Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: dreamlikeview    01/12/2018    3 recensioni
Dean Winchester è al matrimonio di suo fratello, quando tra gli invitati nota un meraviglioso uomo dagli occhi blu. Il suo nome è Castiel Novak, e tra i due scatta la scintilla; dopo una forte reticenza, Castiel cede e tra i due nasce una travagliata storia d'amore, che li porta ad affrontare le loro famiglie. Tuttavia, il loro è un amore proibito e un matrimonio si frappone tra di loro.
[Destiel, forbidden love, homophobia, song-fic, long-fic]
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Desclaimer: I personaggi di questa storia non mi appartegono, la storia è scritta per puro divertimento personale e il mio intento è solo quello di divertire (leggarsi far soffrire) il lettore e non intendo offendere nessuno con questa. Da tutto ciò non guardagno assolutamente nulla (se avessi un euro per ogni fanfiction scritta sarei milionaria).

NDA: Per evitare brutte figure e strafalcioni, la storia è ambientata in un'epoca storica indefinita, in un passato indefinito. Ugualmente il luogo dove è ambientata è fittizio, viene chiamato Nazione e non è localizzato geograficamente. Enjoy!

_____________
 
 

How do we rewrite the stars?
Say you were made to be mine?
Nothing can keep us apart
'Cause you are the one I was meant to find
 
 
La casata dei Winchester era in fermento, si avvicinavano le nozze di Dean Winchester e Anna Novak, e John aveva ordinato feste di paese per celebrare l’unione del primogenito con una donna che, secondo l’uomo, era perfetta per lui; tutti erano entusiasti di ciò, persino Chuck Novak aveva dato il via ad una serie di feste di gala a cui erano stati invitati tutti. Il fermento e la gioia erano una comune novità per tutti quei cittadini e mercanti che non erano abituati a quella gioia, a quell'idillio. Le strade del paese erano invase da piante e fiori, un buon auspicio per gli sposi, non c’era persona nel paese e al di fuori di esso che non gioisse per quell’unione, avrebbe significato ricchezza e prosperità per le terre sia dei Winchester che dei Novak, ed esse avrebbero goduto di un periodo di prosperità senza precedenti.
Tutti erano felici ed entusiasti, era il matrimonio del secolo, quello che avrebbe unito due delle famiglie più ricche e forti della Nazione, tutti erano gioiosi, lieti ed estasiati, tutti tranne Dean e Castiel. Per loro quelle celebrazioni erano simili ad un lutto, quel matrimonio rappresentava una condanna a morte per loro due, nessuno dei due desiderava quel destino, nessuno dei due accettava ancora quel matrimonio imposto al Winchester. In quell’ultimo anno, le cose tra di loro si erano evolute, avevano raggiunto un livello superiore di intimità, d’amore, e adesso per entrambi, quel matrimonio imminente era solo una fonte di dolore. In quell’ultimo anno, i due giovani amanti avevano vissuto un idillio nascosto, che si era consumato alla luce della luna, quando nessuno li vedeva, in stanze nascoste, o in passaggi segreti, dove nessuno poteva scoprirli, sempre attenti a non farsi cogliere sul fatto, sempre attenti a non dare nell’occhio. Ogni volta che le loro famiglie partecipavano a qualche festa mondana, era una buona occasione per vedersi, per ritrovarsi e amarsi. Erano cauti, circospetti, e mai erano stati scoperti, forse qualche volta avevano rischiato, soprattutto quando indugiavano troppo l’uno tra le braccia dell’altro, quando erano insieme, ma non erano mai stati scoperti da nessuno, perché meticolosi e accorti, si forzavano di non guardarsi troppo in pubblico, e prestavano molta attenzione allo sguardo che Michael Novak poneva su di loro, si sentivano sempre troppo esposti, da quando c’era stato quel dubbio di Dean, ma niente era venuto allo scoperto, niente era accaduto, e loro erano sempre più uniti e per questo più addolorati per quell’imminente matrimonio. Mentre Dean sorrideva forzatamente accanto alla sua futura moglie, fingendo di essere entusiasta delle imminenti nozze, Castiel cercava, con scarsi risultati, di corteggiare alcune nobildonne per compiacere suo padre e suo fratello, per allontanare qualunque sospetto da loro, per fugare qualunque dubbio. Di quei momenti, però, i due giovani amanti ridevano ogni volta che erano soli, e quelli che vivevano insieme, unicamente quelli erano i momenti che per loro erano degni di essere vissuti; quei momenti di intimità erano la loro ricompensa a lunghe giornate, durante le quali fingevano di essere chi non erano realmente, per proteggersi l’un l’altro.
Negli ultimi mesi, durante una delle loro piccole fughe, avevano trovato per caso, un piccolo paradiso a metà strada tra le loro tenute, era una piccola radura, con un laghetto e circondata dagli alberi, perfetta per nascondersi, l’avevano scoperta durante una tempesta e ne avevano fatto il loro nido d’amore. Era lì che si incontravano clandestinamente ogni volta che potevano fuggire dalle loro vite complicate, ed era lì che i due amanti si incontravano per non destare alcun sospetto sulla loro relazione, col passare del tempo incontrarsi in piccoli paesi era diventato troppo rischioso, i locandieri avevano iniziato a guardarli con sospetto – non sembravano più due forestieri in cerca di riparo – e avevano deciso di non recarsi più in nessun borgo. Era troppo pericoloso, erano troppo esposti e non volevano rischiare che il loro amore segreto venisse scoperto a causa delle maldicenze popolari.
Dean era già arrivato da un po’, era appoggiato al tronco di un albero e aveva tra le mani un taccuino, dove stava scrivendo l’ennesima poesia da dedicare al suo amato. Negli ultimi mesi, la sua poetica era diventata più proficua, perché aveva la sua musa ispiratrice, il suo angelo, ogni volta che guardava Castiel negli occhi, mille nuovi versi si palesavano nella sua mente, e lui li scriveva d’impeto, senza pensarci due volte; e ora aspettava solamente il momento in cui lui sarebbe arrivato, per potergliele far leggere. Perché la loro relazione era anche questo, momenti che si prendevano tra di loro, per parlare di tutto, per scrivere poesie e scambiare idee riguardo ad esse, per consigliarsi cosa fosse meglio o no. Non era mera attrazione fisica, era tutto ciò che una relazione avrebbe dovuto essere, era il calore del sole sulla pelle durante l’inverno, e la brezza fresca durante l’afosa estate.
Era tutto ciò di cui aveva bisogno per essere felice, che dovesse scendere a compromessi per averlo, non era giusto; ma lo accettava, per amore di Castiel lo accettava, purché lui fosse tranquillo e sereno, lo avrebbe accettato, purché lui fosse stato al suo fianco e al sicuro, lo avrebbe accettato in ogni caso perché una vita senza Castiel, sarebbe stata una vita vuota e triste. Alzò il volto al cielo e sorrise, erano rare le volte in cui riuscivano ad incontrarsi di giorno, e non riusciva ad evitare di pensare a quanto quel cielo azzurro e limpido fosse inferiore alla bellezza degli occhi del suo amato.
Un trottare incessante lo mise sull’attenti, anche se nessuno conosceva quel paradiso perduto, dovevano stare attenti: chiunque, viaggiando, avrebbe potuto scoprirla, soprattutto di giorno, nello stesso modo casuale in cui l’avevano scoperta loro. Ma poi riconobbe il cavallo bianco di Castiel e si rilassò riappoggiando la schiena al tronco dell’albero e aspettando il suo amante. Pochi istanti dopo lo vide correre nella sua direzione con un enorme sorriso sulle labbra.
«Buongiorno, Dean» lo salutò, raggiungendolo, era raggiante, bellissimo «Come stai?»
«Buongiorno, Cas, sto benissimo, ora che ti vedo» l’altro sorrise divertito e, abbassandosi verso di lui, avvicinò il suo volto a quello dell’altro «A cosa devo tutta questa allegria?» domandò inclinando il capo.
«Sono semplicemente felice di vederti» disse sinceramente dandogli un leggero bacio sulle labbra, indugiò qualche minuto su di esse per assaporare meglio il sapore del suo amato, e Dean pensò che davvero se fosse morto e quello fosse stato il paradiso, avrebbe voluto restare lì per sempre, sarebbe stato felice di essere morto e di dividere il proprio paradiso con Castiel «Lo so che è un periodo complicato, che il matrimonio si avvicina e tutto il resto» disse, prendendogli il volto tra le mani e guardandolo dritto negli occhi «Ma, come mi hai insegnato tu, dobbiamo vedere il positivo in ogni cosa, e noi due siamo insieme, nonostante tutto» affermò, sorridendo «E questo mi rende felice».
«Rende felice anche me» disse Dean, specchiandosi in quegli occhi azzurri come il mare «Sono realmente innamorato di te» confessò, accarezzandogli una guancia. Lo sentiva davvero, quel sentimento così forte che sembrava travolgere entrambi, e sì, Castiel aveva ragione, anche se il periodo non era il più fortunato, non era il più felice, dovevano godere dei momenti che riuscivano a trascorrere insieme, come preziosi doni concessi a loro da quel destino, che sembrava prendersi gioco di loro, ingannarli a suo piacimento, per farli crogiolare prima nella felicità e poi nel dolore.
«Scrivevi?» domandò Castiel, indicando il taccuino che l’altro aveva appoggiato sul prato.
«Sì» sorrise accarezzandogli la guancia «Scrivevo per te».
«Posso leggere?» domandò, Dean annuì e lasciò che l’altro si accomodasse vicino a lui, e gli porse il taccuino. Castiel si sedette anche lui con le spalle all’albero, un braccio a sfiorare quello di Dean, e il sorriso stampato sul volto, mentre con una mano reggeva il taccuino e iniziava a leggere le sue ultime composizioni, con l’altra cercava e afferrava la mano del compagno, stringendola dolcemente nella sua. Il biondo ricambiò la stretta, ponendogli un delicato bacio sulle nocche, e poi lo guardò in attesa, in trepidazione, il suo giudizio era l’unico di cui gli importava, perché ormai era per lui che scriveva poesie. Quella situazione gli ricordò le prime volte in cui si incontravano, quando più di un anno prima si erano conosciuti al matrimonio di Sam e Castiel gli aveva concesso la sua preziosa amicizia, prima del suo cuore, quando era stato attirato nella sua trappola d’amore senza nemmeno accorgersene, quando il suo cuore aveva capito che non avrebbe amato nessun altro in quella vita, se non lui. Il tempo era passato, e anche loro erano cambiati. Adesso erano più uniti di prima, più consapevoli dei loro sentimenti, meno avventati.
«Sei sempre incredibile, Dean» gli disse Castiel, appoggiando la testa sulla sua spalla, senza lasciare la sua mano «Vorrei poter restare così per sempre» confessò con un velo di malinconia nella voce.
«Già, anche io».
 
**
 
Quando si era messo in viaggio per raggiungere Dean, Castiel si era sentito triste come mai. Il matrimonio con Anna si avvicinava inesorabile, suo padre era fuori di sé dalla gioia per questa nuova alleanza, e come sempre non riusciva a interpretare Michael, perché non capiva mai se avesse dei sospetti o meno ed era frustrato da tutto, odiava con tutto se stesso la situazione in cui si trovava, odiava dover fingere di essere chi non era. Tuttavia, mentre cavalcava, si era domandato se valesse la pena, macchiare con il dolore e con i tormenti, i pochi istanti che spettavano a lui e a Dean. E si disse che, no, non dovevano rovinarsi i pochi momenti che riuscivano ad avere insieme, che quel giorno avevano la fortuna di godere della luce del sole, che avrebbero potuto assaggiare un po’ di libertà in quel modo. Era solo una piccola illusione, ma abbastanza da fargli comparire il sorriso sulle labbra e convincerlo che non doveva lasciarsi logorare da tutto il resto, che doveva vivere alla giornata, perché lui e Dean potevano avere solo quello; piccoli ritagli di giornate, piccoli istanti di tempo, durante i quali potevano stare insieme e godere della felicità che l’uno riusciva a dare all’altro. Così, convinto dei suoi pensieri meno negativi, raggiunse la radura in cui, era certo, Dean lo stava aspettando. Quando finalmente arrivò e lo vide, lì seduto sotto all’albero, con il suo taccuino e la sua penna d’oca tra le mani, un sorriso spontaneo nacque sulle sue labbra. Era la visione più bella che avesse mai visto in tutta la sua vita, e tutti i residui di negatività svanirono nel nulla di fronte ad essa. E senza pensarci due volte, si avvicinò a lui, esprimendogli tutta la gioia che provava nel vederlo. Sì, forse Dean si sarebbe chiesto il motivo di quel suo improvviso buon umore, ma stava cercando di essere meno pessimista – in fondo, era stato lui quello che aveva messo più barriere al loro rapporto prima ancora che iniziasse – e stava cercando di essere forte per entrambi, perché sapeva che in quel particolare momento, lui doveva essere la spalla di Dean. Lo aveva baciato, gli aveva espresso il suo punto di vista e aveva visto il sorriso di cui si era innamorato spuntare sulle labbra dell’amato. Poi si era accomodato accanto a lui, e dopo un po’ aveva preso il taccuino del biondo tra le mani, e aveva iniziato a leggere le sue composizioni, restando stupito, ancora una volta, della sua bravura. Dean aveva il dono di usare le parole in modi così armoniosi e così sublimi da essere quasi magico, e lui era incantato da quel suo modo di usare l’arte poetica, era una delle prime cose che lo avevano colpito del suo amante, forse una delle cose che lo aveva fatto innamorare di lui. In quel frangente aveva intrecciato la sua mano libera a quella di Dean, il quale gliel’aveva stretta forte e poi gli aveva posto un bacio sul dorso della mano con una tale dolcezza che gli aveva sciolto il cuore.
Aveva appoggiato la testa sulla sua spalla, e, qualche istante dopo, aveva sentito il braccio di Dean circondargli i fianchi, e si era ritrovato stretto al fianco del suo unico amore, il suo cuore aveva fatto un salto nel petto e in quel momento aveva solo sentito la più completa pace intorno a sé, anche se un velo di malinconia era sceso inevitabilmente su di loro, nessuno dei due si era lasciato scoraggiare da essa, bensì avevano ascoltato il suono del silenzio e dei battiti dei loro cuori all’unisono ed erano stati stretti l’un l’altro in un abbraccio che da solo diceva tante cose. Era ingiusto non poter pensare di condividere un futuro insieme, era ingiusto dover pensare che prima o poi il loro idillio finisse, era ingiusto dover essere solo amanti e non qualcosa di più, anche se l’amore che li univa era forte e puro, non potevano nulla contro quell’ingiustizia che era nell’aria; inevitabilmente da lì a due settimane, Dean avrebbe sposato Anna, e tutto sarebbe diventato ancor più complicato per loro, tutto sarebbe stato più difficile, più doloroso. Ed era ingiusto.
«Cas» lo chiamò piano Dean, e lui si sentì scaldare dal modo dolce che aveva di pronunciare quel soprannome che solo lui gli dava. Il livello di intimità che avevano era insolito, per qualsiasi coppia del loro tempo; ma loro due erano completamente insoliti dalla maggior parte delle persone, quindi gli andava più che bene così.
«Dimmi Dean».
«Se ci fosse un modo per cambiare le cose, tu le cambieresti?» domandò.
«Certo che lo farei» rispose con sicurezza «Se solo ci fosse un modo per poterci evitare tutto questo dolore, lo accetterei, se solo ci fosse un modo per essere felici insieme, lo farei».
«Davvero?»
«Sì, Dean» rispose guardandolo negli occhi, prendendogli il volto tra le mani «Sono così innamorato di te, che lo farei, se solo esistesse» disse e la malinconia prese di nuovo il sopravvento «In qualche modo eravamo destinati ad incontrarci, ad innamorarci, a volerci a vicenda, l’ho capito da tanto tempo, eppure il fato tenta di separarci» sospirò «Ma io non mi arrenderò, io cercherò sempre la tua compagnia, cercherò sempre la tua presenza, e non rinuncerò mai a te» giurò quasi solennemente, guardandolo negli occhi. Il volto del suo amato si distese in un bellissimo sorriso.
«Questo mi rallegra» disse Dean avvicinando il volto al suo, e come al solito il suo cuore prese a battere in modo impazzito «Mi dà speranza. Anche se non ci sono modi per cambiare il nostro destino, anche se non sappiamo come faremo in futuro, il solo fatto che entrambi saremmo disposti al cambiamento, mi dà speranza» disse.
«Non sprechiamo il poco tempo che ci resta, in discorsi tristi» propose fissando le sue labbra, desiderava solo baciarlo e stringerlo contro il proprio corpo, e realizzò il suo desiderio, premendo le proprie labbra contro quelle dell’altro, coinvolgendolo in un dolce bacio pieno di malinconia e una punta di speranza per un futuro più roseo. Il loro tempo insieme per quella giornata stava volgendo al termine e non sapevano quando sarebbero riusciti a rivedersi, perché a Dean attendevano i preparativi per il matrimonio, Castiel lo sapeva, aveva sentito Chuck parlarne con John, l’ultima volta che quest’ultimo era stato alla tenuta un paio di giorni prima – e lui e Dean non si erano fatti sfuggire l’occasione di incontrarsi nelle stanze di Castiel per passare del sano tempo insieme, tra quelle lenzuola di seta candide; poiché per loro ogni occasione di quel tipo, era una buona occasione per sgattaiolare via e ritagliarsi i loro piccoli istanti di paradiso. Sarebbe stato bello cambiare le cose, cambiare il loro destino e cercare di essere felici insieme, ma come potevano? Come potevano due ragazzi cambiarlo? Come potevano essere felici insieme, quando nessuno voleva che loro si amassero? Come potevano cambiare le cose, quando vivevano in un mondo mentalmente chiuso?
«Quando riusciremo a vederci?» domandò Dean, mentre saliva in groppa al suo cavallo.
«Spero presto» confessò con un sospiro «I tuoi preparativi quanto durano?»
«Non penso più di un paio di giorni» disse «Vediamoci qui tra quattro giorni al calar del sole, okay?»
«Ci sarò» promise Castiel. Dean si abbassò verso di lui e premette le proprie labbra contro quelle del moro, strappandogli un battito accelerato del cuore e un respiro strozzato «A presto, Dean».
«A presto, Cas».
E mentre lo osservava cavalcare di nuovo alla volta della sua tenuta, Castiel ripensò alla domanda del biondo, ripensò alla possibilità di cambiare le cose, alla possibilità di essere felici. Ma sapeva che fosse impossibile.
Eppure, sarebbe stato bellissimo, Castiel per un attimo lo immaginò, lui e Dean, seduti in riva a quel laghetto, alle loro spalle una piccola capanna colma d’amore e loro due, felici come mai in vita loro, intenti a leggersi poesie e a scriverne di nuove. Sarebbe stato bello, se solo fosse stato possibile.
 
**
 
Esattamente quattro giorni dopo, Dean era di nuovo lì, si erano incontrati come al solito al calar del sole, quando il cielo cominciava a tingersi di colori rossicci e aranciati e un’atmosfera calda li avvolgeva completamente. Aveva passato i giorni peggiori della sua vita, non solo perché era stato lontano da Cas, ma anche per quei preparativi insulsi, aveva dovuto provare il vestito che suo padre aveva fatto cucire appositamente per lui, aveva dovuto presenziare ad alcuni incontri con il sacerdote che avrebbe celebrato il rito, aveva dovuto ripetere le formule per impararle a memoria, aveva dovuto fare una serie di azioni e cose che lo avevano logorato; durante quei giorni appena trascorsi, per poter accennare un minimo di sorriso, aveva solo pensato al momento in cui avrebbe rivisto Castiel, al momento in cui lo avrebbe baciato ancora. Eppure, adesso che era lì, non poteva evitarsi di pensare che era ingiusto non poter essere felici insieme, era un pensiero che lo logorava piano. Il giovane sbuffò stendendosi sul prato della loro radura, Castiel era in ritardo, e una parte di sé era terrorizzata che gli fosse successo qualcosa, il tormento non lo lasciava mai solo.
Il cielo si era scurito e piccole stelle stavano apparendo sul suo manto scuro, quando sentì il familiare trotto del cavallo di Castiel e i suoi passi rapidi avvicinarsi a lui, e infine la sua voce che borbottava le sue scuse per il ritardo, ma non importava, perché il cuore era sereno, perché lui era lì, non aspettò nemmeno che si sedesse accanto a lui, per dar voce ai pensieri che lo stavano travolgendo.
«Cas, non voglio sposarmi» disse con sincerità, mentre l’amante si accomodava accanto a lui «Lo so che abbiamo detto che dobbiamo mantenere le apparenze e tutto, che sono costretto, che è ciò che mio padre ha scelto, ma non voglio sposarmi» sbuffò «E anche se comunque quando sarò sposato, per i primi tempi, potremmo anche vederci più volte perché i nostri genitori hanno deciso che io e lei resteremo nella vostra tenuta per un po’, non voglio essere legato a qualcuno che non sia tu» confessò finalmente quello che provava fin dal momento in cui la loro relazione era diventata così seria, intima e passionale «L’ho realizzato in questi giorni, più delle altre volte, volevo solo te al mio fianco, come posso sposare qualcuno che non desidero? Come posso sposare qualcuno che non amo?» domandò avvilito guardando l’amato «Cas, come posso sposare qualcuno che mi renderà infelice?» domandò, gli occhi pieni di lacrime, il volto devastato dal dolore. Lui non voleva sposarsi, non voleva condividere un’esistenza accanto ad una persona che non voleva, che non avrebbe mai amato; desiderava un amore travolgente come quello che viveva continuamente con Cas, piuttosto che una relazione piatta, fatta solo di vantaggi economici e di potere. Non voleva che la sua vita fosse legata a quel genere di cose, lui voleva amore, passione, tormento. Lui voleva vivere, non voleva chiudersi in una stanza a firmare scartoffie e a organizzare incontri con famiglie importanti. Lui voleva vivere davvero, voleva amare, voleva scrivere ed elogiare. Lui voleva Castiel, e nessun altro nella sua vita.
«Lo sai, non possiamo fare niente per fermare il matrimonio» disse «Ricordi quello che mi dicesti di tuo padre? Che sapeva toccare i tasti dolenti del tuo cuore?» Dean annuì «Vuoi che ci siano ripercussioni su tuo fratello?» Dean scosse la testa «Calmati, lo sai… lo sai che sarò sempre tuo, anche se sposerai Anna, tra di noi non cambierà nulla» affermò, sdraiandosi vicino a lui e appoggiando la testa sul suo petto e abbracciandolo per confortarlo, immediatamente il braccio dell’altro andò a circondargli le spalle in un dolce abbraccio pieno d’amore e malinconia «Lo abbiamo sempre saputo che sarebbe arrivato questo momento».
«Sì, sì, lo so» sospirò, portando la mano tra i suoi capelli «Vorrei poter fare qualcosa per evitarlo».
«Lo so, amore mio».
«Non desideri mai che le cose siano diverse?» si ritrovò a domandare il biondo, guardandolo negli occhi
«Continuamente» rispose afflitto «Vorrei poter impedire il tuo matrimonio» mormorò dandogli un leggero bacio sul collo «Vorrei poterti avere tutto per me, sempre. Vorrei poter smettere di dover corteggiare le nobildonne per evitare di essere scoperti» disse ancora «Vorrei poter ignorare questa sensazione di impotenza che mi prende ogni volta che si parla del tuo matrimonio» confessò ancora «Vorrei poter essere libero di amarti».
«Vorrei poter essere libero di baciarti ogni volta che voglio» sussurrò ancora Dean, avvicinando il volto a quello dell’amante «Vorrei poter fare l’amore con te ogni volta che lo desidero» disse ancora a bassa voce, accarezzandogli una guancia «Vorrei amarti come meriti di essere amato, ed elogiare la tua bellezza sia fisica che d’animo con infiniti canzonieri» continuò, facendo scivolare una mano sul suo petto. Castiel fermò le sue troppe parole, come al solito parlava troppo, e lo baciò con dolcezza, prendendogli il viso tra le mani, appoggiando la fronte contro la sua.
«Lo vorrei anch’io, Dean» confessò malinconicamente l’altro «Vorrei poter dire a tutti che ti amo, vorrei poter dire a tutti che sei mio, vorrei cambiare il nostro destino, le nostre vite» concluse dandogli un leggero bacio sullo sterno, poi tornò a sdraiarsi con la testa sul suo petto e lo sguardo rivolto alle stelle, Dean si chiedeva se anche il moro stesse interrogando le stelle su come potessero cambiare i loro destini ed essere felici.
E d’un tratto, mentre guardava le stelle, ebbe l’illuminazione.
«Ehi» soffiò Dean al suo orecchio, appoggiando il mento sulla sua spalla, Castiel non lo guardò, non subito, e in quel gesto, lui vi lesse tanto dolore, non voleva che il suo Cas soffrisse tanto, non voleva che stesse male, avrebbe voluto evitargli tutto quel dolore, ma come poteva? Come poteva evitare che stesse male? Come poteva evitare che entrambi soffrissero tanto? Ci aveva pensato a lungo in quei giorni, durante i quali non si erano visti, ma non esistevano modi possibili, non esistevamo modi in cui evitare tanta sofferenza ad entrambi. Avrebbe voluto dire a suo padre che no, non voleva sposare Anna Novak, avrebbe voluto farlo arrabbiare di nuovo, farlo arrivare al punto di diseredarlo e così non avere più obblighi; ma non poteva rischiare ripercussioni su suo fratello. Eppure, mentre era lì, su quel prato, intento a fissare un cielo pieno di stelle, con Castiel tra le sue braccia, non riusciva a pensare a nient’altro che fosse fare quello per tutta la vita. Il suo desiderio era quello, magari poteva sembrare egoistico da parte sua, ma la sua felicità stava lì, in quei momenti semplici che condivideva con Castiel, e voleva vivere di quelli, voleva vivere esclusivamente accanto a Castiel, senza altri obblighi. Una vita semplice accanto all’amore della sua vita, cos’era migliore di tutto quello?
«Dimmi Dean» sussurrò l’altro voltando lo sguardo verso il suo. Quando Dean incrociò quegli occhi azzurri, che splendevano appena del bagliore lunare, si specchiò in essi, leggendo il medesimo dolore e lo stesso tormento che aveva lui dentro di sé, seppe esattamente cosa dire in quel momento, cosa fare per evitare tutta la sofferenza, per smettere di soffrire ed essere finalmente felici insieme, come meritavano.
«Scappiamo insieme» disse, senza riflettere oltre «Scegliamo un posto, salpiamo verso una nuova vita, senza dire nulla, senza dichiarare nulla, solo io e te, il mare e una nuova vita che ci aspetta» disse. E quando disse ad alta voce quelle parole, si rese conto che la sua fosse una proposta assurda, che l’altro quasi sicuramente non l’avrebbe mai accettata, perché avrebbe significato non poter mai più tornare a casa, mai più dalle loro famiglie. Avrebbe significato perdere ogni cosa, perdere le persone a loro care, ma sarebbero stati insieme, sarebbero stati felici e avrebbero costruito una nuova vita lontana da quella che li rendeva infelici, lontano da quella vita che per loro non aveva null’altro da offrire se non infelicità e menzogna. Trattenne il fiato, in attesa di una risposta, che probabilmente gli avrebbe spezzato il cuore, sapeva che Cas non avrebbe accettato, che sarebbe stato contrario, perché quello era un azzardo, era l’esatto opposto di una vita stabile e…
«Sì» rispose, lasciando Dean sbigottito e piacevolmente sorpreso.
 
**
 
Non si aspettava tanta frustrazione dal suo amante, quando era arrivato nella loro radura, eppure, avrebbe dovuto prevederlo, quando si erano salutati. Aveva l’espressione triste, avvilita, afflitta, e anche lui un po’ era giù di morale; erano stati giorni lunghi e stressanti quelli. Non dissero molto, ma Dean fu abbastanza eloquente sui suoi desideri, e lui non poteva che concordare con l’amante, non voleva che si sposasse, non voleva condividerlo, non voleva niente di tutto quello per il loro futuro, maledizione, non voleva nemmeno sentirsi costretto a dover fingere ad ogni ricevimento di voler conoscere altre persone; voleva solo lui, voleva la sua presenza nella sua vita. E quando, inaspettatamente, il biondo gli aveva fatto quella proposta, lui inizialmente aveva faticato a credere alle sue orecchie, ma poi senza ripensamento alcuno aveva risposto di sì, e la sua risposta sarebbe stata sempre quella, mille volte sì, perché desiderava qualcosa di diverso da ciò che aveva, desiderava solamente andare via da quella vita di obblighi e costrizioni, e se a quella ne doveva scegliere una felice e povera, lo avrebbe fatto, purché al suo fianco avesse avuto Dean.
«Lo faresti davvero, Cas?» chiese l’altro esterrefatto dalla sua risposta risoluta e diretta, mettendosi immediatamente seduto, e guardando l’altro con l’espressione stupita sul volto.
«Ti ho già risposto ad una domanda simile, Dean; sì» rispose con decisione Castiel, imitando il suo amante «Se questo è il solo modo che abbiamo per cambiare le cose, per cambiare il nostro futuro, sì, Dean» disse ancora, vedendo il viso dell’altro tendersi in un sorriso stupito, ma sincero; voleva fare una pazzia del genere, sì, voleva scappare con Dean, sì, voleva lasciarsi alle spalle un mondo che non lo aveva mai reso felice, , voleva rischiare tutto per essere felice con la persona che amava. Tutti i problemi, tutte le conseguenze della loro scelta li avrebbero affrontati dopo, quando sarebbero stati lontani, ma felici e insieme. Il pensiero di una fuga d’amore aveva sfiorato anche la sua mente, ma non aveva osato darvi voce, perché non poteva immaginare la reazione che avrebbe avuto Dean. In quei giorni aveva pensato più volte a un modo per evitare il matrimonio, aveva pensato anche di chiedere a sua sorella di far intercedere Michael per lei, convincendolo che quel matrimonio era una pessima idea, ma una mossa del genere da parte sua, avrebbe solo messo in pericolo lui e Dean, sul quale vertevano tutti i sospetti del fratello maggiore. Il solo pensiero che, di lì a poco più di una settimana, il suo amato avrebbe sposato sua sorella, lo logorava dentro, e aveva riflettuto spesso riguardo a un possibile modo per evitare ciò. La fuga gli era sembrata l’unico modo per evitare ad entrambi quel futuro, l’unico modo che avevano per riscrivere le stelle e quel triste destino che sembrava averli fatti incontrare per poi separarli. Fin da quando Dean gli aveva chiesto, se avesse cambiato le cose, nel caso in cui fosse esistito un modo per farlo, non aveva fatto altro che pensare a quell’eventualità. Cambiare le cose per lui e Dean, cambiare le cose per la loro felicità, erano i pensieri che lo avevano accompagnato negli ultimi giorni, durante i quali viveva l’agonia di pensare al suo amante impegnato in preparativi per un matrimonio che nessuno dei due voleva. E adesso mentre si specchiava in quegli occhi verdi, che lo guardavano stupiti di tale decisione, non poteva pensare che esistesse qualcosa di migliore per la quale lottare, e poi quegli stessi occhi si accesero di una nuova speranza, di una nuova prospettiva, semplicemente perché lui non aveva esitato nemmeno un secondo ad accettare quella probabile visione futura.
Dean portò una sua mano sulla guancia di Castiel, e l’accarezzò con delicatezza: «Dovresti lasciarti alle spalle tutto, potresti pentirti di avermi seguito» disse, l’espressione corrucciata. Un tenero sorriso increspò le labbra del moro, che avvicinò il suo volto a quello dell’amante dandogli un leggero bacio sulle labbra.
«Non mi pentirei mai di una scelta del genere» disse appoggiando la fronte contro la sua «Poter venire via con te, rappresenterebbe una libertà per la quale non ho mai avuto il coraggio di lottare».
«Sei pazzesco, Cas» mormorò, con una nuova luce negli occhi, che forse li rendeva ancora più belli.
«No, sono solo pazzamente innamorato di te» rispose, eliminando la distanza tra di loro e baciando il biondo come meritava di essere baciato, gli strinse le braccia attorno al collo e lasciò che i loro corpi collidessero, e senza che se ne rendesse conto la forza dello slancio, li fece finire stesi sul prato sotto di loro, si ritrovò sdraiato su di lui, mentre lo baciava con tutta la passione che per lui provava, e si chiedeva, perché per le persone della loro società, un sentimento tanto bello, profondo e sentito potesse essere considerato sbagliato, abominevole, non aveva alcuna di queste caratteristiche, anzi era l’esatto contrario.
«Sono pazzamente innamorato di te anche io» disse Dean, accarezzandogli la schiena con lentezza e delicatezza «Sei come una luce che ha illuminato il mio oscuro cammino. Prima di te ero solo un uomo che vagava alla ricerca della sua metà speculare» affermò senza smettere di sorridere «Sei colui che ero destinato ad incontrare, te l’ho detto una volta, te lo dico ora, te lo dirò per tutta la vita». Una strana gioia si stava distendendo nel suo corpo, nel suo cuore, una gioia dettata dal fatto che loro, nonostante tutto, nonostante le avversità, avrebbero riscritto le stelle, o almeno ci avrebbero provato davvero stavolta, avrebbero provato ad essere felici… in fondo a chi importava di avere una vita agiata, ma infelice? A loro di certo no, loro si sarebbero accontentati di una vita umile, ma felice, l’importante era essere insieme.
«Adulatore» mormorò il moro sulle sue labbra, il cuore che gli batteva impazzito nel petto ogni volta che Dean si rivolgeva a lui in quel modo «Adoro il tuo modo di giocare con le parole».
«Lo so, per questo lo faccio spesso» confessò «Altrimenti come potrei conquistare il tuo cuore?» domandò.
«Hai già conquistato il mio cuore e la mia anima, Dean» disse, accarezzando le sue labbra con un dito «Non hai bisogno di farlo ancora, sono completamente e sinceramente tuo».
«Sempre e per sempre» disse Dean, sorridendo.
«Sempre e per sempre» promise Castiel, baciandolo ancora una volta, suggellando la promessa con quel bacio, e Dean strinse le sue braccia attorno al suo corpo, trascinandolo a sua volta in un bacio ben più appassionato, mentre il moro adesso gli passava le mani tra i capelli e sorrideva contro le sue labbra, sentendo che quello era l’unico posto in cui valeva la pena di stare, e quello sarebbe stato il motivo per cui avrebbe lottato per la sua libertà, e sì, sarebbe anche fuggito lontano da quella vita, adesso ne era certo, dopo quella promessa fatta a fior di labbra, entrambi meritavano la felicità, e lì non l’avrebbero mai avuta, dovevano scappare, e dovevano farlo presto, prima dell’imminente matrimonio di Dean.
Tuttavia, mentre erano persi nei fumi del loro amore, intenti a baciarsi, appartenersi ed esprimere l’amore che li univa con parole sussurrate, con piccoli gesti e con tutto il loro corpo, con il loro cuore, nessuno dei due amanti si accorse che qualcuno, nascosto nell’ombra dietro le siepi, con l’espressione disgustata, li stava osservando.




_____________________

Hola people!
Dai, non sono in ritardissimo oggi! (più o meno, il primo dicembre è scattato lo stesso çç) but sono qui di nuovo con il nuovo capitolo! E devo fare una confessione, i capitoli sono 13, quindi il prossimo che leggerete è il penutilmo. Avevo fatto un errore di conteggi, il nuovo programma per scrivere (in attesa che mi arrivi la nuova licenza per word) mi aveva conteggiato un capitolo doppio. E niente, anche questa storia sta finendo, e io mi deprimo tanto. 
Il cliffhanger finale vi è piaciuto? Vi ho messo ansia? Chi sarà mai imboscato dietro alle siepi a spiare i due amanti? (Uno che ha bisogno di una sana scopata, a quanto pare). I due amanti hanno deciso di scappare per vivere felici, insieme e lontani da una vita di infelicità, ci riusciranno? Eh, eh. Lo scopriremo nel prossimo episodio, ehm, volevo dire capitolo.
Ringrazio, come sempre, tutte le persone che mi seguono, le vecchie conoscenze e le nuove, sempre troppo gentili con il vostro supporto (immotivato) 
Vi do appuntamento alla prossima settimana con il penutilmo capitolo!
Stay tuned!


 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: dreamlikeview