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Autore: Mihawk_Akai    28/11/2018    0 recensioni
Chi è la madre di Luffy?
Una domanda che si pongono tutti e che, inevitabilmente, sono finita per pormi anche io.
Vi presento Gol D. Jolie e la sua storia: la storia della sua famiglia, la storia di come ha scoperto il mondo, la storia di come si è innamorata...
Perciò, mettetevi comodi. E godetevela.
~~~~~
Spero vivamente di avervi incuriosito.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Drakul Mihawk, Gold D. Roger, Monkey D. Dragon, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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HEART’S STORM

Capitolo 2

 

Jolie si trovava nella sua stanza: finalmente il giorno successivo avrebbe lasciato quel buco (altrimenti chiamato Logue Town) e avrebbe visitato il mondo! Era talmente emozionata che si era persino dimenticata di finire quello che stava facendo.

Si appoggiò al davanzale della finestra e si mise a guardare le nuvole, cercando di darsi un contegno. Osservandole scorrere tranquille sopra di lei le tornò in mente quando, da bambina, si divertiva a indovinare le loro forma insieme a suo fratello. 

Pensandoci, le si dipinse sul viso un sorriso malinconico:- Chissà se ti incontrerò di nuovo, durante questo viaggio. Lo so che i mari sono immensi ma... la mia speranza sarà sempre più grande di tutti loro messi assieme, fratellone.- 

La voce della madre la riscosse dai suoi pensieri:- Jolie, amore! Hai finito di preparare le valigie?- Per poco non le venne un colpo:- Cavoli! Le valigie! È vero! Ecco cosa stavo facendo! Sono un’idiota!- Si voltò in fretta e tornò ai vestiti che, ora che lo notava, erano ovunque tranne che nell’armadio.

Sua madre sospirò, dal fondo delle scale:- Ah... Mai una volta che finisci il tuo dovere, prima di perderti nel mondo della fantasia. Sei senza speranza!- 

Un “Ti ho sentito!” urlato dalla figlia, la fece sorridere.

Neanche 10 minuti dopo, Jolie si trovava in salotto con una valigia e uno zaino:- Ecco fatto! Dove li metto?- Il padre spuntò dal corridoio:- All’ingresso, figliola. Vicino a tutte le altre.-

Tornò tutta esagitata:- Allora, quando partiamo?- 

Il padre si colpì la fronte con la mano:- Jolie, tesoro... Per la ventimillesima volta... DOMANI MATTINA ALLE 7.00!- 

Jolie saltò indietro di una decina di metri:- Ah, t-te l’avevo già chiesto? Eh, eh, eh...! Scusami... È che non vedo l’ora...- 

Suo padre sospirò:- Lo so, ho capito, però... dacci tregua! Abbi un po’ di pazienza.- 

Sua madre provò a calmare le acque:- Jolie, perché non torni in camera tua e guardi le isole che sono nel tragitto e poi ci dici quelle che ti piacerebbe di più vedere?-

Jolie non rispose neanche: semplicemente si fiondò in camera sua con le stelle negli occhi.

Prese la cartina, la aprì sul pavimento e si sdraiò a sua volta su di essa. - Allora, allora, allora... Cosa mi piacerebbe vedere? Ah! È inutile! Non riesco a decidere! Le vorrei vedere tutte!-

E fu così che passò la serata: chiusa in camera a guardare la cartina e a immaginarsi come sarebbe potuto essere il mondo al di fuori della sua città.

Si dimenticò perfino di mangiare (e per una come lei, voleva dire proprio tutto) e si addormentò stesa sulla carta, con ancora in mano il pennarello con cui stava scrivendo. 

La mattina seguente la madre bussò alla porta della ragazza.

Niente.

Bussò di nuovo.

Ancora niente.

A quel punto decise che era più facile urlare: - Jolie! Sveglia tesoro! Si parte!- 

Silenzio tombale.

- Vabbè, vorrà dire che partiremo senza di te...-

Quella singola frase ebbe il potere di penetrare nel sogno di Jolie, che si svegliò di colpo e, prima ancora che la madre scendesse completamente le scale, era già pronta, vestita e profumata davanti alla porta. 

Il padre, trovandosela davanti, prese un mezzo infarto:- Jolie! Figliola! Non sono scherzi da farsi questi!- 

La figlia ridacchiò imbarazzata:- Eh, eh, eh! Ops! Scusa ma... non sto più nella pelle! Allora! Allora! Allora! Partiamo! Partiamo! Partiamo!- - Ok, ok! Ma calmati però, eh! Tutta questa energia alle 6.30 del mattino non fa bene a nessuno...-

E così, dopo mezz’ora, erano tutti e tre sulla nave mentre guardavano la costa allontanarsi sempre di più e sparire all’orizzonte.

Jolie guardava nella direzione della sua terra, anche se ormai non si vedeva neanche più, ammaliata dalla bellezza del mare che ora la separava da casa:- Wow! Avevi proprio ragione fratellone! Il mare è stupendo! E lo sarà anche questo viaggio, ne sono certa. Io lo so, me lo sento che questo viaggio cambierà molte cose ma, sai una cosa? Non ho paura. In fondo, tutto quello di cui ho bisogno è poter vedere il mondo in un’ottica differente.-

E, dopo anni passati ad ammirare il fratello e le sue imprese senza, però, avere il coraggio di intraprendere la sua stessa strada, capì. Capì che quello era ciò che voleva fare nella vita: sarebbe diventata una piratessa. E avrebbe fatto in modo che i giornali parlassero anche di lei e non perché era la sorella di una grande pirata ma perché era lei stessa una piratessa degna di nota.

E con questi pensieri nella testa si avviò verso le cucine decisa a rubare qualcosa da mangiare. Visto che sarebbe diventata una piratessa, era meglio cominciare a fare un po’ di pratica nei furti, e poi in suo stomaco reclamava cibo a gran voce.

Il tragitto in nave fu abbastanza tranquillo, certo, ogni tanto si sentivano i cuochi urlare perché “qualcuno” aveva rubato il cibo ma per il resto era tutto tranquillo. Jolie, che era sempre stata una ragazza iperattiva, si perdeva a guardare il mare seduta sul palo di legno che reggeva le vele, finendo spesso e volentieri per addormentarvicisi sopra. Fino a quando...

- Terra! Terra in vista!-

Jolie si svegliò subito e salto giù dalla vela, fiondandosi a prua della nave. Era proprio vero! La prima isola si vedeva perfettamente all’orizzonte. 

Appena attraccarono Jolie, senza nemmeno aspettare i genitori, saltò giù dalla nave e si mise a correre. Sentì sua madre chiamarla ma le rispose con un frettoloso “torno sta sera andate pure vi trovo io” urlato a squarciagola, anche se non era molto sicura del fatto che l’avesse sentita.

E corse, corse ovunque senza una meta precisa. Voleva solo sentire il vento nei capelli e la libertà e l’adrenalina che un’isola sconosciuta le facevano provare.

Quando si fermò e si guardò attorno, si rese conto di essere nel bel mezzo di una foresta. Così, visto che comunque si stava facendo buio, decise di tornare indietro. Per fortuna aveva un ottimo orientamento e una buona memoria, se no dai suoi genitori ci sarebbe tornata l’anno dopo! 

Mentre faceva la strada a ritroso, sempre di corsa, si scontrò con qualcosa. - Strano. Non mi sembrava che ci fosse un sasso o un tronco d’albero qui...- - Forse perché io NON SONO un cacchio di albero!- 

La voce seccata e vagamente infantile che proveniva dal basso, le fece chinare il capo: a terra si trovava un bambino vestito con dei vecchi vestiti logori che non dimostrava più di 10 anni.

Lo osservò e, con somma sorpresa, realizzò che, legato alla cintura, aveva una spada kodachi e, al collo, una croce dorata.

- Oh, scusami! Non ti avevo visto! Mi dispiace!- 

- Tzè! Farò finta di niente.- Poi, vedendo che lei non smetteva di fissarlo, chiese irritato: - Che c’è?-

Lei scosse la testa:- No, niente è solo che mi sembri un po’ troppo piccolo per andare in giro da solo. Tutto qui. Dove sono i tuoi genitori?- chiese con fare apprensivo. Le erano sempre piaciuti i bambini.

- Morti. Uccisi.- Fu la fredda risposta che ricevette dal bambino.

Jolie ci rimase di sasso:- Oh. Mi dispiace, non lo sapevo. Comunque io mi chiamo Gol D. Jolie e tu?-

Il bambino esitò prima di rispondere:- Drakul, mi chiamo Drakul Mihawk.-

 

 

Angolo dell’Autrice:

 

Konnichiwa, minna-san! Finally I’m back! (mamma mia che mix di lingue, manca solo lo spagnolo e siamo a posto)

Mi scuso per il ritardo ma è stato un periodaccio a scuola, tra varie verifiche di routine e lavori lunghi e complicati assegnati da prof di italiano bastarde, non ho avuto il tempo di scrivere e aggiornare. 

Metto subito le mani avanti e spiego perché cavolo ho messo Mihawk nella mia storia, prima che qualcuno me lo chieda. Beh, se non si fosse capito dal mio nickname Mihawk è uno dei miei personaggi preferiti di One Piece e quindi perché non dovrei mettercelo dentro? Tanto l’autrice sono io e faccio quello che voglio. No, vabbè, a parte gli scherzi: c’è una cosa che non ho mai capito riguardo a Mihawk e colgo l’occasione datami da questa storia per spiegarla a modo mio. Si vedrà molto più avanti, però.

Direi di aver detto tutto... se avete un minuto da buttare via recensite questa storia (sono accettate critiche) e... niente.

A presto (spero, incrociamo le dita)

Mihawk_Akai

   
 
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