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Autore: fumoemiele    24/11/2018    5 recensioni
[Philip/Trevor]
Trevor rideva sempre quando le vostre conversazioni si spostavano sugli aghi. Hai sempre affermato di odiarli, Philip, eppure non riuscivi a farne a meno di quei buchi sulle braccia.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Heroin
 
 
 
                              
Senti il battito del tuo cuore troppo veloce, Philip. Giochi con il piercing al naso, nervoso, quell’anello metallico di cui non t’importa nulla. Hai la fronte imperlata dal sudore e speri che nessun medico si renda conto dei sintomi che dimostri.
Una brutta dipendenza, la tua.
L’eroina è un verme che ti sta divorando, silenzioso e aggressivo.
Una bestia come quella che, a diversi metri di distanza, divora Trevor.
Il tuo Trevor.
Vorresti essere lì con lui, stringergli la mano, dirgli che supererete anche quella brutta situazione. Dirgli che deve solo farsi coraggio e andrete avanti entrambi. Uscirete da quell’ospedale e sarete persone diverse. Magari tu, Philip, riuscirai a soffocare quella schifosa tossicodipendenza che ti sta divorando ogni organo, ti sta allontanando sempre un po’ di più dalla vita e ti sta spingendo inevitabilmente verso un buio troppo profondo. Un nero che, lo sai, non riuscirai più a cacciare via.
Pensi che sarebbe bello ricominciare da zero, resettare il tuo corpo e non infilarlo mai, un ago in vena. Sceglieresti di non usare quell’accendino sul metallo del cucchiaio. Sì, lo faresti davvero.
Trevor rideva sempre quando le vostre conversazioni si spostavano sugli aghi. Hai sempre affermato di odiarli, Philip, eppure non riuscivi a farne a meno di quei buchi sulle braccia.
Pensi a Trevor. Trevor e il suo sorriso. Trevor e quella rabbia repressa, quella che sfoga sui genitori che hanno troppi obiettivi per lui, ma non sono in ospedale ad aspettare un miracolo. Hanno le loro vite, loro. Non rischiano di perdere tutto come stai facendo tu, Philip.
Trattieni le lacrime e il terrore di non vederlo mai più ti sta uccidendo più dell’astinenza.
Eppure senti che una dose hai bisogno di fartela. Otto unità per smettere? Quanta ne serviva? Non ricordi più le parole di Marcy
1, ma non importa. Ti infili nel bagno dell’ospedale, ma prima rubi una siringa dal carrello di un’infermiera e un cucchiaio sporco a un vecchietto che ha appena finito di mangiare il suo brodino insipido. Lo sciacqui sotto l’acqua, ti rovisti nelle tasche e tiri fuori la bustina e quella polverina maledetta. Solo frammenti di una sostanza dannosa, nient’altro. Eppure ti fa stare così bene, quella polvere… ti fa dimenticare quanto il mondo fa schifo, quanto è crudele, quanto Trevor sta soffrendo sotto le lame di alcuni medici incompetenti.
Tiri su con la siringa il liquido sul cucchiaio. Ti tremano le mani, è complicato farsi così.
Ricordi quando è stato Trevor, a bucarti. Eri talmente in astinenza da non farcela, da solo, e lui era lì, per nulla contento di darti una mano, ma ti ha stretto il laccio emostatico intorno al braccio e ti ha iniettato la solita dose. L’hai ringraziato, sospirando per il sollievo, sentendo ogni dolore sparire, anestetizzato da quella sostanza che a volte è un incubo, a volte è il riflesso del paradiso.
Rimani dieci minuti a osservare il tuo riflesso allo specchio.
Alla fine riesci a respirare a fondo e a iniettarti la dose di cui hai bisogno per andare avanti.
Il sudore sparisce, come il respiro affannato e la rabbia con cui vorresti distruggere tutto quello che ti circonda.
Ti corrono in mente tutti i momenti che avete condiviso. Non solo quell’aiuto che ti ha dato quando avevi bisogno di farti. Non solo quegli abbracci che soffocavano la rabbia causata dall’astinenza. Non solo quei baci inaspettati, quelle notti passate a rigirarvi insonni nello stesso letto, con il mondo a pesarvi addosso.
E adesso pensi che forse non vedrai più il sorriso di Trevor. Quei capelli troppo corti e che hai sempre definito terribili, nonostante lui trovasse orrendi i tuoi, troppo lunghi per un ragazzo.
Pensi a tutte quelle volte in cui vi siete seduti davanti allo schermo del tuo computer, impegnati a curiosare fra gli affari degli altri per sopportare una realtà spietata.
Se Trevor muore, a te resta solo Poppy2, Philip, lo sai?
Rimane solo la tua tartaruga, la stessa che scappa troppo spesso dalla sua gabbia di vetro e va in giro per casa tua. L’unica amica che ti è stata vicina negli anni. Prima che arrivasse Trevor e ti contagiasse con quella perenne allegria, con i panini del Burger King che divoravate a cena, con i compiti di Trevor che s’imbrattavano di olio e che doveva rifare ogni volta.
Esci da quel bagno che puzza di disinfettante, di ospedale. Ti tiri giù la manica, coprendo tutti quei buchi. Getti la siringa nel gabinetto, insieme alla bustina vuota. Troppi ricordi ti affollano la mente e l’eroina li rende più dolci, ma non li cancella.
Perché è a questo che ti serve. L’eroina è merda che sa di vaniglia2. Nient’altro.

Altre due ore le passi seduto su quella sedia scomoda. Aspetti che qualcuno venga a dirti come diavolo sta, Trevor. E aspetti a vuoto per troppo tempo, con l’ansia che sale, le lacrime che ti tormentano.

Scorrono altre ore. Troppe.
Fra poco avrai bisogno di farti ancora. Quell’attesa è la cosa peggiore che potesse capitarti.
Nella tua mente si susseguono ormai sempre le stesse parole.
Resta vivo, Trevor, ti prego. Non lasciarmi. È un posto del cazzo, il mondo, non abbandonarmi qui.

E Philip, sorridi e lo fai davvero, ti senti pieno di gioia quando il medico ti dice che Trevor è vivo, che il peggio è passato, che fra poco potrai andare a vederlo.
Pensi che non vedi l’ora di abbracciarlo con il rischio di fargli saltare tutti i punti. Non ci sarebbe nulla di più bello, dopo quel dolore asfissiante.
Poi afferma che, sebbene sia vivo, non camminerà mai più.
E allora capisci che hai bisogno di un’altra dose.
                                     


1 - Marcy è il medico della squadra.
2 - Poppy è la tartaruga di Philip anche all'interno della serie.
3 - "L'eroina è merda che sa di vaniglia" è una frase di Lou X. 

Ebbene, io che non scrivo AU da secoli, sono qui proprio con una AU. Che, a trucco, è anche un po' una missing moments. Vi spiego il perché.
I personaggi che avete visto in questa OS sono viaggiatori del tempo, la loro coscienza proviene dal futuro e viene inserita in alcuni corpi Ospiti - umani a cui viene cancellata la coscienza per fare posto a quella dei viaggiatori - , loro hanno lo scopo di tornare indietro nel tempo per evitare l'apocalisse che hanno vissuto nel futuro. 
Ecco, qui questo elemento manca, loro sono persone e basta, ma la scena di cui vi ho parlato esiste. Però, Trevor non perde l'uso delle gambe - viene sistemato da dei nanorobot -. 
Beh, Philip e Trevor non sono una coppia Canon, ma io li amo troppo insieme e quindi lasciatemeli shippare, su <3
Inoltre non scrivevo di coppie slash da tantissimo e sono felicissima di averlo rifatto con questi due personaggi che amo alla follia. 
Per chi se lo stesse chiedendo, Philip e Trevor sono IC, difatti Phil è davvero un eroinomane - ha ereditato la tossicodipendenza dal corpo che ha occupato -. 
Bene, dovrei aver finito. Spero vi sia piaciuta questa one-shot, perché io l'ho scritta con tanto, tanto amore. <3
 

 

   
 
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