare contro di lui?
 
 Chanyeol entrò nel palazzo guardandosi intorno, seguito a poca distanza da alcuni dei suoi uomini. Il silenzio li avvolse. Il palazzo sembrava deserto, nessun uomo a guardia delle entrate, nessuna dama di corte a riempire i giardini con le sue solite chiacchere e l’hanbok colorato. “Dividiamoci. Mi raccomando, state in guardia e controllate ogni angolo” Ordinò il giovane ai suoi uomini. Detto questo si avvicinò da solo verso quella che sembrava la sala del trono. Le pareti delle stanze erano interamente decorate con disegni decorativi rossi e azzurri. Il pavimento in legno scuro scricchiolava sotto i passi del ragazzo. Infondo alla sala si trovava il trono, in tutto il suo dorato splendore. Chanyeol si era portato un passo più vicino allo scanno reale quando all’improvviso si trovò una spada puntata alla nuca. “Pensi di meritarti quel posto?” Disse una voce carica di rabbia dietro di lui. Si girò lentamente e trovò dinnanzi a se un altro ragazzo. Il giovane era più basso di lui e sembrava avere più o meno la sua stessa età. Indossava una veste di seta celeste che, insieme alla sua pelle candida, lo faceva sembrare etereo, quasi incorporeo. I suoi occhi, leggermente arrossati dal pianto, erano identici a quelli che solo il giorno prima avevano guardato Chanyeol, prima di chiudersi per sempre.
La risposta a tutte le sue domande era davanti a lui.
Un piccolo angelo con gli occhi di un demone.





Sabi: fu la capitale del regno coreano di Baekje dal 538 fino alla caduta di Baekje a causa di Silla nel 660. Attualmente Sabi si trova nella moderna contea di Buyeo, provincia di South Chungcheong.



Angolino di Mars:
Ed eccomi di nuovo qui! Ringrazio infinitamente chi è arrivato alla fine di questo primo capitolo (siete persone coraggiose e.e) 
Ps. Spero che un po' di Kaisoo non vi dispiaccia
  
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