Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: Arashi_art    01/12/2018    3 recensioni
Diana è una ragazza dalle origini italiane che ha vissuto a Busan, il suo migliore amico si chiamava Jimin e la abbandonò all'età di 15 anni per inseguire il suo sogno a Seoul. Tra varie peripezie, i due non hanno più notizie e si rincontreranno 6 anni dopo per caso o per volere del destino? Diana non sa che lui è diventato un idol di fama internazionale e quale sarà la sua reazione?
Si creeranno situazioni ambigue e scopriranno entrambi a loro spese quanto siano cambiati in questi anni.
Genere: Erotico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Seokjin/ Jin, Kim Taehyung/ V, Nuovo personaggio, Park Jimin
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Dolce 
 

2017

{Jimin}


Concludemmo la prima parte del tour sani e salvi. Ci riposammo giusto il tempo per recuperare le forze, ma ci mettemmo subito all’opera per il nuovo album: You Never Walk Alone. Namjoon e Yoongi si erano spaccati la schiena per scrivere i testi delle canzoni e meritavano tutti i complimenti del mondo. Volevo dare il massimo per ripagare le loro fatiche, tanto che studiavo le parole persino a casa. Diana, molesta come sempre, cercava di spiare i miei fogli appena abbassavo la guardia. Le ripetevo di continuo che avrebbe ascoltato la canzone non appena fosse pronta a dovere, ma non mi ascoltava. Sbucava all’improvviso per cogliermi di sorpresa, sembrava un gatto alla ricerca di attenzioni: mentre stavo sul divano, mentre mangiavo, mentre controllavo il cellulare.

- Se non la smetti, dico a Jungkook di massacrarti. - la minacciai più di una volta, invano.

- Dai, dimmi almeno di che cosa si tratta a grandi linee.- si lamentava con la voce acuta.

Era sempre stata curiosa, ti portava all’esaurimento nervoso.

Un Natale di tanti prima, commisi il grande errore di darle il mio regalo in anticipo. Prima della vigilia aveva strappato la carta colorata in un angolo per sbirciare e me l'aveva raccontato tutta soddisfatta. Da quel momento avevo imparato che era difficile tenerla a bada quando voleva scoprire qualcosa. Adorava le sorprese, ma a causa del suo comportamento, ti beccava subito.

Dovevo portare i fogli dei testi sempre con me e tenerli d’occhio 24 ore su 24. Stavo persino decolorando i miei capelli per prepararli alla nuova tinta e lei voleva sapere ad ogni costo il colore. Era davvero snervante, ma volevo sorprenderla.

Un altro aspetto del suo carattere che non riuscivo a controllare era l’invadenza. Non che mi dispiacesse ricevere tutte quelle attenzioni da lei, non fraintendiamoci. Durante una diretta su Vlive, era entrata in camera mia senza bussare per chiedermi dove avevo nascosto i suoi biscotti. Si era scusata dicendo che non sapeva della mia diretta e se n'era andata subito alla ricerca dei biscotti perduti. Per fortuna la telecamera non aveva ripreso il suo viso, ma le Army mi bombardarono di commenti sulla misteriosa ragazza. Risposi che faceva parte dello staff ed era una mia cara amica e riacquistai il controllo della situazione. Una mezz’ora più tardi, terminata la live, mi diressi in cucina per sgridare la mia amica impicciona. Notai che aveva trovato i suoi adorati biscotti con le gocce di cioccolato che adorava a tal punto da farsi spedire qualche pacco dall’Italia. Poggiai una spalla al muro con le braccia conserte e la osservai pescare un biscotto dietro l’altro.

- Ti stai ingozzando di nuovo. - constatai.

- No. - mi rispose con lo sguardo colpevole.

- Allora cosa stai facendo? -

- E’ solo un’illusione. Stai impazzendo. - disse con la bocca piena di pasta frolla.

- Devo trovare un altro nascondiglio. Diventerai 200 chili se continui così. -
Non riusciva a darsi un contegno di fronte ai dolci, di qualsiasi tipo e forma. Dopo il nostro “litigio” sapevo che non l'avrei offesa con quelle parole, infatti mi guardò divertita.
- Morirò grassa, ma felice. -

Presi il pacco bianco con la scritta rossa e lo richiusi nella credenza. Diana si lagnò come una bambina capricciosa, poi si accasciò sul tavolo fingendo un pianto disperato. Mi limitai ad ignorarla mentre mi allontanavo verso il bagno, ma sentii il rumore dello sportello che si apriva. Tornai subito indietro e la scoprii con le mani nel sacco, o più precisamente nella Nutella. Mi sorrise compiaciuta e poi passò la lingua sull’indice per ripulirlo. Mi stava sfidando o provocando? Teneva il barattolo di cioccolata come un trofeo mentre scappava da me. Alla fine l’acchiappai per la maglietta interrompendo la sua corsa e la intrappolai tra le braccia.

- Sei incorreggibile.- dissi senza mollare la presa.

- Almeno ti rallegro la giornata. -

Mi sporcò la guancia di Nutella ed io feci altrettanto. Il suo sorriso mi illuminava i giorni bui e la sua risata era come una melodia nelle mie orecchie. Bastavano quei piccoli momenti di divertimento per rendermi felice.

- Non si gioca col cibo, non te l'ha insegnato nessuno? Sprecona. - la schernii.

Rubai il barattolo dal tappo bianco e lo nascosi dietro la mia schiena, sul ripiano di marmo del lavello. Diana cercò di acciuffarlo di nuovo, ma era evidente che non si stava impegnando abbastanza. Stava al mio gioco, come sempre. Poi mi guardò con un ghigno furbo sul volto e mi disse - Scusa, rimedio subito. -

Ancora non avevo imparato quanto fosse imprevedibile, se stuzzicata. Le sue labbra accerchiarono la linea di cioccolata sulla mia guancia e la racchiusero tra di esse, fin troppo vicino alla mia bocca. Nel compiere quel gesto, aveva posato una mano sul mio petto coperto da una felpa spessa, temetti che potesse sentire il mio cuore esplodere. Stritolai la sporgenza del ripiano, così tanto che mi dolevano le dita. A volte mi chiedevo se si comportasse in quel modo ingenuamente o consapevolmente; io credevo comunque nella prima opzione. Però questa volta preferii non farmi travolgere dall'emozione del momento e non volevo farmi sottomettere, dovevo reagire a quella provocazione. Tutto d'un tratto le afferrai la nuca e cominciai a ripulire la pelle del suo collo con dei baci poco delicati. Assaporai a pieno quel sapore dolce e stucchevole mentre lei mi implorava di smettere, stava già piangendo per il solletico. Non avevo intenzione di fermarmi, nonostante le sue mani mi spingessero via. Continuai ad assaggiare la sua pelle finchè non rimase solo una parte sporca: la bocca. Fissai quella macchiolina marrone che interrompeva la curva perfetta del suo arco di Cupido. Diana si accorse subito nelle mie intenzioni e mi tappò la faccia con entrambe le mani.

- Ehi, vuoi baciare la tua migliore amica? - mi chiese tra le lacrime.

- Non sia mai, sicuramente saresti una pessima baciatrice. - mentii per convincere me stesso, ma mi meritai quella bella pacca sul sedere.


 

"Forever we are young." – Forever Young






 

Buonasera~
Ho mantenuto la promessa e ho pubblicato prima C:
Vi starete chiedendo come faccio ad essere così veloce, credo XD

Per colpa dell'università faccio 339479427 ore di treno al giorno, così mi metto 
a scrivere soprattutto per passarmi il tempo. Infatti ho già buttato giù altri capitoli
e credo di pubblicarli abbastanza velocemente. 
Dite che sono troppo rapida? Dovrei rallentare? 
Comunque questo è il piccantino di oggi ahahahah (Non preoccupatevi, non sarà finita qui XD)
Ne devo raccontare talmente tante! Nella descrizione della storia avevo avvertito ahahah
Come sempre lascio il beneficio del dubbio ;)
Grazie a tutti davvero <3 
A prestissimissimo **

-Arashi-

   
 
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