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Autore: we love smile    13/07/2009    7 recensioni
-Ma mamma mi sono svegliato prima io di te!-
Gabriella rise e cercò di prenderlo tra le sue braccia quando il bimbo si infilò sotto le coperte e gatton gattoni camminò per tutto l'enorme materasso e Gabriella vide il bozzetto percependo solo la risata divertita del bimbo. Posò la coperta sopra la sua testa e cercò di guardare sotto le coperte per vedere il bimbo.
Genere: Romantico, Commedia, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU), OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Gabriella si rigirò dolcemente tra le coperte mormorando assonnata mentre una calda luce pomeridiana filtrava dalla finestra disegnando tenere ombre arancionate sul pavimento. Piccoli e rapidi come il dolce battito del cuore avvertì al suo fianco dei passi che si fermarono proprio al fianco del letto. Sospirò senza trovare il coraggio di aprire gli occhi e si girò nuovamente infastidita dall'idea di doversi alzare e incuriosita di scoprire a chi appartenessero quei piedini piccoli che avevano camminato sul parquette liscio e lucido.

Avvertì qualcosa di impacciato, o forse qualcuno, tirare le lenzuola al suo fianco e avvicinarsi al suo corpo steso. Aprì gli occhi sbattendo le lunghe ciglia nere mentre i boccoli bruni erano sparpagliati scompostamente sul cuscino e quando un piccolo visino paffutello e un po' confuso le comparve davanti alla visuale si mise a sedere lentamente sorridendo. Vide i capelli come i suoi teneri e neri e sorrise mentre il bambino piccolo le sorrideva con dei dentini bianchi lucidi. Gli carezzò la testa affettuosamente e gli stampò un bacio sulla guancia mentre una vocina piccola e lontana le diceva gioiosamente pimpante.

-Ma mamma mi sono svegliato prima io di te!-

Gabriella rise e cercò di prenderlo tra le sue braccia quando il bimbo si infilò sotto le coperte e gatton gattoni camminò per tutto l'enorme materasso e Gabriella vide il bozzetto percependo solo la risata divertita del bimbo. Posò la coperta sopra la sua testa e cercò di guardare sotto le coperte per vedere il bimbo. Un colpo al cuore quando si trovò proiettata in uno spazio bianco che si rimpiccioliva mentre un guanto di tenebre si protendeva verso di lei. Si guardò attorno spaesata e gridò in quel bianco di coperte.

-Matt? Matt dove ti sei cacciato?-

Non udendo risposta andò avanti e si trovò non più nel letto ma in uno spazio indefinito cercando il piccolo bambino. Fece qualche passo avanti quando improvvisamente percepì una mano sul suo polso. Urlò terrorizzata e si divincolò per muoversi e liberarsi dalla presa. Dov'era Matt? Dov'era suo figlio? E dove si trovava lei?

 

Aprì gli occhi di soprassalto e si trovò completamente zuppa sul letto mentre voltatasi di scatto vide Taylor al suo fianco che la guardava leggermente preoccupata. La brunetta indossava una vestaglia da notte mentre le ombre delle insegne luminose fuori dalla finestra illuminavano di diversi colori la stanza buia dell'appartamento.

-T...Tay?-

Mormorò Gabriella incerta mentre la brunetta annuiva leggermente scossa fissando Gabriella preoccupata.

-Si, piccola, ti ho sentita urlare e sono corsa a vedere...-

-Ma...ma che ore sono?-

Chiese Gabriella arrossendo voltandosi verso la sveglia che segnava le tre di notte. Si passò una mano sul viso ricadendo stesa sul letto mentre Taylor le rispondeva con un sorriso raddolcito.

-Sono le tre di notte...-

-Oh...scusami. Ti ho svegliata. Comunque va tutto bene...torna a letto domani hai l'esame. Scusami Tay.-

Taylor ridacchiò alzandosi e dirigendosi verso il letto le disse con voce suadente e affettuosa.

-Tranquilla Ella...tranquilla...-

Detto questo scomparve diretta nella sua camera. Gabriella sbuffò e si passò una mano sulla fronte madida di sudore tremando leggermente. Era così stranita, così emozionata, aveva mille brividi che le attraversavano il corpo senza sosta. Chi era quel bambino? Aveva provato un piacevole calore che le aveva scaldato tutto il corpo partendo dal cuore. Sospirò pesantemente e si alzò scostando con una mano le coperte: di rimettersi a letto non ne aveva intenzione, la paura che quel sogno le aveva messo in corpo quando non aveva visto più nulla attorno a se era stata troppo forte. Arrivata in cucina estrasse la bottiglietta d'acqua e quando se ne versò un goccio seguì con lo sguardo la mano vicino alla pancia piatta. Provò un brivido e mentre beveva l'acqua e si poggiò la mano libera all'altezza del ventre sentendosi strana. Dopo aver chiuso il frigo e messo il bicchiere a lavare si incamminò lentamente verso il comodino vicino al letto. Estrasse una scatolina e presa dall'ansia la fissò poggiandola con se sul letto ad una piazza e mezza.

Iniziò a torturarsi un unghia mordendosela in continuazione senza trovare il coraggio per andare in bagno ad eseguire il test di gravidanza che Taylor l'aveva costretta ad acquistare pochi giorni prima, venuta a sapere che la notte frequentava qualcuno. Gabriella a quel pensiero provò una fitta ricordando chi era quel qualcuno, il suo migliore amico. Dall'unghia mangiucchiata passò ad un boccolo bruno che continuò a rigirare sul dito fino a che non avvertì un presa sullo stomaco che la obbligò ad alzarsi. Con la vestaglia di seta morbida che ricadeva sulla sua pelle liscia la ragazza si diresse rapidamente verso il bagno dove sparì con la piccola scatoletta contenente il test.

Poco dopo inevitabilmente un urlo le sgorgò dalle labbra risuonando per tutto l'appartamento nel completo silenzio.

 

Continua...

  
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