Anime & Manga > Detective Conan
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Autore: _Sophie05_    25/11/2018    1 recensioni
Ran sospetta che Conan possa essere Shinichi. In qualche modo riuscirà a scoprirlo? Una storia legata all'amore profondo che lega i due ragazzi fin da bambini. Conan alla fine riuscirà a tornare Shinichi ma a Ran che cosa succederà prima? Che cosa penserà di lui? Dopo un anno che lo aspetta? Shinichi verrà coinvolto in un caso da cui dipenderanno le vite di lui e dei suoi amici. Shinichi e Ran avranno il loro (tanto desiderato) lieto fine? Lo scoprirete!
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ran si incamminò verso la casa del dottor Agasa, quello era il giorno giusto, avrebbe rubato la formula di quello stupido veleno.
Metteva un piede davanti all'altro e intanto rifletteva su come agire, magari avrebbe finto di andare in bagno e poi sarebbe sgattaiolata nel laboratorio di Ai. Quel piano le sembrava ottimo. 
Per un momento si voltò a guardare la villa dei Kudo, si ricordò di tutte le volte che aveva aspettato Shinichi davanti a quel cancello, sulle sue labbra si dipinse un tenue sorriso.
-Ricordi?- disse una voce alle sue spalle.
Ran si voltò velocemente e si ritrovò faccia a faccia con Conan.
-Che ci fai qui?-
-Quello che fai tu, vado da Agasa- detto questo la superò, un ghigno gli incurvava le labbra.
Ran lo superò a sua volta correndo e suonò al campanello. Venne ad aprire il vecchio scienziato e subito le sorrise.
-Ciao! Tu devi essere Emily, vieni entra- poi spostò lo sguardo dietro la bambina e il suo volto si aprì in un altro grande sorriso -Shin... Conan! Eccoti-
La casa era accogliente, nella stufa scoppiettava il fuoco, e c'era un'atmosfera rillassata, Ai era sul divano e sfogliava una rivista con aria annoiata, la satulò con un cenno del capo. Sul tavolo era imbandita una bella merenda, c'erano varie pietanze dolci e salate.
-Servitevi pure ragazzi- disse Agasa.
Pochi minuti dopo arrivarono anche gli altri tre, tutti cominciarono a mangiare. Ran sbocconcellò un pezzo di piadina e dopo qualche minuto chiese al dottore dove fosse il bagno, appena fu lontano dagli altri prese le scale e arrivò nel laboratorio. L'aria sapeva di chiuso, sopra gli scaffali c'era un strato di polvere grigia, i computer erano accesi e su vari blocchetti erano scarabocchiati degli appunti. Ran si mise a scartabellare nei quaderni e cercò negli appunti qualcosa che le potesse essere utile, mise nello zaino delle cose che le pareva potessero aiutare Thomas nel trovare la formula. Un colpetto di tosse la fece voltare improvvisamente, temette fosse Ai ma ovviamente era Shinichi, l'aveva seguita, Ran sapeva che l'avrebbe tenuta d'occhio e non aveva fatto attenzione a quel piccolo particolare.
-Ehi...- lei gli sorrise con aria innocente, un sorriso così falso che era sicuro non lo avrebbe ingannato.
-Ti credevo più furba- il solito ghigno seducente sulle labbra.
-Che... che vuoi dire?-
-Dimmelo tu- e si avvicinò lentamente, Ran entrò nel panico e senza farsi sentire mise lo zaino sulla sedia retrostante.
Shinichi era ormai davanti a lei e fissò gli occhi azzurri nei suoi. -Attenta, credo di sapere cosa cerchi di fare- il suo braccio scattò ad afferrare lo zaino sulla sedia. Lo mostrò alla diretta interessata e inarcò le sopracciglia, Ran, ormai consapevole di essere stata scoperta, fissò lo sguardo in un punto indefinito dietro di lui.
-Ran, ti posso aiutare a tornare te stessa- sussurrò Shinichi.
-Io non ti conosco, non so chi sia questa Ran, mio fratello mi ha detto di venire qui- e scoppiò a piangere, non le veniva in mente piano migliore che continuare a fingere, anche se la sua storia non stava in piedi.
Shinichi rimse per un momento interdetto, poi le rivolse un dolce sorriso e l'abbracciò. Ran inizialmente non rispose all'abbraccio, poi affondò il volto tra la spalla e il collo, respirò il suo profumo e per un momento si sentì a casa.
-Quando tutto sarà finito, staremo insieme, te lo prometto- sussurrò vicino all'orecchio di lei, Ran rabbrividì. Fu lui a sciogliere l'abbraccio, si incamminò sulle scale e lei rimase a guardarlo finchè non scomparve. Sorrise involontariamente e lo seguì qualche istante dopo.

Tornò in fretta a casa di Thomas e gli porse lo zaino. Lui lo prese e sfogliando gli appunti la guardò un momento, la luce nei bellissimi occhi verdi.
-Sei stata fantastica, riuscirò a riportarti come prima- e anche lui la avvolse in un abbraccio.
   
 
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