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Autore: bridgetvonblanche    18/11/2018    2 recensioni
[zombie apocalypse!AU]
Things really change when the undead pick a side in a war.
Genere: Angst, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Risveglio

─ Ancora quell'incubo non è vero? ─

Kim Taehyung era un insieme di tante cose.

Carismatico per natura, severo all'occorrenza, spesso impulsivo e caparbio, di animo peró sempre spiritoso e allegro. Dotato di uno spiccato senso di giustizia, possedeva anche tanto, forse troppo coraggio. 
Kim Taehyung era tutto questo. E molto di più. Un mix fatale di audacia e ardore, di bellezza e forza. Possedeva uno sguardo così magnetico, profondo e dannatamente bello che bastava semplicemente che passeggiasse per la strada con quell'aria leggermente melanconica e sognante che lo caratterizzava per catturare su di sé l'attenzione di ogni ragazza. 
E Lee Hyeseon non aveva fatto certo eccezione. O, più semplicemente, lei era stata la sua unica eccezione.

─ Ti proteggerò io, a qualunque costo! ─

Già. Glielo aveva promesso. Precisamente all'età di sei anni quando, nel parco vicino a casa, aveva cercato un po' impacciatamente di catturare l'attenzione della sua nuova vicina con quella stupida frase. Ma la verità è che poche volte prima di allora Hyeseon si era sentita così protetta, così al sicuro. 
Alla tenera età di sei anni, la piccola Lee Hyeseon adorava trascorrere i pomeriggi al parco insieme a suo padre, sedendosi sull'erba rigogliosa e ricca di fiori dalle svariate forme e dimensioni solo per poter disegnare. Benchè dunque non avesse la minima idea di quali strani mostri invisibili il suo giovanissimo coetaneo nonchè vicino di casa stesse combattendo di fronte a sè con una spada di plastica argentata e quello sguardo fiero e baldanzoso, il solo fatto che avesse promesso di difenderla le aveva dato una sicurezza tale che, qualche giorno dopo, Hyeseon si era presentata davanti al giovane Taehyung stringendo tra le mani un disegno che lo ritraeva intento a combattere un'orda di mostri per difendere la sua casa, per difendere lei. Mai previsione fu tanto azzeccata. 
Peccato che entrambi se ne sarebbero resi conto solo svariati anni più tardi.

Hyeseon sobbalzò leggermente a quel ricordo che riaffiorò nella sua mente senza preavviso. Non avrebbe voluto svegliarlo e nonostante ormai fosse abituata alla cadenza dolce e calda della sua voce, sentire quelle mani percorrere la sua schiena nuda le faceva ancora uno strano effetto. Erano trascorsi ormai quattro anni dalla morte di suo padre, quattro anni esatti da quando il virus ZT1 aveva iniziato a contagiare gli esseri umani, conducendo l'umanità verso un lento ma inarrestabile declino e decimando poco più di metà dell'intera popolazione mondiale, distruggendo migliaia di vite, sgretolando milioni di famiglie. Eppure, l'espressione di quel volto digrignato e le mani insanguinate erano immagini maledettamente vivide che ancora tormentavano le notti di Hyeseon.

Non si sentì in dovere di annuire, ma il suo silenzio e quell'impercettibile tremolio involontario del suo corpo furono una risposta più che sufficiente per convincere il ragazzo a stringerla a sé e poi avvicinarsi a quel viso perennemente stanco solo per sfiorare le sue labbra, in un gesto tanto delicato quanto inaspettato. La convinse così senza troppi sforzi a distendersi nuovamente accanto a lui, lasciando poi che le sue piccole mani gli sfiorassero prima quella folta massa di capelli scompigliati e poi passassero sulle gote, ancora leggermente arrossate dopo uno dei rari momenti di intimità che la vita poteva ancora concedere loro.

─ Shhh, non preoccuparti, ci sono qui io adesso, ─ cercò di rassicurarla il ragazzo, infossando la sua testa tra la clavicola ed il collo sottile di Hyeseon, che tuttavia non potè fare altro che alzare gli occhi al cielo in segno di resa, tornando a fissare un punto imprecisato del soffitto sopra la sua testa.

─ Lo so Taehyung, ma neanche tu ora puoi più proteggermi da questo, ─

L'attenzione di entrambi ricadde così sul braccio pallido della ragazza, sul quale era stato impresso un vistoso marchio a forma di I maiuscola.

Non riusciva quasi a ricordare come ci era arrivata, in quell'appartamento della security zone del distretto 29. Da un pezzo infatti, Lee Hyeseon riteneva di aver perso la concezione stessa del tempo. Non sapeva quanti giorni fossero passati dall'ultima volta che aveva sentito gli uccelli cantare fuori dalla finestra di quella piccola stanza, quanti i mesi trascorsi da quando, per ordine diretto del governo per la sicurezza nazionale, a causa di una presunta epidemia "in grado di alterare alcune cellule del cervello umano", gran parte della popolazione era stata costretta ad abbandonare la propria casa per iniziare una "nuova vita" all'interno di immensi e labirintici bunker dalle pareti così alte e spesse, ideate e costruite appositamente per evitare a chiunque non fosse stato autorizzato di attraversarle. Di una sola cosa però era certa: svegliandosi ad un'ora imprecisata di un giorno altrettanto indeterminato ed indeterminabile all'interno della stanza dove anche ora si trovava coricata insieme a Taehyung, Hyeseon aveva notato che sul suo polso sinistro era comparsa, quasi per magia, quella vistosa I.

Proprio lei, che aveva sempre odiato i tatuaggi, ritenendoli inadatti alla sua pelle sempre così pallida, ora ne possedeva uno davvero troppo riluttante per i suoi gusti ed il fatto di non riuscire a trovare una spiegazione plausibile a quell'appariscente lettera l'aveva presto portata all'esasperazione. Più volte aveva provato a lavare quell'immondezza dal suo polso, giungendo persino a far sanguinare il proprio braccio, fino al giorno in cui davanti alla sua porta non si erano presentati due emissari del governo seguiti da un'equipe medica e qualche soldato dell'esercito che, dopo averla fatta accomodare bruscamente nella piccola cucina dell'appartamento, le avevano rivelato la cruda verità.

Hyeseon aveva così scoperto di essere risultata positiva al test per l'immunità contro gli zombie. Il suo non era comunque un caso isolato, in fondo la ricerca medica non aveva mai smesso di portare avanti gli studi per cercare di trovare una cura al virus, ma essere immuni significava rendersi disponibili per ogni genere di test potesse servire ad individuare un vaccino o qualsiasi cosa potesse risultare utile per debellare il flagello. Proprio per questo motivo, una volta ogni mese, gruppi di civili venivano prelevati dalle safety zones per poter svolgere alcuni test per l'immunità. Non aveva importanza che fossero donne, bambini o anziani, il campione veniva selezionato in modo casuale attraverso l'algoritmo di un computer, ma chi veniva scelto non poteva sottrarsi al test, pena l'espulsione dalla safety zone o, peggio, la condanna a morte per ribellione allo stato di sicurezza. 

E come opporsi al governo, quando in gioco c'erano ancora migliaia di vite che potevano ancora essere salvate grazie ad un banale vaccino?

Ciononostante, oltre alla minaccia del virus, anche la piccola parte di umanità sopravvissuta si era presto divisa tra coloro che erano fermamente convinti dell'innocenza dei governi del mondo in questa faccenda e i ribelli, gruppi di sopravvissuti che, condannati per scelta a vivere all'esterno delle zone controllate dall'esercito sospettavano invece che dietro questa catastrofe umanitaria ci fosse proprio la mano del governo centrale. 
Chi decideva di entrare a far parte di una gilda ribelle dunque non solo era chiamato a lottare per sopravvivere ai non-morti, ma anche contro l'esercito e contro tutti coloro che erano convinti della buona fede del governo. E questo era anche uno dei motivi per cui, dopo aver scoperto di essere immune, anche le visite di Taehyung che fin dal primo giorno aveva scelto di schierarsi con i ribelli, si erano fatte sempre più rare. Il minimo passo falso ed entrambi avrebbero rischiato la vita e nemmeno a causa di zombie affamati, ma solo per ordini e volere di altri uomini.

Fu allora che Hyeseon tornò ad osservare il suo smilzo braccio sinistro alzandolo verso l'alto e aprendo leggermente il palmo della propria mano lasciando così che la fredda luce della lampada a neon posta sul soffitto della stanza impolverata filtrasse attraverso gli spazi lasciati dalle sue dita sottili. Sorrise mesta, inspirando poi a pieni polmoni l'aria stantia della camera da letto. Si girò poi lentamente sul fianco destro, evitando per quanto possibile di far cigolare troppo le assi di quel letto sempre sfatto solo per trovarsi faccia a faccia con l'espressione sempre pacata ed imperscrutabile di Taehyung.

─ Qualcuno lassù deve odiarmi davvero molto, ─ disse poi, indicando quella grossa I nera sul braccio in modo tale che anche il ragazzo accanto a lei potesse osservarla con attenzione.

Taehyung però non fece altro che sorridere leggermente, prima di afferrare quel polso sottile ed avvicinarlo alle sue labbra, lasciando una piccola scia di baci lungo quella maledetta lettera. Aveva rischiato la pelle per venire a farle visita, per spiegarle il suo piano. Era deciso a portarla finalmente lontano da lì e niente sarebbe riuscito a frapporsi tra lui ed i suoi intenti.

─ Presto sarà tutto diverso Hyeseon, inizieremo insieme una nuova vita nella gilda di Hiraeth e troveremo una soluzione a tutto, te lo prometto, ─

Stavolta fu Hyeseon a sorridere, tornando ad accarezzare il volto del ragazzo accanto a lei.

─ Non fare promesse che non puoi mantenere Kim Taehyung, ─ si limitò poi ad aggiungere, stringendosi al suo petto ancora nudo, ─ Ci daranno la caccia, ­─

─ Non è forse quello che stanno già facendo? ─ le chiese retoricamente, guardandola con quei grandi occhi color nocciola in cui Hyeseon avrebbe voluto perdersi volentieri.

Sapeva che Taehyung aveva ragione, ma il solo pensiero che potesse accadergli qualcosa per colpa sua bastò a convincerla a rimettersi seduta, questa volta sul bordo del letto, sbadigliando leggermente prima di portare entrambe le braccia verso l'alto, in quello che voleva risultare uno squallido tentativo di stretching.

─ Dove stai andando? ─

─ Preparo la colazione, dobbiamo essere in forze per affrontare il viaggio verso la gilda, non trovi? ­─ dichiarò lei, più convinta che mai nel voler preparare qualcosa di caldo prima della loro partenza.

Taehyung rimase per un attimo ad osservare quella pallida schiena nuda senza proferire alcuna parola in risposta, indeciso probabilmente su come agire per far desistere Hyeseon da ogni suo più nobile intento. Si voltò per un momento verso la sua parte del letto, dove a guardarlo con occhi pieni di grinta e coraggio c'era il suo fedele cane Ryuk, che il giovane ribelle aveva era sempre considerato il suo compagno di squadra e che per quasi tutta la notte era rimasto di guardia all'ingresso del piccolo appartamento, come un vero angelo custode. Accanto a lui, due pesanti zaini erano già pronti con tutto il necessario per sopravvivere al di fuori delle mura del bunker e non gli ci sarebbe voluto molto per indossare degli abiti comodi, adatti al loro tipo di viaggio.
Decise dunque di muoversi con uno scatto quasi felino il giovane Taehyung, per riuscire a cingere appena in tempo e con insolita deicatezza la vita sottile di Hyeseon prima che lei potesse alzarsi dal letto, trascinandola quindi nuovamente tra le lenzuola candide.

─ Ahh, avremo un sacco di tempo per goderci la colazione, ma non so quando ci capiterà di rimanere nudi e indisturbati sopra un letto tanto morbido, perciò approfittiamone, ─

E in quel preciso istante, stretta nell'abbraccio caloroso e deciso di quel ragazzo, Hyeseon tornò a sentirsi al sicuro. Al sicuro come lo era stata quella volta al parco, protetta dal suo giovanissimo cavaliere.

Kim Taehyung aveva ucciso suo padre eppure, per qualche assurda ragione, Hyeseon non era mai riuscita a provare odio per lui. Niente disprezzo, nessun rancore. Chissà se avrebbe continuato ad amarlo nonostante tutto quello che sarebbe successo da quell'esatto istante in avanti.

In cuore suo, Taehyung sperava solo in un sì.




 




 

a/n 

anneyeong haseyo! 👋🏻

eccoci approdate dunque al secondo capitolo di questa au apocalittica.. ok, come immagino avrete potuto intuire il tipo loschissimo (lol) che ha sparato al padre di Hyeseon è *rullo di tamburi in lontananza* Kim Taehyung! E ok, lui è uno dei frizzicarelli protagonisti (marco non me ne volere, ormai uso questo termine quotidianamente) di questa vicenda e ok, forse come secondo capitolo non vi aspettavate tutta questa romance, siete sorprese vero?

tranquille, godetevela perchè durerà poco (pochissimo lol)

non ho molte altre parole da spendere sul capitolo se non che ho cercato di dare un quadro più "chiaro" riguardo alle coordinate spazio temporali: insomma, il capitolo introduttivo era solo un incubo di Hyeseon legato ai ricordi del suo passato, nel giorno in cui il virus ZT1 ha iniziato a diffondersi. ora però i due giovani devono vivere in un presente che fa di tutto per tenerli separati perchè Hyeseon è immune e quindi alla mercè del governo e Taehyung è un ribelle frizzicarello (ci risiamo xD) 

ma secondo voi il drama è finito qui? AHHAHAHAHAHAH

da parte mia posso solo dire di essere contentissima di essere ritornata a navigare nelle immesnse acuqe di questo sito e soprattutto, di questa sezione sui bangtan boys, perció ci tengo a ringraziare di cuore tutte le lettrici che sono passate dalle mie parti e hanno "contribuito alla causa" con i loro voti, pareri e commenti! <3

detto questo evaporo e vi attendo al next chapter: non dimenticate (se vi va) di passare anche dalla mia pagina instagram col nick bridgetvonblanche, per rimanere sempre in contatto!

 

bvb

  
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