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Autore: Juliaenne    26/11/2018    1 recensioni
"[...] Le chiedo un'ultima cosa: non rimanga ancora per tanto imprigionata nel passato. Posso ben comprendere quanto sia difficile andare avanti certe volte, ma qui a Hogwarts potrà trovare ciò che l'aiuterà a reagire. Mi creda sulla parola.
Si ricordi sempre una cosa: lei è speciale. E ne è a conoscenza quanto me”.
Ad un certo punto della sua vita, per Harry sarà fondamentale la presenza di Hope, la quale avrà molte cose da spiegare e molte altre in sospeso con il Serpeverde più famoso del sesto anno. Nonostante i rancori del passato, riuscirà questo a farle cambiare idea?
Non lasciatevi ingannare dall'apparenza: non è a Hogwarts come semplice studentessa. I suoi poteri stupiranno tutti.
Per il Signore Oscuro, invece, sarà il secondo ostacolo, dopo Harry Potter, per la riuscita dei suoi piani.
Genere: Azione, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Lime, OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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1 CAPITOLO: Benvenuta a Hogwarts

“ E' TORNATO!” urlavano a gran voce tutti i media notiziari del Mondo Magico.
“HARRY POTTER AVEVA RAGIONE!” citava la didascalia seguente.
Non era passato infatti molto tempo da quando, al Ministero della Magia, l'ormai ex Ministro Cornelius Caramell aveva visto con i suoi occhi Tu-Sai-Chi in persona. Ed infatti quella scoperta gli sarebbe costata l'abbandono della sua Carica, per lasciare entrare così Rufus Scrimgeour.
Inoltre non era passato molto altro tempo nemmeno dalla morte di Sirius Black. Il dolore ancora lacerava il cuore e l'anima di Harry Potter, il Prescelto. Ormai era diventato quello il suo 'vero' nome per la stragrande maggioranza della gente.
Tuttavia, non stavano dicendo una bugia; Harry era davvero colui che avrebbe potuto definitivamente sconfiggere il Signore Oscuro. Ma purtroppo, nel corso degli anni, si era ritrovato troppe volte e soprattutto quasi sempre, a sua insaputa, a fronteggiare pericoli e ostacoli che lo avevano messo in serio rischio.
Proprio di questo Silente si preoccupava: in tutte quelle occasioni il ragazzo era riuscito a cavarsela con gran coraggio e con forte spirito. Di questo non poteva che esserne fiero. Tuttavia non avrebbe potuto sottoporlo ancora a date minacce, le quali sicuramente e purtroppo si sarebbero ripresentate ben presto, visto i tempi che correvano.
Urgevano dei rimedi, delle soluzioni drastiche per tenere al sicuro Harry.

1 Settembre
Binario Nove e Tre Quarti. Tutto era andato come Hope sperava: nessun intoppo, nessun sospetto, e soprattutto nessun problema con il passaggio segreto per raggiungere il Binario in questione.

Lo stesso non si sarebbe potuto dire dal momento in cui aveva messo piede sul Treno per Hogwarts. Nemmeno un posto libero, schiamazzi ovunque, gente fin troppo euforica urlare e abbracciare chiunque, e lei costretta a doversi dimenare tra tutti neanche fosse stata alla finale dei Mondiali di Quidditch.
Dopo aver attraversato un'infinità di vagoni non riuscendo a trovare nemmeno un centimetro libero per sedersi, arrivò di fronte all'unico scomparto tranquillo del mezzo. Vi entrò, e con sua sorpresa si rese conto di esservi dei posti liberi. Si affrettò a sistemarsi e poi diede un'occhiata attorno a sé: lì vi erano tutti volti cupi, crucciati, e segnati da un'aria di altezzosità smisurata.

Qualcosa mi dice che sono finita tra i famosi Serpeverde...” pensò smarrita Hope, ma non poteva di certo alzarsi e sopportare l'intero viaggio in piedi. Avrebbe fatto finta di nulla e tutto sarebbe andato per il verso giusto.
Non ci volle molto perché la giovane Strega si addormentasse. In fin dei conti la notte precedente non aveva chiuso occhio; stava per affrontare un compito importantissimo, e non aveva idea di come sarebbero potute andare le cose, non avendo mai fatto nulla del genere...


Qualche settimana prima, Silente convocò Hope nel suo studio di Hogwarts.
“Buonasera Signorina Lalage, mi rincuora molto vederla qui. Immagino che lei sia venuta a conoscenza di quanto dovremmo discutere oggi...” le riferì il Vecchio Mago con il suo solito tono pacato, ma lievemente serio.
“Si Professor Silente. E ho valutato a pieno la sua proposta, ragionandoci quanto più potevo. Tuttavia una domanda mi viene spontanea da porle...”
“Perchè te?”
“S-si...” rispose quasi stupita la ragazza.
“Bene... Suo padre, il Signor Vincent Lalage, è uno dei maghi più potenti del Mondo Magico, come lei ben saprà. Ha combattuto assieme all'Ordine della Fenice contro Voi-Sapete-Chi. Ha messo a repentaglio la propria vita per salvarne altre tante in più. E queste sue forti doti non poteva non trasmetterle alla propria unica figlia. Lei, Signorina Lalage, ha combattuto valorosa in questi ultimi tempi al fianco di suo padre. Ha dimostrato di essere una Strega potente, e io non posso permettermi di scegliere persone a caso per proteggere la vita del Signor Potter”.
Silente guardò fisso negli occhi di Hope, cercando di farle comprendere quanta speranza e fiducia riponesse in lei.
Ragionandoci bene, anche lei pensò che non era affatto uno sciocco il Professore, e che se le aveva affidato il compito di salvaguardare il Prescelto, allora poteva farcela. Aveva combattuto e vinto contro diversi nemici alleati di Tu-Sai-Chi, sempre con la stessa convinzione e caparbietà tipica del padre, e non avrebbe fallito neppure stavolta. Era in ballo l'intero Mondo Magico, e ne era spiacevolmente consapevole.
Così, non potè fare a meno di accettare.
D'altronde, se un Mago come Silente era convinto e sicuro delle sue capacità, perchè non doveva esserlo lei stessa.

Questo, al silenzio riflessivo della ragazza, concluse dicendo: “ Bene, vedo che è d'accordo con le mie parole e la mia scelta. Le chiedo un'ultima cosa: non rimanga ancora per tanto inprigionata nel passato. Posso ben comprendere quanto sia difficile andare avanti certe volte, ma qui a Hogwarts potrà trovare ciò che l'aiuterà a reagire. Mi creda sulla parola. Infine, ricordi sempre una cosa: lei è speciale. E ne è a conoscenza quanto me”.
Con un sorriso benevole, la congedò, mentre gli occhi le si riempivano di lacrime.

Il treno si fermò dolcemente in serata nella Stazione di Hogwarts. Hope era sveglia già da un po', e, per evitare di ammassarsi di nuovo insieme a tutti gli altri studenti, attese qualche minuto prima di scendere.
Raccolse la sua roba e camminò via verso l'uscita dello scomparto, ma, appena fuori da questo, la sua borsa cadde bruscamente a terra, facendo fuoriuscire tutto ciò che vi era al suo interno. Fortunatamente era sola in quel piccolo corridoio di divisione tra una carrozza e un'altra, o forse no...
All'improvviso la porta dalla quale era appena uscita, si chiuse violentemente alle sue spalle. Da dove si trovava qualche momento prima provenivano strani tonfi e qualcuno parlava. Provò ad affacciarsi tentando invano di non dare troppo nell'occhio; infatti, nel giro di mezzo secondo, uno Schiantesimo colpì forte verso il punto in cui si trovava la sventurata Hope, la quale fu scaltra e rapida nell'evitarlo, gettandosi prontamente a terra.
“Vedi Potter, i tuoi seguaci sono proprio come te: dei luridi ficcanaso” disse una voce sprezzante proveniente dallo stesso scomparto in cui le avevano lanciato lo Schiantesimo.
Hope udì i passi di quello stesso tipo che la aveva attaccata avvicinarsi a sè. Si nascose immediatamente nello scomparto di fronte, e riuscì ad intravedere appena la capigliatura biondo platino di quel folle.
Rientrò subito nella carrozza incriminata, e cercò di capire perché era stato nominato Harry Potter. 
“Mi sa che mi toccherà tornare di nuovo a Londra questa sera”
“C'è qualcuno?” esclamò a gran voce la ragazza. Ma nulla.
“Riesco a sentire i tuoi pensieri... Dove sei?” ripetè ancora, fiduciosa di riuscire a scovare la persona misteriosa. 
“Hey, riesci a sentirmi? Sono qua sotto...”
Guardò in basso e.... niente! Non c'era niente!
Prese la bacchetta e a gran voce disse: “REVELIO!”. Quello che si ritrovò davanti non fu uno spettacolo piacevole...
Un Harry Potter prigioniero di un incantesimo di pietrificazione e con il setto nasale rotto la fissava con occhi colmi di dolore e rabbia.
Lei di conseguenza rimediò istantaneamente a riportarlo al suo stato originario, e uscirono in fretta e furia da lì ancora scossi.

Il tragitto per arrivare a Hogwarts era sempre lo stesso da anni.
I ragazzi venivano accompagnati, solitamente, da delle creature assai strane ma innocue, chiamate Thestral: esse erano visibili solo da chi aveva visto la vera morte. Ovviamente Hope rientrava nella lista di queste persone 'privilegiate'.
Una volta saliti sul carro, Harry non perse un secondo di più e le disse, ancora frastornato da ciò che era appena successo: “ Non mi hai detto chi sei... Non ti ho mai vista in questi anni nella scuola”
“Oh si, perdona la mia sbadataggine: mi chiamo Hope Lalage, strega che frequenterà da quest'anno la scuola di magia di Hogwarts” ammiccò Hope con un poco convincente sorriso.
“Mi dispiace essere così insistente, ma perché proprio da quest'anno? Non mi sembri una ragazza da primo anno...” ammise un Harry sempre più confuso.
La giovane Strega tagliò corto: “Ogni cosa ha suo tempo, Harry Potter. Presto avrai tutte le risposte che cerchi”.

 

Hogwarts

“Signor Potter!” tuonò dal maestoso ingresso della scuola la Professoressa McGranitt, palesemente in ansia. “Iniziava a farmi preoccupare, è molto che sono qui in vostra attesa”, aggiunse sempre lei, ora però con un tono più austero.
“Mi dispiace molto Professoressa, ma ho avuto un ... problema. Ed è solo grazie a lei” - riferendosi a Hope, che non era ancora riuscita ad aprire bocca - “ se ora sono qui”.
La Professoressa scrutò con fare sospetto la giovane Strega, mentre questa aveva già letto il pensiero della prima:“Spero che non abbia riferito nulla al Signor Potter riguardo al suo ruolo qui...”, e Hope sorrise come a voler confermare di aver rispettato i piani.
Rassicuratasi, la Professoressa tornò ad assumere il suo solito atteggiamento non troppo formale, ma comunque serio, e li invitò a recarsi immediatamente dal Preside.
Inutile dire che Harry fu molto sorpreso, ma pensava anche a quanto era accaduto poche settimane prima con lo stesso Silente: per reclutare nel corpo degli insegnanti un vecchio Prof, Horace Lumacorno, si era servito della 'fama' di Harry stesso. E la storia era ancor più intrigata di quanto sembrava, ma il Professore aveva promesso che piano piano avrebbe svelato tutti i tasselli del puzzle.
Giunsero nello studio di Silente. Non vi erano molte differenze, pensò Hope, tra quella e l'ultima volta in cui era stata lì. Lo stile era sempre lo stesso: elegante ma semplice, senza troppi ghirigori inutili ad appesantire il tutto. E il Preside sempre più... debole. Era come se fosse invecchiato di venti anni nel giro di due settimane... La cosa un po' la rattristava, e allo stesso tempo la insospettiva. Chissà se tramite il suo compito avrebbe scoperto cosa stava accadendo davvero. E a tal proposito, Harry non si dimostrò grandiosamente contento della decisione presa da Silente; tuttavia era costretto ad accettare. Perciò, Hope diveniva ufficialmente l'ombra di Harry Potter. Lo avrebbe seguito ovunque, senza mai perderlo di vista. La vita del Prescelto era ufficialmente nelle sue mani.
Avrebbe avuto una copertura credibile e mai nessuno si sarebbe accorto di nulla: il suo ruolo era quello di una Strega istruita privatamente per i primi cinque anni, mentre in quel sesto anno avrebbe scelto di voler frequentare Hogwarts, vista la grande fama di cui godeva (in senso positivo, ovvio) e attratta dall'invito di Silente medesimo ad unirsi ai propri studenti, grazie anche ai suoi ottimi e meritevoli voti. I motivi della sua differente istruzione erano dovuti da dei problemi personali, che, in parte, si presentavano purtroppo come veritieri.

La Sala Grande era maestosa ed enorme. Le quattro lunghe tavolate la riempivano, e gli studenti con esse. La cena volgeva al termine, quando, provando a non dare troppo nell'occhio, Harry e Hope entrarono nella Sala, noncuranti degli sguardi attoniti e insospettiti di tutti coloro che si trovavano lì. La nuova arrivata venne smistata per forza di cose dallo stesso Silente nei Grifondoro; ovviamente non aveva altra scelta.

Appena si sedette al tavolo, tutti gli sguardi dei Grifondoro furono su di lei.
Nella sua testa vi era un affollarsi di voci contrastanti, che la stavano facendo impazzire.

Cercò in tutti i modi di non ascoltarle, e fortunatamente qualcuno la deconcentrò presentandosi: “Ciao! Io sono Hermione Granger e ti do il benvenuto tra noi Grifondoro! Spero ti troverai bene, anche se non ho alcun dubbio al riguardo. Il Professor Silente mi ha chiesto di essere la tua Guida Personale in questi primi giorni, quindi per ogni tuo dubbio o tua richiesta, sono qui!”- ammiccò la Strega che Hope conosceva già abbastanza bene. Infatti, prima di partire per questa 'missione', fu costretta ad informarsi su chi avrebbe incontrato, sul posto, sulle lezioni, sulle casate e le loro storie, ecc.
Ma soprattutto, doveva conoscere ogni singolo mago od ogni singola strega del castello. Per questo sapeva già molto della vita di Hermione, la quale le sarebbe tornata sicuramente utile grazie alla sua spiccata intelligenza e alla sua scaltrezza. In generale, dagli studi fatti, nessuno le aveva dato una cattiva impressione. Solo una persona rientrava nella sua lista degli 'Indesiderati'. Qualcuno che, con molta probabilità, avrebbe riaperto ferite mai chiusesi del tutto.

Conseguentemente all'offerta di Hermione, ci fu un'ondata di persone che si gettarono a capofitto dalla 'novellina', forse spinti dalla curiosità; per quanto riguardava i maschietti poi, era più una questione 'personale' o anche di 'ormoni'. Comunque, oltre che essere nuova, Hope poteva vantare una certa bellezza. Ovvio che non fosse la ragazza più bella di tutte: ogni Strega di Hogwarts aveva il proprio fascino.
Ma nonostante ciò, era a suo malgrado una calamita per tutti i giovani Maghi della Scuola, travolti dalla smisurata voglia di conoscerla e conquistarla. E lei, di conseguenza, non ne era poi così appagata, visto che si trovava lì per ben altre cose, molto più serie ed importanti delle frivole attenzioni che le dedicavano gli altri studenti.
Sarebbe stata più che felice di instaurare normali e anche forti rapporti di amicizia, ma stop. Null'altro avrebbe voluto ottenere (oltre che la riuscita del suo compito, ovvio).
Tra tutte quelle persone che la accerchiavano, Hope provò a guardarsi meglio attorno per osservare dettagliatamente anche gli altri studenti delle altre Casate.

Molti finivano la propria cena indisturbati; molti continuavano a fissarla arcigni o semplicemente incuriositi dalla sua improvvisa comparsa; altri si apprestavano a rientrare nei loro dormitori. E poi un ragazzo dall'aria strana, con uno sguardo cupo e impegnato a fissare il vuoto, stava in disparte; gomiti poggiati ordinatamente sul tavolo, mani incrociate sulla bocca, completamente perso nei suoi pensieri.
Hope fu percossa da un brivido, e per un attimo aveva creduto di conoscere quel tipo.
Ed in quel momento ebbe totalmente ragione.
Quella capigliatura bionda era riconoscibile tra mille... Il suo tono di voce sprezzante risuonava ancora nella mente di lei.
Di scatto si voltò verso di Harry e chiese ansiosamente: “Chi è quel ragazzo?”, indicando mestamente verso il soggetto che se ne stava inspiegabilmente da solo.

Lo sguardo di Harry, alla sua vista, rabbuiò.
“E' lo stesso che ci ha attaccati sul treno, non è così?” insistette la ragazza.
“Si... Malfoy. Draco Malfoy” affermò lui con astio.
Hope sbiancò. Sgranò inconsapevolmente gli occhi e sibillò:” Cosa...?”


NOTE DELL'AUTRICE:
Salve a tutti, sono Juliaenne e vi ringrazio sin da subito per aver letto la mia storia. Non sono nuova su questo sito: qualche anno fa pubblicai un'altra storia molto simile a questa, ma rileggendola, a distanza di anni, mi è sembrata un pò 'infantile'... Perciò ho deciso di riscriverla, cambiando diverse cose e rendendola il meno sciocca possibile. Spero vi sia piaciuta questa prima piccola parte, e vi invito a non lasciare da subito la lettura dell'intera storia, perchè potrebbe sbalordirvi! Sono ben volute le recensioni, belle o brutte che siano, e chiedo scusa anticipatamente per eventuali errori sfuggitemi nel corso della rilettura. 
Per concludere, vi ringrazio ancora per avermi scelta e aver dedicato pochi minuti della vostra giornata alla mia fanfiction. 
Hope vi aspetta nel prossimo capitolo... Non mancate! 
Baci, Juliaenne 

   
 
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