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Autore: Usagi_84    21/11/2018    8 recensioni
One shot dedicata a inunotaishobae e al suo caffè alla nocciola in "Ruhm mouth".
Dal testo:
- Se desideri che io risponda alle tue sciocche domande dovrai spiegarmene lo scopo – sorrise leggermente Sesshomaru, cominciando ad intuire dove volesse condurlo la sua bella, insistente ed ostinata fidanzata.
Ecco.
E ora come glielo spiegava all’algido Principe dei Demoni che voleva capire a quale segno zodiacale appartenesse?
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rin, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Della serie: Come fare in modo che l’Oroscopo si avveri, ovvero, l’arte di tirare acqua al proprio mulino.

- Credete nell’Oroscopo? – Rin lesse ad alta voce la domanda che l’articolo dell’ultima pagina del giornale le stava rivolgendo. Non a lei in prima persona ovviamente, ma rispondere le risultò istintivo - Ovvio che no, non ci credo! – rispose tenendo gli occhi fissi sul giornale mentre camminava in direzione della cucina.
- Eppure lo leggi ogni lunedì, Rin – una voce calda e profonda appena dietro le sue spalle la fece trasalire e voltare istantaneamente – Mi hai spaventata Sesshomaru – sospirò rumorosamente infine - non mi ero accorta che mi stessi seguendo! – concluse sedendosi al tavolo, dove due tazze fumanti di caffè alla nocciola aspettavano solo di essere gustate.
- Lo so - soffiò lui di rimando sedendosi esattamente di fronte a lei – mi sarei stupito del contrario – continuò appoggiando i gomiti sul piano di marmo.
Rin abbandonò il giornale all’angolo del tavolo, decisa a lasciar perdere quelle scemenze e dedicarsi ad attività più proficue. Fare colazione per l’appunto.
Eppure c’era quella piccola parte di sé, neanche troppo piccola in realtà, che andava a nozze con queste sciocche frivolezze, le concedeva il vezzo di ritenersi ancora una ragazzina nonostante, una ragazzina, non lo fosse più.
Lanciò di sottecchi uno sguardo sulla pagina rimasta aperta, cercando dunque il segno zodiacale corrispondente al periodo della sua nascita.

Ariete: oggi sarà una giornata fortunata! Riceverete un regalo inaspettato!

Sesshomaru la osservava, la fissava, la studiava in attesa. Non era da Rin dargliela vinta così, senza rispondergli a tono o provare a dissuaderlo, a fargli cambiare idea…o per lo meno senza avergli spiegato con dovizia di particolari (non richiesti) le sue più intime ragioni.
- Sono solo curiosa – esplose infine Rin con le labbra già appoggiate sul bordo della tazza - è divertente leggere cosa inventa la gente pur di vendere un giornale - continuò soffiando di tanto in tanto sul liquido bollente.
- Divertente… - le fece il verso il demone con un sopracciglio appena sollevato – la definirei piuttosto una pratica futile ed inconcludente – la provocò ancora.
- Si, come vuoi tu – lasciò correre Rin, invece.
L’insofferenza di Sesshomaru nei confronti di certe “pratiche” fin troppo umane era di dominio pubblico, dunque non se ne sorprese affatto, né rimase delusa, semplicemente ignorò la sua visione delle cose e, spinta da un’improvvisa e insana curiosità, si lanciò piuttosto in una serie di domande ben precise.
- In che anno sei nato? – chiese prima di bere un sorso di caffè, cercando di apparire assolutamente disinteressata.
- Poco meno di 1000 anni fa, perché? – rispose lui decidendosi a prendere la tazza.
- Questo lo so, ma mi serve l’anno esatto! Era estate o inverno? – proseguì lei insistendo sul particolare ed evitando volutamente la sua richiesta di spiegazioni.
- Perché? Che differenza fa? – chiese ancora lui, tenendo lo sguardo fisso su di lei, attento ad ogni cambiamento d’espressione.
- Non puoi rispondere ad una domanda con un’altra domanda… è scorretto! – Rin mise il broncio posando rumorosamente la tazza. Segno evidente che iniziava a sentirsi “scoperta”.
- Se desideri che io risponda alle tue sciocche domande dovrai spiegarmene lo scopo – sorrise leggermente Sesshomaru, cominciando ad intuire dove volesse condurlo la sua bella, insistente ed ostinata fidanzata.
Ecco.
E ora come glielo spiegava all’algido Principe dei Demoni che voleva capire a quale segno zodiacale appartenesse?
Quando i suoi occhi avevano letto la dicitura “Riceverete un regalo inaspettato!” aveva pensato subito che il regalo in questione avrebbe potuto essere proprio di Sesshomaru, dunque ora era assolutamente necessario scoprire se l’oroscopo del suo bel demone accennasse a sorprese, regali e fidanzate.
E dunque, ecco il centro della questione.
Ma gliel’avrebbe strappato dalla bocca prima o poi. Aveva le sue armi e non aveva paura di usarle!
Doveva solo resistere alle sue evidenti provocazioni e non sbottonarsi sui dettagli della sporca faccenda.
- Deve esserci per forza uno scopo? - tentò lei, senza guardarlo negli occhi.
- Si, Rin. – Sesshomaru si alzò, e come un cacciatore, aggirò il tavolo fino a trovarsi ad un passo appena dalla sua preda. Facendo pressione con due dita sotto il mento la obbligò a voltarsi verso di lui, che la sovrastava di un mezzo metro abbondante.
Prima regola per essere un eccellente guerriero: “conosci il tuo nemico”.
E Sesshomaru conosceva la sua Rin meglio di quanto conoscesse la sua spada; non avrebbe resistito un solo secondo al suo sguardo indagatore, senza rivelare i suoi folli piani.
Rin oppose una certa resistenza, giusto per non sentirsi così vergognosamente in colpa con se stessa per non essere stata in grado di mantenere saldo il punto, e per un attimo scese un silenzio assordante.
- D’accordo – ecco la resa – così, per pura curiosità, volevo cercare di capire a quale segno zodiacale appartenessi – e la conseguente confessione.
- Che sciocchezze! – sentenziò in conclusione il demone – il mio destino dipende dalle mie azioni, non certo dalle idiozie di qualche vanaglorioso personaggio che si finge un veggente –
- Questo ti fa onore Sesshomaru – tentò ancora lei – tuttavia non ci vedo niente di male a lasciarsi andare a qualche “leggerezza” ogni tanto – per dare maggiore enfasi alle sue parole e per rafforzare il concetto che lei non era affatto intimorita, anzi lo affrontava a viso aperto, Rin si alzò in piedi e nonostante tutto Sesshomaru la staccava di almeno una spanna ancora.
- Rin… - iniziò lui cercando le parole più semplici e chiare per troncare quel discorso il prima possibile – non saprei dire esattamente che anno fosse quando sono nato, secondo la numerazione corrente, ma so per certo che il cielo era diverso. Devi considerare che 1000 o 1500 anni sono abbastanza perché la Terra esegua dei movimenti di precessione sufficientemente consistenti da rendere diversa la posizione delle stelle – la strinse per le spalle e avvicinò il viso al suo, affinché il messaggio arrivasse limpido e senza possibilità di fraintendimenti – semplicemente non puoi, Rin. Non puoi assegnarmi un segno zodiacale. Punto – lo disse con voce calma, tranquilla, eppure ferma e decisa sperando di aver messo fine a quella tremenda tortura. Un demone torturato… che orrendo paradosso!
- Suvvia, Sesshomaru, non voglio mica scrivere un trattato su “Astronomia ai tempi dei Demoni”, voglio solo…”giocare” – disse lei sorridendo e facendo spallucce.
- Rin, il mio concetto di “gioco” è piuttosto diverso dal tuo – rispose lui esasperato.
- Si, lo so. Ma non c’è niente di male se, una volta tanto, giochi secondo le mie regole – sorrise allegra.
- No!- rimarcò lui, mantenendo la sua espressione indifferente.
Rin non si arrese e approfittando del conseguente e classico mutismo di Sesshomaru dopo un rifiuto secco e categorico, sfoderò la sua arma più potente.
Svelta, unì i palmi delle mani e se li portò davanti agli occhi mimando una preghiera supplichevole e sporgendo appena il labbro inferiore, così, tanto per fargli più tenerezza, ora mancava solo un piccolo battito di ciglia e lo sguardo più languido che avesse mai posseduto.
Seconda regola per essere un eccellente guerriero: “evitare che il tuo nemico carpisca le tue debolezze”
- Rin… - non riuscì a proseguire oltre. Il suo tentennare nel mantenere saldo il suo rifiuto era un chiaro segnale che così saldo poi non era mai stato.
E seppe che era perduto.
Dannata ragazzina!
Come poteva avere tutto quel potere su di lui?
Inaudito.
Inconcepibile.
Inaccettabile.
Inimmaginabile.
Eppure sorprendente.
Ineguagliabile.
Irrinunciabile.
Meraviglioso.
Magico.
Aveva vinto lei. Di nuovo.
- D’accordo – soffiò il suo consenso, che sapeva piuttosto di condanna.
Le piccole braccia della sua Rin gli avvolsero il torace in un abbraccio dolce e caldo, che lasciava trasparire tutto l’entusiasmo per quella piccola vittoria.
Sesshomaru ricambiò l’abbraccio stringendo più forte, concedendosi il lusso di sorridere al pensiero di averla resa felice, anche se solo per una sciocchezza.
Si prese, però, un piccolo risarcimento, per il torto appena subito: scese a catturare le sue labbra in un bacio morbido al sapore di caffè alla nocciola.
La soddisfazione di Rin era decisamente ai massimi livelli storici, si ricalò nei panni di uno Sherlock Holmes improvvisato e riprese il suo interrogatorio.
- Dunque, non possiamo risalire all’anno esatto - iniziò Rin camminando avanti e indietro – perciò fingeremo che tu abbia davvero l’età che dimostri – continuò guardandolo decisa.
- E quanti anni dimostro? - Sesshomaru prese di nuovo posto a sedere e pensò bene di “affogare” i suoi dispiaceri nella tazza del suo adorato caffè alla nocciola. Magra consolazione.
- Non più di trenta! – snocciolò lei in fretta per evitare di distrarsi - Ora, sarebbe utile sapere almeno in che stagione ci si trovasse all’epoca –
- Non era troppo caldo, ma le foglie degli alberi iniziavano ad ingiallire. Azzarderei fosse l’inizio dell’autunno – ormai arreso, Sesshomaru colmò le lacune della curiosità di Rin e lei ne trasse le successive e logiche conclusioni.
- Tra i segni autunnali, quello che ti si addice di più, anche per l’ovvio simbolismo, è la bilancia! – e sentenza fu. Non c’è altro da aggiungere vostr’onore.
- Ora che hai ottenuto ciò che desideravi, sarebbe troppo chiederti di terminare la colazione in silenzio? – il demone non attendeva davvero una risposta, il tono utilizzato non ammetteva repliche, ma naturalmente a Rin questi particolari trovavano sempre il modo di sfuggire.
- Bene, vado a prepararmi. Sono già in ritardo – bofonchiò tra sé e sé.
Dieci minuti di pace assoluta. Lui, il suo caffè e il suo silenzio.
Pronta e profumata la osservò raggiungerlo per avere il suo bacio di saluto prima di uscire.
- Vai a lavoro? – le chiese soffermandosi sul dettaglio del suo abbigliamento.
- Si, perché? – replicò lei distrattamente.
- Vestita così? – Sesshomaru sollevò entrambi i sopraccigli, alludendo con lo sguardo ai jeans vecchi e ormai logori che indossava Rin.
- Ho infilato la prima cosa che ho trovato. In quell’armadio ci sono troppe cose che non metto più… in effetti dovrei rinnovare un po’ il mio guardaroba – constatò infine osservando anche lei lo strappo sul ginocchio che ormai somigliava più ad una scucitura profonda.
- E sia – sospirò arrendevole lui, pizzicandole appena una guancia - passo a prenderti a lavoro e ti porto a scegliere qualcosa di nuovo - 
Rin sorrise vittoriosa - Per caso, mi stai dicendo che mi regalerai dei vestiti nuovi? - 
- Nulla succede per caso, Rin. E se sembra succeda per caso, allora si chiama Destino – 
- Be’, mettiamola così: era “Destino” che mi facessi un regalo! – lo baciò e velocemente uscì dall’appartamento senza dargli modo di replicare.
Prima di dedicarsi alle sue faccende personali, l’attenzione di Sesshomaru fu catturata da un riquadrino evidenziato sulla pagina dell’oroscopo, che ancora faceva bella mostra di sé sul tavolo.
- Dannata ragazzina! – si lasciò sfuggire sottovoce.
Terza regola per essere un eccellente guerriero: “Saper ammettere la sconfitta!”

Bilancia: attenzione alle finanze! Guardatevi da chi vuole raggirarvi!


 
  
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