La musica è la stenografia
dell’emozione.
Lᴇᴠ
Nɪᴋᴏʟᴀᴇᴠɪᴄ Tᴏʟsᴛᴏᴊ
SILVERY
Un nuovo genere di appassionati di
musica iniziava a nascere grazie alle influenze musicali del famoso
sassofonista Naruto Uzumaki.
Scoppiato in scena tre anni fa con
la sua miscela perfetta di jazz, pop e sex appeal, Uzumaki generò una nuova
generazione di fan che apprezzavano il suono classico del jazz con un tocco
moderno di pop.
La sua canzone d'esordio, Rasengan,
salì vertiginosamente alla vetta delle classifiche sia pop e jazz in Giappone,
con una permanenza di quattro settimane, prima che la sua seconda canzone, The
Song With Nine Parts, prendesse il suo posto.
Dopo due album, due tournée e
concerti, Naruto Uzumaki poteva anche vantare di cinque singoli di successo e
di una marea di fan che andavano dai 14 ai 94 anni di età.
L'anno scorso, Uzumaki decise di
prendersi una pausa dal suo programma dello studio di registrazione per
visitare un villaggio di pensionati, quando sentì che lo stabilimento aveva
cercato e non era riuscito a raccogliere fondi per vederlo nella sua ultima
performance.
Rimase per tutto il pomeriggio, a
giocare, pranzare e ad ascoltare storie, prima di concludere la giornata con
una performance privata.
«Amo le persone anziane.» disse
Uzumaki dopo la visita. «Sono divertenti e sagge, ma sempre un po' impertinenti.
E hanno tutto il diritto di esserlo. Voglio essere intelligente e alla moda
quando sarò vecchio.»
Secondo gli istituti di
pensionamento in tutto il paese, da allora le visite dei familiari aumentarono
del 40%.
Il prossimo tour di Uzumaki, The
Sax of Life, avrebbe avuto inizio il 12 aprile a Tokyo, prima dell'uscita
del suo terzo album dallo stesso titolo.
A
naruhina one-shot
1
Hinata Hyūga posò il giornale,
senza lasciare che i suoi occhi non indugiassero sull'immagine che accompagnava
l'articolo. Aveva visto quella foto centinaia di volte, ma ciò non le impedì di
godersi il sorriso goffo, i capelli biondi e gli occhi azzurri del famoso
musicista Naruto Uzumaki.
Fuori dalla finestra del suo
ufficio c'era anche un cartellone per il suo prossimo tour, che aveva occasione
di vedere quando si voltava per godersi il sole di mezzogiorno.
Hinata era un'assistente sociale di
recente qualificazione, ed era stata subito presa dal governo come assistente
sociale nominata dal tribunale, dopo aver ottenuto la laurea l'anno precedente.
Dotata di intensa empatia, comprensione, pazienza e conoscenza delle arti
marziali, Hinata era in grado di adattarsi a quasi tutti i casi che aveva
incontrato per la sua strada.
Quando non era a lavoro e non si
concentrava solo sull'assistenza dei problemi degli altri, Hinata era un'amante
della musica di tutti i generi musicali. Ad esempio, Naruto Uzumaki era il
meglio del meglio nel mondo riguardo il jazz e il sax, il suo bell'aspetto e la
sua personalità affabile erano solo un bonus per le donne ventenni.
Spostando il giornale dalla sua
scrivania, Hinata accese la sua radio, dopo aver scritto un rapporto per uno
dei suoi casi. La stazione era stata già impostata alla stazione Jazz
nazionale, un genere di musica che piaceva ad Hinata, ma che allo stesso tempo
ricordava fatti da capogiro e a volte la vita straziante delle persone.
«Bentornati a Jazz in Giappone,
e se vi siete appena sintonizzati, non avreste potuto scegliere un momento
migliore. Stiamo per riprodurre un pezzo della nostra intervista con il giovane
Naruto Uzumaki.»
Hinata sorrise lievemente a se
stessa, appena sentì il tono entusiasta della voce di Naruto Uzumaki che
filtrava attraverso la radio.
«Ero un orfano che combinava solo
guai. Quando avevo 5 anni "Musica nelle Scuole" venne alla mia scuola
per testare tutti i bambini dai 5 ai 7 anni per vedere se qualcuno di noi
avesse qualche talento musicale. Parlavo e parlavo mentre la signora in carica
stava parlando a sua volta. Mi ricordo il suo nome: era Tsunade, e quando
arrivò da me, lei mi fissò per circa venti secondi. Poi mi porse un sax, mi
disse di cercare di produrre un suono, e ho trovato il mio scopo nella vita.
Chi avrebbe mai pensato che uno strumento cambiasse la mia vita, ad una persona
come me: uno sbruffone con le dita veloci!»
«Allora, cosa faresti se non
fossi un musicista?»
«Sarei in prigione. No, sul
serio! Ero un orfano delinquente. Il sassofono mi ha salvato la vita. Prima
volevo passare i miei pomeriggi con atti vandalici e dando fastidio. Dopo aver
ottenuto il mio sax, però, volevo passare i miei pomeriggi esercitandomi a
scuola, e poi tornare a casa e suonare ancora.»
«Allora pensi che ogni bambino
dovrebbe imparare a suonare uno strumento?»
«Penso che tutti dovrebbero
provarci. Alcuni possono fare musica, alcuni opere d'arte, e un po' di sport.
Non ho mai avuto alcun talento per il disegno, nessuno voleva giocare con me e
non ho potuto fare sport, così sono stato fortunato: la musica era il mio
miglior passatempo e lo è tutt'ora.»
«Abbiamo avuto un paio di
telefonate dagli ascoltatori che chiedono se ci sarà mai una voce che
accompagna le tue canzoni. Cosa puoi dirci a riguardo?»
Naruto rise e Hinata sentì dei
brividi correre lungo le sue braccia.
«Non voglio torturare i miei
fan! Ho una voce orribile! Ho solo una grande capacità polmonare e anche quella
di trasformare i miei pensieri e sentimenti in suoni.»
«E questa è stata una parte di
una vasta intervista con Naruto Uzumaki, rimanete sintonizzati per saperne di
più in seguito. Ma ora uno dei suoi successi: The Rookies, e non perdete
The Bridge che sembra essere una storia di nove personalità diverse e
distinte.»
Hinata sospirò e trascinò una
ciocca di capelli lunghi e blu scuro dietro l'orecchio, poi abbassò la testa
per rimettersi a lavoro. I suoi occhi argentei si focalizzarono su una pagina,
ma le sue orecchie affrontavano le battute iniziali ottimistiche della canzone
che parlava di nuove amicizie in corso.
2
Soli nella stessa città poco
distanti l'uno dall'altra, eppure in mondi totalmente diversi, Naruto Uzumaki
era seduto nell'ufficio del suo manager, mentre suonava delle note casuali.
Erano dei suoni irritati quelli che provenivano dal suo amato sassofono
"Kyuubi". Naruto, sia di personalità o di natura, non era un uomo
paziente e dover aspettare mentre il suo agente stava, molto probabilmente,
inseguendo delle giovani stagisti, lo infastidiva.
Quello che era iniziato con delle
note a caso era diventata una semplice melodia, e quasi istantaneamente, il
giovane musicista stava già rovistando nella scrivania del suo agente in cerca
di carta, per scrivere la canzone emergente. Era ancora curvo sulla scrivania,
facendo una pausa sistematica, per poi suonare alcune note sperimentali, prima
di tornare allo spartito improvvisato, quando il suo agente, Jiraiya, entrò.
«Naruto, già al lavoro vedo!»
Jiraiya sapeva interrompere meglio
di chiunque altro Naruto mentre stava componendo, così si sedette. Jiraiya
guardò il lavoro di Naruto, il biondo poteva già sentire la melodia chiara
nella sua testa. Una volta che Naruto sembrò soddisfatto del suo progresso,
posò "Kyuubi" e inviò a Jiraiya uno sguardo petulante.
«Ho aspettato per mezz'ora,
Ero-Sennin!» ringhiò Naruto.
"Ero-Sennin" era il
soprannome che Naruto aveva dato all'uomo anziano al loro primo incontro,
perché l'uomo era stato schiaffeggiato da tutte le cameriere al ristorante dove
stavano svolgendo il loro primo incontro.
«Scusa, figliolo. Ero occupato a
impostare i preparativi per il prossimo concerto. Lo sapevi che i biglietti
sono già esauriti?»
Naruto si sedette con le braccia
incrociate. «No, non lo sapevo. È per questo che mi hai chiesto di venire qui?»
«In parte... ma anche perché so
che, nonostante tu sia un vero musicista, devi anche saper apparire sotto i
riflettori. Cosa ne diresti se ti dicessi che se tieni due concerti in più nel
tuo tour, i biglietti si esauriranno a vista d'occhio?»
Gli occhi di Naruto si
spalancarono. «Due concerti in più? Wow, cioè sarebbero migliaia di persone,
certo che ne sarei felice!»
Jiraiya ridacchiò alla passione del
ragazzo ormai famoso, ma allo stesso tempo innocente.
«So che in origine volevo essere
famoso solo per attirare l'attenzione, ma presto ho visto che la mia musica ha
reso felici le persone e...» Naruto si leccò le labbra. «ed è quello che è ho
sempre desiderato; rendere felici le persone.»
L'uomo più grande sorrise. «Proprio
quello che volevo sentire, abbiamo un mese per organizzare tutto. Dove vuoi
tenere i concerti?»
«Penso che dovremmo farli qui, a
Tokyo.»
3
Una settimana dopo, Hinata era
tornata a casa dopo una giornata di duro lavoro e stava guardando la sua soap
opera preferita, quando un annuncio le si mostrò davanti allo schermo. Prima ci
fu la melodia familiare della canzone Rasengan, e poi il luminoso volto
felice di Naruto Uzumaki balenò sullo schermo.
«A grande richiesta, il mito del
sassofono, Naruto Uzumaki, terrà due concerti in più! Vi aspetta al Tokyo Dome!
I biglietti possono essere tuoi da ora!»
Hinata immediatamente saltò dal
divano per afferrare il suo telefono e compose il numero nella parte inferiore
dello schermo. Quando i biglietti erano in vendita per il nuovo tour, Hinata
era nel bel mezzo di una giornata intensa di lavoro e li aveva persi.
Incrociando le dita mentre il telefono squillava, pregò di non averli persi di
nuovo.
«Buonasera e benvenuto al Tokyo
Ticket Box, come posso aiutarla?»
«I biglietti, p-per favore, per uno
dei nuovi spettacoli di Naruto Uzumaki.»
Ci fu silenzio alla fine della
linea e il respiro di Hinata si fermò. «Un momento solo, per favore.»
4
Due giorni dopo, Hinata era seduta
nel suo ufficio immersa tra le sessioni di lavoro, quando il suo telefono
squillò. Era una delle sue due migliori amiche, Ino Yamanaka.
«Accidenti Hinata, cosa c'era di
così importante per lasciare sette messaggi sul mio telefono nelle ultime 48
ore?»
«Ino-chan, ho preso i biglietti per
Naruto Uzumaki! Tre! Ottimi posti, proprio vicino alla parte anteriore, uno per
ciascuno di noi tre.»
L'altra ragazza, a cui si riferiva
Hinata, era la terza migliore amica, Sakura Haruno. Le tre ragazze erano
praticamente inseparabili fin dalla scuola primaria. Tranne quando Sakura e Ino
litigavano per una cosa o per un'altra.
Ino strillò dall'altro capo della
linea e Hinata avrebbe allontanato il telefono dal suo orecchio, se non fosse
stato per lo strillo che ormai era entrato nella sua testa. Anche a Ino piaceva
la musica di Naruto, anche se non con la stessa profondità e passione di
Hinata. Quest'ultima aveva visto l'emozione, la narrazione, il talento e l'anima
nelle sue canzoni, Ino invece aveva visto che era vestito all'ultima moda e il
suo splendido volto.
«Io non sono riuscita a chiamare
Sakura-chan, quindi puoi provare a chiamarla tu? Ho un altro incontro tra poco.»
«Naturalmente Hinata, vai a
salvare l'ennesimo caso disperato al mondo, uno alla volta.»
E prima che Hinata potesse
addirittura difendere la sanità mentale dei suoi casi, Ino era scomparsa.
Ancora una rapida occhiata fuori al cartellone gigante, Hinata non era
invidiosa per le altre persone che avevano già i biglietti per i prossimi
concerti. Abbassando la cornetta, Hinata sorrise al suo prossimo appuntamento
praticamente trascinato alla porta.
«B-buongiorno, Nagato-san. Come sei
stato questa settimana?»
5
Un mese passò in fretta e, come
previsto, Hinata, Sakura e Ino si trovarono in fila d'attesa per entrare nel
Tokyo Dome. Ino e Sakura strillavano e saltavano mentre Hinata era leggermente
più composta, tuttavia era solo più nervosa del solito.
«Oh, che fortuna che abbia deciso
di fare due concerti in più!» gridò Ino. «Che importa se questo è il suo ultimo
concerto qui a Tokyo? Vedremo Naruto Uzumaki da vicino e di persona!»
Sakura sospirò. «Il Dio del Sax.»
Alcune ragazze in fila sentirono il
commento di Sakura e ridacchiarono, forse per il soprannome. Nel giro di pochi
minuti, le donne presenti si immersero nella descrizione del musicista biondo,
con tutti i suoi soprannomi.
Appena la fila cominciò a muoversi,
delle urla spaccarono i timpani tra le centinaia di donne in attesa. Sakura e
Ino afferrarono le mani di Hinata.
«Hinata, grazie mille! Il nostro
primo concerto di Naruto Uzumaki!» cantilenò Ino.
«Eravamo troppo giovani e povere
per partecipare a nessuno dei suoi altri concerti del tour. E quanto siamo
fortunate che questo sia il suo album migliore?»
Tutte spinsero Hinata a passare le
porte della grande arena.
Dovettero aspettare 45 minuti prima
che le luci soffuse si spegnessero, ma appena l'arena si oscurò, delle lisce
note, che anticipavano la canzone Rasengan, risuonarono nel buio. Appena
la melodia diventò più insistente e veloce, un singolo fascio di luce brillò
giù e su sul palco rialzato, e fece intravedere una chioma bionda solitaria che
suonava un sassofono color rame.
Il silenzio da parte del pubblico
fu un gesto di rispetto verso il suo talento e infatti le sue fan non urlarono
quando aveva iniziato a suonare, non volendo interromperlo durante l'inizio
della canzone.
Hinata chiuse gli occhi mentre
ascoltava la musica. Sentiva la musica crescere, nonostante il fatto che
fossero solo un uomo e il suo sassofono. La musica si sospese... si sospese per
un attimo, prima che iniziasse un rapido aumento del tempo e del tono. Si stava
costruendo, qualunque cosa fosse. Hinata chiuse nuovamente gli occhi e immaginò
una sfera di luce blu che cresceva di dimensioni e d'intensità seguendo la
melodia della canzone.
E Naruto Uzumaki era il maestro, il
demiurgo. Era il responsabile di quella palla di luce. Aveva ascoltato quella
canzone molte volte prima, ma la cosa bella era che il jazz si basava
sull'improvvisazione. La canzone, anche se aveva la sua struttura di base,
cambiava a seconda di come si sentiva Naruto Uzumaki. Hinata sorrise. Era così
imprevedibile.
La musica stava raggiungendo il suo
crescendo, Hinata poteva vedere la palla blu pronta a scoppiare. E poi accadde,
forte, fiero e imponente, Naruto Uzumaki saltò nel finale e si fermò di colpo,
il viaggio era finito.
Prendendo il sassofono dalle sue
labbra, sorrise al pubblico e venne travolto da un applauso. Hinata aprì gli
occhi e si concentrò sull'uomo, guardandolo e applaudendo anche lei per la sua
lode, pienamente meritata. Fu incredibile.
«Buonasera Tokyo!» gridò. «Grazie
mille per essere venuti stasera, ci divertiremo! Questa è la mia ultima
performance a Tokyo quindi stiamo dando una specie di festa!»
Le urla e gli applausi erano
notevoli. Anche Sakura e Ino partecipavano.
«Quindi benvenuti al Sax of Life!
Ho già suonato un vecchio brano, così ora suonerò qualcosa di nuovo!»
Le urla furono di nuovo anormali.
«Questo è un nuovo brano che ho
chiamato Hokage, e fa più o meno così.»
La canzone iniziò con una melodia
fragorosa, facendo sussultare molte persone dato l'inizio inaspettato. Fu un
inizio trionfale, fiero e forte, e continuava così per un minuto. Dopo però
rallentò, una melodia differente, e cadde in una fase ripetitiva e calma. Poi,
senza preavviso, un crescente inquietante; stava accadendo qualcosa. Un incidente
enorme di diverse note, suonate quasi contemporaneamente.
Poi, trionfante di nuovo, ma un po'
triste. E poi più nulla.
Gli applausi e le urla, nel sentire
qualcosa di nuovo erano schiaccianti, e Naruto si inchinò teatralmente ai suoi
fan. Che aveva causato nella folla solo più frenesia.
Suonò un paio di note che avevano
una melodia familiare per riottenere l'attenzione, e poi sorrise vittorioso.
«Questo è un altro nuovo brano, e
ci sarà anche questo sul nuovo CD. Si chiama Dattebayo, per tutte quelle
volte in cui ci si sente come... dattebayo. Dai, sapete di cosa sto parlando.
Li viviamo tutti quei giorni. Quindi, Dattebayo!»
Piaceva molto a Hinata, era molto
"Naruto" però, come aveva detto lui, era molto simile a un incidente
dattebayo. Era caotico, non seguiva molto un senso melodico, ma faceva il suo
effetto. Aveva reso una parte di sé, una parte dei suoi pensieri, di parole e
di idee. Le note di per sé non significavano nulla, ma quando erano messe
insieme, sembravano una frase.
Si trattava di una fine risoluta,
come un problema da risolvere, e Hinata decise che sì, le piaceva, era uno dei
migliori finora tra le sue nuove canzoni. Fino a quando introdusse la prossima.
«Sapete, il mio maestro del settimo
anno si sposa tra un paio di mesi. Iruka-sensei è stato il primo insegnante che
mi ha trattato sempre bene, e siamo ancora in contatto. Ma la sua bella notizia
mi ha fatto capire che non ho ancora una persona preziosa da amare, tutta per
me.»
Le urla erano fenomenali, ma Hinata
sentiva delle strane frasi come "scegli me!" o "sarò io la tua
persona preziosa!".
«Quindi questa canzone è per lei,
la mia persona preziosa, il mio vero amore che non ho ancora incontrato.
Quindi, chiunque sarà, che cerchi di apprezzare questo mio nuovo pezzo, This
Is How We're Gonna Be.»
Era stato bello, e quella volta
Hinata non chiuse gli occhi per ascoltare, fissò dritto al splendido biondo sul
palco che era stato sommerso dalle urla per il suo canto d'amore per una donna
ancora sconosciuta.
Era morbida, sperimentale e curiosa
per cominciare. Come la prima attrazione. Poi si era alzata improvvisamente,
come un battito del cuore e il primo contatto. Le rapide raffiche di note alte
diedero vita ad un suono mescolato che vocalizzava il periodo di luna di miele
in cui tutto funzionava in una nuova coppia. Piccoli disturbi brevi, e poi una
nota a tutto volume, il cuore che batteva forte, che urlava di passione e due
persone che vennero insieme come una persona sola. Una nota alta e una nota
bassa, fuse tra di loro.
S'immerse di nuovo in suono che
sembrava simile, ma più ricco di versi, alla "luna di miele" prima
che finisse, sospeso su una nota che continuava a suonare, come se non fosse
ancora finito, come se la storia fosse ancora in fase di scrittura.
Man mano che il tono della musica
scendeva, si era alzata in piedi, Hinata si ritrovò con le mani alla bocca, e
il suo viso era rosso brillante. Poi il battito del suo cuore e le sue orecchie
sentirono le urla e i singhiozzi delle donne da ogni direzione. Sakura stava
piangendo silenziosamente.
Ino saltava su e giù dalla sedia
come se stesse cercando di raggiungerlo.
Naruto puntò il suo sassofono alla
sua donna immaginaria, e i singhiozzi e le urla aumentarono.
6
Una settimana dopo, Hinata
camminava paziente per raggiungere l'ascensore, quando il suo superiore la
chiamò nel suo ufficio. Era sul punto di pranzare, visto che era in ritardo, ma
decise che sarebbe stato meglio andare nell'ufficio del suo superiore se non
voleva complicazioni. Inoltre, il suo pranzo poteva aspettare venti minuti.
Peccato, non sapeva che non avrebbe
potuto pranzare quel giorno. Ma quello che avrebbe ottenuto, invece, sarebbe
stato più propizio.
7
A Naruto non importava mettersi in
mostra per essere un musicista. Gli piaceva ottenere il riconoscimento
nell'essere bravo in qualcosa. Non come quando era un ragazzino, che era notato
solo per ragioni sbagliate associate all'essere un delinquente.
Ma dopo si ritrovò con ragazze che
gli urlavano e svenivano dietro. Era stato un bel vantaggio essere famoso.
Tuttavia, ci fu un momento in cui qualcosa cominciò ad andare storto.
Una volta aveva ricevuto una
lettera da una fan che richiedeva una sua ciocca di capelli, in modo che
potesse eseguire un rito che l'avrebbe in qualche modo messa incinta di suo
figlio. E quella in cui voleva sapere in anticipo quale biancheria intima
avrebbe dovuto indossare tutti i giorni, in modo che potesse abbinare i
vestiti.
Il trucco, aveva imparato, era
quello di non rimanere mai, e dico di non rimanere mai, solo in pubblico una
volta che le persone sapevano che era in giro. In quei momenti aveva un
entourage di giornalisti, assistenti, Jiraiya e forse una guardia del corpo, Naruto
si sentiva sicuro in una situazione del genere come in quel momento, mentre
stava firmando autografi fuori, nella parte anteriore di un nuovo mega-centro
commerciale.
Sorridente, alzò lo sguardo verso
la prossima donna mentre le porgeva la copia del suo nuovo CD.
8
Il suo capo l'aveva trattenuta nel
suo ufficio per un po', aveva parlato di budget, clienti e finanziamenti
governativi. Appena lasciò il suo ufficio per pranzare, un collega sconsiderato
che stava cercando di impressionare una donna, l'aveva urtata. Quel cosiddetto
collega sconsiderato teneva in mano una tazza di caffè freddo, dopo essersi
scontrato, mentre era distratto dalla donna, lo versò tutto davanti a Hinata.
La donna, che stava cercando di
impressionare, emise a metà strada un suono tra un sussulto e una risatina, e
l'uomo arrossì leggermente e cominciò a scusarsi con Hinata. Quest'ultima
sapeva che non lo aveva fatto intenzionalmente, e per fortuna, era solo del
liquido freddo.
«Mi dispiace Hinata-san, pagherò
per il lavaggio a secco.»
«Fa niente Daisuke-san, s-solo
potresti dire al mio capo che sono andata a casa presto? Non avevo più
c-clienti oggi in ogni caso.»
Daisuke annuì e si scusò di nuovo,
premendo il tasto "-1" in ascensore per lei. Facendo un passo
indietro fin quando le porte erano aperte, Hinata lo guardò con un piccolo
sorriso mentre la donna, che Daisuke aveva cercato di impressionare, a quanto
pare, era stata colpita dal suo comportamento da gentiluomo e si gettò su di
lui per avvolgerlo in un abbraccio.
Mentre le porte dell'ascensore si
chiusero, Hinata sospirò e si guardò. La camicetta e la gonna avevano bisogno
di una pulizia approfondita. Almeno era venerdì. Doveva fare il bucato domani
in ogni caso.
L'ascensore si aprì nel parcheggio,
e Hinata si diresse verso la sua piccola macchina argentata, i tacchi bassi si
scontravano sulla terra mentre camminava.
9
Non sapeva come fosse accaduto. Un
momento fa stava firmando autografi, la prossima donna era una massa di capelli
rossi che si stava letteralmente buttando sopra di lui, e la successiva a
questa tentava di toccarlo e a sua volta un branco di donne tentò di toccarlo.
Era riuscito a sfuggire alla folla, perdendo la giacca nel processo e correndo per
la strada a tutta velocità.
Mentre vertiginosamente correva
lungo la strada, Naruto maledisse la sua capacità di correre subito
velocemente, stancandosi. La sua velocità e la respirazione erano buoni, ma non
utilizzabili per una lunga distanza; le gambe si stavano trasformando
rapidamente in gelatina. Ci voleva un prerequisito per chi voleva essere
famoso, si doveva avere una laurea in corsa.
Sentiva le urla, la fuga
precipitosa di milioni di fan di sesso femminile dietro di lui, e stava
letteralmente temendo per i vestiti che aveva addosso. Alcune risatine, in un
gruppo di donne adulte che chiedevano autografi lo poteva gestire. Poteva anche
gestire una fan che riusciva a passare la sicurezza e che gli infilava la
lingua in gola.
Era solo la mentalità mostro, che
governava quel gruppo di fan accanite, che lo spaventava.
Attraversò strade, negozi e la sua
vista era completamente offuscata da persone e non si accorse del segnale
"T" d'intersezione che si avvicinava. Si udì lo stridio di pneumatici
e le urla delle donne che tagliavano l'aria appena videro Naruto Uzumaki per
strada, lo straordinario sassofonista. Corse e corse lungo la strada, girò
l'angolo e venne preso in pieno da una piccola automobile argentata.
10
Il respiro di Hinata si fermò e le
mani strinsero il volante quando vide una figura maschile scomparire di fronte
al cofano anteriore. Il suo cuore cominciò a battere più velocemente, e poi
ancora di più quando la persona che aveva quasi investito entrò nel posto del
passeggero.
«Via! Via! Via!» gridò rapidamente.
Mentre in uno l'adrenalina
scorreva, nell'altra si diffuse una sensazione di sollievo, Hinata premette
sull'acceleratore e proseguì dritto per la strada, lasciando a bocca aperta un
gruppo stordito di donne nel manicomio generale.
All'interno della piccola auto, una
volta che si fu calmato abbastanza, Naruto si rese conto che era piuttosto
schiacciato sul sedile. La seconda cosa di cui si rese conto era il fatto che
avrebbe potuto essere appena passato dalla padella alla brace. Guardando con
attenzione alla sua sinistra, respirò affondo affidandosi all'aiuto che gli
stava dando la giovane donna.
«S-Stai bene?»
«Eh? Oh sì, sto bene.»
«Ma io ti ho in-investito, e sei
caduto di fronte a-alla macchina.»
«L'ho fatto... l'ho fatto?» ben
presto si rese conto dell'accaduto. «Ah, guarda che mi hai solo sfiorato il
braccio. Dove sei diretta?»
«A-a casa, ma posso portarti
all'ospedale.»
«No, se andiamo a casa tua, posso
chiamare il mio autista e mi ritiro. È solo un piccolo graffio, basta disinfettarlo.»
Hinata aggrottò la fronte. «A-autista?»
Al semaforo successivo Hinata
guardò il passeggero con più attenzione e quindi arrossì. Si rimproverò per non
averlo riconosciuto prima, aveva i capelli biondi per carità! Per non parlare
di quelle linee simili a dei baffi in volto.
«Oh Kami, ho quasi investito Naruto
Uzumaki!» sembrava inorridita.
Fu allora che Naruto realizzò la
melodia, Will of Fire, una delle sue canzoni meno conosciute, che si
diffuse in quella piccola auto.
«È un CD?» chiese lui.
Hinata stava guardando dritto
davanti a sé, ma annuì, e abbastanza sicura. Lui riuscì a vedere metà della
custodia del CD che usciva dall'apertura del cruscotto. Lo prese e lo guardò.
«Ehi, l'ho firmato! Questo è stato
il mio primo album, non mi ricordo di aver fatto molte vendite per questo.»
«I-io avevo appena comprato l'album
per colpa di un mio capriccio e stavo tornando a casa, e l-lo stavi suonando
all'interno di un piccolo chiosco di ramen. Avevi appena finito Rasengan
e ti chiesi di firmare il mio CD.» Hinata sorrise. «A-avevi detto—»
«Questo è stato il mio primo
autografo! Ora ricordo!» Naruto ridacchiò. «Mi ricordo di aver pensato di
quanto fossi stato fortunato ad avere una bella fan.»
Hinata afferrò il volante e
arrossì. Non era mai stata brava con i complimenti che riceveva e spesso si
sentiva felice, così aveva sempre risposto con un complimento.
«Sono andata al tuo concerto. S-sei
stato incredibile.»
«Grazie. Hai una canzone preferita?»
«B-be', Will of Fire e The
Rookies sono le mie preferite p-personali; m-ma quella nuova è stata
così... è bellissima. Sembrava esattamente come... come se fosse l'amore.»
Naruto guardò la giovane donna con
un'espressione indecifrabile. Hinata lo osservò con la coda dell'occhio
argentato durante il suo silenzio, ma subito arrossì a causa del suo sguardo
intenso e tornò a guardare la strada. Lui a un tratto sorrise.
«Però penso che questo sia un po'
ingiusto: conosci il mio nome, ma io non so il tuo.»
«H-Hinata Hyūga.»
Naruto ripeté il nome in silenzio e
arrossì. «E che cosa fai nella vita, Hyūga-san?»
«Sono u-un'assistente sociale.
Aiuto le p-persone in difficoltà a rimettersi in piedi e risolvere i problemi
p-personali.» si schiaffeggiò mentalmente; si stava vantando.
«Wow, è davvero fantastico. Vorrei
avere anche io un talento per aiutare le persone.»
«M-ma già lo fai! La tua musica
rende f-felici moltissime persone. Con la musica esprimi tantissime emozioni.
Felicità, tristezza, u-umorismo, dattebayo, l'amore e l'amicizia. Puoi
esprimere tutto ciò nella tua m-musica... è per questo che ti amo.» le ci volle
un momento e l'espressione di Naruto con gli occhi spalancati, per farle capire
quello che aveva appena detto. «I-io intendevo la tua m-musica... c-cioè,
l'amore per la tua m-musica.»
Naruto sorrise. «Lo hai sempre
fatto? Dire ciò che pensi?»
Prima che potesse rispondere,
Hinata entrò in un complesso di appartamenti, e parcheggiò.
«Qu-questa sono io. Se v-vieni
dentro puoi utilizzare il mio telefono e posso ripulirti il g-graffio.»
Uscì dall'auto e Naruto seguì
Hinata su per due rampe di scale fino ad arrivare all'appartamento numero 209.
Mentre camminavano su per le scale, Naruto riuscì a godere di una splendida
vista del di dietro della ragazza. La guardò con curioso interesse mentre salivano
le scale e, una volta arrivati al secondo piano, vide che i tre anni e mezzo
passati le avevano fatto davvero bene.
Dal suo breve incontro con lei
tanti anni fa, aveva pensato che fosse bella e graziosa soprattutto. Ma ora,
era cresciuta fuori dalla carineria e anche nelle sue curve. Mentre aspettava
che lei sbloccasse la sua porta di casa, si ricordò qualcosa che le aveva detto
quando si erano incontrati la prima volta.
«Mi augurasti buona fortuna per la
mia carriera.»
Hinata sapeva a quando si riferiva,
e armeggiò leggermente con le chiavi. «N-non che ne avessi realmente bisogno,
hai un tale t-talento...»
Naruto sorrise mentre apriva la
porta ed entrò anche lui con il suo permesso. Lo aveva fatto di nuovo, aveva
solo detto ciò che pensava.
In piedi nella stanza, Naruto si
guardò attorno; l'appartamento era ben arredato, e lui era impressionato.
Quella donna, Hinata, era pulita e ordinata, se non un po' troppo meticolosa.
Aveva una raccolta di musica imponente e una biblioteca letteraria, da quello
che poteva vedere l'enorme libreria era piena di CD e libri.
«Molto bello.» disse calorosamente,
appena Hinata chiuse la porta d'ingresso.
«T-ti ringrazio.» fu la risposta
alle sue spalle. «Mi limiterò ad andare a prendere il mio primo kit di
aiutante. F-fai come se fossi a casa tua.»
Appena lo lasciò, Naruto si
avvicinò alla libreria per ispezionare la sua collezione di musica. Anche in
quel caso, ne rimase colpito. C'era una vasta gamma, dal classico, al rock e
pop, ai suoi due album più recenti appostati verso la parte anteriore della
collezione. Raddrizzandosi e guardando la stanza, fu improvvisamente molto
sollevato dal fatto che quella donna, anche se una fan (e una vera e propria)
non aveva poster di lui attaccati intorno alle pareti... dato che sarebbe stato
un po' inquietante.
Quando Hinata rientrò nella stanza,
con un piccolo cesto contenente forniture mediche di base, si rivolse a lei con
un sorriso.
«Raccolta di musica impressionante.
Hai un sacco di varietà là.»
«A-ah, grazie.»
«Ah, cosa ti è successo?» s'interruppe
d'un tratto. «Hai una macchia enorme sul tuo abito. Quando è successo?»
Hinata abbassò gli occhi e
improvvisamente si ricordò dello stato in cui era. Lei arrossì furiosamente e
si voltò verso il famoso ospite, ma la sua espressione era solo piena di
preoccupazione.
«È stato s-solo un incidente sul
lavoro. Un collega accidentalmente ha rovesciato del caffè su di me.» i suoi
occhi si spalancarono. «Caffè f-freddo.» aggiunse. «In realtà, è il motivo per
cui stavo andando a c-casa così presto.»
Rimasero a fissarsi per un momento
prima che Hinata si rese conto che avrebbe dovuto medicare la sua ferita. Gli
chiese di sedersi sul suo divano, gli tamponò il braccio con un panno umido
prima di applicare una crema antibiotica.
«Tra tutte le tue canzoni, qual è
la tua p-preferita?» chiese Hinata all'improvviso.
Naruto sbatté le palpebre. «Nessuno
me lo ha mai chiesto prima. Mh... qual è la mia preferita? Non lo so...» fece
una pausa. «Non penso di averla ancora scritta.»
Hinata annuì e finì di medicare la
ferita, applicando ancora un po' di crema al graffio. «T-ti fa male da qualche
altra parte?»
Naruto si spostò, sentendo altre
eventuali lesioni che forse aveva ignorato fin ora. «In realtà, mi fa male
questo lato.»
Hinata si sedette con sguardo serio
per un secondo, e sicura di come procedere, così sollevò il lato della sua
maglia, rivelando dei muscoli scolpiti e un po' tesi.
Era abbastanza sicura di come
procedere, sfiorò il lato in questione e come iniziò ad applicare un
asciugamano umido, Naruto trovò un po' di disagio a tenere su la parte destra
della maglia con la mano sinistra.
«Ti dispiace se mi tolgo la maglia?
È strano tenerla in questo modo.»
Hinata arrossì, deglutì e annuì.
Naruto si divincolava sul posto, lottando per togliersi la maglietta, così
Hinata, senza pensare, allungò la mano per aiutarlo. Tirando la maglia lungo la
schiena, posò una mano sulla scapola, mentre aveva facilitato il passaggio del
braccio ferito con attenzione attraverso la manica. Insieme, tirarono la
maglietta liberando la testa, e dopo Hinata lo aiutò a tirar fuori l'altro
braccio.
La sua mano scivolò lungo il
braccio e lui le sorrise in segno di gratitudine, prima che lei arrossì di un
profondo rosso porpora. Quasi viola.
Aveva appena spogliato Naruto
Uzumaki.
Be', in parte. Ma quell'immagine
sarebbe comparsa nella sua testa durante la notte per mesi. E in quel momento
era seduta con una celebrità mezza nuda (e sexy).
E lo stava ancora toccando.
Strappò via la sua mano, mentre si
preoccupò di medicare la parte lesa.
«Cosa ne dice dottoressa, vivrò?» la
celebrità sexy che avrebbe perseguitato per sempre i suoi sogni, sorrise.
«N-non c'è ghiaia o altro nella
ferita. D-dovresti guarire in pochi giorni. Mi d-dispiace.»
«Per cosa?»
Hinata si rese conto di come la
risposta fosse ovvia. «Per averti quasi investito.»
Il fatto suonava ancora ridicolo,
anche nella sua testa. Come si erano scontrati i loro due mondi? Come sarebbe
peggiorata la situazione? Lei lo aveva preso in pieno con la sua macchina e
sembrava un disastro, ancora con i vestiti coperti di macchie di caffè.
Improvvisamente si alzò di scatto
dal divano. «V-vado a c-cambiarmi.»
Si diresse verso la sua stanza.
Naruto si era lasciato curare, il
suo cuore batteva forte. Dal momento in cui l'aveva toccata, un sentimento come
l'elettricità lo aveva travolto. Inclinò la testa con un cipiglio, la bocca
cominciò a muoversi, pronunciando dei suoni silenziosi e il suo fianco destro
iniziò contrarsi. D'un tratto si raddrizzò, ignorando la fitta al fianco, e si
guardò intorno per carta e penna.
Hinata uscì dalla sua stanza
qualche minuto dopo, cambiata e non più arrossita. Ma presto cambiò, mentre
tornava al punto in cui c'era il suo ospite. Curvo a scarabocchiare
furiosamente su un pezzo di carta che stava posando su una rivista, Naruto
Uzumaki era ancora a torso nudo.
Sporgendosi in avanti, Hinata
riuscì a intravedere i suoi muscoli della schiena, e sentì le dita contrarsi.
Scosse la testa. Voleva far scorrere le mani sulla sua schiena, le dita che
tastavano ogni centimetro della sua pelle come farebbe su dei tasti di un
pianoforte.
Fermandosi davanti alla parte
anteriore del divano, vide che stava componendo. Non aveva mai voluto essere
una musicista, avere la capacità di leggere la musica e sentirla nella sua
testa. Era quello che stava succedendo con lui in quel momento, e l'espressione
del suo viso era intensa. Lei arrossì, si sentiva come se stesse invadendo
qualcosa di intimo.
D'un tratto sollevò lo sguardo, i
suoi occhi erano nuvolosi, e lei rimase a bocca aperta. C'era così tanta
passione lì, tanta intensità. I suoi occhi erano come una tempesta in furia e
lei era stata catturata nel mezzo. Si leccò le labbra per cercare di dire
qualcosa, ma il suo sguardo improvvisamente si riposò sul foglio per un attimo,
prima di guardare di nuovo verso di lei dopo aver aggiunto alcune note.
«I-ispirato?» chiese.
«Già.» guardò il foglio nella sua
mano. «Mi dispiace.» sollevò gli occhi con un sorriso. «Ho preso senza
chiedere.»
Hinata scrollò le spalle. «Se
aiuta.»
Stava per aggiungere qualcosa
quando il suo telefono squillò.
Corse a rispondere, il suo sguardo
non aveva mai lasciato il biondo, che doveva ancora distogliere lo sguardo da
lei. «P-pronto?»
«Hinata, hai guardato il
notiziario, o ascoltato la radio?»
Era Ino.
«Naruto Uzumaki è scomparso! Il
rapporto dice qualcosa su una folla accanita, un incidente d'auto e adesso se
n'è andato!»
Gli occhi di Hinata si
spalancarono, così come quelli di Naruto, che potrebbe ovviamente, sentire la
voce proveniente dal telefono cellulare. Hinata non ascoltò più Ino, sentì
qualche parola strana come "ricerca", "aiuto",
"denaro" e "paura", ma lei stava guardando il sassofonista
seduto sul suo divano.
«I-Ino-chan, devo andare. Ci
sentiamo più tardi.» con ciò riattaccò e poi passò il telefono a Naruto. «P-probabilmente
dovresti chiamare qualcuno. Fai almeno sapere che stai bene.»
Prendendo il telefono, senza dire
una parola Naruto compose un numero al telefono e ci vollero due minuti per
ricevere una risposta.
«A meno che non conoscesse il
luogo in cui incontro i miei clienti, richiami più tardi!» fu la risposta
sparata.
Naruto sorrise. «Ero-sennin—»
«Oh, grazie Kami! Dove diavolo sei,
marmocchio? Era tutto frenetico. Che cosa è successo?»
Naruto gli spiegò la storia di
quando stava scrivendo gli autografi, e poi una cosa aveva tirato l'altra e
mentre correva per strada era quasi stato investito. «Ma sono riuscito ad
andarmene da quella folla.»
«Perché non hai chiamato prima?»
gli arrivò forte e chiaro un grido da Jiraiya.
«Mi sono distratto. Buone notizie,
ho già iniziato a scrivere una nuova canzone.»
«Non mi interessa al momento, dove
diavolo sei?»
Naruto riformulò la questione, più
educatamente, a Hinata, che a sua volta gli diede il suo indirizzo. Naruto poi
ripeté attraverso il telefono.
«Sono in pericolo, in effetti, ho
una nuova amica.» sorrise a Hinata. «Va bene. Venti minuti e sono lì.» Riagganciando,
Naruto passò il telefono a Hinata con un sorriso di scuse. «Mi dispiace.»
«T-ti dispiace? Sono io quella che
quasi ti ha investito.»
Naruto rise. «È vero. Inoltre, io
non dirò alla stampa o alla polizia il tuo nome. È stata colpa mia, quindi non c'è
alcun motivo per trascinarti all'inferno con la pubblicità.» guardò il braccio
e si toccò il fianco. «Dovrei anche dirti grazie per avermi medicato.»
Prese la maglia in mano, cercò di
indossarla, ostacolato dal foglio scarabocchiato nell'altra mano, e dal fatto
che una parte del suo corpo era dolorante. Quando sibilò per il dolore, Hinata
non poté più sopportarlo, così fece un passo in avanti per aiutarlo. Prendendo
il braccio dolorante e mettendolo nella maglia attraversando la manica, poi
fece passare la testa e dopo seguì l'altro braccio.
«Grazie.» sorrise.
Non era in grado di guardarlo negli
occhi, ma borbottò un piccolo "niente di che" in risposta. Solo
allora abbandonò la sua maglietta. Hinata non si era allontanata subito da lui,
però, solo perché la sua presenza aveva avuto un effetto strano su di lei. Era
stato come aver condiviso la stessa aria con lui, e sentiva i brividi salire
lungo le braccia solo per essergli vicino. Non aveva mai voluto essere
abbracciata da qualcuno così tanto. Sapeva che se lui l'avesse tenuta tra le
braccia si sarebbe sentita calda e protetta. Quando finalmente lo guardò negli
occhi, sapeva che non era stata l'unica a essere stata colpita da
quell'atmosfera. Lo sguardo blu davanti a lei era altrettanto intenso, come quando
stava componendo pochi minuti prima.
Naruto era rimasto scioccato dalla
sua stessa reazione violenta nell'avere quella giovane donna così vicino a lui.
Simile a prima, il suo semplice tocco gli aveva inviato scariche elettriche nel
corpo, facendo formicolare tutti i nervi. Voleva abbracciarla, avere il suo
corpo formoso contro di lui. O forse tra lui e un muro. O un letto. Mentalmente
si scosse, cercando di schiarirsi le idee dai suoi pensieri perversi. L'aveva
conosciuta in meno di un giorno, ma già sapeva che lei era una sorta di donna
speciale che meritava meglio del sesso casuale.
Se solo lei fosse stata qualche
altra donna... Sakura e Ino le saltarono in mente, Hinata voleva essere come
loro. Voleva, ma la sua modestia, l'educazione e la paura paralizzante di
rifiuto, la fermò. Per la prima volta nella sua vita, invidiava Sakura e Ino,
la loro promiscuità, audacia e spontaneità. Un bacio la soddisferebbe, se solo
avesse avuto il coraggio di inclinarsi fino al viso del sassofonista.
Naruto si maledisse internamente.
Come avrebbe voluto baciarla.
«V-vorresti...» Hinata si leccò le
labbra e distolse lo sguardo dal suo. «V-vorresti q-qualcosa da bere?»
«Sì!» disse Naruto con un po'
troppo entusiasmo.
Qualsiasi cosa per raffreddarmi un
po'. Aggiunse
mentalmente.
Con un respiro affrettato e
calmante, Hinata si allontanò dall'uomo elettrizzante e si trasferì verso
l'angolo cottura per versare dell'acqua ghiacciata in due bicchieri. Mentre si
allontanava, Naruto sentiva la tensione lasciare il suo corpo e improvvisamente
si rese conto di quanto era stato difficile trattenersi. Le dita erano in preda
da spasmi e la sua mente ronzava, Naruto si sedette di nuovo e si chinò sul
tavolino, continuando la sua composizione.
Quando Hinata tornò con l'acqua,
Naruto la guardò e la ringraziò, ma poi i suoi occhi rimasero su di lei,
studiandola. Hinata trattenne il respiro, annegando nella ferocia blu dei suoi
occhi. Quando smise di fissarla, si sedette sul divano accanto a lui, le
ginocchia erano deboli. Era riluttante nel parlare, perché pensava di
interrompere il suo processo creativo. Così il suo telefono lo fece per lei e
rispose in fretta, di nuovo in piedi.
«P-pronto? Sakura-chan, come stai?
Sì, ho sentito parlare d-della sua scomparsa.» i magnetici occhi blu si
spostarono verso di lei. «Non sono al lavoro perché del caffè si era rovesciato
sui miei vestiti.» lei rise e Naruto sollevò di nuovo lo sguardo, incuriosito. «No,
non c'è bisogno di p-picchiare nessuno, è stato un incidente. M-mi dispiace
Sakura-chan, devo andare. No... no... non sono sicura. Va bene, ti parlerò più
tardi, ciao.»
Riagganciò e posò il telefono
sull'apposito supporto per la ricarica, Hinata aveva optato per fare qualche
pulizia improvvisa del soggiorno e della zona pranzo. Non che ci fosse molto da
fare. Naruto la osservò per qualche minuto, perdendosi nei suoi manierismi. Si
chiese se sapeva che canticchiasse mentre asciugava il tavolo, e si morse le
labbra quando cercò di raggiungere qualcosa in alto. Quando i loro sguardi
s'incontrarono, sviò lo sguardo da lei e ritornò alla sua composizione.
Appena Hinata si sedette di nuovo,
guardò il suo famoso ospite e d'un tratto si domandò che cosa avesse fatto dopo
una lunga giornata di lavoro. Messo a fuoco il suo sguardo, notò che aveva
smesso di comporre, o almeno aveva fatto una pausa, così lei prese la parola.
«U-Um, Uzumaki-san, che cosa- che
cosa ti piace fare nel tuo tempo libero?»
Naruto posò la penna e guardò la
ragazza accanto a lui con sguardo interessato. «Beh, ho un pianoforte che mi
piace... come faccio a spiegartelo... mi alleno. Io non suono per ottenere
della musica, ma lo vedo come un modo per risolvere i miei sentimenti. In
questo modo la mia mente è meno caotica quando compongo. Mi piace anche
rilassarmi e guardare i film.»
Hinata sorrise, era carino pensare
a lui come una persona normale. «Che g-genere di film?»
«I film d'azione per lo più, quelli
ninja soprattutto! E a una bella commedia è difficile sfuggire. Che tipo di
film ti piace?»
Hinata arrossì. «Ha-ai mai sentito
parlare di Ch-Charlie Chaplin? L'amore nei suoi film. È stravagante, dolce e
divertente.»
Per qualche ragione, Naruto voleva
sapere chi fosse Charlie Chaplin. Il suo sorriso quando aveva parlato di lui...
E i suoi occhi. Erano come due
stelle d'argento.
«Oh!» esclamò, appoggiandosi sulla
sua composizione e scrivendo qualcosa lungo la parte superiore della pagina.
Quando guardò dietro di sé, le sue
guance erano leggermente rosse, e Hinata pensò che fosse adorabile. Naruto aprì
la bocca per dire qualcosa quando il suono di una frenata esagerata e di un
clacson attraversarono lo spessore delle pareti e delle finestre.
«Probabilmente è Jiraiya.» si alzò
e sorrise a Hinata. «Be', grazie di tutto. È stato davvero bello conoscerti,
Hyūga-san.»
Mentre si dirigeva verso la porta,
Hinata si alzò. «Aspetta!»
Si precipitò verso il suo ospite
mentre stava con una mano sulla maniglia. «Io um... volevo dirti che è-è stato
m-meraviglioso per me incontrarti, Uzumaki-san e... m-mi dispiace per averti
colpito con la mia macchina.»
Naruto rise. «Va bene così, è stata
colpa mia, dopotutto. Be'... ciao. Forse ci rivedremo in giro. Buona fortuna
per tutto.»
Hinata sorrise. «Anche a te.»
Ci fu un segnale acustico urgente
di un clacson e Naruto sussultò, il suo viso era di nuovo rosso. Aprendo la
porta, lasciò un ultimo sguardo alla bella ragazza al suo interno. Mentre si
affrettava lungo il corridoio, mosse la mano libera per coprirsi la bocca.
Quello era il suo ultimo sorriso che aveva fatto, era sorprendente. Era
incredibile. E la sua espressione era stata così... morbida. Fece una pausa
mentre camminava, guardando indietro e davanti alla porta ancora aperta infondo
al lungo corridoio. Fece un mezzo passo indietro nella direzione da cui era
venuto, ma un altro suono acuto del clacson lo bloccò a metà passo. Sospirò e
poi si voltò, dirigendosi verso la strada dove lo stava aspettando il suo
agente, probabilmente molto preoccupato e molto arrabbiato. Ad ogni passo, si
pentì della sua decisione.
Ancora in piedi nel suo appartamento,
Hinata fissò la porta rimasta aperta, con la faccia rossa e il cuore a mille.
Non riusciva a crederci, doveva aver allucinato il tutto. Nessuna celebrità,
nessun musicista di talento avrebbe voluto sedersi volentieri nel suo
appartamento con l'acqua potabile e parlare di film. Doveva star sognando.
Così si pizzicò il braccio.
«Ahia!»
11
Passò un mese, un mese da quando il
suo mondo cambiò dopo aver incontrato il suo musicista preferito. In un mese si
era riscoperta oltre ogni scena, ogni parola, ogni sentimento e aveva fatto una
sorprendente scoperta di se stessa. Sì, lei aveva una cotta per una celebrità,
la sua prima cotta, ma forse era perché era un musicista di talento e bello, ma
dal momento che lo aveva incontrato, le era piaciuto per la sua personalità.
Davvero era lui. E le si ruppe il cuore al pensiero che non avrebbe mai più
potuto rivederlo.
Non aveva detto a Sakura e a Ino
quello che era successo perché sapeva come avrebbero reagito. Ci sarebbero
state urla e grida di adulazione e di molti riferimenti sessuali e allusioni, e
lei non voleva macchiare quello che lei aveva già pensato come una memoria
perfetta. Voleva mantenere quel pomeriggio, quel momento meraviglioso, con se
stessa.
Un altro aspetto positivo era stato
il caffè versato sui suoi vestiti, perché Daisuke aveva guadagnato l'affetto
della giovane donna che stava cercando di impressionare. Era venuto da lei
personalmente, il seguente lunedì dopo "quel giorno" e si scusò di
nuovo per la sua camicetta rovinata. Hinata sorrise e gli disse che non era un
problema, perché non era stata colpa sua. Poi lui le disse timidamente che
aveva assunto una svolta positiva, perché la sua amata donna aveva apprezzato
la sua gentilezza.
Hinata non poteva fare a meno di
essere d'accordo: era stato davvero un buon venerdì.
Un mese dopo "quel
giorno", lei aprì la porta di casa, mise tutta d'un lato la sua posta per
controllarla mentre avrebbe sentito i messaggi, perciò premette il tasto
"play" sulla sua segreteria telefonica. Ma fece cadere tutta la posta
a causa della voce che riecheggiò nel suo appartamento.
«Ciao Hyūga-san, sono
Naruto Uzumaki. Come stai? Ovviamente sei fuori. Senti, darò un concerto di
beneficenza a Tokyo tra due settimane e sarebbe bello se tu potessi venire. Ho
inviato tre biglietti al tuo indirizzo. Um, sì. Se vuoi chiamarmi direttamente,
il mio numero è...»
Hinata fece cadere il resto della
posta mentre a tentoni prese carta e penna. Così esausta, aveva dimenticato che
doveva ancora sentire il messaggio che si sarebbe dovuto riprodurre in seguito.
Dopo il messaggio inimmaginabile, un messaggio da parte di suo padre aveva
iniziato a riprodursi nella segreteria telefonica, ma aveva sentito solo
"cena" e "domani", ancora scombussolata dal messaggio di Naruto.
Prendendo nota del numero di telefono, decise di non eliminare il messaggio,
anche se era da stalker e anche un po' raccapricciante. Ma, ehi, l'aveva
chiamata.
Tremante, compose il numero e
aspettò con il fiato sospeso.
«Pronto?»
Hinata squittì per la sorpresa.
«U-Uzumaki-san, ciao, sono Hinata
Hyūga, come stai? Cioè, mi dispiace, probabilmente sei troppo occupato per
parlare. I-io richiamo più tardi—»
«No! Voglio dire, è bello che tu
mi stia chiamando ora, sto bene, tu come stai?»
«Oh, sto bene. Ho ascoltato il
messaggio.»
Ma va!
Voleva dire a se stessa; sapeva che
l'aveva chiamata. «Volevo solo dirti che mi piacerebbe t-tantissimo andare al
tuo concerto, e che sì, be'... ci sarò.»
Naruto stava sorridendo dall'altro
capo del telefono. «Ottimo, non vedo l'ora di vederti.» con ogni
probabilità stava cercando di non sembrare disperato, considerando che le aveva
inviato tre pass VIP solo per poterla rivedere. «Sono pass per il backstage,
così puoi venire a trovarmi prima dello spettacolo, se vuoi.»
«D-davvero? Va bene, anche a me
piacerebbe rivederti. E t-ti ringrazio per i biglietti, davvero tanto.»
«Ehi Hinata, potrei suonare
qualcosa per te? È ancora una canzone in corso e mi piacerebbe davvero sapere
la tua opinione.»
«Va bene!» non le importava del sua
palese impazienza; Naruto Uzumaki voleva suonare per lei, e una nuova canzone
per giunta.
«Grande, dammi solo un sec—»
Ci fu un improvviso
"beep" e i suoni riecheggiarono; capì che la chiamata era in
vivavoce.
«Bene, è ancora approssimativa,
ma in sostanza è questa.»
Hinata era senza fiato, e i suoi
occhi erano pronti a piangere da solo tre note gloriose che risuonavano
attraverso il suo soggiorno, prima di un rumore brusco dall'altro capo della
linea che le interruppe.
«Naruto, cosa stai facendo, hai
un'intervista tra dieci minuti perché stai suonando—? Sei al telefono, con chi
stai parlando, con una ragazza? Stai facendo del sesso telefonico marmocchio,
stai cercando di sedurre qualcuna? Una ragazza con la tua musica?»
«Ero-sennin!» gridò Naruto
attraverso il telefono, un suono strano stridette dal suo sassofono. «È
un'am— in ogni caso perché sei entrato nella mia stanza senza bussare? Vattene.
Arrivo subito.»
Hinata stava arrossendo, di un
rosso profondo appena lei afferrò il telefono contro il suo orecchio. Ci fu
un'altra serie di fruscii, e poi un altro segnale acustico, e Hinata intuì che
aveva tolto l'altoparlante.
«Hinata, mi dispiace davvero per
quello che è successo, ma Ero-sennin può essere un coglione a volte e un...
be'... pervertito. E ancora, mi dispiace, devo andare, ho un'intervista molto
PRESTO—»
«O-oh no, è colpa m-mia, ho
chiamato io e-e...»
«Sono contento che tu l'abbia
fatto. Ma ti dispiace se chiamo di nuovo qualche volta?»
«S-sì! V-volevo dire no. Cioè, non
mi dispiacerebbe se mi c-chiamassi qualche... volta...»
Ridacchiò. «Grande! Cercherò di
farlo prima del concerto, ma le cose saranno sempre piuttosto frenetiche prima
dello spettacolo. Se vuoi, l'intervista che sto per fare è dal vivo, e sto per
annunciare il concerto.»
Hinata rimase a bocca aperta. Aveva
mandato i suoi primi biglietti.
«I-io... la guarderò sicuramente.
Quale canale?»
«Canale 9. Ho capito, smettila
di bussare alla porta, Jiraiya! Devo proprio andare. Grazie per aver chiamato
Hinata, è stato bello parlare con te di nuovo. Ci vediamo al concerto, ti
auguro una buona serata.»
«A-anche a te , Uzumaki-san, e
buona fortuna per l'intervista.»
«Grazie, e Hinata, puoi
chiamarmi Naruto. Ciao.»
«C-ciao.»
E poi rimase da sola. Posò giù il
telefono con mani tremanti e si coprì il volto con le medesime. Chiamarlo con
il suo nome! E l'aveva chiamata "Hinata"! Mentre raccoglieva la
posta, si ricordò che aveva tentato di suonare una canzone. Una nuova canzone.
«Mi chiedo come si chiami.»
Il suo fu un tuffo al cuore quando
vide una busta gialla un po' gonfia. Quando l'aprì, tirò fuori tre pass VIP con
collari. Il concerto doveva essere tra due settimane, e si svolgeva a Tokyo
all'Opera City Concert Hall. Ponendo attenzione ai biglietti, li lasciò sul suo
tavolino, poi affrettò nella sua stanza per cambiarsi prima di correre di nuovo
nel salotto per accendere il televisore.
«Grazie e bentornati. Il mio
prossimo ospite di questa sera è famoso a livello nazionale, e ha un fanbase
con le donne di appena dieci anni. Ha talento, è bello, è unico, ed è la
ragione per il quale la mia fidanzata vuole che la sua canzone This Is How
We're Gonna Be deve esserci al nostro ballo di nozze, fate un bel applauso a
Naruto Uzumaki!»
L'applauso dalla televisione fu
enorme, e Hinata poté sentire grida e fischi. E quando era entrato in studio,
Hinata si ritrovò ad arrossire. Guardando alla sua sinistra, si ricordò che
solo un mese fa, era seduto proprio lì. Guardando nuovamente lo schermo,
arrossì di più quando vide ciò che indossava. Se avesse saputo che durante la
chiamata era vestito così, non sarebbe riuscita a tenere una conversazione come
prima.
Indossava un paio di pantaloni neri
casual, abbinati con una camicia arancione e un giubbotto nero aperto. La
camicia arancione era sbottonata fino al busto, ma una sottile scheggia di
materiale bianco sotto la camicia gli copriva il petto.
E lei aveva parlato con lui dieci
minuti fa. Afferrando un cuscino, lo aveva abbracciato come se fosse Naruto,
strinse la mano del presentatore e si sedette sulla sedia libera.
«Grazie per aver accettato il
mio invito, ed è vero il fatto sulla tua ragazza?»
«Sì, e non siamo ancora
fidanzati!»
Ridevano nello studio.
«Comunque, cosa ti succede? È da
un po' che sei qui.»
«Quasi un anno, sono stato molto
occupato. E poi, dovresti intervistare altre persone, tutti si annoierebbero se
fossi qui ogni settimana.»
Le urla e le risate dello studio
erano fortissime.
«Credo che stiano dicendo che
questo non sia vero, ma hai ragione, sei stato impegnato in un tour nazionale,
e la tua scomparsa? Se posso dire a riguardo, non hai ancora detto niente su
questo argomento.»
Naruto sorrise e Hinata arrossì,
abbracciando il cuscino.
«Non so perché qualcuno è così
affiatato su questo argomento. Ho dovuto fare una fuga da alcuni fan impazziti,
e sono corso fuori per strada. È stata completamente colpa mia, ma sono stato quasi
investito da una macchina.» Ci furono dei sussulti nello studio. «Sono
saltato in macchina e ho detto all'autista di non fermarsi. Ero carico di
adrenalina.»
«Non ti rendi conto che avrebbe
potuto essere pericoloso, saltando in macchina di uno sconosciuto?»
«Certo che ne ero consapevole,
pochi minuti dopo che ero saltato in auto mi preoccupai, ma l'autista era una
donna molto bella e sembrava molto interessata ad aiutarmi.»
«Ma lei chi era, dove sei
andato?»
Naruto scosse la testa. «Per il
bene della sua privacy, non dico nulla su di lei.»
«Quando dici "lei",
stiamo parlando di una donna giovane o più grande di te?»
«Giovane, poco più che ventenne
direi.»
«Era attraente?»
«Bellissima.» disse Naruto
con un sorriso.
Hinata rimase a bocca aperta
bruscamente, il suo viso andava a fuoco, istantaneamente da petali di rosa al
pomodoro bruciato al sole. In studio c'erano grida eccitate delle donne e
fischi amicanti degli uomini. Il presentatore annuì come se fosse onnisciente e
sapesse i pensieri delle donne e degli uomini.
«E non ci puoi dare un nome?»
«No, mi dispiace, ho detto che
non lo dirò.»
«E non ci puoi dare più
dettagli?»
Naruto scosse di nuovo la testa.
«Va bene allora, be', hai
qualche altra notizia, però?»
«Sì! Tra due settimane darò un
concerto di beneficenza presso la Sala Concerti Tokyo Opera City.» Ci fu un
enorme clamore nello studio. «Tutti i proventi faranno beneficenza per i
bambini. I biglietti saranno in vendita domani mattina e ci sarà la
riproduzione di brani dal mio nuovo album e dei vecchi preferiti.»
«Puoi citarne alcuni?»
«Be', Rasengan, Dattebayo,
Will of Fire, This Is How We're Gonna Be—»
Ci furono urla e grida dalle donne
tra il pubblico e il presentatore rise.
«Ormai credo sappiamo che tu sia
il favorito. Tu hai un dono; è come se fossi entrato nella psiche femminile e
avessi scritto esattamente quello che volevano sentire.»
«Io non scrivo nulla che non
senta. Tutti i miei brani, tutti, hanno un significato speciale per me.
Rappresentano un momento, una sensazione, una persona, un'idea o un opinione...
qualcosa. Ogni cosa ha significato.» Sorrise. «Sono solo un ragazzo
loquace che vorrebbe quante più persone possibili per far sentire quello che
sto dicendo.»
«Ho letto un'intervista
recentemente in cui diceva che saresti solo un pagliaccio, un ragazzo
esagerato, iperattivo che vuole solo attirare l'attenzione e riprodurre
esattamente quello che la gente vuole sentire. Qual è il tuo pensiero?»
Naruto scrollò le spalle. «Ognuno
ha i suoi gusti, immagino. Non credo che sia vero, voglio dire, certo, voglio
attirare l'attenzione, ma non lo vogliono tutti? Ritengo che tutti noi vogliamo
qualcuno che ci ascolti. Politici, attori e musicisti, è solo più facile perché
hanno accesso al pubblico, alla folla. Fino a quando quello che stiamo dicendo
è utile, perché il messaggio sbagliato può trasformare le persone e metterle
una contro l'altra. E in realtà, è stato quel giorno che io...» Sorrise
fanciullesco. «È vero, sono stato investito dall'auto di quella giovane
donna, ma lei in realtà mi ha chiesto qualcosa che nessuno mi ha mai chiesto
prima d'ora.»
«Oh, che cosa ti ha chiesto?»
«È una mia fan e le avevo
chiesto quale fosse la sua canzone preferita. Perché mi interessa, mi piace
sapere quale delle mie canzoni rende le persone più felici. Ma dopo era stata
lei a chiedermi quale fosse la mia canzone preferita.»
«E nessuno te lo aveva mai
chiesto prima?» Naruto negò. «E qual è stata la tua risposta?»
«Che io non credo di averla
ancora scritta. Voglio dire, io sono orgoglioso di tutto quello che ho scritto,
e mi piacciono tutte, ma non ho ancora una favorita. Non l'ho ancora scritta.»
«Wow, è molto interessante.
Forse questa ragazza potrebbe essere una giornalista. Non è vero?»
«No, lei aiuta le persone.»
Hinata dondolava e chinò la testa
nel suo cuscino. La stava complimentando, sulla televisione nazionale! Il suo
rossore era al massimo e le sue balbuzie imminenti furono interrotte dal
telefono e sussultò, prima di alzarsi a rispondere.
«P-pronto?»
«Hinata! Stai guardando, hai
sentito? Naruto Uzumaki farà un concerto tra due settimane! I biglietti saranno
in vendita da domani! Dobbiamo averli!»
Era Sakura.
Hinata si morse il labbro, doveva
sfogarsi con una delle sue amiche. Doveva dirle tutto, e anche a Ino, quello
che era successo un mese fa, e oggi.
«Sakura-chan, sei occupata o puoi
venire?»
«Che cosa? Ora? Ma lui sta
facendo un'intervista. Non puoi aspettare fino a domani? Continua a ricordare
quello che era successo quel giorno in cui era scomparso. C'era una ragazza—»
«È-è molto importante Sakura-chan.
Per favore...»
«Va bene, ci vediamo presto.
Inviti anche Ino?»
«Sì, la chiamo subito. E grazie.»
Non appena chiuse la chiamata,
compose il numero di Ino, e sperava che lei si trovava in casa. Non poteva
dirlo a un amica e lasciare l'altra all'oscuro.
«Ehi tesoro, che succede?»
«Ciao Ino-chan, mi dispiace
chiamare di punto in bianco, ma sei occupata?» Ino negò. «Ho qualcosa di
importante da dirti e anche a Sakura-chan e speravo che tu potessi venire.»
«Va tutto bene?» chiese Ino.
«Sì, devo solo darvi una notizia
che ho bisogno di condividere. Non è niente di male o qualsiasi cosa di cui
dovete preoccuparvi, ma pensi di poter venire ora, per favore?»
«Certo Hinata, stavo solo
stendendo qualche vestito. Ci vediamo presto.»
Ino riattaccò e Hinata sospirò,
nervosa per le reazioni delle sue amiche alla notizia. L'avrebbero odiata? Per
aver incontrato la loro celebrità preferita e diventare il suo ospite? Non lo
sperava. Tornando a sedersi sul divano, nascose i tre VIP pass sotto un cuscino,
li avrebbe presi dopo. Ancora in piedi, andò a preparare alcune bevande e
spuntini per quando le ragazze sarebbero arrivate.
Sakura arrivò cinque minuti dopo
Ino. Hinata prese i cappotti e chiese loro di sedersi. Giocherellò con le dita
per un attimo, le sue due amiche cominciarono a preoccuparsi perché l'abitudine
di essere nervosa era ormai passata da tempo.
«Hinata, cosa c'è che non va? Hai
detto che non è niente di cui dobbiamo preoccuparci.» disse Ino.
«Sapete, i-io non voglio che voi mi
odiate.»
Sakura e Ino si guardarono l'un
l'altra prima di spostare i loro sguardi verso Hinata.
«Sputa il rospo.»
12
Naruto stava bevendo una bottiglia
d'acqua nel suo camerino quando Jiraiya, il presentatore e il produttore
esecutivo della stazione TV entrarono. I tre uomini si fermarono davanti a
Naruto, sorridendo.
«Dovrei essere preoccupato del
fatto che tutti e tre mi guardiate come se aveste appena capito come ottenere
il dominio del mondo?»
Jiraiya esplose in una risata. «Niente
del genere marmocchio. Hai assunto un pubblicitario senza dirmelo? Della
ragazza misteriosa, ne parlano tutti! Se non avessi visto le ferite, starei
pensando che fosse tutta una montatura.»
«Cosa intendi?»
«Stiamo ricevendo molte chiamate
riguardo lo spettacolo per l'intervista.» disse il produttore della stazione. «Tutti
vogliono sapere chi sia questa ragazza. Ma è vero?»
«Ovviamente!»
«Bene.» disse Jiraiya. «Pensiamo
che sarebbe meglio per la tua pubblicità se mantieni questo gioco; ne parlano
tutti.»
«Tutti i chiamanti femminili
volevano sapere di che tipo di ragazza si tratta, e se lei è fidanzata ora, e
tutti i ragazzi volevano sapere che aspetto ha. Hai detto che è attraente, a
chi assomiglia?» disse il presentatore.
«Non importa, questa questione è
tra me e lei. Le ho promesso di tenerla lontana dai riflettori e sto pensando
solo ora che anche aver detto che esiste abbia attirato troppa attenzione.»
«Stai uscendo con lei? Sì, me l'hai
già detto, io sono il tuo agente, ma io sono anche il tuo padrino. Voglio dire,
lei ti ha colpito con la sua auto.»
«È stata colpa mia, e comunque dopo
mi ha portato a casa sua, e mi ha curato le ferite. Non ti dirò il suo nome. In
ogni caso, possiamo andare adesso? Sono in vena di comporre, e hanno già
impacchettato il mio sax.»
«Certo, figliolo.» disse Jiraiya.
Una volta che il presentatore e il
produttore lasciarono la stanza, Naruto guardò il suo padrino.
«Hai ragione, tu sei la mia
famiglia, anche se sei il mio agente. Se ti dico il suo nome, mi prometti di
non dirlo a nessuno?»
Il tono del suo figlioccio era
molto basso, era serio. «Certo, figliolo.»
Naruto si leccò le labbra e
distolse lo sguardo. «Il suo nome è Hinata Hyūga, è un assistente sociale.
È veramente bella, Ero-Sennin. È una mia fan, ma non una pazza. Si potrebbe
dire in realtà che sia la mia prima fan. Le ho dato il mio primo autografo nei
giorni in cui lavoravo all'Ichiraku.»
Jiraiya era a bocca aperta in stato
di shock. «Hyūga, sul serio?»
«Sì, perché? La conosci?»
«No, ma so della sua famiglia.
Merda monello, la sua famiglia è famosissima! Gli Hyūga sono una delle
famiglie più antiche del Giappone, il nome Hyūga risale al periodo
feudale. Hiashi Hyūga è il capo della famiglia ora, possiede uno studio
legale che assume casi enormi. Se non ricordo male, ha intenzione di consegnare
le redini dell'azienda al nipote. Ha i capelli scuri e gli occhi argentati?»
«Sì!»
Jiraiya si passò una mano tra i
capelli. «L'hai vista più volte da allora, stai uscendo con lei?»
«No, ma...» si grattò la nuca. «Le
ho mandato i biglietti per il concerto, e ho parlato con lei questo pomeriggio.»
«Aspetta, era lei al telefono
prima? Quella con cui stavi facendo sesso telefonico?»
«Noi non stavamo facendo sesso
telefonico!» esclamò Naruto, serrando i pugni. «Pervertito, sei incredibile! Ma
ha detto che verrà al concerto, e i biglietti che le ho dato sono un pass VIP,
così lei potrà venire dietro le quinte. Mi devi promettere che se la incontri,
devi comportarti bene!»
«Certo che ho intenzione di
incontrarla! Devo incontrare la ragazza di cui ti sei innamorato. È lei che ti
piace in quel modo, giusto? Sei andato a letto con lei quel giorno che eri a
casa sua?»
«Cosa? No! Ma...» Naruto arrossì. «Te
lo sto dicendo solo perché tu sei il mio padrino. Mi piace anche quel suo lato,
quel giorno in cui ci siamo incontrati... di nuovo, c'era qualcosa... dovetti
trattenermi fisicamente dal... io- volevo davvero- avrei voluto starle più vicino.»
Jiraiya sorrise maliziosamente. «Volevi
sbattertela.»
Naruto lo guardò, non lo aveva
colpito affatto. «Non direi che è andata così, ma... sì. Però lei è davvero
bella e... da quello che hai detto sulla sua famiglia, molto probabilmente ha
avuto una vera e propria educazione di classe e forse sarebbe stato
sbagliato...»
«Saltarle addosso.»
«Si merita di meglio.»
13
«Tu—? Non puoi essere seria... stai
dicendo la verità? Lo giuri sulla tua vita?» gli occhi di Sakura erano sbarrati
e la sua bocca era spalancata. «Sei stata tu. È stato qui.»
«S-sì, era qui quando entrambe mi
avevate chiamato.»
Ino strillò. «Non ci avevo neanche
pensato!» guardò Hinata. «Ma perché non ce l'hai detto?»
Hinata cominciò a piangere. «I-io
non lo so. Voglio dire... ero in stato di shock, m-ma... è stato qualcos'altro.
So che sono stata e-egoista. Sono davvero, davvero dispiaciuta.»
Le sopracciglia di Sakura si
rilassarono. «Hinata, ho capito, abbiamo capito. Sappiamo che sei una persona
molto riservata. E dal modo in cui stai parlando di lui, sembra che ti piaccia
molto.»
Hinata annuì lentamente.
«Ed è proprio da te, amore, anche
al liceo, non ci hai mai detto chi ti piaceva. È la tua modestia e timidezza. È
il tuo diritto alla privacy e abbiamo capito, promesso.»
Hinata tirò su col naso. «V-vi
ringrazio. E, um... lui mi ha chiamato oggi pomeriggio.»
«Cosa? Davvero? Che cosa ha detto?»
chiese Ino.
«Questo: che doveva fare un altro
concerto—»
«L'hai scoperto prima che fosse
stato rivelato in TV?» chiese Sakura, a bocca aperta.
Hinata annuì. «E ha detto che mi
voleva vedere.» tirò fuori i tre pass VIP da sotto il cuscino. «E noi possiamo
incontrarlo.»
Le due ragazze gridarono di gioia e
diede alle due amiche un pass ciascuna. Quando videro l'esclusività dei
biglietti, urlarono di nuovo.
«Hinata, tutto questo è così
impressionante!» gridò Ino. «E quando vi sposerete, inviterà tutti i suoi amici
famosi al matrimonio e io conoscerò una rock star o un attore!»
Hinata arrossì di un rosso intenso.
«Ino, non dire così!» disse Sakura.
«Questo accadrà non appena inizieranno ad uscire ufficialmente! E potremmo
conoscere quei ragazzi della band Kunai!»
Ino strillò e ridacchiò. «Sasuke
Uchiha, Kiba Inuzuka e Rock Lee!»
Hinata sentiva la testa leggera, e
sentiva il rossore bruciante sul suo viso. Sakura improvvisamente si alzò e
corse a prendere i loro cappotti.
«È venerdì sera, sono le nove e
dobbiamo ancora comprare qualcosa di provocante per il concerto! Ino, è il
nostro dovere come migliori amiche assicurarci che Naruto Uzumaki vorrà saltare
addosso a Hinata nel momento in cui la vedrà. Per il suo bene, e il nostro!»
14
«Io non so, Ino-chan. Non credo che
possa indossare qualcosa del genere.»
«Avresti dovuto dire qualcosa due
settimane fa, Hinata, se non indosserai qualcosa del genere non avrai nulla da
indossare e dovrai andare nuda.»
«Ma che potrebbe andare altrettanto
bene.» sottolineò Sakura.
Ino la zittì. «Inoltre, ogni donna
dovrebbe avere un tubino nero. Lo so che è un po' più corto di quello che
normalmente indossi, ma dovrai essere sexy. Questo abito, in particolare,
sembra proprio per te, integra la tua figura sinuosa e le fantastiche gambe.»
«Se Naruto non ti bacerà i piedi
nel momento in cui ti vedrà, sapremo per certo che è gay.«
«M-Ma—»
«Te l'ho promesso. Ti farò
indossare quest'abito.» Ino prese una giacca corta, color crema e col pizzo. «E
dei lunghi stivali neri al posto dei tacchi rossi.»
Hinata guardò la giacca, pensando
che dovrebbe farla sentire più a suo agio. E i talloni sugli stivali erano
molto più piccoli rispetto ai suoi talloni. Tese la mano per ricevere la giacca.
Indossandola, si guardò allo specchio. Aveva un aspetto diverso, ma non in un
modo esageratamente volgare. Era vestita in modo molto attillato che non era
una cosa che di solito faceva. E si sentiva abbastanza a suo agio col abito
nero.
«Va bene, guido io, andiamo!» disse
Sakura stringendo una mano in pugno.
Appena girarono per il parcheggio
presso il Concert Hall, Hinata guardò la folla ben vestita nel locale. Era
molto nervosa di rivedere Naruto. Persa nei suoi pensieri, Ino dovette aprire
la portiera per ottenere la sua attenzione.
«Pronta?» chiese alla sua timida
migliore amica.
Hinata si leccò le labbra e annuì,
lasciandosi andare insieme alle sue due migliori amiche.
Quando mostrarono i loro pass alla
porta d'ingresso, il giovane usciere le guardò per un attimo, prima di chiamare
con la sua radio qualcuno.
«Le tre donne con i pass VIP sono
arrivate. Porta 3. Roger.» guardò le donne. «Qualcuno sarà qui a breve per
portarvi dietro le quinte.»
Le altre donne che avevano i loro
biglietti controllati e sentito l'usciere, esaminarono le tre giovani donne con
sorpresa e invidia.
«Ehi, come hai fatto a trovare i
migliori biglietti del backstage?»
«Posso venire?»
«Incontrerete Naruto?»
«C'era un concorso?»
«Puoi fargli firmare questo?»
Hinata stava evitando tutti gli
sguardi e fu sollevata quando una grande guardia di sicurezza robusta si
avvicinò e le condusse dietro le quinte.
«Mi è stato detto di portarvi al
camerino di Uzumaki-sama.» disse con voce rauca.
Hinata riuscì a sentire il suo
battito cardiaco a mille e il suo viso arrossato. Accanto a lei, Ino e Sakura
stavano strillando.
«Stiamo per incontrare Naruto
Uzumaki!» urlavano, richiamando l'attenzione dei macchinisti e degli altri
assistenti vari.
Improvvisamente un uomo alto dai
lunghi capelli bianchi li fermò. Aveva un sorriso sul suo volto mentre guardava
in direzione delle tre giovani donne. I suoi occhi si fermarono per scansionare
i volti di ognuna e poi notò gli occhi di Hinata.
«Devi essere Hinata Hyūga. Io
sono Jiraiya, l'agente e padrino di Naruto. È bello conoscervi signorine.
Grazie Jugo, le accompagno io.»
La guardia di sicurezza le lasciò.
«Poco prima del concerto, qualcuno
vi accompagnerà ai vostri posti. Tra i migliori, quello più vicini al palco.
Bene, eccoci qui.»
Prima che Hinata potesse anche
riordinare i suoi pensieri, Jiraiya aveva bussato alla porta con su scritto
"Uzumaki". Ci vollero alcuni istanti, ma la porta si aprì e lì si
trovava Naruto Uzumaki.
«Eccola figliolo, sana e salva.
Buono spettacolo, parlerò con te in seguito. Lo spettacolo inizia tra mezz'ora.»
«Grazie, Jiraiya.»
Fu colpito dal buon comportamento
del suo padrino, ma poi il vecchio aveva rovinato tutto rivolgendogli due
pollici in su e un occhiolino perverso da dietro le ragazze. «Finiscila, Ero-sennin!»
Il più grande svoltò a sinistra e
Naruto guardò le sue ospiti, e il suo cervello si congelò. Sembrava tutto
assolutamente incredibile. Se avesse saputo che sarebbe venuta vestita così
bene, avrebbe suggerito di vederla dopo lo spettacolo, invece. Come poteva
concentrarsi, sapendo che una donna così bella lo stava guardando? Diventò
improvvisamente molto nervoso per la sorpresa.
«Hinata, wow— Voglio dire, entrate,
no— Ciao!»
Si fece da parte per permettere a
lei e le sue amiche di accedere.
Sakura e Ino ridacchiavano tra loro
all'attrazione evidente che la celebrità aveva per la loro amica. Una volta che
Naruto chiuse la porta, le condusse verso i divani. Ma nessuno si sedette.
«È-è bello rivederti, mi dispiace,
non ho avuto il tempo per richiamarti dopo la tua chiamata dell'ultima volta.»
«F-fa niente, a-avevi detto che
poteva accadere. E... ed è m-meraviglioso vederti.» non poteva aiutare Hinata,
il suo rossore o le sue balbuzie esagerate perché il suo cuore e la testa erano
impazziti.
Sakura e Ino tossirono in modo
drammatico, gli occhi erano scintillanti e i sorrisi maliziosi sui loro volti.
«Uzumaki- Voglio dire, N-Naruto-kun,
posso presentarti le mie due migliori amiche? L-lei è Ino Yamanaka, e invece
lei è Sakura Haruno.»
Le due ragazze strinsero la mano a
Naruto. «È bello incontrarvi. Credo che Hinata vi abbia già detto quello che è
successo.»
«Sì! Chi avrebbe mai immaginato che
eri a casa sua quando avevamo chiamato!» esclamò Sakura. «È una buona padrona
di casa, però, lo è sempre. Questa è la nostra Hinata.»
«Sì, era meravigliosa. È. Volevo
dire—»
«E non l'hai vista stasera?
Dobbiamo ringraziarti Uzumaki-san, è un'occasione rara quando siamo in grado di
convincere Hinata a indossare un abito che metta in mostra il suo splendore.»
Ino sorrise. Dal canto suo, Hinata
voleva morire. Voleva che la terra si aprisse e la ingoiasse al suo intero.
Prima che Naruto potesse anche
rispondere, Ino continuò. «Be', è stato un fantastico incontro Uzumaki-san,
buona fortuna stasera! Sakura e io andiamo a trovare i nostri posti. Grazie
ancora per i biglietti.»
E come un turbine, le due ragazze
se ne andarono con tintinnanti risate.
Naruto guardò le ragazze con la
bocca aperta prima che lui si voltasse a guardare Hinata, il cui viso era
completamente rosso.
«Hai delle amiche molto
interessanti.»
«A-a volte.» sussurrò, augurando
dolore e sofferenza alle sue amiche intriganti.
Naruto sorrise. «È bello rivederti
Hinata. Come stai?»
«B-bene, grazie N-Naruto-kun.» Lui
sorrise al nome. «Tu come stai?»
Sorrise di nuovo. «Alla grande! E
occupato, ma va bene. Divento irrequieto quando non sto facendo nulla. E
scontroso, e parlo troppo e—»
Hinata sorrise e si lasciò sfuggire
un respiro mentre balbettava. Era bello vedere quel lato di lui ancora una
volta, il ragazzo normale, non la celebrità.
«Sei davvero bellissima questa
sera, Hinata.»
Tale dichiarazione attraversò il
suo corpo. Non era preparata, e il complimento era stato così schietto.
«Voglio dire, eri bella anche
quando ci siamo incontrati la prima volta, anche con il caffè. Quello che
voglio dire è— Sei sempre bella, ma stasera se ti guardo...» si interruppe,
guardandola e cercando di trovare la parola giusta.
Senza rendersi conto di quello che
stava facendo le si avvicinò e l'aria divenne improvvisamente carica di
elettricità e di tensione, proprio come quando si trovavano nel loro
appartamento. Fu solo mentre giocherellava con il pizzo della giacca che si
rese conto di quanto fosse vicino. Hinata sembrava incapace — o non voleva — di
muoversi e il suo respiro divenne più pesante.
Naruto furtivamente si morse il
labbro. Com'era possibile voler qualcuno così tanto dopo averla conosciuta in
così poco tempo? Sapeva che si poteva essere attratti, e anche dormire con
qualcuno dopo il primo incontro, ma quello, quello era diverso. Non l'aveva mai
sentito così prima. Gli stava stringendo il cuore, era una sensazione
mozzafiato e allo stesso tempo frustrante tutta in una volta.
Il suo corpo agì da solo di nuovo e
senza neanche accorgersene, stava toccando la mano di Hinata. Guardando verso
il basso, vide come la sua mano stringeva quella sinistra di Hinata, fece un
passo ancora in avanti. Trasferì il suo sguardo dalla sua mano... — SUA MANO?! —
alla mano della giovane donna nella sua stretta.
Le guance di lei erano rosse e il
suo respiro ancora più pesante, ma non stava cercando di allontanarsi. Kami,
aveva anche un buon odore.
Per Hinata era difficile
concentrarsi e ancora più difficile respirare. E la stava anche toccando!
«Hinata.» La sua testa si sollevò
di scatto. «C'è qualcosa che— Mi chiedevo di— Penso—»
Un breve rumore alla porta lo
interruppe e sibilò il suo dispiacere. Facendo un passo indietro, si diresse
verso la porta della stanza. Aprì la porta per poi trovare il direttore di
concerto in piedi con un auricolare e un blocchetto degli appunti.
«Uzumaki-san, è il momento di
prepararti, devi essere sul palco tra cinque minuti. Inoltre, questo significa
che la tua ospite,» i suoi occhi guardarono Hinata. «Deve prendere posto in
mezzo al pubblico.»
Naruto annuì, ringraziando il
direttore poco prima di chiudere la porta e tornare indietro da Hinata.
«Hinata, dopo lo spettacolo,
sarebbe troppo se ti chiedessi — se vuoi — di tornare qui e vedermi? Per
favore?»
C'era un tono supplichevole nella
sua richiesta, certo che non avrebbe detto "no".
«N-naturalmente, N-Naruto-kun.»
Naruto sorrise e aprì di nuovo la
porta, e questa volta dietro la porta non c'era nessuno. Fece cenno a Hinata di
seguirla, chiamò un macchinista che stava camminando nelle vicinanze.
«Mi scusi, pensa che potrebbe accompagnare
la mia amica al suo posto tra il pubblico?»
«Certo, signore! Prego, mi segua,
le mostrerò la strada.»
Appena Hinata passò davanti a
Naruto, le sfiorò la mano.
«Spero che ti piaccia lo
spettacolo.» le sussurrò.
Hinata sorrise dolcemente. «Sono
sicura che mi piacerà N-Naruto-kun, b-buona fortuna e d-divertiti.»
«Lo farò, lo prometto.»
Appena Hinata prese posto, Sakura e
Ino la bombardarono di domande.
«Cos'è successo? Che cosa ti ha
detto? Ti ha baciata?» chiese Sakura.
«Gli piaceva il vestito? Ti ho
detto che era una grande idea! Hai cercato di farti accompagnare da lui?»
Hinata arrossì come una
barbabietola rossa e scosse la testa. Promettendo di non dire loro quello che
era appena accaduto nel camerino; per lei era qualcosa di suggestivo e intimo.
Tecnicamente, le aveva detto solo che era bella e le aveva toccato la mano, ma
si sentiva come se lui stesso stesse bruciando nella sua anima. Ed era stato
molto... molto piacevole. Potrebbe essere, forse... era anche possibile?
Prima che potesse pensare più in
materia, le luci si spensero e la folla esplose in applausi e grida di gioia.
Hinata sentì il cuore battere fuori dal petto e il suo viso oscurato.
Ascoltando la musica non aveva mai suonato o sentito niente di più invitante.
Aveva scritto ed eseguito con l'anima. Era come sentir parlare la sua anima.
«Benvenuti!»
Alle orecchie di tutti arrivò un
saluto allegro.
Hinata strinse le mani e si morse
il labbro. Il suo cuore e il suo respiro erano irregolari e, a suo parere,
estremamente forte. Come poteva non sentirlo?
«Grazie!» gridò Naruto alla folla. «Grazie
e benvenuti a una serata molto speciale! Non siamo qui solo per me, ma per
rendere felici migliaia di bambini in tutto il mondo! Ma come potrei mai
ringraziarvi? Quale canzone dovrei suonare per prima?» fece una pausa e
sorrise, ascoltando l'assalto di urla e suggerimenti. «Penso che dovrei suonare
uno dei miei grandi successi, Will of Fire.»
Mentre le sue labbra si stabilirono
sul portavoce del suo sassofono, Hinata giurò che l'aveva guardata dritta negli
occhi.
Appena finì Dattebayo con la
sua improvvisata a tutto volume sull'ultima nota, Hinata non poteva fare a meno
di partecipare all'applauso tumultuoso. Per tutta l'esecuzione il suo cuore
stava facendo le capriole, apprezzava molto la qualità e l'onestà della sua
musica. Naruto si inchinò alla folla e poi si raddrizzò. Si affacciò sulla
folla, e poi indirizzò la testa verso i posti in cui lei e le sue amiche erano
sedute.
I suoi occhi erano su di lei. «Ora,
ho un regalo speciale.» i suoi occhi guardarono di nuovo la folla. «Una nuova
canzone, qualcosa di ancor più recente rispetto alle canzoni del mio nuovo
album. Sapete, mi considero una specie di ragazzo abbastanza schietto. Io dico
ciò che penso, anche se non si tratta di un momento opportuno. Questo è
diverso, però. L'ho scritta con una particolare persona in mente e ho
intenzione di far colpo su di lei. Spero che vi piaccia. Si chiama Two
Silver Stars in My Life.»
La dolcezza e la gradevolezza della
nota d'apertura venne soffocata da uno squittio di sorpresa. La dolce carezza
di una nota fu seguita da una raffica di note alte. Dopo un suono di note
acute, la posizione di Naruto si spostò e le note cambiarono il passo e il
tempo. Fu un'introduzione di pura seduzione racchiusa in un suono brillante che
lasciò senza fiato Hinata, rossa in viso. I formicolii. L'introduzione sbiadì,
ma la seduzione era lì, innocente e ardente tutta in una volta. La seduzione si
sciolse, ma l'innocenza raggiunse la felicità sotto forma di gioia, con delle
note soprano. Le note e le intensità scalarono, la seduzione combatté la via
del ritorno prima che fosse spinta fuori ancora una volta dalla stragrande
dolcezza delle note più leggere. Il crescendo fu colpito da un tripudio di
note, intriganti e seducenti. Le note aleggiavano, sospese in aria, tutti le
sentivano.
Era una risposta rauca che aveva
superato anche l'accoglienza che stava per ricevere. Sakura e Ino si tenevano
l'una con l'altra, sostenendosi a vicenda perché i loro corpi tremavano di
lacrime. Hinata sbatté le palpebre, la sua visuale diventò confusa, ma poi si
rese conto che era sfocata perché stava piangendo. Si asciugò le lacrime, ma
non si fermarono. L'applauso era ancora assordante, ma Hinata non lo sentì
appena guardò l'uomo sul palco. E lui la stava guardando.
La gente era in piedi. Le
telecamere lampeggiavano e la gente tifava. Il biondo sul palco finalmente
distolse lo sguardo da Hinata e si inchinò alla folla con un arco esagerato.
Poi, in piedi, aprì la bocca per parlare.
«Forse dovrei finire con questa
canzone. Penso di aver finalmente scritto la mia canzone preferita.»
L'applauso fu enorme, così ripeté: «Ma
io voglio finire con questa canzone. Quindi, è così che concludiamo stasera.»
Hinata riusciva a malapena a
sentire ciò che aveva detto oltre agli applausi.
Una volta che Naruto Uzumaki uscì
dal palco e la folla cominciò a diradarsi, Hinata si voltò verso le sue amiche,
gli occhi cerchiati di lacrime e le guance arrossate. «Mi-mi dispiace,
perdonatemi, m-ma io... io devo—»
Sakura e Ino annuirono.
«Vai.» disse una.
«Chiamaci quando arrivi a casa.» disse
l'altra.
Hinata si mosse più rapidamente in
mezzo alla folla e finché la sua dignità permetteva. Si spinse tra la folla per
raggiungere l'ingresso dietro le quinte. Quando finalmente ci riuscì, in fretta
mostrò il suo pass. Fu guidata nella sua stanza, improvvisamente si ritrovò
davanti alla sua porta. Tutto il suo coraggio sembrava averla abbandonata
durante il tragitto perché, appena bussò alla porta, vedeva la sua mano
tremare.
La porta si aprì quasi
istantaneamente ed eccolo lì, lucido di sudore e le guance arrossate per aver
suonato. Senza dire una parola, lui le fece cenno di entrare e chiuse la porta,
avvicinandosi a lei immediatamente.
«Ho mentito.» disse dopo un momento
di silenzio.
Il suo cuore si spezzò. «Q-Quando?»
«Due settimane fa, al telefono. Ho
detto che si trattava di un lavoro in corso. Be', non lo era. L'ho finito in
pochi giorni dopo averti incontrata.»
«È... è stato bellissimo.»
sussurrò.
«Ho una confessione da farti.» le
prese la mano, anche se questa volta era consapevole delle sue azioni. «È stato
per te. Sei tu... come ti vedo io. Nessuno, mai, ha avuto un grande impatto su
di me così in fretta. Appena sei entrata nella mia vita hai cambiato tutto.
L'unico modo in cui avresti potuto fare un maggiore impatto sarebbe stato se tu
avessi fatto qualcosa di sconsiderato, come—»
«Mettere la tua vita prima
della mia.»
Naruto annuì, la gola diventò
stretta e secca. «Prima... prima, stavo per chiederti se— Se senti questo...
quello che sento anche io—?»
«Sì.»
Naruto scattò la testa per
guardarla e sollevò il viso.
«Sì.» ripeté, sussurrando.
In un lampo, le sue labbra scesero
sulle sue in un bacio che sembrava atteso da tempo, nonostante il fatto che
quello era solo il loro terzo vero giorno di conoscenza. Un breve gemito di
sollievo le sfuggì mentre si sporgeva, le braccia s'arricciarono e anche le sue
dita tra i capelli. Le braccia di lui le strinsero la vita disperatamente,
premendola contro la sua.
Il bacio si concluse con uno
schiocco, ma Naruto non aveva lasciato la presa su di lei. Si guardarono negli
occhi, lui rise felicemente e la sollevò, facendola girare. La sua risata era
contagiosa e Hinata si unì a lui. Una volta che la mise giù, si chinò e la
baciò ancora una volta, le mani si poggiarono sui suoi fianchi.
Hinata improvvisamente si tirò
indietro. «E Naruto-kun.» Il biondo le leccò le labbra come ricompensa per il
nome. «È stato molto romantico.»
15
Hinata era arricciata nello spazio
vuoto del suo letto. In soli tre mesi il suo corpo aveva appreso che c'era
qualcosa di strano, solo perché si svegliò per la mancanza di calore del corpo
al suo fianco. Solo un secondo dopo si rese conto che era nuda e sola, una
melodia l'accarezzò nell'oscurità. Il lampione artificiale dall'esterno le
fornì un'immagine che sarebbe rimasta sempre radicata nella sua mente.
Quella immagine era di Naruto
Uzumaki seduto alla fine del suo letto, nudo, che stava suonando il suo
sassofono.
Seduta, Hinata tenne il lenzuolo
contro di lei usandolo come scudo, e sperando di attutire il suono del suo
cuore che martellava. Dopo tre mesi di incontri, aveva sperato che la reazione
violenta del suo cuore alla vicinanza di Naruto diminuisse, ma senza alcun
risultato.
Naruto alzò gli occhi e sorrise alla
sagoma della sua ragazza mentre si sedeva. Hinata si portò in avanti fino a
trovarsi seduta dietro di lui, il lenzuolo era l'unica cosa che separava il
loro contatto tra pelle e pelle. Appena tolse lo strumento dalle sue labbra,
Hinata lo baciò alla base del collo.
«Questa è una nuova.» sussurrò,
riferendosi alla melodia che stava suonando. «Ci ho pensato su da un paio di
giorni.» Nel buio, Hinata riuscì a vedere che i suoi occhi si sgranarono. «Mi
dispiace Hinata, ti ho svegliato. Io non sono ancora abituato a—»
Hinata lo zittì con un leggero
bacio sulle labbra. «Non era la musica. Mi mancavi. Mi sono svegliata perché
non ti sentivo più accanto a me.»
Naruto sorrise. «Io non mi sono
ancora abituato. Posso suonarti qualcosa? È per te.»
Lei sorrise felice. «Naturalmente,
Naruto-kun.»
Appoggiando la testa sulla sua
spalla, Hinata chiuse gli occhi mentre Naruto portava il sassofono alle labbra.
Timidamente, aveva anche spostato le mani per poi lasciarle sui suoi fianchi,
sentendo la profonda inspirazione di ossigeno che aveva preso.
Le note di apertura la sorpresero.
La musica di Naruto era solitamente composta da melodie sorprendentemente
complesse, uniche e accattivanti. L'inizio di questa nuova canzone era
semplice, sentendo la melodia morbida e aumentando il volume molto lentamente.
Ma poi tornò alla vera forma Uzumaki, improvvisamente aumentando di ritmo e di
passo, mentre le dita di Naruto volarono attraverso il suo strumento a una
velocità che non potrebbe mai essere facilmente imitata.
Un crescendo improvviso la colpì e
Hinata si trovò a chiedersi dove avesse sentito la melodia prima, perché
sembrava così familiare...
Inspiegabilmente, la sua pelle
iniziò a riscaldarsi e aumentò anche la frequenza cardiaca, che era in
contrasto con la musica perché dopo il crescendo, il ritmo e il passo scese e
la melodia divenne languida. Le note si approfondirono e Hinata si sentì più
rilassata ed eccitata allo stesso tempo.
Ascoltò la musica che
l'accarezzava, ed ebbe un'illuminazione improvvisa di quando si era sentita
così prima, e seppe anche spiegarsi perché pensava di aver sentito quella
melodia prima. Le ricordava la loro prima notte - intima - insieme, quando
avevano entrambi ceduto alla tensione sessuale che stava crescendo dal loro
primo, tecnicamente secondo, incontro. La musica si stava costruendo di nuovo,
e per le immagini nella sua mente, Hinata cominciò ad arrossire. Le note erano
rapide e forti, tagliavano l'aria e Hinata credette di star per perdere fiato
come Naruto. Rilassò il torso contro il suo, sentiva il suo corpo teso mentre
rilasciava l'energia e l'aria necessaria per suonare la nota finale e
culminante.
Mentre Naruto tolse il sassofono
dalle sue labbra, Hinata aprì gli occhi. «Naruto-kun, è bellissimo. E ti sono
voluti solo pochi giorni?»
Naruto annuì. «Mi sono ispirato.»
«Oh, a che cosa?»
Alla luce minima fornita dal
lampione, Naruto la guardò a bocca aperta, come se la risposta fosse la cosa
più ovvia del mondo.
«A noi, Hinata. Si chiama Lover,
I'm Yours, ed è su di noi. E non sarà una canzone per chiunque altro,
perché è... be'... è la nostra prima volta.»
Hinata arrossì di più, quasi
imbarazzata del fatto che lei stava pensando proprio a quello mentre suonava.
Lei lo baciò sulla guancia e strinse la presa intorno alla sua vita.
Improvvisamente giocoso, Naruto lasciò il suo sassofono sotto il letto e si
gettò di peso sul letto, facendo attenzione a non schiacciare la sua piccola
ragazza. Avvolse un braccio intorno alle spalle e spingendo il suo corpo contro
il suo, l'abbracciò quasi ferocemente e la baciò sulla fronte.
«Sai, penso di aver trovato uno
strumento che mi piace più del sassofono.» disse Naruto, sorridendo al buio.
Hinata, sconvolta, girò lo sguardo
verso il suo viso. «Davvero? E qual è questo strumento?»
Ridacchiando, Naruto si chinò e la
baciò sulle labbra. Attraverso la poca luce, poté vedere che era ancora confusa
e rise tranquillamente alla sua adorabile ignoranza e innocenza.
Sorrise. «Mi limiterò a suonare.» passò
una mano lungo la schiena. «Beh, è morbido.» la tenne stretta contro di lui. «Ed
è caldo e tenero al tatto. Quando premo "qui".» dimostrò, baciandola
sul collo e causando un sospiro. «Si fa una nota. E quando si preme
"qui".» Le strinse una natica e lei squittì per la sorpresa. «Sono
cigolii. Ho scoperto alcune note meravigliose finora, ma sto ancora imparando.»
Gli occhi erano scintillanti, anche
se poco visibili a causa della luce limitata, le labbra di Naruto scesero sul
suo corpo. Hinata arrossì copiosamente, ma sospirò di nuovo, inarcandosi nel
letto mentre il suo ragazzo malizioso continuò la ricerca nel conoscere il suo
corpo.
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Probabilmente la mia prima e unica
storia NaruHina, e di cui vado anche di poco orgogliosa; soprattutto
revisionata a dovere. Nel personaggio di Hinata c'è molto di mio, un giorno
vorrei vivere in modo indipendente, spostarmi in modo autonomo e in particolar
modo partecipare ai concerti, magari con delle amiche. Il fattore
"fidanzato" è un bonus che potrebbe sommarsi al tutto, ma anche per
Hinata non conoscere Naruto non le avrebbe impedito di continuare vivere come
sempre. Il caso ha voluto che il suo capo la trattenesse, che Daisuke le
gettasse il caffé freddo addosso e che Naruto scappasse da delle fan
inferocite. Il tasso di credibilità cala di poco nel momento in cui dopo una
giornata così stancante per Hinata, Naruto la trovi bellissima xD.
Parlando di Naruto, credo sia la
manifestazione di quello che avrei voluto fare fin da piccola: ovvero suonare.
Per questo parlare dell'amore per la musica attraverso Naruto è stato facile,
oltre che una sottospecie di sfogo. Infatti molte volte, Naruto non riesce a
spiegare quello che fa con il suo sassofono o con il pianoforte, è difficile da
far capire agli altri xD.
Bene, chiudo qui prima che le note
autrici superino le parole della one-shot, che spero vi sia piaciuta! ^^
Cho.