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Autore: Myriru    29/11/2018    4 recensioni
Renaissance. [MOMENTANEAMENTE SOSPESA]
Parigi, autunno 2017.
Può l'arrivo di una nuova persona cambiare il gioco del destino?
Può una sola persona far saltare una farsa durata anche troppo?
Può un estraneo cambiarti la vita indissolubilmente?
Leggete per scoprirlo!
Genere: Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Un raggio di sole entrava dalla persiana socchiusa nella camera, quei pochi raggi che riuscivano a penetrare il muro di legno rendevano l’atmosfera quasi surreale. André aprì gli occhi e provò ad alzarsi un po’ ma un peso sulla parte sinistra del corpo gli impediva qualsiasi movimento. Si voltò a guardarla per alcuni secondi. I suoi ultimi ricordi erano molto sfocati: ricordava di aver accompagnato Françoise alla festa, di averla intrattenuta nel corridoio in modo che gli altri potessero addobbare la sala per il suo compleanno, di essere tornato a casa e… erano andati a letto insieme? Si portò una mano sulla faccia, sospirando profondamente. Cosa avrebbe pensato di lui? Si era approfittato di lei mentre era più debole e l’aveva fatta sua. Girò il volto dall’altra parte, sperando che tutto quello che stava vedendo, soprattutto sentendo, fosse solo un semplice sogno. Sentì la ragazza muoversi contro di lui e girò il volto di nuovo verso di lei, ritrovandosi due occhioni blu che lo guardavano ancora assonnati. Françoise alzò leggermente il capo guardandosi intorno un po’ confusa, poi tornò a guardarlo negli occhi interdetta. Non si dissero nulla, André fece una smorfia, abbozzando uno strano sorriso e lei rise, accarezzandogli il volto dolcemente.
«Françoise… Io »
«E’ stata la notte più bella della mia vita… »
Gli sussurrò, baciandogli la punta del naso, mentre sentiva le mani di lui accarezzarle il corpo nudo sotto le coperte. André la portò sotto di sé e la riempì di piccoli baci, sulle labbra, sul viso e sul collo e lei rideva divertita a quel piccolo assalto fatto senza malizia. Lui tolse le lenzuola, scoprendola completamente e lei si sedette sul materasso guardandolo dritto negli occhi.
«Non scherzavo prima, è stato davvero bellissimo… »
«Credo di non essere stato molto delicato con te »
Poggiò la mano sulla sua guancia, per poi farla scendere lungo il collo e il petto lentamente.
«Tu non sai cosa significa fare del male ad una donna »
Disse lei tristemente, poggiando poi la mano sulla spalla di lui.
 
///@///
 
«Non credevo avessi tatuaggi »
Stavano facendo colazione tranquillamente, Françoise gli aveva rubato la camicia ed era costretto ad andare in giro a torso nudo. Françoise stava mangiando alcune Madeleine* mentre André beveva un po’ di caffè.
«Solo uno, sulla zona lombare sinistra e va un po’ sul fianco. L’ho fatto a diciannove anni insieme a mio fratello. Lui si è tatuato il simbolo della pace sul polso, molto piccolo, e io invece questo »
Disse lei indicando la zona con la mano: erano dei fiori, precisamente due piccoli mazzi di rose da tre ciascuno, il primo si trovava più o meno al centro della schiena, l’altro più verso il fianco ed erano legati da alcuni fili neri**. La ragazza alzò la camicia mostrandolo di nuovo e lui sorrise poggiando la mano su di esso. All’improvviso il telefono di casa suonò, Françoise non volle rispondere ma André le fece cenno con il capo di farlo.
«Pronto? »
«Era ora, ti sto chiamando da ieri sera »
«Ero da Antoniette, scusami »
André si avvicinò a lei, abbracciandola da dietro.
«Capisco, volevo farti gli auguri. Mi stavo preoccupando, non rispondevi ai messaggi e alle chiamate, ho chiesto ad Antoniette se sapesse qualcosa ma mi ha detto che non sapeva nulla »
Françoise si voltò a guardarlo negli occhi, poggiando il capo sulla sua spalla.
«Oh, scusami. Mi sono svegliata da poco e ieri sono crollata appena sono tornata a casa »
«Non ti preoccupare, ti capisco! Comunque… Buon compleanno amore » 
Le baciò la fronte, cercando di calmarla: l’aveva sentita tremare tra le sue braccia, eppure aveva un dolce sorriso sul volto. Era forse felice di quelle piccole attenzioni da parte sua? Era ovvio, dopo quello che aveva passato.
«Grazie e buon Natale Paul… Ora scusami ma tra poco viene mio fratello a mangiare a casa e non ho preparato ancora nulla, ci sentiamo dopo »
«Va bene, a dopo tesoro »
«A dopo »
Françoise chiuse la chiamata e poco dopo staccò il telefono di casa, sospirando. André la strinse a sé, per poi sollevarla da terra e portarla in braccio per tutta la cucina ridendo, sperando di distrarla. Lei rise, posando poi il telefono sul tavolo e baciando il ragazzo dolcemente.
«Ti amo… sei bellissima quando ridi »
«Solo quando rido? »
Disse lei accarezzandogli il volto sorridendo, mentre le lasciava le gambe permettendole di poggiare i piedi a terra davanti a sé.
«Quando ridi sei ancora più bella »
 
///@///
 
Era entrata nella doccia da un paio di minuti e si stava  insaponando i capelli lentamente, pensando a quello che era successo nelle ultime ore. Non avrebbe mai pensato di finire in una situazione del genere, tanto meno con André. Eppure non riusciva a smettere di pensare a tutte le sensazioni che le aveva fatto provare: le sue labbra che esploravano il corpo, le mani che le accarezzavano le cosce, il suo sguardo travolgente che la guardavano con un’intensità assoluta… Buttò la testa sotto il getto dell’acqua, sperando di fermare quei pensieri poco casti che non erano da lei.
“Non vedo l’ora di vedere la faccia di Antoniette quando le dirò tutto questo…”
Françoise fece scivolare via tutti i pensieri insieme alla schiuma, sperando di chiudere nel cuore tutto quello che era successo con André nella camera, anche se non le sarebbe dispiaciuto affatto poter sentirsi di nuovo sua tra le sue braccia e nella dolcezza dei suoi baci. Sospirò amaramente, doveva uscire dalla doccia ma sentì lui alle sue spalle e sorrise. Françoise girò il volto e trovò André ad accarezzarle il ventre da dietro, mentre con l’altra mano giocava con le ciocche bionde bagnate. Lei si girò e prese il suo volto tra le mani per baciarlo e trovò le sue labbra ad accoglierla, la spinse contro il muro freddo della doccia che, con l’acqua bollente della getto, creavano un forte e piacevole contrasto con la sua schiena. André avrebbe voluto con tutto il cuore lasciarle un segno, seppur piccolo, di quelli innocenti, su di lei per ricordarle di quelle ore passate insieme ma… come avrebbe reagito lui? Cosa avrebbe potuto farle? Non osò andare oltre dei semplici baci; l’acqua ora divenuta tiepida, bagnava i loro corpi e il suo rumore copriva i loro gemiti.
 
///@///
 
André asciugò velocemente i capelli con il phon*** dopo essersi rivestito mentre Françoise andava avanti e dietro per la cucina finendo di preparare il pranzo.
«A che ora viene tu fratello? »
La ragazza guardò l’orologio velocemente, cercando di ricordare l’orario che gli aveva detto il ragazzo.
«Fammi pensare… Alle 11:30 mi sembra. Sono in ritardo maledizione, puoi venire a darmi una mano? »
«Certo »
André si avvicinò al forno controllando il Tacchino e le castagne, Françoise invece stava preparando la tavola e mise al centro il Brûche de Noël e una bottiglia di vino cotto, tornando poi ad occuparsi dei contorni. Tra medo di dieci minuti avrebbe dovuto togliere il tacchino e mettere il prosciutto nel forno, guardò di nuovo l’orologio, era in perfetto orario.****
«Mi sembra inutile chiederti di rimanere con noi »
«Sarei rimasto lo stesso »
 


*= Madeleine: Le madeleine sono dei piccoli dolcetti soffici con una particolare forma a conchiglia, derivata dallo stampo in cui vengono cotte. Spesso confuse con i muffin, il loro sapore è simile a quello del plum cake;
**= http://zone1.sprdit.netdna-cdn.com/wp-content/uploads/2012/01/lady-gaga-tattoo-back.jpg
per vedere il tatuaggio da me scelto. E’ uno dei tanti di Lady Gaga e secondo me perfetto per la nostra Françoise;
***= In Francia non usano molto il phon. Sono più che altro abituati a lasciare asciugare i capelli al vento, anche d’inverno! Due anni fa ho avuto modo di poter vivere uno scambio culturale con il mio liceo con una scuola media francese (lì il sistema è completamente diverso dal nostro, avevano un anno in meno di noi e frequentavano un’ipotetica quarta media italiana) e la mia corrispondente non usò mai il phon;
****= i piatti tipici francesi per il cenone sono pochi, a Parigi abbondano le cozze, il salmone, les escargot, il paté de foie gras, il vino cotto, e il meraviglioso Brûche de Noël, una rivisitazione del tronco al cioccolato.
   
 
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