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Autore: rose07    15/07/2009    5 recensioni
Sora, Matt, Mimi e Tai; quattro ragazzi, due storie d'amore.
Sora e Matt si frequentano da qualche mese, ma non tutto fila liscio. Mimi torna dall'America e rincontra Tai, il ragazzo per il quale aveva preso una sbandata, tempo prima. Il castano combinerà un guaio: come andrà a finire? E Matt... parlerà chiaramente dei suoi sentimenti a Sora?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mimi Tachikawa, Sora Takenouchi, Taichi Yagami/Tai Kamiya, Yamato Ishida/Matt
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Stay together in the end ( ? )'
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Quindici anni dopo, le famiglie Yagami e Ishida passeggiavano tranquillamente, inspirando l’aria estiva che da giorni era alle porte.
Erano tornate al parco Victory, ma non erano sole come promesso.
Avevano avuto entrambe due figli e insieme a questi si apprestavano a raggiungere il vecchio albero di ciliegio con la buona intenzione di fare un pic-nic.
«Jak, attento!» urlò Sora al proprio figlio che correva come uno sguainato, cercando di raggiungere gli altri tre più grandi di lui.
«Lascialo, Sora. Poverino, vuole integrarsi» rise Yamato, mettendole una mano sulle spalle.
«Ma se cade si fa male!» replicò la donna, prudentemente «E qua ci sono piccole buche ovunque. Ecco, è cascato!» Sora corse dal figlio che era inginocchiato per terra con le mani sporche di terra.
«Hai visto, Jak? Devi ascoltare la mamma quando dice una cosa!» lo rimproverò, alzandolo dalle ascelle.
Taichi e Mimi, nel frattempo, stavano cercando di domare il loro figlioletto che correva di qua e di là senza fermarsi.
«Tesoro, io lo blocco di là, tu corri a sinistra!» esclamò Tai in direzione della moglie.
Entrambi gli fecero la spola, e il povero piccolo finì tra le braccia di sua madre e suo padre con un lamento di scontentezza.
«Lasciatemi stare!» si dimenò.
«Reiji, devi fare il bravo bambino!» lo redarguì la castana, voltandosi «Guarda tuo fratello Jamie come sta tranquillo a chiacchierare»
Il bambino se ne stava seduto a parlottare con la primogenita di Matt e Sora, una bella biondina vanitosa e sicura di sé.
«Io ho la cassetta di Cenerentola» disse, pavoneggiandosi «Tu sei troppo maschio per vedere queste cose!»
«Anika, non fare moine!» l’ammonì sua madre «Jamie non ha bisogno di Cenerentola. Guarda e legge cose più interessanti»
«Infatti leggo le riviste di papà!» fece Jamie con aria furbetta, sventolando per aria un giornalino.
Tai sbiancò, strappandogli il mensile dalle mani e gettandolo da un lato.
«Che cos’era quel coso?» si avvicinò Mimi, sospettosa, mentre il marito faceva un sorrisino di scuse.
«Cosa fai leggere a nostro figlio?»
«Uhm, era solo... un fotoromanzo» sbiascicò.
«A me è sembrato di scorgere foto di donne, però» Si intromise, Matt, ghignando.
«Che cosa?!» esclamò la donna con le mani  sui fianchi «Incomincia a correre, sfaticato!»
«Urgh, Mims cara, non dare ascolto a quell’idiota di-»
Ma Mimi si scaraventò addosso al suo uomo ed entrambi caddero per terra sopra qualcosa.
«Ehi, biondo, questa me la paghi! Ahi, amore, mi fai male così!» si lamentava Tai, visto che sua moglie lo stava prendendo a morsicate sulla schiena.
Jak e Reiji urlarono nello stesso momento, frignando.
«Quelle erano le nostre cuffie!»
«Oh no!» fece Sora, vedendoli abbracciati con i visini rigati di lacrime «Quei due non cambieranno mai, sono caduti sopra i giochi dei bambini!»
«Mi sembra un deja-vu questa scena» Affermò Matt, ricordando i vecchi tempi quando tutto era buono per divertirsi insieme.
«Ho trentatre anni, ma ho ancora voglia di ritornare ragazza e di rifare tutte quelle cose idiote»
«Però abbiamo mantenuto la promessa» s’immischiò Tai, mentre restituiva le cuffie ai figlioletti «Siamo tornati qui, ancora una volta»
«Ma siamo adulti, non è la stessa cosa» osservò Sora, ripensando ai tempi passati.
«Siamo noi che dobbiamo dare un’ età al tempo» disse saggiamente suo marito «Io mi sento ancora di diciotto anni, respiro aria di adolescente!»
Poi, abbracciando la moglie, le mormorò all’orecchio:
«E tu, dopotutto, sei ancora il mio angelo, Sora»
La ragazza gli sorrise e lo tenne stretto a sé.
«Ah, piccioncini!» li prese in giro il castano «Nostalgia dei vecchi tempi, eh? Io e Mimi andiamo ancora in discoteca ogni tanto» si pavoneggiò.
«Ehi, non è vero! E poi ti prego non vorreste fare ancora a  botte con... com’ è che si chiamavano quei due tizi? Ah sì, Francis e George?» ridacchiò quella, ricordando la scena.
«Se me lo ritrovassi davanti, lo pesterei di nuovo!» sbottò il biondo, incrociando le braccia.
«E io ti avrei intimato di tenere le tue losche manacce a posto, mister wrestler!»  canzonò la ramata, appoggiando la testa sopra la sua spalla.
«E io mi sento in dovere di sottolineare» disse Tai alzando l’indice e guardando Mimi «che mia moglie è ancora bella come quindici anni fa!»
«Oh, tesoro!» La donna gli saltò addosso con le lacrime agli occhi per il complimento «Credevo dicessi che sono vecchia, ormai»
«Ma dai che abbiamo solo trent’anni!»
E si abbracciarono.
«Mancano solo gli altri» mormorò malinconica Sora.
«In compenso ci sono Jamie e Reiji» disse il moro, mentre posava una mano sulla spalla di sua moglie.
«E anche Anika e Jak»  Continuò Matt, attirando verso di sé la sua.
«Beh, manca solo Joe e il suo barbecue» rise Sora.
«Le sue cazzate e le sue salsicce bruciate, non dimentichiamo!» aggiunse Tai, ridendo a sua volta.
Le due coppiette felici sorrisero, mentre le foglie dell’albero di ciliegio volavano via ancora una volta.
«Perché i nostri genitori sembrano dei cretini?» chiese Anika scrutandoli di nascosto.
«Mio papà è sempre cretino» alzò le spalle Jamie, in risposta.
«Anche io voglio sposarmi ed avere figli come loro un giorno!» esclamò con occhi luccicanti la bambina.
«Pensa per ora, sei ancora troppo piccola!» Il bambino le fece il solletico, mentre lei urlava cercando di scappare.
Gli altri due si erano già addormentati con le cuffiette nelle orecchie.
Tai, al posto delle canzoncine, aveva passato nell’ I-pod un paio di ninna nanne efficaci.
Ma in quel momento, né lui, né Matt e nemmeno le due donne se la sentivano di muoversi.
Erano fermi ed osservavano rapiti  il paesaggio circostante.
Sì, loro erano ancora i ragazzi di quindici anni fa con il loro problemi adolescenziali e le loro prime sbandate.
Rimanevano ancora loro, i Digiprescelti, che un giorno avrebbero ceduto il  proprio posto ai loro figli.

 
 
Coraggio, Amicizia, Amore e Purezza.

 
 
Con coraggio erano rimasti saldi senza rompere la loro amicizia, avevano trovato l’amore sotto quell’albero e si sentivano puri in fondo al cuore.
 





 
 
Ah, beautiful angels.
 
 
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