Come ho detto a Cower (<3) mi sento nettamente inferiore a molte persone che scrivono su questo sito, ed avendo solo 15 anni non ho esperienza letteraria, umana e sentimentale al pari di persone che superano i 20 anni, è pure comprensibile che non sia proprio paragonabile a molta gente *che stimo terribililmente*. Non mi lascio deprimere, aspettando che prima o poi mi arrivi un po' di maturità letteraria per provare ad essere come tante scrittrici..
Ora vi lascio al mio nuovo prologo ^^'
Prologo.
Camminavo lungo un muro panna incorniciato da infiniti dipinti, che oramai conoscevo tutti a memoria.
Camminavo lungo un muro panna incorniciato da infiniti dipinti, che oramai conoscevo tutti a memoria.
Chiusi
per un attimo gli occhi.
Appoggiando
ad una parete una
mano pallida.
Proseguii
ascoltando i miei
passi. E tutti i rumori che mi circondavano.
Allontanai
la mano dalla fredda
facciata lasciandola riscaldare da un incrociarsi di braccia, simulando
un
primitivo abbraccio.
La
persona che avevo sentito
arrivare si era avvicinata.
Incrociai
lo sguardo per un
attimo e osservai come l’altro, imbarazzato,
abbassò gli occhi riscoprendosi in
compagnia.
Eravamo
ancora troppo lontani.
Lo
guardavo perché era
sicuramente più interessante di un muro che mio zio
insisteva per definire
panna, nonostante l’imbianchino lo avesse presentato come
avorio e che a me
sembrava solo un ridicolo bianco sporco.
Aveva
gli occhi azzurri, o almeno
l’unico che si riusciva a scorgere dalla lunga chioma bionda
lasciata sciolta,
tranne un abbastanza stravagante codino sulla testa. Mi ricordai che
quando lo
vidi la prima volta lo scambiai per una ragazza.
Non
ricordavo il suo nome, ma
l’altro, sicuramente, ricordava il mio.
Infondo
era uno dei tanti servi
di quella grande casa.
Quando
fummo quasi uno di fianco
all’altro, stranamente, il nuovo arrivato, rialzò
il viso e provò ad accennare
un sorriso.
Risultato
di chissà quali grandi
ragionamenti in quella manciata di secondi.
Con
gli occhi spenti guardai lo
scorrere lento del mutamento d’espressione del biondo.
Aveva
degli occhi molto
espressivi.
Attese
inutilmente, per qualche
istante, l’accenno di una risposta, per poi lasciar scorrere
incredulità,
delusione, forse un accenno di rabbia. Arrossì ancora un
po’ infiammando la
punta del naso.
Lo
superai senza accennare
espressione.
Scordandomi
come si sorride e
quali sono le buone maniere.
Sapevo
con certezza che il
ragazzo, qualche anno più di me, era ancora pochi passi
dietro e che quasi
sicuramente si era girato per osservarmi ancora.
Infondo
era solo uno dei tanti dipendenti.
Infischiandomene
della sua
presenza richiusi gli occhi tastando la consistenza del muro illuminato
da uno
degli esagerati lampadari, facendolo apparire di un colore simile al
giallo.
La
parete mi mancò da sotto le
mani.
Gli
occhi si spalancarono
cercando l’equilibrio.
Ero
già giunto dove avevo
intenzione di arrivare.
Entrai
senza esitazione nel
grande salone e con pochi passi mi avvicinai al grande e lucido
pianoforte a
coda che si mostrava in tutta la sua bellezza al centro della sala.
Lasciai
scivolare una mano sulla
vernice nera. Specchiante.
Odorai
quel profumo così
piacevole.
Forse,
accennai un sorriso una
volta seduto su quel piccolo sgabello.
Mani
sui tasti e una musica prese
forma.
Ok. Ci sto provando, ma non prometto niente di sicuro.
Mi fa quasi paura provare a postare un long fic. Non sono una tipa stabile e non so se riuscirò mai a portarla a termine. Mi piace particolarmente questa trama, della quale avevo una definizione abbastanza chiara *una volta* ma prometto che ci metterò tutto l'impegno possibile, soprattutto se piacerà.
Da questo prologo non si capisce molto della trama.
Non so assolutamente quanto mi prolungherò *ho pronti altri quattro capitoli, ma per postare devo avere almeno un paio di capitoli avanti per postare, se no non mi riprendo mai* e ogni quanto posterò.
Allora, vorrei che mi faceste capire se avete capito chi sono i personaggi *non è mica tanto difficile -.-* ma anche nei seguenti capitoli. Non avendo una beta, probabilmente ci saranno degli errori, me li abbonate?? Speriamo di si.
Spero in commenti crudeli. Voglio la sincerità più schietta possibile.
Soprattutto in campo di stilistica del capitolo/prologo.
Va beh, vi avrò stancato abbastanza ormai ^^
Baci.
NANA
P.s. odio il titolo, volevo darne uno più appropriato ma a questo punto della storia *io sto al quarto capitolo* mi sembra quella più azzeccato.