-Gabriella!-
seguì l'urlo preoccupato di Taylor. Ben due urli nel giro di
dieci minuti. Cosa
aveva quella notte la sua amica?
Quando
raggiunse
la porta del bagno trovò la mora mordersi un ciuffo di
capelli imbarazzata,
guardando il pavimento.
-Ehm...
mi sono
spaventata guardandomi allo specchio. Odio i miei capelli... non stanno
bene
mai, in nessun momento, e adesso pure mi fanno urlare nel mezzo della
notte, ti
rendi conto?-
E'
visibilmente sconvolta,
pensò
Taylor con un sorriso. -Stai sclerando, baby, hai bisogno di una doccia
calda e
di buona musica rilassante. E intanto ti faccio una tisana, okay?-
Gabby
annuì
docile.
Dio, fa che
non si accorga del rigonfiamento della vestaglia... ti prego ti prego
ti prego, pensava
intanto. Quando si era resa conto di
non aver urlato solo nella sua testa, aveva infilato in fretta e furia
il test
nella tasca, e sperava tanto che Taylor non avesse guardato
lì.
Quando
l'amica
uscì tirò un sospirò di sollievo e
chiuse la porta, appoggiandovisi contro e
sedendosi.
Però una
doccia mi ci vorrebbe proprio,
si disse a dispetto di quello che aveva voglia di fare –
ovvero buttarsi a
letto e dimenticare tutto per un po', almeno fino a quando non sarebbe
stata in
grado di affrontarlo.
-Stupido
aggeggio
del cavolo!- sibilò infastidita prendendo il test e
ficcandolo dietro a un
armadietto perché nessuno lo trovasse. Si strappò
praticamente il pigiama di
dosso, correndo sotto il getto di acqua calda, quasi bollente.
Portò
indietro la
testa, schiudendo le labbra. Rilassò il viso, ripensando,
mentre anche la sua
posa si ammorbidiva, alla notte che l'aveva portata fin lì.
Toc toc
-Chi è?-
-Sono il
lupo mangiafrutta.-
-Chad,
smettila di fare il bambino.- sospirò aprendo la porta
dell'appartamento.
-Ella, mi
serve il libro che ti ho prestato il mese scorso. Devo dare un esame e
ho
bisogno di controllare alcune cose.- disse stravolto.
-Ma non è
domani l'esame?.
-Infatti.-
-Ma non ce
la farai mai! Perché non sei venuto prima? Ci vediamo tutti
i giorni e non ti
viene in mente di chiedermi un libro?-
-Beh,
andata così, Montez. Mi fai entrare o no?-
-Vieni.-
sospirò, alzando gli occhi al cielo di fronte alla
disorganizzazione del suo
migliore amico.
Chad crollò
sul divano, e non riuscì a concentrarsi molto a lungo sul
suo libro. Lei provò
ad aiutarlo in ogni modo che le veniva in mente, nonostante fosse
mezzanotte
passata, ma non c'era niente da fare: quando si trattava di studio Chad
non era
certo dei migliori. Alla fine, quando lei andò in cucina a
fare del caffè, il
ragazzo si addormentò con un'espressione talmente angelica
che fece quasi
ridere Gabby. Si avvicinò. Le palpebre si muovevano, segno
che stava sognando. E'
possibile sognare dopo essersi addormentati da
pochi minuti?, si chiese.
Si sedette
sul bordo, pensando di essere davvero fortunata ad avere un amico come
lui,
sempre pronto ad ascoltarla e a proteggerla, ma anche così
indifeso e sensibile
che certe volte eri tu a sentire il bisogno di coccolarlo e stringerlo.
Come un
bambino, Chad le
strinse la mano
corrugando la fronte, e la ragazza immaginò che i suoi dolci
occhi chiusi in
quel momento esprimessero paura, o forse disorientamento.
Chissà cosa stava
sognando.
Gabriella
non seppe mai dire cosa la spinse a fare quello che accadde dopo.
Semplicemente, un momento contemplava il viso beato di Chad, e un altro
lo
stava baciando.
Chad aprì
lentamente gli occhi, e quando la vide lì, parve svegliarsi
completamente.
Anche Gabby spalancò gli occhi, terrorizzata, e si ritrasse.
Ma la mano di lui
la fermò, prendendola per il polso dolcemente e in modo
decisivo allo stesso
tempo. In una frazione di secondo che alla ragazza parve eterna, lui la
squadrò, disorientato da quello che vedeva. Poi, ancora
tenendole il polso, si
sporse e la baciò, toccandole i fianchi e il seno con la
mano libera. Risalì
fino alla guancia lattea dell'amica, che nonostante la situazione non
era
macchiata di rosso.
Sia
Gabriella che Chad avrebbero in futuro affermato di essersi sentiti a
proprio
agio, quella notte e tutte quelle che la avrebbero seguita.
Sapevano
che non c'era niente di più dell'amicizia pura tra loro, ma
non riuscivano a
fermarsi. Erano semplici notti di piacere, puro sesso e dolci baci,
come una
droga dalla quale dipendevano, e che creava una ragnatela sempre
più fitta di
complicazioni, ma anche se stavano frequentando qualcun altro Gab e
Chad dovevano
essere così. Era ormai impossibile
tornare indietro quanto fermarsi, e in fondo neanche lo volevano,
giusto?
Questa era la domanda che si affacciava sempre nei loro pensieri, ma
alla quale
non davano mai voce, la ignoravano deliberatamente.
E adesso,
pensò Gabriella insaponandosi nella doccia, sto
per avere un bambino proprio da lui.
Uscendo
dalla
cabina scosse nell'aria i boccoli neri, avvolgendo il suo corpo
nell'asciugamano bianco. Poi si mise di fronte allo specchio, e lo
lasciò
scivolare a terra. Come prima in camera si posò una mano sul
ventre, piatto,
provando una scossa.
Non
poteva credere
che una piccola vita si era già formata lì dentro.
Continua....
Fan delle TroyxGabriella non saltate immediatamente alle conclusioni sbagliate. ;) A
presto.