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Autore: vanesiis    25/11/2018    5 recensioni
Modern!AU | NaruHina
Dove Naruto suona il sassofono e Hinata è un'assistente sociale. Come possono incrociarsi mondi così diversi come i loro?
***
Hinata arrossì. «Ha-ai mai sentito parlare di Ch-Charlie Chaplin? L'amore nei suoi film. È stravagante, dolce e divertente.»
Per qualche ragione, Naruto voleva sapere chi fosse Charlie Chaplin. Il suo sorriso quando aveva parlato di lui...
E i suoi occhi. Erano come due stelle d'argento.

[14.900+ parole]
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Ino Yamanaka, Jiraya, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno | Coppie: Hinata/Naruto
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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La musica è la stenografia dell’emozione.

Lᴇᴠ Nɪᴋᴏʟᴀᴇᴠɪᴄ Tᴏʟsᴛᴏᴊ

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SILVERY

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un nuovo genere di appassionati di musica iniziava a nascere grazie alle influenze musicali del famoso sassofonista Naruto Uzumaki.

Scoppiato in scena tre anni fa con la sua miscela perfetta di jazz, pop e sex appeal, Uzumaki generò una nuova generazione di fan che apprezzavano il suono classico del jazz con un tocco moderno di pop.

La sua canzone d'esordio, Rasengan, salì vertiginosamente alla vetta delle classifiche sia pop e jazz in Giappone, con una permanenza di quattro settimane, prima che la sua seconda canzone, The Song With Nine Parts, prendesse il suo posto.

Dopo due album, due tournée e concerti, Naruto Uzumaki poteva anche vantare di cinque singoli di successo e di una marea di fan che andavano dai 14 ai 94 anni di età.

L'anno scorso, Uzumaki decise di prendersi una pausa dal suo programma dello studio di registrazione per visitare un villaggio di pensionati, quando sentì che lo stabilimento aveva cercato e non era riuscito a raccogliere fondi per vederlo nella sua ultima performance.

Rimase per tutto il pomeriggio, a giocare, pranzare e ad ascoltare storie, prima di concludere la giornata con una performance privata.

«Amo le persone anziane.» disse Uzumaki dopo la visita. «Sono divertenti e sagge, ma sempre un po' impertinenti. E hanno tutto il diritto di esserlo. Voglio essere intelligente e alla moda quando sarò vecchio.»

Secondo gli istituti di pensionamento in tutto il paese, da allora le visite dei familiari aumentarono del 40%.

Il prossimo tour di Uzumaki, The Sax of Life, avrebbe avuto inizio il 12 aprile a Tokyo, prima dell'uscita del suo terzo album dallo stesso titolo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A naruhina one-shot

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1

 

Hinata Hyūga posò il giornale, senza lasciare che i suoi occhi non indugiassero sull'immagine che accompagnava l'articolo. Aveva visto quella foto centinaia di volte, ma ciò non le impedì di godersi il sorriso goffo, i capelli biondi e gli occhi azzurri del famoso musicista Naruto Uzumaki.

Fuori dalla finestra del suo ufficio c'era anche un cartellone per il suo prossimo tour, che aveva occasione di vedere quando si voltava per godersi il sole di mezzogiorno.

Hinata era un'assistente sociale di recente qualificazione, ed era stata subito presa dal governo come assistente sociale nominata dal tribunale, dopo aver ottenuto la laurea l'anno precedente. Dotata di intensa empatia, comprensione, pazienza e conoscenza delle arti marziali, Hinata era in grado di adattarsi a quasi tutti i casi che aveva incontrato per la sua strada.

Quando non era a lavoro e non si concentrava solo sull'assistenza dei problemi degli altri, Hinata era un'amante della musica di tutti i generi musicali. Ad esempio, Naruto Uzumaki era il meglio del meglio nel mondo riguardo il jazz e il sax, il suo bell'aspetto e la sua personalità affabile erano solo un bonus per le donne ventenni.

Spostando il giornale dalla sua scrivania, Hinata accese la sua radio, dopo aver scritto un rapporto per uno dei suoi casi. La stazione era stata già impostata alla stazione Jazz nazionale, un genere di musica che piaceva ad Hinata, ma che allo stesso tempo ricordava fatti da capogiro e a volte la vita straziante delle persone.

«Bentornati a Jazz in Giappone, e se vi siete appena sintonizzati, non avreste potuto scegliere un momento migliore. Stiamo per riprodurre un pezzo della nostra intervista con il giovane Naruto Uzumaki.»

Hinata sorrise lievemente a se stessa, appena sentì il tono entusiasta della voce di Naruto Uzumaki che filtrava attraverso la radio.

«Ero un orfano che combinava solo guai. Quando avevo 5 anni "Musica nelle Scuole" venne alla mia scuola per testare tutti i bambini dai 5 ai 7 anni per vedere se qualcuno di noi avesse qualche talento musicale. Parlavo e parlavo mentre la signora in carica stava parlando a sua volta. Mi ricordo il suo nome: era Tsunade, e quando arrivò da me, lei mi fissò per circa venti secondi. Poi mi porse un sax, mi disse di cercare di produrre un suono, e ho trovato il mio scopo nella vita. Chi avrebbe mai pensato che uno strumento cambiasse la mia vita, ad una persona come me: uno sbruffone con le dita veloci!»

«Allora, cosa faresti se non fossi un musicista?»

«Sarei in prigione. No, sul serio! Ero un orfano delinquente. Il sassofono mi ha salvato la vita. Prima volevo passare i miei pomeriggi con atti vandalici e dando fastidio. Dopo aver ottenuto il mio sax, però, volevo passare i miei pomeriggi esercitandomi a scuola, e poi tornare a casa e suonare ancora.»

«Allora pensi che ogni bambino dovrebbe imparare a suonare uno strumento?»

«Penso che tutti dovrebbero provarci. Alcuni possono fare musica, alcuni opere d'arte, e un po' di sport. Non ho mai avuto alcun talento per il disegno, nessuno voleva giocare con me e non ho potuto fare sport, così sono stato fortunato: la musica era il mio miglior passatempo e lo è tutt'ora.»

«Abbiamo avuto un paio di telefonate dagli ascoltatori che chiedono se ci sarà mai una voce che accompagna le tue canzoni. Cosa puoi dirci a riguardo?»

Naruto rise e Hinata sentì dei brividi correre lungo le sue braccia.

«Non voglio torturare i miei fan! Ho una voce orribile! Ho solo una grande capacità polmonare e anche quella di trasformare i miei pensieri e sentimenti in suoni.»

«E questa è stata una parte di una vasta intervista con Naruto Uzumaki, rimanete sintonizzati per saperne di più in seguito. Ma ora uno dei suoi successi: The Rookies, e non perdete The Bridge che sembra essere una storia di nove personalità diverse e distinte.»

Hinata sospirò e trascinò una ciocca di capelli lunghi e blu scuro dietro l'orecchio, poi abbassò la testa per rimettersi a lavoro. I suoi occhi argentei si focalizzarono su una pagina, ma le sue orecchie affrontavano le battute iniziali ottimistiche della canzone che parlava di nuove amicizie in corso.

 

 

2

 

Soli nella stessa città poco distanti l'uno dall'altra, eppure in mondi totalmente diversi, Naruto Uzumaki era seduto nell'ufficio del suo manager, mentre suonava delle note casuali. Erano dei suoni irritati quelli che provenivano dal suo amato sassofono "Kyuubi". Naruto, sia di personalità o di natura, non era un uomo paziente e dover aspettare mentre il suo agente stava, molto probabilmente, inseguendo delle giovani stagisti, lo infastidiva.

Quello che era iniziato con delle note a caso era diventata una semplice melodia, e quasi istantaneamente, il giovane musicista stava già rovistando nella scrivania del suo agente in cerca di carta, per scrivere la canzone emergente. Era ancora curvo sulla scrivania, facendo una pausa sistematica, per poi suonare alcune note sperimentali, prima di tornare allo spartito improvvisato, quando il suo agente, Jiraiya, entrò.

«Naruto, già al lavoro vedo!»

Jiraiya sapeva interrompere meglio di chiunque altro Naruto mentre stava componendo, così si sedette. Jiraiya guardò il lavoro di Naruto, il biondo poteva già sentire la melodia chiara nella sua testa. Una volta che Naruto sembrò soddisfatto del suo progresso, posò "Kyuubi" e inviò a Jiraiya uno sguardo petulante.

«Ho aspettato per mezz'ora, Ero-Sennin!» ringhiò Naruto.

"Ero-Sennin" era il soprannome che Naruto aveva dato all'uomo anziano al loro primo incontro, perché l'uomo era stato schiaffeggiato da tutte le cameriere al ristorante dove stavano svolgendo il loro primo incontro.

«Scusa, figliolo. Ero occupato a impostare i preparativi per il prossimo concerto. Lo sapevi che i biglietti sono già esauriti?»

Naruto si sedette con le braccia incrociate. «No, non lo sapevo. È per questo che mi hai chiesto di venire qui?»

«In parte... ma anche perché so che, nonostante tu sia un vero musicista, devi anche saper apparire sotto i riflettori. Cosa ne diresti se ti dicessi che se tieni due concerti in più nel tuo tour, i biglietti si esauriranno a vista d'occhio?»

Gli occhi di Naruto si spalancarono. «Due concerti in più? Wow, cioè sarebbero migliaia di persone, certo che ne sarei felice!»

Jiraiya ridacchiò alla passione del ragazzo ormai famoso, ma allo stesso tempo innocente.

«So che in origine volevo essere famoso solo per attirare l'attenzione, ma presto ho visto che la mia musica ha reso felici le persone e...» Naruto si leccò le labbra. «ed è quello che è ho sempre desiderato; rendere felici le persone.»

L'uomo più grande sorrise. «Proprio quello che volevo sentire, abbiamo un mese per organizzare tutto. Dove vuoi tenere i concerti?»

«Penso che dovremmo farli qui, a Tokyo.»

 

 

3

 

Una settimana dopo, Hinata era tornata a casa dopo una giornata di duro lavoro e stava guardando la sua soap opera preferita, quando un annuncio le si mostrò davanti allo schermo. Prima ci fu la melodia familiare della canzone Rasengan, e poi il luminoso volto felice di Naruto Uzumaki balenò sullo schermo.

«A grande richiesta, il mito del sassofono, Naruto Uzumaki, terrà due concerti in più! Vi aspetta al Tokyo Dome! I biglietti possono essere tuoi da ora!»

Hinata immediatamente saltò dal divano per afferrare il suo telefono e compose il numero nella parte inferiore dello schermo. Quando i biglietti erano in vendita per il nuovo tour, Hinata era nel bel mezzo di una giornata intensa di lavoro e li aveva persi. Incrociando le dita mentre il telefono squillava, pregò di non averli persi di nuovo.

«Buonasera e benvenuto al Tokyo Ticket Box, come posso aiutarla?»

«I biglietti, p-per favore, per uno dei nuovi spettacoli di Naruto Uzumaki.»

Ci fu silenzio alla fine della linea e il respiro di Hinata si fermò. «Un momento solo, per favore.»

 

 

4

 

Due giorni dopo, Hinata era seduta nel suo ufficio immersa tra le sessioni di lavoro, quando il suo telefono squillò. Era una delle sue due migliori amiche, Ino Yamanaka.

«Accidenti Hinata, cosa c'era di così importante per lasciare sette messaggi sul mio telefono nelle ultime 48 ore?»

«Ino-chan, ho preso i biglietti per Naruto Uzumaki! Tre! Ottimi posti, proprio vicino alla parte anteriore, uno per ciascuno di noi tre.»

L'altra ragazza, a cui si riferiva Hinata, era la terza migliore amica, Sakura Haruno. Le tre ragazze erano praticamente inseparabili fin dalla scuola primaria. Tranne quando Sakura e Ino litigavano per una cosa o per un'altra.

Ino strillò dall'altro capo della linea e Hinata avrebbe allontanato il telefono dal suo orecchio, se non fosse stato per lo strillo che ormai era entrato nella sua testa. Anche a Ino piaceva la musica di Naruto, anche se non con la stessa profondità e passione di Hinata. Quest'ultima aveva visto l'emozione, la narrazione, il talento e l'anima nelle sue canzoni, Ino invece aveva visto che era vestito all'ultima moda e il suo splendido volto.

«Io non sono riuscita a chiamare Sakura-chan, quindi puoi provare a chiamarla tu? Ho un altro incontro tra poco.»

«Naturalmente Hinata, vai a salvare l'ennesimo caso disperato al mondo, uno alla volta.»

E prima che Hinata potesse addirittura difendere la sanità mentale dei suoi casi, Ino era scomparsa. Ancora una rapida occhiata fuori al cartellone gigante, Hinata non era invidiosa per le altre persone che avevano già i biglietti per i prossimi concerti. Abbassando la cornetta, Hinata sorrise al suo prossimo appuntamento praticamente trascinato alla porta.

«B-buongiorno, Nagato-san. Come sei stato questa settimana?»

 

 

5

 

Un mese passò in fretta e, come previsto, Hinata, Sakura e Ino si trovarono in fila d'attesa per entrare nel Tokyo Dome. Ino e Sakura strillavano e saltavano mentre Hinata era leggermente più composta, tuttavia era solo più nervosa del solito.

«Oh, che fortuna che abbia deciso di fare due concerti in più!» gridò Ino. «Che importa se questo è il suo ultimo concerto qui a Tokyo? Vedremo Naruto Uzumaki da vicino e di persona!»

Sakura sospirò. «Il Dio del Sax.»

Alcune ragazze in fila sentirono il commento di Sakura e ridacchiarono, forse per il soprannome. Nel giro di pochi minuti, le donne presenti si immersero nella descrizione del musicista biondo, con tutti i suoi soprannomi.

Appena la fila cominciò a muoversi, delle urla spaccarono i timpani tra le centinaia di donne in attesa. Sakura e Ino afferrarono le mani di Hinata.

«Hinata, grazie mille! Il nostro primo concerto di Naruto Uzumaki!» cantilenò Ino.

«Eravamo troppo giovani e povere per partecipare a nessuno dei suoi altri concerti del tour. E quanto siamo fortunate che questo sia il suo album migliore?»

Tutte spinsero Hinata a passare le porte della grande arena.

Dovettero aspettare 45 minuti prima che le luci soffuse si spegnessero, ma appena l'arena si oscurò, delle lisce note, che anticipavano la canzone Rasengan, risuonarono nel buio. Appena la melodia diventò più insistente e veloce, un singolo fascio di luce brillò giù e su sul palco rialzato, e fece intravedere una chioma bionda solitaria che suonava un sassofono color rame.

Il silenzio da parte del pubblico fu un gesto di rispetto verso il suo talento e infatti le sue fan non urlarono quando aveva iniziato a suonare, non volendo interromperlo durante l'inizio della canzone.

Hinata chiuse gli occhi mentre ascoltava la musica. Sentiva la musica crescere, nonostante il fatto che fossero solo un uomo e il suo sassofono. La musica si sospese... si sospese per un attimo, prima che iniziasse un rapido aumento del tempo e del tono. Si stava costruendo, qualunque cosa fosse. Hinata chiuse nuovamente gli occhi e immaginò una sfera di luce blu che cresceva di dimensioni e d'intensità seguendo la melodia della canzone.

E Naruto Uzumaki era il maestro, il demiurgo. Era il responsabile di quella palla di luce. Aveva ascoltato quella canzone molte volte prima, ma la cosa bella era che il jazz si basava sull'improvvisazione. La canzone, anche se aveva la sua struttura di base, cambiava a seconda di come si sentiva Naruto Uzumaki. Hinata sorrise. Era così imprevedibile.

La musica stava raggiungendo il suo crescendo, Hinata poteva vedere la palla blu pronta a scoppiare. E poi accadde, forte, fiero e imponente, Naruto Uzumaki saltò nel finale e si fermò di colpo, il viaggio era finito.

Prendendo il sassofono dalle sue labbra, sorrise al pubblico e venne travolto da un applauso. Hinata aprì gli occhi e si concentrò sull'uomo, guardandolo e applaudendo anche lei per la sua lode, pienamente meritata. Fu incredibile.

«Buonasera Tokyo!» gridò. «Grazie mille per essere venuti stasera, ci divertiremo! Questa è la mia ultima performance a Tokyo quindi stiamo dando una specie di festa!»

Le urla e gli applausi erano notevoli. Anche Sakura e Ino partecipavano.

«Quindi benvenuti al Sax of Life! Ho già suonato un vecchio brano, così ora suonerò qualcosa di nuovo!»

Le urla furono di nuovo anormali.

«Questo è un nuovo brano che ho chiamato Hokage, e fa più o meno così.»

La canzone iniziò con una melodia fragorosa, facendo sussultare molte persone dato l'inizio inaspettato. Fu un inizio trionfale, fiero e forte, e continuava così per un minuto. Dopo però rallentò, una melodia differente, e cadde in una fase ripetitiva e calma. Poi, senza preavviso, un crescente inquietante; stava accadendo qualcosa. Un incidente enorme di diverse note, suonate quasi contemporaneamente.

Poi, trionfante di nuovo, ma un po' triste. E poi più nulla.

Gli applausi e le urla, nel sentire qualcosa di nuovo erano schiaccianti, e Naruto si inchinò teatralmente ai suoi fan. Che aveva causato nella folla solo più frenesia.

Suonò un paio di note che avevano una melodia familiare per riottenere l'attenzione, e poi sorrise vittorioso.

«Questo è un altro nuovo brano, e ci sarà anche questo sul nuovo CD. Si chiama Dattebayo, per tutte quelle volte in cui ci si sente come... dattebayo. Dai, sapete di cosa sto parlando. Li viviamo tutti quei giorni. Quindi, Dattebayo

Piaceva molto a Hinata, era molto "Naruto" però, come aveva detto lui, era molto simile a un incidente dattebayo. Era caotico, non seguiva molto un senso melodico, ma faceva il suo effetto. Aveva reso una parte di sé, una parte dei suoi pensieri, di parole e di idee. Le note di per sé non significavano nulla, ma quando erano messe insieme, sembravano una frase.

Si trattava di una fine risoluta, come un problema da risolvere, e Hinata decise che sì, le piaceva, era uno dei migliori finora tra le sue nuove canzoni. Fino a quando introdusse la prossima.

«Sapete, il mio maestro del settimo anno si sposa tra un paio di mesi. Iruka-sensei è stato il primo insegnante che mi ha trattato sempre bene, e siamo ancora in contatto. Ma la sua bella notizia mi ha fatto capire che non ho ancora una persona preziosa da amare, tutta per me.»

Le urla erano fenomenali, ma Hinata sentiva delle strane frasi come "scegli me!" o "sarò io la tua persona preziosa!".

«Quindi questa canzone è per lei, la mia persona preziosa, il mio vero amore che non ho ancora incontrato. Quindi, chiunque sarà, che cerchi di apprezzare questo mio nuovo pezzo, This Is How We're Gonna Be

Era stato bello, e quella volta Hinata non chiuse gli occhi per ascoltare, fissò dritto al splendido biondo sul palco che era stato sommerso dalle urla per il suo canto d'amore per una donna ancora sconosciuta.

Era morbida, sperimentale e curiosa per cominciare. Come la prima attrazione. Poi si era alzata improvvisamente, come un battito del cuore e il primo contatto. Le rapide raffiche di note alte diedero vita ad un suono mescolato che vocalizzava il periodo di luna di miele in cui tutto funzionava in una nuova coppia. Piccoli disturbi brevi, e poi una nota a tutto volume, il cuore che batteva forte, che urlava di passione e due persone che vennero insieme come una persona sola. Una nota alta e una nota bassa, fuse tra di loro.

S'immerse di nuovo in suono che sembrava simile, ma più ricco di versi, alla "luna di miele" prima che finisse, sospeso su una nota che continuava a suonare, come se non fosse ancora finito, come se la storia fosse ancora in fase di scrittura.

Man mano che il tono della musica scendeva, si era alzata in piedi, Hinata si ritrovò con le mani alla bocca, e il suo viso era rosso brillante. Poi il battito del suo cuore e le sue orecchie sentirono le urla e i singhiozzi delle donne da ogni direzione. Sakura stava piangendo silenziosamente.

Ino saltava su e giù dalla sedia come se stesse cercando di raggiungerlo.

Naruto puntò il suo sassofono alla sua donna immaginaria, e i singhiozzi e le urla aumentarono.

 

 

6

 

Una settimana dopo, Hinata camminava paziente per raggiungere l'ascensore, quando il suo superiore la chiamò nel suo ufficio. Era sul punto di pranzare, visto che era in ritardo, ma decise che sarebbe stato meglio andare nell'ufficio del suo superiore se non voleva complicazioni. Inoltre, il suo pranzo poteva aspettare venti minuti.

Peccato, non sapeva che non avrebbe potuto pranzare quel giorno. Ma quello che avrebbe ottenuto, invece, sarebbe stato più propizio.

 

 

7

 

A Naruto non importava mettersi in mostra per essere un musicista. Gli piaceva ottenere il riconoscimento nell'essere bravo in qualcosa. Non come quando era un ragazzino, che era notato solo per ragioni sbagliate associate all'essere un delinquente.

Ma dopo si ritrovò con ragazze che gli urlavano e svenivano dietro. Era stato un bel vantaggio essere famoso. Tuttavia, ci fu un momento in cui qualcosa cominciò ad andare storto.

Una volta aveva ricevuto una lettera da una fan che richiedeva una sua ciocca di capelli, in modo che potesse eseguire un rito che l'avrebbe in qualche modo messa incinta di suo figlio. E quella in cui voleva sapere in anticipo quale biancheria intima avrebbe dovuto indossare tutti i giorni, in modo che potesse abbinare i vestiti.

Il trucco, aveva imparato, era quello di non rimanere mai, e dico di non rimanere mai, solo in pubblico una volta che le persone sapevano che era in giro. In quei momenti aveva un entourage di giornalisti, assistenti, Jiraiya e forse una guardia del corpo, Naruto si sentiva sicuro in una situazione del genere come in quel momento, mentre stava firmando autografi fuori, nella parte anteriore di un nuovo mega-centro commerciale.

Sorridente, alzò lo sguardo verso la prossima donna mentre le porgeva la copia del suo nuovo CD.

 

 

8

 

Il suo capo l'aveva trattenuta nel suo ufficio per un po', aveva parlato di budget, clienti e finanziamenti governativi. Appena lasciò il suo ufficio per pranzare, un collega sconsiderato che stava cercando di impressionare una donna, l'aveva urtata. Quel cosiddetto collega sconsiderato teneva in mano una tazza di caffè freddo, dopo essersi scontrato, mentre era distratto dalla donna, lo versò tutto davanti a Hinata.

La donna, che stava cercando di impressionare, emise a metà strada un suono tra un sussulto e una risatina, e l'uomo arrossì leggermente e cominciò a scusarsi con Hinata. Quest'ultima sapeva che non lo aveva fatto intenzionalmente, e per fortuna, era solo del liquido freddo.

«Mi dispiace Hinata-san, pagherò per il lavaggio a secco.»

«Fa niente Daisuke-san, s-solo potresti dire al mio capo che sono andata a casa presto? Non avevo più c-clienti oggi in ogni caso.»

Daisuke annuì e si scusò di nuovo, premendo il tasto "-1" in ascensore per lei. Facendo un passo indietro fin quando le porte erano aperte, Hinata lo guardò con un piccolo sorriso mentre la donna, che Daisuke aveva cercato di impressionare, a quanto pare, era stata colpita dal suo comportamento da gentiluomo e si gettò su di lui per avvolgerlo in un abbraccio.

Mentre le porte dell'ascensore si chiusero, Hinata sospirò e si guardò. La camicetta e la gonna avevano bisogno di una pulizia approfondita. Almeno era venerdì. Doveva fare il bucato domani in ogni caso.

L'ascensore si aprì nel parcheggio, e Hinata si diresse verso la sua piccola macchina argentata, i tacchi bassi si scontravano sulla terra mentre camminava.

 

 

9

 

Non sapeva come fosse accaduto. Un momento fa stava firmando autografi, la prossima donna era una massa di capelli rossi che si stava letteralmente buttando sopra di lui, e la successiva a questa tentava di toccarlo e a sua volta un branco di donne tentò di toccarlo. Era riuscito a sfuggire alla folla, perdendo la giacca nel processo e correndo per la strada a tutta velocità.

Mentre vertiginosamente correva lungo la strada, Naruto maledisse la sua capacità di correre subito velocemente, stancandosi. La sua velocità e la respirazione erano buoni, ma non utilizzabili per una lunga distanza; le gambe si stavano trasformando rapidamente in gelatina. Ci voleva un prerequisito per chi voleva essere famoso, si doveva avere una laurea in corsa.

Sentiva le urla, la fuga precipitosa di milioni di fan di sesso femminile dietro di lui, e stava letteralmente temendo per i vestiti che aveva addosso. Alcune risatine, in un gruppo di donne adulte che chiedevano autografi lo poteva gestire. Poteva anche gestire una fan che riusciva a passare la sicurezza e che gli infilava la lingua in gola.

Era solo la mentalità mostro, che governava quel gruppo di fan accanite, che lo spaventava.

Attraversò strade, negozi e la sua vista era completamente offuscata da persone e non si accorse del segnale "T" d'intersezione che si avvicinava. Si udì lo stridio di pneumatici e le urla delle donne che tagliavano l'aria appena videro Naruto Uzumaki per strada, lo straordinario sassofonista. Corse e corse lungo la strada, girò l'angolo e venne preso in pieno da una piccola automobile argentata.

 

 

10

 

Il respiro di Hinata si fermò e le mani strinsero il volante quando vide una figura maschile scomparire di fronte al cofano anteriore. Il suo cuore cominciò a battere più velocemente, e poi ancora di più quando la persona che aveva quasi investito entrò nel posto del passeggero.

«Via! Via! Via!» gridò rapidamente.

Mentre in uno l'adrenalina scorreva, nell'altra si diffuse una sensazione di sollievo, Hinata premette sull'acceleratore e proseguì dritto per la strada, lasciando a bocca aperta un gruppo stordito di donne nel manicomio generale.

All'interno della piccola auto, una volta che si fu calmato abbastanza, Naruto si rese conto che era piuttosto schiacciato sul sedile. La seconda cosa di cui si rese conto era il fatto che avrebbe potuto essere appena passato dalla padella alla brace. Guardando con attenzione alla sua sinistra, respirò affondo affidandosi all'aiuto che gli stava dando la giovane donna.

«S-Stai bene?»

«Eh? Oh sì, sto bene.»

«Ma io ti ho in-investito, e sei caduto di fronte a-alla macchina.»

«L'ho fatto... l'ho fatto?» ben presto si rese conto dell'accaduto. «Ah, guarda che mi hai solo sfiorato il braccio. Dove sei diretta?»

«A-a casa, ma posso portarti all'ospedale.»

«No, se andiamo a casa tua, posso chiamare il mio autista e mi ritiro. È solo un piccolo graffio, basta disinfettarlo.»

Hinata aggrottò la fronte. «A-autista?»

Al semaforo successivo Hinata guardò il passeggero con più attenzione e quindi arrossì. Si rimproverò per non averlo riconosciuto prima, aveva i capelli biondi per carità! Per non parlare di quelle linee simili a dei baffi in volto.

«Oh Kami, ho quasi investito Naruto Uzumaki!» sembrava inorridita.

Fu allora che Naruto realizzò la melodia, Will of Fire, una delle sue canzoni meno conosciute, che si diffuse in quella piccola auto.

«È un CD?» chiese lui.

Hinata stava guardando dritto davanti a sé, ma annuì, e abbastanza sicura. Lui riuscì a vedere metà della custodia del CD che usciva dall'apertura del cruscotto. Lo prese e lo guardò.

«Ehi, l'ho firmato! Questo è stato il mio primo album, non mi ricordo di aver fatto molte vendite per questo.»

«I-io avevo appena comprato l'album per colpa di un mio capriccio e stavo tornando a casa, e l-lo stavi suonando all'interno di un piccolo chiosco di ramen. Avevi appena finito Rasengan e ti chiesi di firmare il mio CD.» Hinata sorrise. «A-avevi detto—»

«Questo è stato il mio primo autografo! Ora ricordo!» Naruto ridacchiò. «Mi ricordo di aver pensato di quanto fossi stato fortunato ad avere una bella fan.»

Hinata afferrò il volante e arrossì. Non era mai stata brava con i complimenti che riceveva e spesso si sentiva felice, così aveva sempre risposto con un complimento.

«Sono andata al tuo concerto. S-sei stato incredibile.»

«Grazie. Hai una canzone preferita?»

«B-be', Will of Fire e The Rookies sono le mie preferite p-personali; m-ma quella nuova è stata così... è bellissima. Sembrava esattamente come... come se fosse l'amore.»

Naruto guardò la giovane donna con un'espressione indecifrabile. Hinata lo osservò con la coda dell'occhio argentato durante il suo silenzio, ma subito arrossì a causa del suo sguardo intenso e tornò a guardare la strada. Lui a un tratto sorrise.

«Però penso che questo sia un po' ingiusto: conosci il mio nome, ma io non so il tuo.»

«H-Hinata Hyūga.»

Naruto ripeté il nome in silenzio e arrossì. «E che cosa fai nella vita, Hyūga-san?»

«Sono u-un'assistente sociale. Aiuto le p-persone in difficoltà a rimettersi in piedi e risolvere i problemi p-personali.» si schiaffeggiò mentalmente; si stava vantando.

«Wow, è davvero fantastico. Vorrei avere anche io un talento per aiutare le persone.»

«M-ma già lo fai! La tua musica rende f-felici moltissime persone. Con la musica esprimi tantissime emozioni. Felicità, tristezza, u-umorismo, dattebayo, l'amore e l'amicizia. Puoi esprimere tutto ciò nella tua m-musica... è per questo che ti amo.» le ci volle un momento e l'espressione di Naruto con gli occhi spalancati, per farle capire quello che aveva appena detto. «I-io intendevo la tua m-musica... c-cioè, l'amore per la tua m-musica.»

Naruto sorrise. «Lo hai sempre fatto? Dire ciò che pensi?»

Prima che potesse rispondere, Hinata entrò in un complesso di appartamenti, e parcheggiò.

«Qu-questa sono io. Se v-vieni dentro puoi utilizzare il mio telefono e posso ripulirti il g-graffio.»

Uscì dall'auto e Naruto seguì Hinata su per due rampe di scale fino ad arrivare all'appartamento numero 209. Mentre camminavano su per le scale, Naruto riuscì a godere di una splendida vista del di dietro della ragazza. La guardò con curioso interesse mentre salivano le scale e, una volta arrivati al secondo piano, vide che i tre anni e mezzo passati le avevano fatto davvero bene.

Dal suo breve incontro con lei tanti anni fa, aveva pensato che fosse bella e graziosa soprattutto. Ma ora, era cresciuta fuori dalla carineria e anche nelle sue curve. Mentre aspettava che lei sbloccasse la sua porta di casa, si ricordò qualcosa che le aveva detto quando si erano incontrati la prima volta.

«Mi augurasti buona fortuna per la mia carriera.»

Hinata sapeva a quando si riferiva, e armeggiò leggermente con le chiavi. «N-non che ne avessi realmente bisogno, hai un tale t-talento...»

Naruto sorrise mentre apriva la porta ed entrò anche lui con il suo permesso. Lo aveva fatto di nuovo, aveva solo detto ciò che pensava.

In piedi nella stanza, Naruto si guardò attorno; l'appartamento era ben arredato, e lui era impressionato. Quella donna, Hinata, era pulita e ordinata, se non un po' troppo meticolosa. Aveva una raccolta di musica imponente e una biblioteca letteraria, da quello che poteva vedere l'enorme libreria era piena di CD e libri.

«Molto bello.» disse calorosamente, appena Hinata chiuse la porta d'ingresso.

«T-ti ringrazio.» fu la risposta alle sue spalle. «Mi limiterò ad andare a prendere il mio primo kit di aiutante. F-fai come se fossi a casa tua.»

Appena lo lasciò, Naruto si avvicinò alla libreria per ispezionare la sua collezione di musica. Anche in quel caso, ne rimase colpito. C'era una vasta gamma, dal classico, al rock e pop, ai suoi due album più recenti appostati verso la parte anteriore della collezione. Raddrizzandosi e guardando la stanza, fu improvvisamente molto sollevato dal fatto che quella donna, anche se una fan (e una vera e propria) non aveva poster di lui attaccati intorno alle pareti... dato che sarebbe stato un po' inquietante.

Quando Hinata rientrò nella stanza, con un piccolo cesto contenente forniture mediche di base, si rivolse a lei con un sorriso.

«Raccolta di musica impressionante. Hai un sacco di varietà là.»

«A-ah, grazie.»

«Ah, cosa ti è successo?» s'interruppe d'un tratto. «Hai una macchia enorme sul tuo abito. Quando è successo?»

Hinata abbassò gli occhi e improvvisamente si ricordò dello stato in cui era. Lei arrossì furiosamente e si voltò verso il famoso ospite, ma la sua espressione era solo piena di preoccupazione.

«È stato s-solo un incidente sul lavoro. Un collega accidentalmente ha rovesciato del caffè su di me.» i suoi occhi si spalancarono. «Caffè f-freddo.» aggiunse. «In realtà, è il motivo per cui stavo andando a c-casa così presto.»

Rimasero a fissarsi per un momento prima che Hinata si rese conto che avrebbe dovuto medicare la sua ferita. Gli chiese di sedersi sul suo divano, gli tamponò il braccio con un panno umido prima di applicare una crema antibiotica.

«Tra tutte le tue canzoni, qual è la tua p-preferita?» chiese Hinata all'improvviso.

Naruto sbatté le palpebre. «Nessuno me lo ha mai chiesto prima. Mh... qual è la mia preferita? Non lo so...» fece una pausa. «Non penso di averla ancora scritta.»

Hinata annuì e finì di medicare la ferita, applicando ancora un po' di crema al graffio. «T-ti fa male da qualche altra parte?»

Naruto si spostò, sentendo altre eventuali lesioni che forse aveva ignorato fin ora. «In realtà, mi fa male questo lato.»

Hinata si sedette con sguardo serio per un secondo, e sicura di come procedere, così sollevò il lato della sua maglia, rivelando dei muscoli scolpiti e un po' tesi.

Era abbastanza sicura di come procedere, sfiorò il lato in questione e come iniziò ad applicare un asciugamano umido, Naruto trovò un po' di disagio a tenere su la parte destra della maglia con la mano sinistra.

«Ti dispiace se mi tolgo la maglia? È strano tenerla in questo modo.»

Hinata arrossì, deglutì e annuì. Naruto si divincolava sul posto, lottando per togliersi la maglietta, così Hinata, senza pensare, allungò la mano per aiutarlo. Tirando la maglia lungo la schiena, posò una mano sulla scapola, mentre aveva facilitato il passaggio del braccio ferito con attenzione attraverso la manica. Insieme, tirarono la maglietta liberando la testa, e dopo Hinata lo aiutò a tirar fuori l'altro braccio.

La sua mano scivolò lungo il braccio e lui le sorrise in segno di gratitudine, prima che lei arrossì di un profondo rosso porpora. Quasi viola.

Aveva appena spogliato Naruto Uzumaki.

Be', in parte. Ma quell'immagine sarebbe comparsa nella sua testa durante la notte per mesi. E in quel momento era seduta con una celebrità mezza nuda (e sexy).

E lo stava ancora toccando.

Strappò via la sua mano, mentre si preoccupò di medicare la parte lesa.

«Cosa ne dice dottoressa, vivrò?» la celebrità sexy che avrebbe perseguitato per sempre i suoi sogni, sorrise.

«N-non c'è ghiaia o altro nella ferita. D-dovresti guarire in pochi giorni. Mi d-dispiace.»

«Per cosa?»

Hinata si rese conto di come la risposta fosse ovvia. «Per averti quasi investito.»

Il fatto suonava ancora ridicolo, anche nella sua testa. Come si erano scontrati i loro due mondi? Come sarebbe peggiorata la situazione? Lei lo aveva preso in pieno con la sua macchina e sembrava un disastro, ancora con i vestiti coperti di macchie di caffè.

Improvvisamente si alzò di scatto dal divano. «V-vado a c-cambiarmi.»

Si diresse verso la sua stanza.

Naruto si era lasciato curare, il suo cuore batteva forte. Dal momento in cui l'aveva toccata, un sentimento come l'elettricità lo aveva travolto. Inclinò la testa con un cipiglio, la bocca cominciò a muoversi, pronunciando dei suoni silenziosi e il suo fianco destro iniziò contrarsi. D'un tratto si raddrizzò, ignorando la fitta al fianco, e si guardò intorno per carta e penna.

Hinata uscì dalla sua stanza qualche minuto dopo, cambiata e non più arrossita. Ma presto cambiò, mentre tornava al punto in cui c'era il suo ospite. Curvo a scarabocchiare furiosamente su un pezzo di carta che stava posando su una rivista, Naruto Uzumaki era ancora a torso nudo.

Sporgendosi in avanti, Hinata riuscì a intravedere i suoi muscoli della schiena, e sentì le dita contrarsi. Scosse la testa. Voleva far scorrere le mani sulla sua schiena, le dita che tastavano ogni centimetro della sua pelle come farebbe su dei tasti di un pianoforte.

Fermandosi davanti alla parte anteriore del divano, vide che stava componendo. Non aveva mai voluto essere una musicista, avere la capacità di leggere la musica e sentirla nella sua testa. Era quello che stava succedendo con lui in quel momento, e l'espressione del suo viso era intensa. Lei arrossì, si sentiva come se stesse invadendo qualcosa di intimo.

D'un tratto sollevò lo sguardo, i suoi occhi erano nuvolosi, e lei rimase a bocca aperta. C'era così tanta passione lì, tanta intensità. I suoi occhi erano come una tempesta in furia e lei era stata catturata nel mezzo. Si leccò le labbra per cercare di dire qualcosa, ma il suo sguardo improvvisamente si riposò sul foglio per un attimo, prima di guardare di nuovo verso di lei dopo aver aggiunto alcune note.

«I-ispirato?» chiese.

«Già.» guardò il foglio nella sua mano. «Mi dispiace.» sollevò gli occhi con un sorriso. «Ho preso senza chiedere.»

Hinata scrollò le spalle. «Se aiuta.»

Stava per aggiungere qualcosa quando il suo telefono squillò.

Corse a rispondere, il suo sguardo non aveva mai lasciato il biondo, che doveva ancora distogliere lo sguardo da lei. «P-pronto?»

«Hinata, hai guardato il notiziario, o ascoltato la radio?»

Era Ino.

«Naruto Uzumaki è scomparso! Il rapporto dice qualcosa su una folla accanita, un incidente d'auto e adesso se n'è andato!»

Gli occhi di Hinata si spalancarono, così come quelli di Naruto, che potrebbe ovviamente, sentire la voce proveniente dal telefono cellulare. Hinata non ascoltò più Ino, sentì qualche parola strana come "ricerca", "aiuto", "denaro" e "paura", ma lei stava guardando il sassofonista seduto sul suo divano.

«I-Ino-chan, devo andare. Ci sentiamo più tardi.» con ciò riattaccò e poi passò il telefono a Naruto. «P-probabilmente dovresti chiamare qualcuno. Fai almeno sapere che stai bene.»

Prendendo il telefono, senza dire una parola Naruto compose un numero al telefono e ci vollero due minuti per ricevere una risposta.

«A meno che non conoscesse il luogo in cui incontro i miei clienti, richiami più tardi!» fu la risposta sparata.

Naruto sorrise. «Ero-sennin—»

«Oh, grazie Kami! Dove diavolo sei, marmocchio? Era tutto frenetico. Che cosa è successo?»

Naruto gli spiegò la storia di quando stava scrivendo gli autografi, e poi una cosa aveva tirato l'altra e mentre correva per strada era quasi stato investito. «Ma sono riuscito ad andarmene da quella folla.»

«Perché non hai chiamato prima?» gli arrivò forte e chiaro un grido da Jiraiya.

«Mi sono distratto. Buone notizie, ho già iniziato a scrivere una nuova canzone.»

«Non mi interessa al momento, dove diavolo sei?»

Naruto riformulò la questione, più educatamente, a Hinata, che a sua volta gli diede il suo indirizzo. Naruto poi ripeté attraverso il telefono.

«Sono in pericolo, in effetti, ho una nuova amica.» sorrise a Hinata. «Va bene. Venti minuti e sono lì.» Riagganciando, Naruto passò il telefono a Hinata con un sorriso di scuse. «Mi dispiace.»

«T-ti dispiace? Sono io quella che quasi ti ha investito.»

Naruto rise. «È vero. Inoltre, io non dirò alla stampa o alla polizia il tuo nome. È stata colpa mia, quindi non c'è alcun motivo per trascinarti all'inferno con la pubblicità.» guardò il braccio e si toccò il fianco. «Dovrei anche dirti grazie per avermi medicato.»

Prese la maglia in mano, cercò di indossarla, ostacolato dal foglio scarabocchiato nell'altra mano, e dal fatto che una parte del suo corpo era dolorante. Quando sibilò per il dolore, Hinata non poté più sopportarlo, così fece un passo in avanti per aiutarlo. Prendendo il braccio dolorante e mettendolo nella maglia attraversando la manica, poi fece passare la testa e dopo seguì l'altro braccio.

«Grazie.» sorrise.

Non era in grado di guardarlo negli occhi, ma borbottò un piccolo "niente di che" in risposta. Solo allora abbandonò la sua maglietta. Hinata non si era allontanata subito da lui, però, solo perché la sua presenza aveva avuto un effetto strano su di lei. Era stato come aver condiviso la stessa aria con lui, e sentiva i brividi salire lungo le braccia solo per essergli vicino. Non aveva mai voluto essere abbracciata da qualcuno così tanto. Sapeva che se lui l'avesse tenuta tra le braccia si sarebbe sentita calda e protetta. Quando finalmente lo guardò negli occhi, sapeva che non era stata l'unica a essere stata colpita da quell'atmosfera. Lo sguardo blu davanti a lei era altrettanto intenso, come quando stava componendo pochi minuti prima.

Naruto era rimasto scioccato dalla sua stessa reazione violenta nell'avere quella giovane donna così vicino a lui. Simile a prima, il suo semplice tocco gli aveva inviato scariche elettriche nel corpo, facendo formicolare tutti i nervi. Voleva abbracciarla, avere il suo corpo formoso contro di lui. O forse tra lui e un muro. O un letto. Mentalmente si scosse, cercando di schiarirsi le idee dai suoi pensieri perversi. L'aveva conosciuta in meno di un giorno, ma già sapeva che lei era una sorta di donna speciale che meritava meglio del sesso casuale.

Se solo lei fosse stata qualche altra donna... Sakura e Ino le saltarono in mente, Hinata voleva essere come loro. Voleva, ma la sua modestia, l'educazione e la paura paralizzante di rifiuto, la fermò. Per la prima volta nella sua vita, invidiava Sakura e Ino, la loro promiscuità, audacia e spontaneità. Un bacio la soddisferebbe, se solo avesse avuto il coraggio di inclinarsi fino al viso del sassofonista.

Naruto si maledisse internamente. Come avrebbe voluto baciarla.

«V-vorresti...» Hinata si leccò le labbra e distolse lo sguardo dal suo. «V-vorresti q-qualcosa da bere?»

«Sì!» disse Naruto con un po' troppo entusiasmo.

Qualsiasi cosa per raffreddarmi un po'. Aggiunse mentalmente.

Con un respiro affrettato e calmante, Hinata si allontanò dall'uomo elettrizzante e si trasferì verso l'angolo cottura per versare dell'acqua ghiacciata in due bicchieri. Mentre si allontanava, Naruto sentiva la tensione lasciare il suo corpo e improvvisamente si rese conto di quanto era stato difficile trattenersi. Le dita erano in preda da spasmi e la sua mente ronzava, Naruto si sedette di nuovo e si chinò sul tavolino, continuando la sua composizione.

Quando Hinata tornò con l'acqua, Naruto la guardò e la ringraziò, ma poi i suoi occhi rimasero su di lei, studiandola. Hinata trattenne il respiro, annegando nella ferocia blu dei suoi occhi. Quando smise di fissarla, si sedette sul divano accanto a lui, le ginocchia erano deboli. Era riluttante nel parlare, perché pensava di interrompere il suo processo creativo. Così il suo telefono lo fece per lei e rispose in fretta, di nuovo in piedi.

«P-pronto? Sakura-chan, come stai? Sì, ho sentito parlare d-della sua scomparsa.» i magnetici occhi blu si spostarono verso di lei. «Non sono al lavoro perché del caffè si era rovesciato sui miei vestiti.» lei rise e Naruto sollevò di nuovo lo sguardo, incuriosito. «No, non c'è bisogno di p-picchiare nessuno, è stato un incidente. M-mi dispiace Sakura-chan, devo andare. No... no... non sono sicura. Va bene, ti parlerò più tardi, ciao.»

Riagganciò e posò il telefono sull'apposito supporto per la ricarica, Hinata aveva optato per fare qualche pulizia improvvisa del soggiorno e della zona pranzo. Non che ci fosse molto da fare. Naruto la osservò per qualche minuto, perdendosi nei suoi manierismi. Si chiese se sapeva che canticchiasse mentre asciugava il tavolo, e si morse le labbra quando cercò di raggiungere qualcosa in alto. Quando i loro sguardi s'incontrarono, sviò lo sguardo da lei e ritornò alla sua composizione.

Appena Hinata si sedette di nuovo, guardò il suo famoso ospite e d'un tratto si domandò che cosa avesse fatto dopo una lunga giornata di lavoro. Messo a fuoco il suo sguardo, notò che aveva smesso di comporre, o almeno aveva fatto una pausa, così lei prese la parola.

«U-Um, Uzumaki-san, che cosa- che cosa ti piace fare nel tuo tempo libero?»

Naruto posò la penna e guardò la ragazza accanto a lui con sguardo interessato. «Beh, ho un pianoforte che mi piace... come faccio a spiegartelo... mi alleno. Io non suono per ottenere della musica, ma lo vedo come un modo per risolvere i miei sentimenti. In questo modo la mia mente è meno caotica quando compongo. Mi piace anche rilassarmi e guardare i film.»

Hinata sorrise, era carino pensare a lui come una persona normale. «Che g-genere di film?»

«I film d'azione per lo più, quelli ninja soprattutto! E a una bella commedia è difficile sfuggire. Che tipo di film ti piace?»

Hinata arrossì. «Ha-ai mai sentito parlare di Ch-Charlie Chaplin? L'amore nei suoi film. È stravagante, dolce e divertente.»

Per qualche ragione, Naruto voleva sapere chi fosse Charlie Chaplin. Il suo sorriso quando aveva parlato di lui...

E i suoi occhi. Erano come due stelle d'argento.

«Oh!» esclamò, appoggiandosi sulla sua composizione e scrivendo qualcosa lungo la parte superiore della pagina.

Quando guardò dietro di sé, le sue guance erano leggermente rosse, e Hinata pensò che fosse adorabile. Naruto aprì la bocca per dire qualcosa quando il suono di una frenata esagerata e di un clacson attraversarono lo spessore delle pareti e delle finestre.

«Probabilmente è Jiraiya.» si alzò e sorrise a Hinata. «Be', grazie di tutto. È stato davvero bello conoscerti, Hyūga-san.»

Mentre si dirigeva verso la porta, Hinata si alzò. «Aspetta!»

Si precipitò verso il suo ospite mentre stava con una mano sulla maniglia. «Io um... volevo dirti che è-è stato m-meraviglioso per me incontrarti, Uzumaki-san e... m-mi dispiace per averti colpito con la mia macchina.»

Naruto rise. «Va bene così, è stata colpa mia, dopotutto. Be'... ciao. Forse ci rivedremo in giro. Buona fortuna per tutto.»

Hinata sorrise. «Anche a te.»

Ci fu un segnale acustico urgente di un clacson e Naruto sussultò, il suo viso era di nuovo rosso. Aprendo la porta, lasciò un ultimo sguardo alla bella ragazza al suo interno. Mentre si affrettava lungo il corridoio, mosse la mano libera per coprirsi la bocca. Quello era il suo ultimo sorriso che aveva fatto, era sorprendente. Era incredibile. E la sua espressione era stata così... morbida. Fece una pausa mentre camminava, guardando indietro e davanti alla porta ancora aperta infondo al lungo corridoio. Fece un mezzo passo indietro nella direzione da cui era venuto, ma un altro suono acuto del clacson lo bloccò a metà passo. Sospirò e poi si voltò, dirigendosi verso la strada dove lo stava aspettando il suo agente, probabilmente molto preoccupato e molto arrabbiato. Ad ogni passo, si pentì della sua decisione.

Ancora in piedi nel suo appartamento, Hinata fissò la porta rimasta aperta, con la faccia rossa e il cuore a mille. Non riusciva a crederci, doveva aver allucinato il tutto. Nessuna celebrità, nessun musicista di talento avrebbe voluto sedersi volentieri nel suo appartamento con l'acqua potabile e parlare di film. Doveva star sognando.

Così si pizzicò il braccio.

«Ahia!»

 

 

11

 

Passò un mese, un mese da quando il suo mondo cambiò dopo aver incontrato il suo musicista preferito. In un mese si era riscoperta oltre ogni scena, ogni parola, ogni sentimento e aveva fatto una sorprendente scoperta di se stessa. Sì, lei aveva una cotta per una celebrità, la sua prima cotta, ma forse era perché era un musicista di talento e bello, ma dal momento che lo aveva incontrato, le era piaciuto per la sua personalità. Davvero era lui. E le si ruppe il cuore al pensiero che non avrebbe mai più potuto rivederlo.

Non aveva detto a Sakura e a Ino quello che era successo perché sapeva come avrebbero reagito. Ci sarebbero state urla e grida di adulazione e di molti riferimenti sessuali e allusioni, e lei non voleva macchiare quello che lei aveva già pensato come una memoria perfetta. Voleva mantenere quel pomeriggio, quel momento meraviglioso, con se stessa.

Un altro aspetto positivo era stato il caffè versato sui suoi vestiti, perché Daisuke aveva guadagnato l'affetto della giovane donna che stava cercando di impressionare. Era venuto da lei personalmente, il seguente lunedì dopo "quel giorno" e si scusò di nuovo per la sua camicetta rovinata. Hinata sorrise e gli disse che non era un problema, perché non era stata colpa sua. Poi lui le disse timidamente che aveva assunto una svolta positiva, perché la sua amata donna aveva apprezzato la sua gentilezza.

Hinata non poteva fare a meno di essere d'accordo: era stato davvero un buon venerdì.

Un mese dopo "quel giorno", lei aprì la porta di casa, mise tutta d'un lato la sua posta per controllarla mentre avrebbe sentito i messaggi, perciò premette il tasto "play" sulla sua segreteria telefonica. Ma fece cadere tutta la posta a causa della voce che riecheggiò nel suo appartamento.

«Ciao Hyūga-san, sono Naruto Uzumaki. Come stai? Ovviamente sei fuori. Senti, darò un concerto di beneficenza a Tokyo tra due settimane e sarebbe bello se tu potessi venire. Ho inviato tre biglietti al tuo indirizzo. Um, sì. Se vuoi chiamarmi direttamente, il mio numero è...»

Hinata fece cadere il resto della posta mentre a tentoni prese carta e penna. Così esausta, aveva dimenticato che doveva ancora sentire il messaggio che si sarebbe dovuto riprodurre in seguito. Dopo il messaggio inimmaginabile, un messaggio da parte di suo padre aveva iniziato a riprodursi nella segreteria telefonica, ma aveva sentito solo "cena" e "domani", ancora scombussolata dal messaggio di Naruto. Prendendo nota del numero di telefono, decise di non eliminare il messaggio, anche se era da stalker e anche un po' raccapricciante. Ma, ehi, l'aveva chiamata.

Tremante, compose il numero e aspettò con il fiato sospeso.

«Pronto?»

Hinata squittì per la sorpresa.

«U-Uzumaki-san, ciao, sono Hinata Hyūga, come stai? Cioè, mi dispiace, probabilmente sei troppo occupato per parlare. I-io richiamo più tardi—»

«No! Voglio dire, è bello che tu mi stia chiamando ora, sto bene, tu come stai?»

«Oh, sto bene. Ho ascoltato il messaggio.»

Ma va!

Voleva dire a se stessa; sapeva che l'aveva chiamata. «Volevo solo dirti che mi piacerebbe t-tantissimo andare al tuo concerto, e che sì, be'... ci sarò.»

Naruto stava sorridendo dall'altro capo del telefono. «Ottimo, non vedo l'ora di vederti.» con ogni probabilità stava cercando di non sembrare disperato, considerando che le aveva inviato tre pass VIP solo per poterla rivedere. «Sono pass per il backstage, così puoi venire a trovarmi prima dello spettacolo, se vuoi

«D-davvero? Va bene, anche a me piacerebbe rivederti. E t-ti ringrazio per i biglietti, davvero tanto.»

«Ehi Hinata, potrei suonare qualcosa per te? È ancora una canzone in corso e mi piacerebbe davvero sapere la tua opinione

«Va bene!» non le importava del sua palese impazienza; Naruto Uzumaki voleva suonare per lei, e una nuova canzone per giunta.

«Grande, dammi solo un sec—»

Ci fu un improvviso "beep" e i suoni riecheggiarono; capì che la chiamata era in vivavoce.

«Bene, è ancora approssimativa, ma in sostanza è questa

Hinata era senza fiato, e i suoi occhi erano pronti a piangere da solo tre note gloriose che risuonavano attraverso il suo soggiorno, prima di un rumore brusco dall'altro capo della linea che le interruppe.

«Naruto, cosa stai facendo, hai un'intervista tra dieci minuti perché stai suonando—? Sei al telefono, con chi stai parlando, con una ragazza? Stai facendo del sesso telefonico marmocchio, stai cercando di sedurre qualcuna? Una ragazza con la tua musica?»

«Ero-sennin!» gridò Naruto attraverso il telefono, un suono strano stridette dal suo sassofono. «È un'am— in ogni caso perché sei entrato nella mia stanza senza bussare? Vattene. Arrivo subito

Hinata stava arrossendo, di un rosso profondo appena lei afferrò il telefono contro il suo orecchio. Ci fu un'altra serie di fruscii, e poi un altro segnale acustico, e Hinata intuì che aveva tolto l'altoparlante.

«Hinata, mi dispiace davvero per quello che è successo, ma Ero-sennin può essere un coglione a volte e un... be'... pervertito. E ancora, mi dispiace, devo andare, ho un'intervista molto PRESTO—»

«O-oh no, è colpa m-mia, ho chiamato io e-e...»

«Sono contento che tu l'abbia fatto. Ma ti dispiace se chiamo di nuovo qualche volta?»

«S-sì! V-volevo dire no. Cioè, non mi dispiacerebbe se mi c-chiamassi qualche... volta...»

Ridacchiò. «Grande! Cercherò di farlo prima del concerto, ma le cose saranno sempre piuttosto frenetiche prima dello spettacolo. Se vuoi, l'intervista che sto per fare è dal vivo, e sto per annunciare il concerto.»

Hinata rimase a bocca aperta. Aveva mandato i suoi primi biglietti.

«I-io... la guarderò sicuramente. Quale canale?»

«Canale 9. Ho capito, smettila di bussare alla porta, Jiraiya! Devo proprio andare. Grazie per aver chiamato Hinata, è stato bello parlare con te di nuovo. Ci vediamo al concerto, ti auguro una buona serata

«A-anche a te , Uzumaki-san, e buona fortuna per l'intervista.»

«Grazie, e Hinata, puoi chiamarmi Naruto. Ciao.»

«C-ciao.»

E poi rimase da sola. Posò giù il telefono con mani tremanti e si coprì il volto con le medesime. Chiamarlo con il suo nome! E l'aveva chiamata "Hinata"! Mentre raccoglieva la posta, si ricordò che aveva tentato di suonare una canzone. Una nuova canzone.

«Mi chiedo come si chiami.»

Il suo fu un tuffo al cuore quando vide una busta gialla un po' gonfia. Quando l'aprì, tirò fuori tre pass VIP con collari. Il concerto doveva essere tra due settimane, e si svolgeva a Tokyo all'Opera City Concert Hall. Ponendo attenzione ai biglietti, li lasciò sul suo tavolino, poi affrettò nella sua stanza per cambiarsi prima di correre di nuovo nel salotto per accendere il televisore.

«Grazie e bentornati. Il mio prossimo ospite di questa sera è famoso a livello nazionale, e ha un fanbase con le donne di appena dieci anni. Ha talento, è bello, è unico, ed è la ragione per il quale la mia fidanzata vuole che la sua canzone This Is How We're Gonna Be deve esserci al nostro ballo di nozze, fate un bel applauso a Naruto Uzumaki!»

L'applauso dalla televisione fu enorme, e Hinata poté sentire grida e fischi. E quando era entrato in studio, Hinata si ritrovò ad arrossire. Guardando alla sua sinistra, si ricordò che solo un mese fa, era seduto proprio lì. Guardando nuovamente lo schermo, arrossì di più quando vide ciò che indossava. Se avesse saputo che durante la chiamata era vestito così, non sarebbe riuscita a tenere una conversazione come prima.

Indossava un paio di pantaloni neri casual, abbinati con una camicia arancione e un giubbotto nero aperto. La camicia arancione era sbottonata fino al busto, ma una sottile scheggia di materiale bianco sotto la camicia gli copriva il petto.

E lei aveva parlato con lui dieci minuti fa. Afferrando un cuscino, lo aveva abbracciato come se fosse Naruto, strinse la mano del presentatore e si sedette sulla sedia libera.

«Grazie per aver accettato il mio invito, ed è vero il fatto sulla tua ragazza?»

«Sì, e non siamo ancora fidanzati!»

Ridevano nello studio.

«Comunque, cosa ti succede? È da un po' che sei qui.»

«Quasi un anno, sono stato molto occupato. E poi, dovresti intervistare altre persone, tutti si annoierebbero se fossi qui ogni settimana.»

Le urla e le risate dello studio erano fortissime.

«Credo che stiano dicendo che questo non sia vero, ma hai ragione, sei stato impegnato in un tour nazionale, e la tua scomparsa? Se posso dire a riguardo, non hai ancora detto niente su questo argomento

Naruto sorrise e Hinata arrossì, abbracciando il cuscino.

«Non so perché qualcuno è così affiatato su questo argomento. Ho dovuto fare una fuga da alcuni fan impazziti, e sono corso fuori per strada. È stata completamente colpa mia, ma sono stato quasi investito da una macchina.» Ci furono dei sussulti nello studio. «Sono saltato in macchina e ho detto all'autista di non fermarsi. Ero carico di adrenalina.»

«Non ti rendi conto che avrebbe potuto essere pericoloso, saltando in macchina di uno sconosciuto?»

«Certo che ne ero consapevole, pochi minuti dopo che ero saltato in auto mi preoccupai, ma l'autista era una donna molto bella e sembrava molto interessata ad aiutarmi.»

«Ma lei chi era, dove sei andato?»

Naruto scosse la testa. «Per il bene della sua privacy, non dico nulla su di lei

«Quando dici "lei", stiamo parlando di una donna giovane o più grande di te?»

«Giovane, poco più che ventenne direi.»

«Era attraente?»

«Bellissima.» disse Naruto con un sorriso.

Hinata rimase a bocca aperta bruscamente, il suo viso andava a fuoco, istantaneamente da petali di rosa al pomodoro bruciato al sole. In studio c'erano grida eccitate delle donne e fischi amicanti degli uomini. Il presentatore annuì come se fosse onnisciente e sapesse i pensieri delle donne e degli uomini.

«E non ci puoi dare un nome?»

«No, mi dispiace, ho detto che non lo dirò

«E non ci puoi dare più dettagli?»

Naruto scosse di nuovo la testa.

«Va bene allora, be', hai qualche altra notizia, però?»

«Sì! Tra due settimane darò un concerto di beneficenza presso la Sala Concerti Tokyo Opera City.» Ci fu un enorme clamore nello studio. «Tutti i proventi faranno beneficenza per i bambini. I biglietti saranno in vendita domani mattina e ci sarà la riproduzione di brani dal mio nuovo album e dei vecchi preferiti.»

«Puoi citarne alcuni?»

«Be', Rasengan, Dattebayo, Will of Fire, This Is How We're Gonna Be»

Ci furono urla e grida dalle donne tra il pubblico e il presentatore rise.

«Ormai credo sappiamo che tu sia il favorito. Tu hai un dono; è come se fossi entrato nella psiche femminile e avessi scritto esattamente quello che volevano sentire.»

«Io non scrivo nulla che non senta. Tutti i miei brani, tutti, hanno un significato speciale per me. Rappresentano un momento, una sensazione, una persona, un'idea o un opinione... qualcosa. Ogni cosa ha significato.» Sorrise. «Sono solo un ragazzo loquace che vorrebbe quante più persone possibili per far sentire quello che sto dicendo

«Ho letto un'intervista recentemente in cui diceva che saresti solo un pagliaccio, un ragazzo esagerato, iperattivo che vuole solo attirare l'attenzione e riprodurre esattamente quello che la gente vuole sentire. Qual è il tuo pensiero?»

Naruto scrollò le spalle. «Ognuno ha i suoi gusti, immagino. Non credo che sia vero, voglio dire, certo, voglio attirare l'attenzione, ma non lo vogliono tutti? Ritengo che tutti noi vogliamo qualcuno che ci ascolti. Politici, attori e musicisti, è solo più facile perché hanno accesso al pubblico, alla folla. Fino a quando quello che stiamo dicendo è utile, perché il messaggio sbagliato può trasformare le persone e metterle una contro l'altra. E in realtà, è stato quel giorno che io...» Sorrise fanciullesco. «È vero, sono stato investito dall'auto di quella giovane donna, ma lei in realtà mi ha chiesto qualcosa che nessuno mi ha mai chiesto prima d'ora.»

«Oh, che cosa ti ha chiesto?»

«È una mia fan e le avevo chiesto quale fosse la sua canzone preferita. Perché mi interessa, mi piace sapere quale delle mie canzoni rende le persone più felici. Ma dopo era stata lei a chiedermi quale fosse la mia canzone preferita.»

«E nessuno te lo aveva mai chiesto prima?» Naruto negò. «E qual è stata la tua risposta?»

«Che io non credo di averla ancora scritta. Voglio dire, io sono orgoglioso di tutto quello che ho scritto, e mi piacciono tutte, ma non ho ancora una favorita. Non l'ho ancora scritta.»

«Wow, è molto interessante. Forse questa ragazza potrebbe essere una giornalista. Non è vero?»

«No, lei aiuta le persone.»

Hinata dondolava e chinò la testa nel suo cuscino. La stava complimentando, sulla televisione nazionale! Il suo rossore era al massimo e le sue balbuzie imminenti furono interrotte dal telefono e sussultò, prima di alzarsi a rispondere.

«P-pronto?»

«Hinata! Stai guardando, hai sentito? Naruto Uzumaki farà un concerto tra due settimane! I biglietti saranno in vendita da domani! Dobbiamo averli!»

Era Sakura.

Hinata si morse il labbro, doveva sfogarsi con una delle sue amiche. Doveva dirle tutto, e anche a Ino, quello che era successo un mese fa, e oggi.

«Sakura-chan, sei occupata o puoi venire?»

«Che cosa? Ora? Ma lui sta facendo un'intervista. Non puoi aspettare fino a domani? Continua a ricordare quello che era successo quel giorno in cui era scomparso. C'era una ragazza—»

«È-è molto importante Sakura-chan. Per favore...»

«Va bene, ci vediamo presto. Inviti anche Ino?»

«Sì, la chiamo subito. E grazie.»

Non appena chiuse la chiamata, compose il numero di Ino, e sperava che lei si trovava in casa. Non poteva dirlo a un amica e lasciare l'altra all'oscuro.

«Ehi tesoro, che succede?»

«Ciao Ino-chan, mi dispiace chiamare di punto in bianco, ma sei occupata?» Ino negò. «Ho qualcosa di importante da dirti e anche a Sakura-chan e speravo che tu potessi venire.»

«Va tutto bene?» chiese Ino.

«Sì, devo solo darvi una notizia che ho bisogno di condividere. Non è niente di male o qualsiasi cosa di cui dovete preoccuparvi, ma pensi di poter venire ora, per favore?»

«Certo Hinata, stavo solo stendendo qualche vestito. Ci vediamo presto.»

Ino riattaccò e Hinata sospirò, nervosa per le reazioni delle sue amiche alla notizia. L'avrebbero odiata? Per aver incontrato la loro celebrità preferita e diventare il suo ospite? Non lo sperava. Tornando a sedersi sul divano, nascose i tre VIP pass sotto un cuscino, li avrebbe presi dopo. Ancora in piedi, andò a preparare alcune bevande e spuntini per quando le ragazze sarebbero arrivate.

Sakura arrivò cinque minuti dopo Ino. Hinata prese i cappotti e chiese loro di sedersi. Giocherellò con le dita per un attimo, le sue due amiche cominciarono a preoccuparsi perché l'abitudine di essere nervosa era ormai passata da tempo.

«Hinata, cosa c'è che non va? Hai detto che non è niente di cui dobbiamo preoccuparci.» disse Ino.

«Sapete, i-io non voglio che voi mi odiate.»

Sakura e Ino si guardarono l'un l'altra prima di spostare i loro sguardi verso Hinata.

«Sputa il rospo.»

 

 

12

 

Naruto stava bevendo una bottiglia d'acqua nel suo camerino quando Jiraiya, il presentatore e il produttore esecutivo della stazione TV entrarono. I tre uomini si fermarono davanti a Naruto, sorridendo.

«Dovrei essere preoccupato del fatto che tutti e tre mi guardiate come se aveste appena capito come ottenere il dominio del mondo?»

Jiraiya esplose in una risata. «Niente del genere marmocchio. Hai assunto un pubblicitario senza dirmelo? Della ragazza misteriosa, ne parlano tutti! Se non avessi visto le ferite, starei pensando che fosse tutta una montatura.»

«Cosa intendi?»

«Stiamo ricevendo molte chiamate riguardo lo spettacolo per l'intervista.» disse il produttore della stazione. «Tutti vogliono sapere chi sia questa ragazza. Ma è vero?»

«Ovviamente!»

«Bene.» disse Jiraiya. «Pensiamo che sarebbe meglio per la tua pubblicità se mantieni questo gioco; ne parlano tutti.»

«Tutti i chiamanti femminili volevano sapere di che tipo di ragazza si tratta, e se lei è fidanzata ora, e tutti i ragazzi volevano sapere che aspetto ha. Hai detto che è attraente, a chi assomiglia?» disse il presentatore.

«Non importa, questa questione è tra me e lei. Le ho promesso di tenerla lontana dai riflettori e sto pensando solo ora che anche aver detto che esiste abbia attirato troppa attenzione.»

«Stai uscendo con lei? Sì, me l'hai già detto, io sono il tuo agente, ma io sono anche il tuo padrino. Voglio dire, lei ti ha colpito con la sua auto.»

«È stata colpa mia, e comunque dopo mi ha portato a casa sua, e mi ha curato le ferite. Non ti dirò il suo nome. In ogni caso, possiamo andare adesso? Sono in vena di comporre, e hanno già impacchettato il mio sax.»

«Certo, figliolo.» disse Jiraiya.

Una volta che il presentatore e il produttore lasciarono la stanza, Naruto guardò il suo padrino.

«Hai ragione, tu sei la mia famiglia, anche se sei il mio agente. Se ti dico il suo nome, mi prometti di non dirlo a nessuno?»

Il tono del suo figlioccio era molto basso, era serio. «Certo, figliolo.»

Naruto si leccò le labbra e distolse lo sguardo. «Il suo nome è Hinata Hyūga, è un assistente sociale. È veramente bella, Ero-Sennin. È una mia fan, ma non una pazza. Si potrebbe dire in realtà che sia la mia prima fan. Le ho dato il mio primo autografo nei giorni in cui lavoravo all'Ichiraku.»

Jiraiya era a bocca aperta in stato di shock. «Hyūga, sul serio?»

«Sì, perché? La conosci?»

«No, ma so della sua famiglia. Merda monello, la sua famiglia è famosissima! Gli Hyūga sono una delle famiglie più antiche del Giappone, il nome Hyūga risale al periodo feudale. Hiashi Hyūga è il capo della famiglia ora, possiede uno studio legale che assume casi enormi. Se non ricordo male, ha intenzione di consegnare le redini dell'azienda al nipote. Ha i capelli scuri e gli occhi argentati?»

«Sì!»

Jiraiya si passò una mano tra i capelli. «L'hai vista più volte da allora, stai uscendo con lei?»

«No, ma...» si grattò la nuca. «Le ho mandato i biglietti per il concerto, e ho parlato con lei questo pomeriggio.»

«Aspetta, era lei al telefono prima? Quella con cui stavi facendo sesso telefonico?»

«Noi non stavamo facendo sesso telefonico!» esclamò Naruto, serrando i pugni. «Pervertito, sei incredibile! Ma ha detto che verrà al concerto, e i biglietti che le ho dato sono un pass VIP, così lei potrà venire dietro le quinte. Mi devi promettere che se la incontri, devi comportarti bene!»

«Certo che ho intenzione di incontrarla! Devo incontrare la ragazza di cui ti sei innamorato. È lei che ti piace in quel modo, giusto? Sei andato a letto con lei quel giorno che eri a casa sua?»

«Cosa? No! Ma...» Naruto arrossì. «Te lo sto dicendo solo perché tu sei il mio padrino. Mi piace anche quel suo lato, quel giorno in cui ci siamo incontrati... di nuovo, c'era qualcosa... dovetti trattenermi fisicamente dal... io- volevo davvero- avrei voluto starle più vicino.»

Jiraiya sorrise maliziosamente. «Volevi sbattertela.»

Naruto lo guardò, non lo aveva colpito affatto. «Non direi che è andata così, ma... sì. Però lei è davvero bella e... da quello che hai detto sulla sua famiglia, molto probabilmente ha avuto una vera e propria educazione di classe e forse sarebbe stato sbagliato...»

«Saltarle addosso.»

«Si merita di meglio.»

 

 

13

 

«Tu—? Non puoi essere seria... stai dicendo la verità? Lo giuri sulla tua vita?» gli occhi di Sakura erano sbarrati e la sua bocca era spalancata. «Sei stata tu. È stato qui.»

«S-sì, era qui quando entrambe mi avevate chiamato.»

Ino strillò. «Non ci avevo neanche pensato!» guardò Hinata. «Ma perché non ce l'hai detto?»

Hinata cominciò a piangere. «I-io non lo so. Voglio dire... ero in stato di shock, m-ma... è stato qualcos'altro. So che sono stata e-egoista. Sono davvero, davvero dispiaciuta.»

Le sopracciglia di Sakura si rilassarono. «Hinata, ho capito, abbiamo capito. Sappiamo che sei una persona molto riservata. E dal modo in cui stai parlando di lui, sembra che ti piaccia molto.»

Hinata annuì lentamente.

«Ed è proprio da te, amore, anche al liceo, non ci hai mai detto chi ti piaceva. È la tua modestia e timidezza. È il tuo diritto alla privacy e abbiamo capito, promesso.»

Hinata tirò su col naso. «V-vi ringrazio. E, um... lui mi ha chiamato oggi pomeriggio.»

«Cosa? Davvero? Che cosa ha detto?» chiese Ino.

«Questo: che doveva fare un altro concerto—»

«L'hai scoperto prima che fosse stato rivelato in TV?» chiese Sakura, a bocca aperta.

Hinata annuì. «E ha detto che mi voleva vedere.» tirò fuori i tre pass VIP da sotto il cuscino. «E noi possiamo incontrarlo.»

Le due ragazze gridarono di gioia e diede alle due amiche un pass ciascuna. Quando videro l'esclusività dei biglietti, urlarono di nuovo.

«Hinata, tutto questo è così impressionante!» gridò Ino. «E quando vi sposerete, inviterà tutti i suoi amici famosi al matrimonio e io conoscerò una rock star o un attore!»

Hinata arrossì di un rosso intenso.

«Ino, non dire così!» disse Sakura. «Questo accadrà non appena inizieranno ad uscire ufficialmente! E potremmo conoscere quei ragazzi della band Kunai!»

Ino strillò e ridacchiò. «Sasuke Uchiha, Kiba Inuzuka e Rock Lee!»

Hinata sentiva la testa leggera, e sentiva il rossore bruciante sul suo viso. Sakura improvvisamente si alzò e corse a prendere i loro cappotti.

«È venerdì sera, sono le nove e dobbiamo ancora comprare qualcosa di provocante per il concerto! Ino, è il nostro dovere come migliori amiche assicurarci che Naruto Uzumaki vorrà saltare addosso a Hinata nel momento in cui la vedrà. Per il suo bene, e il nostro!»

 

 

14

 

«Io non so, Ino-chan. Non credo che possa indossare qualcosa del genere.»

«Avresti dovuto dire qualcosa due settimane fa, Hinata, se non indosserai qualcosa del genere non avrai nulla da indossare e dovrai andare nuda.»

«Ma che potrebbe andare altrettanto bene.» sottolineò Sakura.

Ino la zittì. «Inoltre, ogni donna dovrebbe avere un tubino nero. Lo so che è un po' più corto di quello che normalmente indossi, ma dovrai essere sexy. Questo abito, in particolare, sembra proprio per te, integra la tua figura sinuosa e le fantastiche gambe.»

«Se Naruto non ti bacerà i piedi nel momento in cui ti vedrà, sapremo per certo che è gay.«

«M-Ma—»

«Te l'ho promesso. Ti farò indossare quest'abito.» Ino prese una giacca corta, color crema e col pizzo. «E dei lunghi stivali neri al posto dei tacchi rossi.»

Hinata guardò la giacca, pensando che dovrebbe farla sentire più a suo agio. E i talloni sugli stivali erano molto più piccoli rispetto ai suoi talloni. Tese la mano per ricevere la giacca. Indossandola, si guardò allo specchio. Aveva un aspetto diverso, ma non in un modo esageratamente volgare. Era vestita in modo molto attillato che non era una cosa che di solito faceva. E si sentiva abbastanza a suo agio col abito nero.

«Va bene, guido io, andiamo!» disse Sakura stringendo una mano in pugno.

Appena girarono per il parcheggio presso il Concert Hall, Hinata guardò la folla ben vestita nel locale. Era molto nervosa di rivedere Naruto. Persa nei suoi pensieri, Ino dovette aprire la portiera per ottenere la sua attenzione.

«Pronta?» chiese alla sua timida migliore amica.

Hinata si leccò le labbra e annuì, lasciandosi andare insieme alle sue due migliori amiche.

Quando mostrarono i loro pass alla porta d'ingresso, il giovane usciere le guardò per un attimo, prima di chiamare con la sua radio qualcuno.

«Le tre donne con i pass VIP sono arrivate. Porta 3. Roger.» guardò le donne. «Qualcuno sarà qui a breve per portarvi dietro le quinte.»

Le altre donne che avevano i loro biglietti controllati e sentito l'usciere, esaminarono le tre giovani donne con sorpresa e invidia.

«Ehi, come hai fatto a trovare i migliori biglietti del backstage?»

«Posso venire?»

«Incontrerete Naruto?»

«C'era un concorso?»

«Puoi fargli firmare questo?»

Hinata stava evitando tutti gli sguardi e fu sollevata quando una grande guardia di sicurezza robusta si avvicinò e le condusse dietro le quinte.

«Mi è stato detto di portarvi al camerino di Uzumaki-sama.» disse con voce rauca.

Hinata riuscì a sentire il suo battito cardiaco a mille e il suo viso arrossato. Accanto a lei, Ino e Sakura stavano strillando.

«Stiamo per incontrare Naruto Uzumaki!» urlavano, richiamando l'attenzione dei macchinisti e degli altri assistenti vari.

Improvvisamente un uomo alto dai lunghi capelli bianchi li fermò. Aveva un sorriso sul suo volto mentre guardava in direzione delle tre giovani donne. I suoi occhi si fermarono per scansionare i volti di ognuna e poi notò gli occhi di Hinata.

«Devi essere Hinata Hyūga. Io sono Jiraiya, l'agente e padrino di Naruto. È bello conoscervi signorine. Grazie Jugo, le accompagno io.»

La guardia di sicurezza le lasciò.

«Poco prima del concerto, qualcuno vi accompagnerà ai vostri posti. Tra i migliori, quello più vicini al palco. Bene, eccoci qui.»

Prima che Hinata potesse anche riordinare i suoi pensieri, Jiraiya aveva bussato alla porta con su scritto "Uzumaki". Ci vollero alcuni istanti, ma la porta si aprì e lì si trovava Naruto Uzumaki.

«Eccola figliolo, sana e salva. Buono spettacolo, parlerò con te in seguito. Lo spettacolo inizia tra mezz'ora.»

«Grazie, Jiraiya.»

Fu colpito dal buon comportamento del suo padrino, ma poi il vecchio aveva rovinato tutto rivolgendogli due pollici in su e un occhiolino perverso da dietro le ragazze. «Finiscila, Ero-sennin!»

Il più grande svoltò a sinistra e Naruto guardò le sue ospiti, e il suo cervello si congelò. Sembrava tutto assolutamente incredibile. Se avesse saputo che sarebbe venuta vestita così bene, avrebbe suggerito di vederla dopo lo spettacolo, invece. Come poteva concentrarsi, sapendo che una donna così bella lo stava guardando? Diventò improvvisamente molto nervoso per la sorpresa.

«Hinata, wow— Voglio dire, entrate, no— Ciao!»

Si fece da parte per permettere a lei e le sue amiche di accedere.

Sakura e Ino ridacchiavano tra loro all'attrazione evidente che la celebrità aveva per la loro amica. Una volta che Naruto chiuse la porta, le condusse verso i divani. Ma nessuno si sedette.

«È-è bello rivederti, mi dispiace, non ho avuto il tempo per richiamarti dopo la tua chiamata dell'ultima volta.»

«F-fa niente, a-avevi detto che poteva accadere. E... ed è m-meraviglioso vederti.» non poteva aiutare Hinata, il suo rossore o le sue balbuzie esagerate perché il suo cuore e la testa erano impazziti.

Sakura e Ino tossirono in modo drammatico, gli occhi erano scintillanti e i sorrisi maliziosi sui loro volti.

«Uzumaki- Voglio dire, N-Naruto-kun, posso presentarti le mie due migliori amiche? L-lei è Ino Yamanaka, e invece lei è Sakura Haruno.»

Le due ragazze strinsero la mano a Naruto. «È bello incontrarvi. Credo che Hinata vi abbia già detto quello che è successo.»

«Sì! Chi avrebbe mai immaginato che eri a casa sua quando avevamo chiamato!» esclamò Sakura. «È una buona padrona di casa, però, lo è sempre. Questa è la nostra Hinata.»

«Sì, era meravigliosa. È. Volevo dire—»

«E non l'hai vista stasera? Dobbiamo ringraziarti Uzumaki-san, è un'occasione rara quando siamo in grado di convincere Hinata a indossare un abito che metta in mostra il suo splendore.»

Ino sorrise. Dal canto suo, Hinata voleva morire. Voleva che la terra si aprisse e la ingoiasse al suo intero.

Prima che Naruto potesse anche rispondere, Ino continuò. «Be', è stato un fantastico incontro Uzumaki-san, buona fortuna stasera! Sakura e io andiamo a trovare i nostri posti. Grazie ancora per i biglietti.»

E come un turbine, le due ragazze se ne andarono con tintinnanti risate.

Naruto guardò le ragazze con la bocca aperta prima che lui si voltasse a guardare Hinata, il cui viso era completamente rosso.

«Hai delle amiche molto interessanti.»

«A-a volte.» sussurrò, augurando dolore e sofferenza alle sue amiche intriganti.

Naruto sorrise. «È bello rivederti Hinata. Come stai?»

«B-bene, grazie N-Naruto-kun.» Lui sorrise al nome. «Tu come stai?»

Sorrise di nuovo. «Alla grande! E occupato, ma va bene. Divento irrequieto quando non sto facendo nulla. E scontroso, e parlo troppo e—»

Hinata sorrise e si lasciò sfuggire un respiro mentre balbettava. Era bello vedere quel lato di lui ancora una volta, il ragazzo normale, non la celebrità.

«Sei davvero bellissima questa sera, Hinata.»

Tale dichiarazione attraversò il suo corpo. Non era preparata, e il complimento era stato così schietto.

«Voglio dire, eri bella anche quando ci siamo incontrati la prima volta, anche con il caffè. Quello che voglio dire è— Sei sempre bella, ma stasera se ti guardo...» si interruppe, guardandola e cercando di trovare la parola giusta.

Senza rendersi conto di quello che stava facendo le si avvicinò e l'aria divenne improvvisamente carica di elettricità e di tensione, proprio come quando si trovavano nel loro appartamento. Fu solo mentre giocherellava con il pizzo della giacca che si rese conto di quanto fosse vicino. Hinata sembrava incapace — o non voleva — di muoversi e il suo respiro divenne più pesante.

Naruto furtivamente si morse il labbro. Com'era possibile voler qualcuno così tanto dopo averla conosciuta in così poco tempo? Sapeva che si poteva essere attratti, e anche dormire con qualcuno dopo il primo incontro, ma quello, quello era diverso. Non l'aveva mai sentito così prima. Gli stava stringendo il cuore, era una sensazione mozzafiato e allo stesso tempo frustrante tutta in una volta.

Il suo corpo agì da solo di nuovo e senza neanche accorgersene, stava toccando la mano di Hinata. Guardando verso il basso, vide come la sua mano stringeva quella sinistra di Hinata, fece un passo ancora in avanti. Trasferì il suo sguardo dalla sua mano... — SUA MANO?! — alla mano della giovane donna nella sua stretta.

Le guance di lei erano rosse e il suo respiro ancora più pesante, ma non stava cercando di allontanarsi. Kami, aveva anche un buon odore.

Per Hinata era difficile concentrarsi e ancora più difficile respirare. E la stava anche toccando!

«Hinata.» La sua testa si sollevò di scatto. «C'è qualcosa che— Mi chiedevo di— Penso—»

Un breve rumore alla porta lo interruppe e sibilò il suo dispiacere. Facendo un passo indietro, si diresse verso la porta della stanza. Aprì la porta per poi trovare il direttore di concerto in piedi con un auricolare e un blocchetto degli appunti.

«Uzumaki-san, è il momento di prepararti, devi essere sul palco tra cinque minuti. Inoltre, questo significa che la tua ospite,» i suoi occhi guardarono Hinata. «Deve prendere posto in mezzo al pubblico.»

Naruto annuì, ringraziando il direttore poco prima di chiudere la porta e tornare indietro da Hinata.

«Hinata, dopo lo spettacolo, sarebbe troppo se ti chiedessi — se vuoi — di tornare qui e vedermi? Per favore?»

C'era un tono supplichevole nella sua richiesta, certo che non avrebbe detto "no".

«N-naturalmente, N-Naruto-kun.»

Naruto sorrise e aprì di nuovo la porta, e questa volta dietro la porta non c'era nessuno. Fece cenno a Hinata di seguirla, chiamò un macchinista che stava camminando nelle vicinanze.

«Mi scusi, pensa che potrebbe accompagnare la mia amica al suo posto tra il pubblico?»

«Certo, signore! Prego, mi segua, le mostrerò la strada.»

Appena Hinata passò davanti a Naruto, le sfiorò la mano.

«Spero che ti piaccia lo spettacolo.» le sussurrò.

Hinata sorrise dolcemente. «Sono sicura che mi piacerà N-Naruto-kun, b-buona fortuna e d-divertiti.»

«Lo farò, lo prometto.»

Appena Hinata prese posto, Sakura e Ino la bombardarono di domande.

«Cos'è successo? Che cosa ti ha detto? Ti ha baciata?» chiese Sakura.

«Gli piaceva il vestito? Ti ho detto che era una grande idea! Hai cercato di farti accompagnare da lui?»

Hinata arrossì come una barbabietola rossa e scosse la testa. Promettendo di non dire loro quello che era appena accaduto nel camerino; per lei era qualcosa di suggestivo e intimo. Tecnicamente, le aveva detto solo che era bella e le aveva toccato la mano, ma si sentiva come se lui stesso stesse bruciando nella sua anima. Ed era stato molto... molto piacevole. Potrebbe essere, forse... era anche possibile?

Prima che potesse pensare più in materia, le luci si spensero e la folla esplose in applausi e grida di gioia. Hinata sentì il cuore battere fuori dal petto e il suo viso oscurato. Ascoltando la musica non aveva mai suonato o sentito niente di più invitante. Aveva scritto ed eseguito con l'anima. Era come sentir parlare la sua anima.

«Benvenuti!»

Alle orecchie di tutti arrivò un saluto allegro.

Hinata strinse le mani e si morse il labbro. Il suo cuore e il suo respiro erano irregolari e, a suo parere, estremamente forte. Come poteva non sentirlo?

«Grazie!» gridò Naruto alla folla. «Grazie e benvenuti a una serata molto speciale! Non siamo qui solo per me, ma per rendere felici migliaia di bambini in tutto il mondo! Ma come potrei mai ringraziarvi? Quale canzone dovrei suonare per prima?» fece una pausa e sorrise, ascoltando l'assalto di urla e suggerimenti. «Penso che dovrei suonare uno dei miei grandi successi, Will of Fire

Mentre le sue labbra si stabilirono sul portavoce del suo sassofono, Hinata giurò che l'aveva guardata dritta negli occhi.

Appena finì Dattebayo con la sua improvvisata a tutto volume sull'ultima nota, Hinata non poteva fare a meno di partecipare all'applauso tumultuoso. Per tutta l'esecuzione il suo cuore stava facendo le capriole, apprezzava molto la qualità e l'onestà della sua musica. Naruto si inchinò alla folla e poi si raddrizzò. Si affacciò sulla folla, e poi indirizzò la testa verso i posti in cui lei e le sue amiche erano sedute.

I suoi occhi erano su di lei. «Ora, ho un regalo speciale.» i suoi occhi guardarono di nuovo la folla. «Una nuova canzone, qualcosa di ancor più recente rispetto alle canzoni del mio nuovo album. Sapete, mi considero una specie di ragazzo abbastanza schietto. Io dico ciò che penso, anche se non si tratta di un momento opportuno. Questo è diverso, però. L'ho scritta con una particolare persona in mente e ho intenzione di far colpo su di lei. Spero che vi piaccia. Si chiama Two Silver Stars in My Life

La dolcezza e la gradevolezza della nota d'apertura venne soffocata da uno squittio di sorpresa. La dolce carezza di una nota fu seguita da una raffica di note alte. Dopo un suono di note acute, la posizione di Naruto si spostò e le note cambiarono il passo e il tempo. Fu un'introduzione di pura seduzione racchiusa in un suono brillante che lasciò senza fiato Hinata, rossa in viso. I formicolii. L'introduzione sbiadì, ma la seduzione era lì, innocente e ardente tutta in una volta. La seduzione si sciolse, ma l'innocenza raggiunse la felicità sotto forma di gioia, con delle note soprano. Le note e le intensità scalarono, la seduzione combatté la via del ritorno prima che fosse spinta fuori ancora una volta dalla stragrande dolcezza delle note più leggere. Il crescendo fu colpito da un tripudio di note, intriganti e seducenti. Le note aleggiavano, sospese in aria, tutti le sentivano.

Era una risposta rauca che aveva superato anche l'accoglienza che stava per ricevere. Sakura e Ino si tenevano l'una con l'altra, sostenendosi a vicenda perché i loro corpi tremavano di lacrime. Hinata sbatté le palpebre, la sua visuale diventò confusa, ma poi si rese conto che era sfocata perché stava piangendo. Si asciugò le lacrime, ma non si fermarono. L'applauso era ancora assordante, ma Hinata non lo sentì appena guardò l'uomo sul palco. E lui la stava guardando.

La gente era in piedi. Le telecamere lampeggiavano e la gente tifava. Il biondo sul palco finalmente distolse lo sguardo da Hinata e si inchinò alla folla con un arco esagerato. Poi, in piedi, aprì la bocca per parlare.

«Forse dovrei finire con questa canzone. Penso di aver finalmente scritto la mia canzone preferita.»

L'applauso fu enorme, così ripeté: «Ma io voglio finire con questa canzone. Quindi, è così che concludiamo stasera.»

Hinata riusciva a malapena a sentire ciò che aveva detto oltre agli applausi.

Una volta che Naruto Uzumaki uscì dal palco e la folla cominciò a diradarsi, Hinata si voltò verso le sue amiche, gli occhi cerchiati di lacrime e le guance arrossate. «Mi-mi dispiace, perdonatemi, m-ma io... io devo—»

Sakura e Ino annuirono.

«Vai.» disse una.

«Chiamaci quando arrivi a casa.» disse l'altra.

Hinata si mosse più rapidamente in mezzo alla folla e finché la sua dignità permetteva. Si spinse tra la folla per raggiungere l'ingresso dietro le quinte. Quando finalmente ci riuscì, in fretta mostrò il suo pass. Fu guidata nella sua stanza, improvvisamente si ritrovò davanti alla sua porta. Tutto il suo coraggio sembrava averla abbandonata durante il tragitto perché, appena bussò alla porta, vedeva la sua mano tremare.

La porta si aprì quasi istantaneamente ed eccolo lì, lucido di sudore e le guance arrossate per aver suonato. Senza dire una parola, lui le fece cenno di entrare e chiuse la porta, avvicinandosi a lei immediatamente.

«Ho mentito.» disse dopo un momento di silenzio.

Il suo cuore si spezzò.  «Q-Quando?»

«Due settimane fa, al telefono. Ho detto che si trattava di un lavoro in corso. Be', non lo era. L'ho finito in pochi giorni dopo averti incontrata.»

«È... è stato bellissimo.» sussurrò.

«Ho una confessione da farti.» le prese la mano, anche se questa volta era consapevole delle sue azioni. «È stato per te. Sei tu... come ti vedo io. Nessuno, mai, ha avuto un grande impatto su di me così in fretta. Appena sei entrata nella mia vita hai cambiato tutto. L'unico modo in cui avresti potuto fare un maggiore impatto sarebbe stato se tu avessi fatto qualcosa di sconsiderato, come—»

«Mettere la tua vita prima della mia.»

Naruto annuì, la gola diventò stretta e secca. «Prima... prima, stavo per chiederti se— Se senti questo... quello che sento anche io—?»

«Sì.»

Naruto scattò la testa per guardarla e sollevò il viso.

«Sì.» ripeté, sussurrando.

In un lampo, le sue labbra scesero sulle sue in un bacio che sembrava atteso da tempo, nonostante il fatto che quello era solo il loro terzo vero giorno di conoscenza. Un breve gemito di sollievo le sfuggì mentre si sporgeva, le braccia s'arricciarono e anche le sue dita tra i capelli. Le braccia di lui le strinsero la vita disperatamente, premendola contro la sua.

Il bacio si concluse con uno schiocco, ma Naruto non aveva lasciato la presa su di lei. Si guardarono negli occhi, lui rise felicemente e la sollevò, facendola girare. La sua risata era contagiosa e Hinata si unì a lui. Una volta che la mise giù, si chinò e la baciò ancora una volta, le mani si poggiarono sui suoi fianchi.

Hinata improvvisamente si tirò indietro. «E Naruto-kun.» Il biondo le leccò le labbra come ricompensa per il nome. «È stato molto romantico.»

 

 

15

 

Hinata era arricciata nello spazio vuoto del suo letto. In soli tre mesi il suo corpo aveva appreso che c'era qualcosa di strano, solo perché si svegliò per la mancanza di calore del corpo al suo fianco. Solo un secondo dopo si rese conto che era nuda e sola, una melodia l'accarezzò nell'oscurità. Il lampione artificiale dall'esterno le fornì un'immagine che sarebbe rimasta sempre radicata nella sua mente.

Quella immagine era di Naruto Uzumaki seduto alla fine del suo letto, nudo, che stava suonando il suo sassofono.

Seduta, Hinata tenne il lenzuolo contro di lei usandolo come scudo, e sperando di attutire il suono del suo cuore che martellava. Dopo tre mesi di incontri, aveva sperato che la reazione violenta del suo cuore alla vicinanza di Naruto diminuisse, ma senza alcun risultato.

Naruto alzò gli occhi e sorrise alla sagoma della sua ragazza mentre si sedeva. Hinata si portò in avanti fino a trovarsi seduta dietro di lui, il lenzuolo era l'unica cosa che separava il loro contatto tra pelle e pelle. Appena tolse lo strumento dalle sue labbra, Hinata lo baciò alla base del collo.

«Questa è una nuova.» sussurrò, riferendosi alla melodia che stava suonando. «Ci ho pensato su da un paio di giorni.» Nel buio, Hinata riuscì a vedere che i suoi occhi si sgranarono. «Mi dispiace Hinata, ti ho svegliato. Io non sono ancora abituato a—»

Hinata lo zittì con un leggero bacio sulle labbra. «Non era la musica. Mi mancavi. Mi sono svegliata perché non ti sentivo più accanto a me.»

Naruto sorrise. «Io non mi sono ancora abituato. Posso suonarti qualcosa? È per te.»

Lei sorrise felice. «Naturalmente, Naruto-kun.»

Appoggiando la testa sulla sua spalla, Hinata chiuse gli occhi mentre Naruto portava il sassofono alle labbra. Timidamente, aveva anche spostato le mani per poi lasciarle sui suoi fianchi, sentendo la profonda inspirazione di ossigeno che aveva preso.

Le note di apertura la sorpresero. La musica di Naruto era solitamente composta da melodie sorprendentemente complesse, uniche e accattivanti. L'inizio di questa nuova canzone era semplice, sentendo la melodia morbida e aumentando il volume molto lentamente. Ma poi tornò alla vera forma Uzumaki, improvvisamente aumentando di ritmo e di passo, mentre le dita di Naruto volarono attraverso il suo strumento a una velocità che non potrebbe mai essere facilmente imitata.

Un crescendo improvviso la colpì e Hinata si trovò a chiedersi dove avesse sentito la melodia prima, perché sembrava così familiare...

Inspiegabilmente, la sua pelle iniziò a riscaldarsi e aumentò anche la frequenza cardiaca, che era in contrasto con la musica perché dopo il crescendo, il ritmo e il passo scese e la melodia divenne languida. Le note si approfondirono e Hinata si sentì più rilassata ed eccitata allo stesso tempo.

Ascoltò la musica che l'accarezzava, ed ebbe un'illuminazione improvvisa di quando si era sentita così prima, e seppe anche spiegarsi perché pensava di aver sentito quella melodia prima. Le ricordava la loro prima notte - intima - insieme, quando avevano entrambi ceduto alla tensione sessuale che stava crescendo dal loro primo, tecnicamente secondo, incontro. La musica si stava costruendo di nuovo, e per le immagini nella sua mente, Hinata cominciò ad arrossire. Le note erano rapide e forti, tagliavano l'aria e Hinata credette di star per perdere fiato come Naruto. Rilassò il torso contro il suo, sentiva il suo corpo teso mentre rilasciava l'energia e l'aria necessaria per suonare la nota finale e culminante.

Mentre Naruto tolse il sassofono dalle sue labbra, Hinata aprì gli occhi. «Naruto-kun, è bellissimo. E ti sono voluti solo pochi giorni?»

Naruto annuì. «Mi sono ispirato.»

«Oh, a che cosa?»

Alla luce minima fornita dal lampione, Naruto la guardò a bocca aperta, come se la risposta fosse la cosa più ovvia del mondo.

«A noi, Hinata. Si chiama Lover, I'm Yours, ed è su di noi. E non sarà una canzone per chiunque altro, perché è... be'... è la nostra prima volta.»

Hinata arrossì di più, quasi imbarazzata del fatto che lei stava pensando proprio a quello mentre suonava. Lei lo baciò sulla guancia e strinse la presa intorno alla sua vita. Improvvisamente giocoso, Naruto lasciò il suo sassofono sotto il letto e si gettò di peso sul letto, facendo attenzione a non schiacciare la sua piccola ragazza. Avvolse un braccio intorno alle spalle e spingendo il suo corpo contro il suo, l'abbracciò quasi ferocemente e la baciò sulla fronte.

«Sai, penso di aver trovato uno strumento che mi piace più del sassofono.» disse Naruto, sorridendo al buio.

Hinata, sconvolta, girò lo sguardo verso il suo viso. «Davvero? E qual è questo strumento?»

Ridacchiando, Naruto si chinò e la baciò sulle labbra. Attraverso la poca luce, poté vedere che era ancora confusa e rise tranquillamente alla sua adorabile ignoranza e innocenza.

Sorrise. «Mi limiterò a suonare.» passò una mano lungo la schiena. «Beh, è morbido.» la tenne stretta contro di lui. «Ed è caldo e tenero al tatto. Quando premo "qui".» dimostrò, baciandola sul collo e causando un sospiro. «Si fa una nota. E quando si preme "qui".» Le strinse una natica e lei squittì per la sorpresa. «Sono cigolii. Ho scoperto alcune note meravigliose finora, ma sto ancora imparando.»

Gli occhi erano scintillanti, anche se poco visibili a causa della luce limitata, le labbra di Naruto scesero sul suo corpo. Hinata arrossì copiosamente, ma sospirò di nuovo, inarcandosi nel letto mentre il suo ragazzo malizioso continuò la ricerca nel conoscere il suo corpo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Probabilmente la mia prima e unica storia NaruHina, e di cui vado anche di poco orgogliosa; soprattutto revisionata a dovere. Nel personaggio di Hinata c'è molto di mio, un giorno vorrei vivere in modo indipendente, spostarmi in modo autonomo e in particolar modo partecipare ai concerti, magari con delle amiche. Il fattore "fidanzato" è un bonus che potrebbe sommarsi al tutto, ma anche per Hinata non conoscere Naruto non le avrebbe impedito di continuare vivere come sempre. Il caso ha voluto che il suo capo la trattenesse, che Daisuke le gettasse il caffé freddo addosso e che Naruto scappasse da delle fan inferocite. Il tasso di credibilità cala di poco nel momento in cui dopo una giornata così stancante per Hinata, Naruto la trovi bellissima xD.

Parlando di Naruto, credo sia la manifestazione di quello che avrei voluto fare fin da piccola: ovvero suonare. Per questo parlare dell'amore per la musica attraverso Naruto è stato facile, oltre che una sottospecie di sfogo. Infatti molte volte, Naruto non riesce a spiegare quello che fa con il suo sassofono o con il pianoforte, è difficile da far capire agli altri xD.

Bene, chiudo qui prima che le note autrici superino le parole della one-shot, che spero vi sia piaciuta! ^^

 

Cho.

 

   
 
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