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Autore: Mangakarjiuana    27/11/2018    0 recensioni
||Kiribaku; established relationship||
Bakugou non ha mai messo in dubbio l'amore che Kirishima prova nei suoi confronti, ha sempre saputo di essere ricambiato, ma una sola frase di Kaminari riuscirà a fargli riconsiderare tutto, portandolo a chiedersi se sia davvero la persona giusta per Ejirou.
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Kaminari Denki, Katsuki Bakugou, Kirishima Eijirou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: Non so come sia nata questa fanfic, probabilmente scler- ragionavo su di un Bakugou dopo il periodo liceale, ed ho sfornato questo OS; fatto sta che me la sono ritrovata tra le bozze di wattpad, e ho voluto postarla prima qui, per festeggiare il mio arrivo su EFP.
Info: Futur!fic/ estabilished relationship.
OOC: Non penso, forse solo Bakugou, ma è un momento di riflessione per così dire, e poi è comunque cresciuto, quindi diciamo che è lo stesso Bakugou di sempre.
Coppia: Kiribaku/ Kirishima x Bakugou

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Durerà per sempre?
Era una semplice domanda.
Un insieme di parole e nulla più.
Bakugou non aveva mai dato importanza alle parole, considerando che quelle che pronunciava lui erano più che altro insulti, che però avevano spesso significati completamente diversi.
Allora per quale motivo proprio quella domanda, ricevuta quella mattina dal più idiota dei ragazzi che avesse mai conosciuto, lo stava tormentando a tal punto?

Era steso nel proprio letto a due piazze. . . vuoto.
Era da circa un paio di anni che lui e Kirishima convivevano. Non sapeva dire come fosse iniziato tutto ciò; forse perchè si erano talmente abituati a vivere praticamente insieme al liceo -dato che quasi ogni sera Ejirou si intrufolava nel suo letto-, che era stato scontato continuare a farlo anche dopo essersi diplomati. . . be' un po' dopo il diploma, visto che avevano prima dovuto spiegare la propria relazione ai rispettivi genitori e soprattutto un appartamento che andasse bene per entrambi anche come posizione in città.

La loro relazione andava avanti dal secondo anno del liceo, e per Katsuki era tutto. . . nuovo.

Avevano detto che si sarebbe abituato, ma non era così; per lui era ancora estremamente imbarazzante tenersi per mano, abbracciarsi o simili, ed arrossiva ogni dannatissima volta che faceva qualcosa di dolce. . . si sentiva stupido in qualche senso.
Però. . . nonostante gli costasse ammetterlo, era davvero una sensazione incredibile poter sentire il tocco del rosso su di se e provare ciò che aveva provato la prima volta. . .

Eppure. . .

Le parole di Kaminari l'avevano colpito. . .
Per lui era così: amava Kirishima come il primo giorno, ed allo stesso tempo, ogni giorno di più. . . ma per Kirishima era lo stesso?

Per lui sembrava naturale vivere insieme. Per lui sembrava naturale dormire insieme. Per lui sembrava naturale tenersi per mano. Per lui sembrava naturale sedersi insieme sul divano la sera, sotto una coperta, e stringersi l'un l'altro per guardare un film. Per lui sembrava naturale abbracciarlo da dietro quando cucinava. Per lui era naturale fare tutto quello che per Katsuki era ancora qualcosa che causava un fortissimo batticuore e che lo imbarazzava stupidamente.

Forse si stava facendo troppi problemi. . . ma se per il rosso tutto ciò era normale. . . significava che ci si era semplicemente abituato? Era solo una routine? Non. . . provava più nulla nel compiere quelle azioni?

Bakugou non lo sapeva. . . ed aveva paura.

Era vero che Ejirou era sempre stato una persona molto espansiva, solita abbracciarlo sin dal primo anno, durante il quale i loro sentimenti non erano ancora stati compresi dai due, e faceva lo stesso anche con gli altri suoi amici. . . ma Katsuki non aveva mai messo in dubbio l'amore di Kirishima nei suoi confronti.

Quella mattina, Kaminari, che lavorava presso la stessa agenzia di Kirishima, era andato da loro per informare il rosso che il giorno stesso avrebbero partecipato ad una missione che avrebbe potuto rubargli diverso tempo; era andato da loro con la scusa che doveva recuperare un videogame che l'amico gli aveva prestato. . . ma Bakugou sapeva che la motivazione era ben diversa: probabilmente voleva solo vedere Kirishima, e parlare con Katsuki di quanto Ejirou fosse una persona straordinaria, e quanto si fosse stupito quando loro si erano fidanzati. Era più o meno la stessa storia ogni volta.
Kirishima teneva molto a Denki, e a questo il fidanzato del primo si era rassegnato -nonostante non capisse come potesse sopportarlo-. . . ma era più che convinto che Kaminari provasse per Ejirou qualcosa di più della semplice amicizia. . . ed ogni volta che il rosso non c'era gli parlava sempre di come credesse che loro due fossero troppo diversi per stare insieme. Lo diceva scherzosamente, senza insultare in maniera diretta, ma faceva comunque capire quello che intendeva. Solitamente Bakugou grugniva e lo faceva uscire da casa loro il prima possibile, ma quella mattina, proprio mentre lo stava spingendo via subito dopo che Ejirou era uscito di casa per recarsi in agenzia ed avere i dettagli della propria missione, Kaminari gli aveva detto la fatidica frase che lo stava tormentando.

"Oh, Bakugou, volevo farti i complimenti per come sia ordinata casa vostra! Mi aspettavo che ci fosse un casino di pazzi considerato il tuo carattere!"

"Tch! Parli proprio tu! ! Se tu e 'faccia giapponese' non divideste l'appartamento probabilmente saresti sommerso da rifiuti!"
Ruggì, quasi spingendolo verso l'uscio.

"Beh, hai ragione!"
Esclamò l'altro ridacchiando, per poi tornare improvvisamente serio, fermandosi di colpo.

"Sai. . . ogni volta che sono con Kirishima. . . inizia a parlare di te. . . Sono ormai quasi quattro anni che state insieme, e pensavo che prima o poi avrebbe capito che non fai per lui. . . ma ogni giorno sembra amarti di più. . ."
Il suo tono era calmo, eppure non guardava negli occhi Katsuki.

"Non c'è bisogno che sia tu a dirmelo, grazia presa elettrica, puoi uscire di qui ora"
Disse seccato

". . . Eppure. . . "
Continuò, per poi sorridere appena

"Credo di conoscere abbastanza bene Kirishima da poter dire una cosa. . . Fino ad ora è riuscito ad essere l'unica colonna portante della vostra relazione, l'unico che dimostri realmente affetto. . . ma. . . tutti prima o poi si stancano, no? Perciò mi chiedo. . . l'amore di Kirishima. . . Durerà per sempre?"
Sorrise di più, e poi strizzando gli occhi con aria innocente uscì spontaneamente dall'appartamento dei due ex compagni di classe, salutando con un ampio gesto della mano, e lasciandosi alle spalle un ragazzo con gli occhi spalancati e tremanti, incapace di muoversi.


"Merda"
Sospirò il biondo, ricordando ancora una volta le parole dell'amico del compagno.
Si sarebbe davvero stancato di lui? Avrebbe sul serio avuto bisogno di qualcuno che dimostrasse il proprio affetto tramite parole e gesti?

Qualcuno. . . come Kaminari?


Provava a non pensarci, ma non ci riusciva.
Sin da subito, si era capito che i due avevano caratteri molto simili, seppure totalmente opposti per alcune cose, specialmente dal punto di vista di Katsuki. Avevano stretto facilmente amicizia, ed entrambi dimostravano apertamente di tenere all'altro. . . troppo apertamente per Bakugou, che aveva  più volte provato l'impulso di uccidere il ragazzo dagli occhi ambrati nella maniera più atroce possibile.

Si voltò su di un fianco, guardando il lato vuoto del letto e stringendo il cuscino di Kirishima a se.
"Forse dovrei davvero dirgli più spesso. . . che lo amo. . ."
Sussurrò prima di socchiudere gli occhi.

Quando era stata l'ultima volta che l'aveva detto ad alta voce? -Tralasciando le loro notti insonni con il corpo dell'uno contro quello l'altro, durante le quali Katsuki era molto più sincero, forse perchè per una volta il suo orgoglio veniva del tutto messo da parte per dedicarsi a lui- da quanto non diceva a Kirishima di amarlo?

Da troppo tempo, ne era sicuro.

Il suo ragazzo, invece, non faceva altro che ripeterglielo, tanto da diventare quasi irritante. . . o almeno era quello che Katsuki gli diceva, ma nel profondo, gioiva ogni volta che pronunciava quelle due semplici parole, e sentiva di doversi trattenere per non sorridere come un ebete quando ciò accadeva. . . ovvero minimo un paio di volte alla giornata.

Si voltò ancora una volta, per poter affondare il viso nel cuscino, stringendo ancora a se quello del proprio ragazzo.

'Proprio ragazzo'

Era una cosa che Bakugou aveva sempre adorato pensare.
Kirishima gli apparteneva.
Era suo.
Ricordava quando al liceo, la sera prima di una giornata di scuola, senza prestare attenzione gli lasciò un segno rossastro sul collo, e quindi visibile. Tutti quanti, quando il ragazzo dai capelli pieni di gel entrò in classe, si girarono proprio verso Katsuki, che invece di imbarazzarsi, o cercare di nasconderlo, aveva sorriso fiero, come a voler intendere 'Adesso che sapete che è solo e soltanto mio, girate alla larga'.

Adesso però ci stava pensando. . . era giusto considerare Kirishima 'suo'?

Sì, erano insieme da parecchio tempo, e lui lo amava profondamente; il suo unico punto debole. . . però. . . Ejirou non poteva appartenere a qualcuno, giusto?

Un bravo fidanzato, avrebbe detto questo.

Forse Kaminari avrebbe detto questo.

Era vero che Kirishima era una persona a se stante e non poteva 'appartenere' a nessun altro. . . ma Bakugou, in quel momento più che mai, sentiva la necessità di stringerlo a se e capire che 'era suo', ovvero che era lì per lui; che 'gli apparteneva', ovvero che amava lui e nessun altro.

Che il suo cuore, gli apparteneva.

Suonava incredibilmente sdolcinato alle orecchie di Bakugou stesso, ma non poteva farci niente se pensava tutto ciò.

Aprì appena gli occhi cremisi e scrutò l'orario: le ventiquattro e cinquantasette, ed Ejirou non era ancora tornato.
Sapeva che la missione sarebbe durata ancora a lungo, e che era normale, ma non riusciva a smettere di pensare al fatto che, se fossero stati nella stessa agenzia, ora sarebbe accanto a lui a combattere contro chissà quale villain, ma potendo voltarsi ogni istante a vedere il suo sorriso.

La verità era che era preoccupato.

Avrebbe fatto il culo a strisce a chiunque, e questo lo sapeva bene: il suo Ejirou era forte, e non aveva bisogno del suo aiuto, soprattutto contro dei criminali di poco conto come quelli della missione di quel giorno, che più che abilità, richiedeva tempo e capacità di tranquillizzare i civili, -motivo per il quale, probabilmente, non era stato scelto dalla sua agenzia nonostante fosse molto più forte di alcuni suoi colleghi che erano andati in soccorso- difatti non era la missione in se che lo preoccupava. . . bensì che al momento lì con lui ci fosse quel 'dannato parafulmini taroccato'. . .
Ultimamente sembrava potesse passare con lui quasi più tempo di quanto non ne passasse Katsuki, dato che lavoravano insieme, e questo lo preoccupava immensamente.
Se Kirishima, parlando con Kaminari, si fosse reso conto che stare con lui era più piacevole che passare del tempo con Bakugou. . . cosa avrebbe fatto?

Aveva bisogno di Kirishima.
Ne aveva un fottuto bisogno.

Inizialmente, credeva di amarlo proprio perchè ne aveva bisogno, in quanto era l'unico che riuscisse a tirare fuori quella parte di Katsuki che nemmeno lui credeva di avere; ma in seguito, aveva realizzato, che ne aveva sempre avuto bisogno perchè lo amava.
Pareva una sottile differenza, ma erano due concetti totalmente opposti, che avevano fatto realizzare a Bakugou, parecchio tempo prima, quanto effettivamente tenesse a quel ragazzo.

Non aveva mai avuto un tale bisogno di qualcuno nella sua vita.

Se però. . . Kirishima non avesse bisogno di lui?
Non lo sapeva.
Insomma, credeva di essere importante per lui, ma aveva anche tanti altri amici. . . e non era sicuro di poter vincere il confronto con tutti loro.

Provò a pensare a cosa sarebbe accaduto se fosse stato lasciato dal suo ragazzo. . . E realizzò di non riuscirci.

Aveva sempre dato per scontato l'amore di Ejirou, dato che era stato lui a dichiararsi, a chiedere di divenire il suo ragazzo, e di andare a convivere.

. . Ma, effettivamente, lui non aveva fatto nulla per Kirishima. . . Il rosso avrebbe avuto tutte le ragioni del mondo per lasciarlo. . .

Sentì gli occhi bruciare, e diede istintivamente un pugno al cuscino che stringeva, distruggendolo con la sola forza. Si accorse che ne aveva addirittura bruciacchiato la fodera, non regolando il suo quirk.
Piume candide caddero intorno a lui, sul torace, scoperto dalle lenzuola e dalla maglia del pigiama, gettata chissà dove a terra.
Rilassò i muscoli e chiuse definitivamente gli occhi, decidendosi a dormire. . . o almeno provandoci.




Kirishima si richiuse la porta alle spalle cercando di fare meno rumore possibile, avendo notato le luci spente, e sorrise: per una volta Bakugou era andato a dormire invece di aspettarlo sveglio anche ad orari assurdi.
In punta di piedi si diresse verso la cucina per addentare qualcosa -dato che non aveva cenato, e pranzato solo con un tramezzino-, ed entrando, trovò un piatto sul tavolo, con un bigliettino vicino: 'dato che sei stupido e non hai ancora capito come funziona il microonde, questo non lo devi riscaldare: si mangia freddo'.
Accese la torcia del telefono, dato che il lampadario avrebbe potuto svegliare il suo principe addormentato, e mangiò in fretta, desideroso di andare a dormire.
Si sfilò il costume, che aveva giusto qualche chiazza scura ed un paio di strappi, ma nulla più, e si diresse verso la loro camera.

Entrato, rimase qualche secondo ad osservare il profilo, a parer suo perfetto, del compagno dormiente. Era così rilassato da non sembrare quasi lui. Quando tornò alla realtà, si concentrò su ciò che lo circondava. . . piume ovunque. Inarcò un sopracciglio e si avvicinò quasi di soppiatto, camminando a gattoni sul materasso. Arrivò con il proprio viso a pochi millimetri da quello dell'altro, e gli accarezzò le guance.

". . .Ha pianto. . ."
Constatò stupito: da quando lo conosceva l'aveva visto piangere sì e no un cinque o sei volte. . . in sei anni che lo conosceva.
Fece scontrare i loro nasi con delicatezza.

"Vorrei davvero svegliarti e chiedersi perchè hai pianto e distrutto un cuscino. . ."
Disse accennando un sorriso.

". . . Ma non lo farò, perchè sono sicuro che non dormi da un po', vero?"
Sospirò.

"Sono ormai troppi giorni che non passiamo un po' di tempo insieme. . ."
Alzò un po' il viso, stampandogli un bacio sulla punta del naso.

"Mi sei mancato. . ."
Sussurrò semplicemente, stringendolo con le sue braccia e facendogli poggiare la fronte sul proprio petto.

". . . Avresti dovuto chiamare quando hai finito, coglione. . ."
Sussultò appena, nel sentire la voce del biondo, ma poi sorrise quando l'altro si strinse di più contro di lui.

"Scusa, non volevo svegliarti"
Soffiò tra i suoi capelli.

". . . Non dormivo "
Il rosso sospirò.

"Ancora? E perchè?"
Bakugou indugiò, per poi rispondere in un sussurro.

". . .Pensavo. . ."
Questa volta il rosso si incuriosì, tentando di alzare il viso del ragazzo per poter parlare con lui guardandolo in faccia, ma l'altro non glielo permise.

"A che pensavi?"
Katsuki non rispose.

"Katsuki"
Sembrava quasi un genitore che parlava al proprio figlio, ma sapeva che era difficilmente così calmo, silenzioso e desideroso di affetto.

"Pensavo. . . a noi"
Kirishima sbiancò e gli sembrò di non riuscire più a muoversi. Per il tono usato dal biondo, pensò subito al peggio.

"Per me. . . è ancora tutto nuovo e strano. . . nonostante siano passati quattro anni. . . per te sembra tutto così facile. . . che-. . . che mi sono chiesto se non fossi diventato solo una routine. . ."
Kirishima provò a parlare, ma venne fermato prima di aver pronunciato alcuna parola.

"So che adesso dirai che non è vero, perchè sei così dannatamente stupido da crederci davvero. . . ma so di essere sbagliato per te. . . Forse avresti bisogno di qualcuno che faccia per te tutto quello che tu fai per me. . . e forse quel qualcuno non sono io. . ."
Ejirou sentì il proprio petto bagnato, e capì che il proprio ragazzo stava piangendo silenziosamente.

"So che credi di amarmi. . . ma se fosse solo dovuto al fatto che ormai siamo insieme da tanto? Se in realtà. . . credessi soltanto di amarmi?. . . Q-quando realizzerai di non amarmi davvero forse sarà troppo tardi. . . per te forse sarebbe meglio. . . andare da qualcuno che non sia così stupido, perennemente incazzato con il mondo e dannatamente anaffettivo. . . qualcuno che non sia io. . . Mi rendo conto di non essere il ragazzo ideale, specialmente per te, che probabilmente desidereresti baci al tramonto o cazzate simili, e che dimostri sempre quanto tu tenga a qualcuno, al contrario del sottoscritto. . . Quindi. . ."

Non riuscì a terminare, forse perchè proprio non riusciva a percepire la possibilità che accadesse davvero ciò che aveva lasciato sospeso in quella frase. Si morse l'interno della guancia per non sembrare ancora più patetico.

"Quindi mi stai dicendo di lasciarci, giusto?"
L'altro spalancò gli occhi per la calma con la quale l'altro l'aveva detto, ma subito dopo annuì incerto contro il suo petto.

"E de quello che ho capito, lo faresti per me, giusto?"
Annuì ancora una volta, mentre sentiva le lacrime offuscargli la vista.

"Ma è una cosa che vuoi anche tu. . . giusto?"
Concluse, ricevendo un'altra risposta affermativa, seppure più incerta.

Il rosso sospirò
"Cavolo, Katsuki, sei davvero un pessimo bugiardo"

Ancora una volta, il biondo spalancò gli occhi, scostando il viso dal petto dell'altro, mostrando i propri occhi rossi per il pianto e le guance rigate dalle recenti lacrime.

Trovò Kirishima sorridere con gli occhi lucidi.
"E stupido, aggiungerei. Oh, ed egoista!"

Concluse con una sorta di risata, che probabilmente tratteneva dei singhiozzi.
Bakugou provò a chiedere spiegazioni, ma venne interrotto ancor prima di formulare una frase di senso compiuto.
"Se vuoi davvero lasciarmi 'per il mio bene'. . . non dovresti almeno chiedermi cosa ne penso? Cosa provo? E poi mi spieghi che cazzata sarebbe quella di 'non rendersi conto di non amarti più'? Ahh, sei proprio stupido fino al midollo"

Piegò la testa all'indietro
"Mi hai fatto venire un colpo quando hai iniziato a parlare, lo sai? Devi anche migliorare le tue menzogne: fanno davvero pena"

Katsuki sentì le lacrime aumentare, e digrignò i denti, per poi urlare.
"Io ci sto pensando seriamente, non sfottermi stronzo! E poi di quale cazzo di bugia parli?!"

Kirishima sorrise
"Della risposta che hai dato quando ti ho chiesto se era ciò che volevi davvero. . . non sei coerente se durante un discorso del genere mi stringi così forte"

Sorrise con dolcezza, passando un pollice sulle gote rosse per il pianto del compagno, che aveva sgranato gli occhi per poi richiuderli con forza.
"Se lo vuoi sapere, non sei l'unico per il quale tutto ciò è nuovo. . . sai di essere stato la mia prima cotta? Non avevo idea di come dovessi comportarmi. . . ma sentivo di doverti trasmettere ciò che provavo, in qualsiasi modo riuscissi a farlo. . . "

Sospirò con dolcezza
"Non si riesce a dare una definizione di 'amore' perchè ognuno ama e dimostra amore in maniera differente. Io amo il tuo modo di amarmi- si interruppe ridacchiando leggermente- sembrerà strano da dire, ma è così. Probabilmente se iniziassi a comportarti in maniera affettuosa e dolce, non saresti tu, perciò lo troverei solo strano. Dici di non dimostrare quello che provi. . . ma per me lo fai eccome, forse senza rendertene conto, ma con piccoli particolari che mi fanno capire che sei davvero la cosa più bella che potesse accadermi, e sei la persona che mi fa chiamare questo posto casa"
Allargò il proprio sorriso, facendo scendere il pollice verso il labbro inferiore del ragazzo che era pietrificato, mentre gli occhi si inumidivano ancora.

Kirishima andò in panico.
"P-perchè piangi ancora, ho detto qualcosa ch-"

Venne zittito dalla risata dell'altro, che lo guardò con i propri occhi cremisi che sorridevano dietro le lacrime.
"Sei un idiota. . ."

Si posò il braccio sugli occhi.
"N-non sto piangendo per te, sia chiaro!"

Disse, senza riuscire però a nascondere il proprio sorriso, che al rosso sembrava il più bello che avesse mai visto.
"Lo so, lo so piccolo tsundere"
Gli disse per poi tornare a stringerlo, chiudendo gli occhi, entrambi con il cuore più leggero ed un sorriso indelebile sulle labbra.

Durerà per sempre?
Bakugou non poteva conoscerne la risposta certa, ma sapeva che al momento dovevano solo vivere appieno il loro amore, ed era certo che, per quello che lo riguardava, il suo cuore avrebbe continuato a battere solo per Ejirou, e qualcosa nel sorriso dell'altro e nel modo in cui stava dolcemente facendo scendere una mano intorno ai suoi fianchi, gli diceva che lo stesso sarebbe valso per lui.




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Angolo rjiuanoso:
Ed alla fine, eccoci qui! Non credevo che sarei sbarcata anche qui, ma considerando che EFP ha saziato in parte la mia incolmabile fame di ff, volevo infilarvi anche qualcuna delle mie storielle (. . . scusate se è un obbrobrio, non è mia intenzione rovinare le ship).
Detto ciò, sparisco, sperando che qualcuno la legga e sperando soprattutto di tornare a scrivere di questo ed altri fandom e coppie!
   
 
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