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Autore: PabloX    02/12/2018    0 recensioni
Faith- Nuovo Inizio” Riprende la fan fiction “Faith ritorno a Los Angeles”, che si concludeva con la morte di Faith nel tentativo di salvare il mondo e contemporaneamente restituire l’essenza umana ad Angel. Dovevo quindi trovare un modo di far tornare in vita Faith, ma volevo anche usare altri personaggi che non avevo usato nel primo racconto. Spike ad esempio. Ed ecco che vedrete Spike in azione, e naturalmente il suo rapporto conflittuale con Angel è uno dei temi del racconto, oltre al problema che ora Angel non è più un vampiro. E’ quello che ha sempre desiderato ma davvero è felice ora? Oppure rimpiange i vecchi tempi? Aggiungiamoci una Kennedy che aspira al ruolo che fu di Buffy (e Faith) gli avvocati della Wolfram & Hart e che gli effetti della Magia hanno sempre delle conseguenze… ed ecco che il pranzo è servito !
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Episodio 3

Il ritorno di Spike

Disclaimer: Alcuni personaggi sono di mia creazione, altri appartengono a Joss Whedon, David Greenwalt e alla WB, UPN ecc ecc
La Fan fiction è scritta senza scopo di lucro e per puro divertimento e non intende violare alcun copyright.
Buona lettura a tutti.
La canzone citata nel testo è Sleepflower ed è contenuta nel Cd Gold against the Soul dei Manic Street Preachers


Los Angeles: Mercoledì ore 9 P.M

“I feel like i’m missing pieces of sleep
a memory fades to a pale landscape
You were an extinction a desert heat
A blind illness of my anxiety”
La musica dei Manic Street Preachers usciva come un torrente in piena dagli altoparlanti di quel piccolo pub della zona est di Los Angeles, una zona lontana dalle palme e dai boulevard dove stavano i ricchi e le star di Hollywood, un sobborgo sporco e dimenticato dagli uomini e da Dio.
L’uomo che era seduto al banco aveva i capelli ossigenati ed un lungo impermeabile di pelle nera.
Il suo look era indubbiamente adeguato al piccolo locale, frequentato da giovani, punk e fanatici dell’heavy metal.
”endless hours in bed, no peace in this mind
No one knows the hell where innocence dies”
Spike trangugiò un sorso di birra gelata.
Riconobbe l’accento del cantante.
-Devono essere fottuti gallesi- mormorò a bassa voce.
Era stato in Galles, una vita fa, o forse due.
Era un giovane e inesperto vampiro, allora. E in quelle lande desolate e dure, gli abitanti erano altrettanto duri e taciturni, fortificati da una vita agra e povera, passata a scavare tunnel nelle gallerie delle miniere. Miniere e birra, non c’era altro in Galles.  E la fuliggine del carbone penetrava talmente in quei disgraziati che persino il loro sangue ne era pieno.
Un posto disgustoso, il Galles.
E poco ospitale, per giunta.
Solo l’intervento di Angelus l’aveva infatti salvato da una morte prematura, ammesso che si possa definire prematura la morte di uno spietato killer come era stato lui.
Già, Angelus o Angel, il suo maestro e mentore, ma anche la sua rovina.
Le note della canzone e la birra portarono Spike lontano nei ricordi.
Non troppo lontano, non al Galles di un secolo prima, ma a qualche settimana prima, o qualche giorno prima, la sua mente confusa non ricordava più….

*****


Berkeley, Una settimana prima.

-Spike, cosa…cosa ci fai tu qui?-
La voce di Buffy mostrava sorpresa, ma sopratutto irritazione
-Sono venuto a trovarti, non sei contenta, riccioli d’oro?-
Buffy rispose con una smorfia.
-Contenta non esprime esattamente il  mio stato d’animo-
Spike portò le mani verso il viso di Buffy e la accarezzò dolcemente– Dai, non fare la scontrosa, lo so che sei folle di me, anche se non vuoi darlo a vedere-
Buffy si scostò –Spike, l’unico folle qui sei tu. E non ti azzardare a toccarmi-
Una smorfia comparve sul viso di Spike. Proprio non sapeva come prenderla.
-Non è possibile!- continuò la bionda- Pensavo che avessi capito che tra noi era finito, che non ne voglio più sapere, né di te, né di tutti gli altri, che voglio solo vivere la mia vita senza più pensare a…tutto il resto. E sai cosa intendo-
-Certo ti comprendo- replicò Spike- Ma io sono venuto qui per una visita di cortesia-
Buffy lo guardò con un espressione da cui trapelava forte scetticismo sull’ultima affermazione del vampiro.
-Una visita di cortesia?-
-Certo. Te lo assicuro.-
-Non mi era parso. Mi era parso che ci provassi…-
Spike sospirò profondamente, poi si avvicinò e ritornò ad accarezzare Buffy
- A te non la si può fare eh, riccioli d’oro?-
Questa volta Buffy non si scostò, ma guardò per terra, con aria paziente, poi disse seria – Spike, ti devo parlare-
-Sono qui per questo- rispose il vampiro ossigenato continuando ad accarezzarla
-Basta!- gridò Buffy afferrando la mano di Spike.
Nei suoi occhi si leggeva una sorta di furore.
-Siediti lì- La mano di Buffy indicò una sedia della cucina in cui i due si trovavano. Spike, seppure con lentezza, obbedì.
-Ai suoi ordini, generale-
-Allora, stammi bene a sentire, e apri bene le orecchie perché non ho intenzione di ripetermi- disse la Prescelta piazzandosi davanti a Spike con le  mani sui fianchi.
- Tra noi due è tutto finito. Hai capito: F-I-N-I-T-O. E non farmelo più ripetere. Non ne voglio più sapere di tutte queste storie di oscurità, vampiri, maledizioni. Già sono stato coinvolta da Angel in un’altra di quelle sue assurde avventure…-
Il  sentir nominare Angel ebbe su Spike come l’effetto di una scossa elettrica, Si alzò dalla sedia e gridò- Angel! Angel!. Adesso capisco. C’è sempre quel maledetto di mezzo. Come lo odio!.-
-Calmati.- Rispose la cacciatrice sorridendo divertita allo scoppio di gelosia del vampiro.
-Non è come tu pensi. Anche a lui ho dato il ben servito. E poi credo stia con Faith-
-Ah- disse Spike prima di ripiombare pesantemente sulla sedia
-Però, chi l’avrebbe detto? Sta con Faith. E dove, se posso saperlo?.
-A Los Angeles. Hanno riattivato l’agenzia. E c’è un sacco di gente lì, Willow, Kennedy, Lorne…-
-Una bella combriccola- disse con una punta di sarcasmo Spike.
-Già. Comunque come ho detto anche a loro io non voglio entrarci  più in queste storie. Né voglio più avere niente a che fare con te. Devo pensare a rifarmi una vita, a mia sorella. E’ in un’età difficile e …-
-Già, lo scricciolo. Come sta?-
-Bene.-
-Vorrei tanto salutarla e…-
-Fermo!- Buffy lo bloccò tirandolo per la manica del suo inseparabile giaccone di pelle.-Ti proibisco di avvicinarti a lei-
Spike rispose con una smorfia da cui traspariva sorpresa ma anche disgusto
-Non capisco, cosa ti prende Buffy?-
-Non voglio che tu la veda!-
- Non capisco…la voglio solo salutare. Non voglio morderla, ti posso assicurare!-
-Sì lo so, non volevo dire questo. E’ solo che…-
Spike alzò il sopracciglio assumendo un’espressione tra lo scettico e l’ironico.
-Solo non voglio che ti veda. Vedi, lei è in un’età difficile…-
-L’hai già detto- disse il vampiro con aria annoiata
-Ha bisogno di tranquillità. Ha bisogno di punti di riferimento. Forti. Chiari. Precisi.
L’ultima cosa di cui ha bisogno è di avere una sorella ammazzavampiri che se la fa con un vampiro, e di esser trascinata in qualche avventura torbida.-
-Ah capisco, sei talmente altruista da sacrificare i tuoi sentimenti per il bene di tua sorella. Commovente-
Spike aveva assunto quell’aria sarcastica che faceva arrabbiare Buffy.
-Che ne sai tu dei miei sentimenti! Tu non hai mai saputo niente dei miei sentimenti. Né lo saprai mai!-
-Buffy? Ci sei? Con chi stai parlando?- La voce di Dawn giunse dall’anticamera.
Buffy guardò Spike severamente e poi disse:-Te ne devi andare. Subito-
-Nessun saluto alla sorellina, neanche un attimo?-
-No. Esci da lì-
-Ma quella è la finestra!-protestò Spike- Ma è il modo di trattare gli ospiti?-
-Mia sorella non ti deve vedere. E poi è da lì che sei entrato, o sbaglio?-
-Ma solo perché tu mi hai invitato-
-Già un errore che non avrei dovuto fare. Addio Spike.- Buffy si girò e andò verso la porta. Poi si voltò un’ultima volta ancora. Spike la fissò, attendendosi un ripensamento.
-Ho detto addio- disse dura Buffy.
-E va bene. Addio riccioli d’oro-
Spike, rassegnato,  uscì dalla finestra.

****

Giovedì ore 11 AM
Ufficio della Angel Investigation: Un ragazzo sui 25-30 anni, in giacca e cravatta, con gli occhiali, i capelli corti, leggermente stempiato, stava parlando con Faith ed Angel. Il ragazzo sudava copiosamente, nonostante la temperatura fosse mite e abbastanza fresca sia all’interno che all’esterno dell’Hotel,
La cacciatrice era vestita come suo solito di nero, con una maglietta con scritto il numero 77 in rosso.
Angel indossava una camicia bianca e i pantaloni neri, che lo facevano rassomigliare ad un cameriere.
-Allora lei non ha visto più questa ragazza, questa Lily?-
-No- rispose il ragazzo, guardando ora Angel, ora Faith - Sono tornato in quella casa. Ma non c’era più traccia di Lily.e poi….tutto era così strano-
-In che senso, strano?- domandò Faith.
-Era come se quella casa fosse stata disabitata per anni. I muri erano scrostati, c’era un gran disordine, i vetri delle finestre erano sporchi, quando non erano rotti. Tutto sembrava abbandonato, in rovina. Eppure solo una settimana prima era tutto così perfetto, così bello, e lei…era meravigliosa.-
Il ragazzo fissò con intensità Angel, poi disse, prorompendo in un pianto disperato- Vi prego, aiutatemi a trovarla, Aiutatemi a risolvere questo mistero. Vi prego!-
Il ragazzo si era alzato e, in modo inconsulto, si era avvicinato ad Angel e lo stava strattonando per la sottile cravatta nera.
-Si calmi, signor White, le assicuriamo che faremo il possibile per trovare questa Lily. Vedrà non rimarrà deluso-
Angel si alzò in piedi e poi disse -Se adesso vuole darci…quell’anticipo…-
-Sì certo, quanto vi devo?-
-Diciamo mille subito ed il resto a risoluzione del caso-
-Va bene, si affrettò a dire il giovane, estraendo il libretto degli assegni- Le faccio subito un assegno, ma mi raccomando…-
-Certo, signor White, non si preoccupi, la nostra agenzia è di provata esperienza-
Il ragazzo strinse le mani ad Angel con grande trasporto, strinse anche timidamente la mano a Faith, che abbozzò un sorriso di cortesia, poi uscì.
Come fu fuori dalla porta Faith si rivolse ad Angel in tono aggressivo.
-Da quando in qua siamo diventati degli spremitori di poveracci in delirio psicotico?-
-Da quando dobbiamo pagare un sacco di spese per fare funzionare il bar, il karaoke, la discoteca, per non parlare del servizio di pulizia. O vuoi forse pulire tu quello che lasciano in giro gli amici di Connor?-
-Sì va be’ capisco, ma noi siamo qui per aiutare gli indifesi, giusto? È questo il nostro compito. E non dovrebbe essere a pagamento. E’ una missione, non un lavoro!-
-Vuoi dire che dovrei ridare indietro l’assegno a quel White?-
-Esatto. Sto dicendo questo-
-Uh, vedo che c’è maretta in famiglia-
Faith ed Angel si voltarono verso la voce che aveva interrotto il loro battibeccare.
-Spike?- dissero quasi all’unisono. Il tono incredulo di Angel fece da contraltare al tono eccitato di Faith.
-Qui per servirvi, signori miei- rispose il vampiro ossigenato ostentando la sua solita sicurezza.
-Ehi, vecchio pipistrello da quanto non ci si rivede?-Disse Faith avvicinandosi e baciando sulla guancia il vampiro.
-Direi da Sunnydale. Esperienza bruciante-
-Già. Come che sei ancora vivo?-
-E tu? com’è che lo sei?-
-Ah, E’ una storia complicate e lunga-
-Anche la mia lo è- disse ridendo Spike
-Bene, allora ce la racconteremo con calma uno di questi giorni-
-Che ci fai qui?- il tono gelido di Angel interruppe lo scambio di battute allegre.
Spike si diresse verso Angel
-Stavo facendo un giro. Così ho pensato di venire a salutare i miei vecchi amici-
-E hai fatto bene!- riprese entusiasticamente Faith.- Sì, sai ci divertiremo un casino!. Tu pensa che Lorne e Connor hanno messo su una mega discoteca!
-Cosa? Il moccioso è qui anche lui?- Poi si volse verso Angel, -Ha cercato di già di accopparti?-
L’espressione risentita di Angel fece intuire a Spike di aver detto qualcosa di troppo. Ma era nel suo carattere e lui non si spaventava per così poco.
-Ma no, che dici, adesso sono Ok!- riprese Faith che era un fiume in piena- Da quando Angel è umano vanno d’amore e d’accordo!-
-Umano? Ho capito bene? Angel…umano?-
-Sì. – rispose Faith.-
-E come è successo?-
-E’ una storia lunga- rispose Angel
-Anche questa te la racconteremo, una volta o l’altra- disse Faith, poi proseguì:
 -Adesso non posso più tenerlo sotto la minaccia del mio paletto-
 La ragazza si avvicinò ad Angel e lo baciò, poi si voltò verso Spike e disse con fare ammiccante
 -Ho altri metodi, adesso…-
-Oh, non voglio sapere altro- disse Spike sorridendo divertito.- Anzi no, una cosa. Avete una camera libera per un povero vampiro?-
-Certo, prendi quella che vuoi-
-Grazie, piccioncini-
Spike uscì dalla stanza.
-Ti sembra il caso?- chiese Angel a Faith con aria di rimprovero
-Di cosa?-
-Di flirtare così apertamente con Spike-
-Ma cosa stai dicendo? Non ho flirtato proprio per niente. Ho solo salutato un amico. Eddai, Angel che ti prende mai?- disse la cacciatrice sedendosi sulle ginocchia dell’uomo.
Angel scosse il capo
-Scusa, ma avere qua Spike mi innervosisce, Non me l’aspettavo, questa visita a sorpresa-
-Beh certo, altrimenti, che sorpresa sarebbe stata?-
Finalmente Angel sorrise.
Anche Faith sorrise contenta, poi però la sua espressione si fece più seria.
-Angel, posso domandarti una cosa?-
-Certo-
-Che cosa c’è tra te e Spike?-

*****

Londra 1888.
Il vicolo sapeva di odore di pioggia, ma sotto questo, altri odori si intuivano. Puzza di piscio e spazzatura, odore di birra.
Odore di Sangue.
-Spike, dove sei stato?-
Darla era elegantissima come suo solito. I capelli erano perfettamente pettinati ed il vestito  la rendeva una figura distinta e attraente anche a metri di distanza.
Si avvicinò al biondo vampiro, e lo guardò con quell’aria sprezzante che solo lei poteva assumere senza perdere nulla in eleganza del portamento.
-Io? In giro.-
-Non t’avevamo detto di stare con noi?. Sai che per colpa tua stavamo per essere ammazzati?. Angelus è furioso con te.-
-Oh il vecchio Angelus, furioso con me? Digli di calmarsi. Siete tutti vivi no? State bene, e allora?-
-E allora, te ne accorgerai -
Spike guardò Darla con la sua aria strafottente.
Improvvisamente dal buio qualcosa piombò su Spike e lo buttò a terra. Spike non fece a tempo a reagire che una gragnola di pugni lo colpì al volto-
-Basta, basta!- urlò
I colpi cessarono. Sopra di lui, prima confusamente, poi sempre più distintamente, poté scorgere la sagoma di Angelus-
-Angelus, che diamine…-
-Zitto. Ci stavi per fare massacrare. T’avevo detto di stare a guardia nelle retrovie. Idiota-
-Ma io…mi annoiavo e…-
-T’annoiavi?- Angelus riprese a picchiare Spike-
-Fermo amore, basta così. Vediamo se ha qualcosa da dire a sua discolpa-
-Va bene, prima che ti uccida, vediamo cosa hai da dire!-
-Uccidere? No, vi prego io non ho fatto niente, vi giuro!-
-Appunto- disse Darla avvicinando il suo bel viso incipriato a quello del vampiro steso per terra e sporco di sangue e terriccio- Caro Spike, il problema è proprio quello, non hai fatto niente. Tu non fai mai niente, se non procurarci guai.-
-Già -riprese Angelus tornando a scuoterlo per il bavero- E per colpa tua Drusilla ha rischiato di morire.
-Cosa? Dru? Cosa gli è successo, sta bene?
-Sta bene- lo rassicurò Darla- Angelus le ha salvato la vita. Dovresti ringraziarlo-
-Grazie, grazie Angelus- Spike parlò con una voce stridula, in cui la paura era predominante rispetto a qualsiasi altro sentimento.
Darla si era allontanata di qualche passo. Prese un pezzo di legno raccolto da uno dei vari mucchi in cui erano ammassati rifiuti di ogni genere, tra cui sedie rotte e tavolini sfasciati provenienti dalle osterie della zona, e lo porse con la sua solita eleganza ad Angelus-
-Tieni, amore, questo dovrebbe funzionare.
-Bisogna dargli una forma più acconcia-
Angelus prese il pezzo di legno e lo spezzò aiutandosi con le ginocchia. Poi testò se fosse appuntito a sufficienza
-Così dovrebbe bastare-
-Ehi, ma che volete fare, vi spergiuro, non fatelo!-
-Facciamo quello che è giusto sia fatto- rispose Darla come se parlasse di qualcosa che non la riguardasse.
Lei ed Angelus sentirono però la presenza di qualcun altro.
In piedi, emaciata, dal fondo del vicolo, una figura si avvicinava.
-Vi ho cercato per tanto tempo. pensavo mi aveste abbandonato-
-Noi non ti abbandoniamo, Drusilla. Qualcun altro l’ha fatto- rispose Darla
Drusilla si avvicinò ancora di più e vide Spike per terra
-Oh Spike, cosa fai li per terra, Giochi a qualcosa di divertente?-
-Dru! Finalmente ! Pensavo che non ti avrei più rivisto!- Mentre pronunciava questa frase Spike lanciò un’occhiataccia verso Angelus, che nascose il paletto.
-Mi hai lasciato sola. Drusilla tutta sola è triste.- disse allora Drusilla cantilenando con quella sua aria infantile.
Spike approfittò dello scompiglio che l’apparizione di Drusilla aveva portato per alzarsi rapidamente, avvicinarsi alla vampira mora e abbracciarla teneramente.
-Calma Dru, adesso siamo di nuovo insieme e non ti lascerò più. Mai più-
Drusilla sorrise dolcemente, contenta che il suo amante fosse di nuovo con lei.
Angelus e Darla guardavano la scena a qualche metro di distanza, indecisi se continuare quello che avevano iniziato a fare oppure soprassedere.
Spike capì che era il momento per svignarsela, e prendendo Drusilla sottobraccio, si avviò in direzione opposta a quella dei suoi due maestri di sangue.
Quando fu a qualche metro si girò indietro e disse all’indirizzo dei due- Voi cosa fate, rimanete lì tutta notte a dare la caccia ai gatti?-
Angelus fece per scagliarsi contro il rivale, ma Darla lo fermò prontamente-Fermo Angelus!-sibilò
Poi con la sua aria distaccata gridò verso Spike – Voi andate pure. Noi facciamo un giro. – Poi aggiunse- Ah Spike, attento a non inciampare e non finire su qualche paletto aguzzo-
-Perché mi hai fermato?- le chiese Angelus
-E’ solo un ragazzo, un piccolo, stupido ragazzetto. Non sprechiamo il nostro tempo con lui-
Prese Angelus sotto braccio. Il vampiro le sorrise e insieme si incamminarono verso la direzione opposta.

****

Willow entrò nella stanza dell’ospedale, vide Kennedy e sorrise.
La ragazza era immersa nella lettura di un libro, talmente immersa che non si accorse per nulla della presenza della sua ragazza.
-Ciao- esclamò Willow
Kennedy sussultò. Il libro le cadde dalle mani.
-Che spavento! Non mi ero accorta che tu fossi qui-
-Già. Cosa leggi di tanto interessante?-
-Oh. Niente, niente di importante. Solo mi annoio qui, e allora cerco di far passare un po’ il tempo -
-Vedo che ti stai riprendendo in fretta. Due giorni fa i dottori ti davano quasi per …-
-Morta?-
-Qualcosa del genere-
-Abbiamo la pelle dura, noi cacciatrici-
-Già. Lo dice sempre anche Faith-
-Faith?-Domandò sorpresa Kennedy
Willow si trovò in grande imbarazzo: avevo deciso di raccontare a Kennedy quello che era successo, ma non intendeva farlo  in questo modo.
Ormai però la gaffe era fatta e Willow cercò di rimediare come poteva.
-Sì, non ti  ho raccontato le ultime novità-
-No, direi di no- disse seria Kennedy
-Beh, vedi l’altra sera, quando ti hanno ferita…-
-E quasi uccisa-
-…e quasi uccisa, appunto, Angel e Connor ti hanno trasportato qui. Ma un gruppo folto di vampiri ha dato l’assalto all’Hyperion…-
-Ma non possono entrare!_
-No, in teoria no, ma c’era una ragazza che si era rifugiata, e questa ha invitato dentro un vampiro e…-
-Accidenti, ma stai bene?-
-Certo, sono qui! Grazie a Faith-
-Continuo a non capire. Cosa c’entra Faith?. Lei è morta, ne parli come se fosse viva-
-E’ viva. L’ho fatta tornare!- disse prendendo finalmente coraggio la strega.
-Cosa? Tu…tu…tu hai fatto questo! Perché?-
-Era necessario, Ci stavano assalendo. Inoltre ho capito che faceva  parte di un piano. Volevano ucciderti- Willow strinse la mano della ragazza.- E volevano uccidere Angel e Connor. Faith è arrivata in tempo a salvarli. E così ha salvato anche te.-
Kennedy fissò a bocca aperta Willow. Poi fissò il muro davanti a sé. Infine disse :
-Capisco, hai fatto la cosa giusta. Sebbene…-
-Sebbene?-
Kennedy guardò di nuovo Willow ed una smorfia comparve sul suo viso dai lineamenti latini.
-Sebbene non possa dire di gradire del tutto quanto successo. Faith mi è simpatica ma…
-Ma…-
-Insomma, io pensavo che fossi io adesso quella che doveva badare alla sicurezza della comunità. Ma forse è meglio così. Mi potrà aiutare nella caccia-
-Certo è proprio così- confermò Willow.
-Altre novità?-
-Ah, ehm, sì. C’è anche Spike-
-Spike?
-Già proprio così. E’ arrivato all’improvviso.-
-E all’improvviso se ne andrà. Appena arrivo lo caccio via!-
-Ma a Faith faceva piacere che rimanesse e…-
- A Faith fa piacere? Ecco è appena arrivata e già pensa a dettare legge. Non mi posso assentare un attimo e subito tutti se ne approfittano, E quale altra novità c’è oltre a questa? Per caso il karaoke è stato trasformato in un bordello, oppure che so Connor ha deciso di diventare donna, o Lorne astemio? Che altro, che altro è successo!- Ormai Kennedy era quasi in preda ad una crisi isterica ed urlava a tal punto che l’infermiera dell’ospedale che la curava sopraggiunse di corsa.
-Tutto bene?-
-Sì, tutto bene – rispose Willow alzandosi dalla sedia, poi si rivolse a Kennedy
-Sta tranquilla, tutto si risolverà per il meglio. Sei solo un po’ stanca e provata, vedrai che quando starai meglio tutto ti sembrerà perfettamente a posto.-
-Va bene lasciami dormire allora- disse Kennedy con aria rassegnata. Tirò su le coperte e si voltò dando la schiena a Willow.
-Allora, ci vediamo Ken, buona serata-
-Ciao!- grugnì la cacciatrice.

***

La musica era assordante nei locali dell’ex Hyperion Hotel, ora diventato Hyperion Dance Hall.
Connor al mix, aiutato da un suo amico fidato, ci dava dentro, investendo di decibel i presenti con una House Music devastante.
Spike si muoveva a suo agio nella folla del sabato sera. Erano quelli che una volta avrebbe definito “deliziosi bocconcini su due gambe”.
Una volta, quando era un vampiro cattivo e senz’anima.
Alle volte rimpiangeva quei tempi. Poi ricordava cosa l’aveva spinto ad avere un’anima,
La cacciatrice bionda, l’unica vera autentica cacciatrice, almeno per quel che lo riguardava.
La sua amata Buffy. Ma adesso Buffy non faceva più parte della sua vita, almeno così sembrava.
Nessun motivo di essere buono allora. Non che volesse veramente saltare al collo di qualcuno, ma magari avvinghiarsi a qualcuna di quelle graziose fanciulle che ballavano al suono della musica, poteva essere un’idea da non disprezzare.
Mentre ballava si accorse che non era solo.
-Ehi Spike com’è la serata?- Faith lo aveva raggiunto e aveva iniziato a muoversi al ritmo scatenato della musica, con quelle sue movenze sensuali da sballo.
Spike dovette ammettere che forse come cacciatrice non sarà stata all’altezza di Buffy ma come ballerina era veramente di un’altra categoria.
“Spike, basta pensare a Buffy” si disse “Lei non ti vuole. Non sei venuto a Los Angeles per dimenticarla? E allora divertiti e annega nel wishki e nel ballo il tuo dolore. E al diavolo riccioli d’oro”
Spike si tolse lo spolverino di pelle e lo lanciò verso Connor. Il ragazzo lo prese al volo e poi gli urlò qualcosa. Il volume della musica era troppo forte perché Spike udisse qualcosa.
-Non ti sento!- gli urlò facendo ampi gesti con le  braccia
Connor continuava a gridare e Spike continuava a non sentire
-Ah- disse con aria disgustata facendo segno che non gli importava niente di quel che diceva Connor e tornò a concentrarsi su Faith che, come suo solito, aveva iniziato ad attirare l’attenzione di qualcuno degli avventori.
-Permette?- chiese ad un tale Spike prima di dargli una spinta e spostarlo.
Quello tornò alla carica dicendo qualcosa. Questa volta il vampiro impiegò un po’ della sua forza e lo fece ruzzolare di qualche metro. Il tutto causò un principio di rissa attorno. Il tipo capì che non era aria e sloggiò.
-Ehi!- gridò divertita Faith- E’ da un po’ che qualcuno non si picchia per me-
-Scocciatori!- le urlò Spike. Faith si avvicinò a lui con delle movenze sempre più sexy, e iniziò a strofinare la sua schiena sul petto del biondo vampiro. Poi si staccò e tornò a ballare davanti agli occhi allibiti di Spike
-Ci sai fare tu eh?- le urlò
-Cosa?- chiese Faith ormai troppo lanciata nella danza per fare caso ad alcunché.
-No dico, sai come si fa ammattire un uomo!-
Faith fece cenno che non aveva capito, e continuò la sua folle danza, oramai non si curava più di Spike e di nessun altro, era dentro ad un trip tutto suo,  dopo anni di privazione, di prigione e mesi di coma e persino di morte. Lei non voleva pensare a tutto questo, voleva solo divertirsi.
Spike le ballava attorno, ammirato dalle movenze della cacciatrice bruna. Di tanto in tanto si guardava in giro per vedere che effetto facevano su quelli attorno, per vedere se qualche ragazza lo avesse adocchiato, e se qualcheduno di quei ragazzotti lo guardasse con invidia, perché era lui, giunto dal nulla, ad accompagnare nella sua folle danza la ragazza che “era tornata” nemmeno lui aveva capito da dove e da cosa.
Mentre si guardava attorno l’occhio vide un volto noto, un viso con cui per un cinquantennio aveva condiviso un passato fatto di orrore e morte.
Angel lo guardava con uno sguardo torvo, pieno di quel qualcosa che loro avevano disseminato per l’Europa e l’Asia per due generazioni.
Spike smise di ballare e guardò verso Faith, ma lei non si curava di quel che gli altri pensavano o facevano, non se n’era mai curata, e non era quello il momento per curarsene.
Spike tornò a guardare verso il punto dove aveva visto prima Angel, ma non vide più nulla.
Spaventato da quello che intuiva poteva essere il pensiero del suo ex maestro afferrò Faith per le braccia e la scosse
-Faith! Faith!-La richiamò
-Cosa c’è?- chiese Faith guardandolo con aria sorpresa, come se venisse da un’altra dimensione.
Spike la guardò e poi tornò a fissare verso il punto dove aveva intravisto Angel. Era una sua allucinazione forse?
-Niente, non c’è niente- rispose il vampiro ossigenato con aria torva, prima di andarsene via.
Faith lo guardò allontanarsi un attimo prima di perdersi di nuovo nella musica.

 
FINE DELL’EPISODIO


 
   
 
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