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Autore: Nope1233    02/12/2018    0 recensioni
- Ricordo bene quel periodo. Quello dove eravamo bambini e giocavamo alle cose più disparate senza nemmeno pensarci troppo.
Nè io, né Kacchan e nemmeno Izuku avevamo ancora sviluppato i nostri quirk e vivevamo ancora spensierati immaginando quello che saremmo potuti essere una volta cresciuti. Tutti e tre volevamo diventare eroi di alto livello.
Ricordo anche la prima volta che Kacchan mi rivolse la parola. Eravamo nel cortile dell'asilo e con i suoi soliti toni stava minacciando un bambino di mandarlo all’ ospedale. Non conoscendo nè lui nè la vittima mi buttai in mezzo difendendo il malcapitato. Mi parai davanti a lui con le braccia aperte e fissavo Kacchan con aria di sfida. 
Quest'ultimo si avvicinò con aria di superiorità e cercò di colpirmi. Schivai il colpo e con uno sgambetto lo feci cadere a terra. Sembrava arrabbiato, ma a me non importava.
“così impari brutta testa gialla!” dissi quasi urlando.
Riuscii ad intravedere un sorriso beffardo sotto quei ciuffi biondi mentre si rialzava e poi si mise a ridere.-
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hitoshi Shinso, Katsuki Bakugou, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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T/N POV

 

 


Dopo le mie parole, Bakugo cambiò espressione e mi guardò con occhi furiosi.
"TI HO GIA' DETTO DI NON CHIAMARMI COSI', CAZZO!"
 

 

 

Katsuki scattò subito nella mia direzione ed io feci lo stesso correndo verso di lui. Quando fummo abbastanza vicini, alzò il braccio e dalla sua mano scaturì una piccola esplosione.

 

La evitai lasciandomi cadere e scivolando a terra passandogli di fianco per poi posizionarmi alle sue spalle. Alzandomi, vidi che si stava velocemente voltando per tentare di colpirmi di nuovo, ma lo anticipai attivando il mio quirk sul tessuto della mia tuta tramutandolo in delle fasce che gli cinsero i polsi bloccando il suo attacco.
 

 


Mi girai di scatto per poi tirare con forza le bende e cercare di proiettare il ragazzo verso l'altro lato dell'arena. Mentre strisciava i piedi a terra, riuscì a liberare i polsi spezzando il tessuto. Grazie ad un' altra esplosione saltò in aria e si precipitò nuovamente su di me.
 

 

"CREDI BASTI COSI' POCO A BUTTARMI FUORI?" urlò.

 


Quando fu sopra di me, cercò di colpirmi con una piccola esplosione, ma riuscii ad evitarlo facendo finire il suo attacco al suolo rovinando il lastricato.
 


Una volta che appoggiò i piedi a terra, con mia sorpresa, riuscì ad afferrarmi il braccio e tentò di spingermi fuori dall' arena.
 


"Pensi davvero di farcela, T/C?!" disse mentre non smetteva di strattonarmi verso il bordo del ring.

 

Quella non era una tattica da Katsuki.
Sapeva benissimo che l'attivazione del mio quirk necessitava di riuscire a toccare quello che volevo modificare e sarebbe stato molto più furbo da parte sua rimanere fermo continuando a colpirmi con delle esplosioni al posto di cercare un incontro ravvicinato.
Intuii che probabilmente quell' approccio al combattimento era dovuto a qualcos'altro.

 

Strinsi la sua tuta con entrambe le mani ed attivai la mia Unicità trasformandola nuovamente in delle fasce con cui riuscii a liberarmi dalla sua presa.

 

Passando sotto al suo braccio ancora teso, lo spintonai verso il limite dell'arena e per poco non riuscii a farlo cadere.


Si rimise in equilibrio con un' esplosione mentre io corsi verso il bordo opposto dell'arena per mettere distanza tra di noi.
 

 

Ci scrutammo ansimanti per qualche secondo cercando di riprendere fiato e dopo un po' lo vidi abbassare la testa.
 

 

"Perchè..." mormorò.


Lo guardai con aria interrogativa mentre tentavo di prevedere un suo possibile nuovo attacco.
 

 

"PERCHE' CI TIENI TANTO A QUELLA CAZZO DI RISPOSTA?" urlò furioso alzando gli occhi su di me.

 

Mi stupii la sua domanda ed una strana fitta mi trapassò lo stomaco.
"Te l'ho già detto. Devo fare pace con me stessa." dissi seria cercando di apparire come se la sua frase non mi avesse toccato.


"AL DIAVOLO TE, TE STESSA! NON HO NULLA DA DIRTI RIGUARDO A QUEL DISCORSO."


"Allora perché ti arrabbi tanto?" chiesi.



Fu colpito dalla mia domanda e mi squadrò per qualche secondo con aria stupita, poi tornò subito alla sua espressione rabbiosa.
 

 

Quella situazione stressante mi stava portando al limite e non riuscivo a lasciar perdere e basta come sarebbe stato logico. Quello che provavo per lui ogni volta che lo guardavo continuava a ricordarmi quanto fosse importante per me la sua presenza.


Il Katsuki di tanti anni fa era ancora vivo in me e correva insieme al mio fantasma tra gli alberi nelle immagini che mi affollavano la mente.


Solo dopo anni ero riuscita a rendermi conto che quello che provavo per lui andava ben oltre al piacere della sua compagnia. Quando gli avevo confessato i miei sentimenti durante la nostra infanzia non avevo ancora bene idea di come chiamare quello che sentivo, ma ero certa superasse di molto la semplice l'amicizia.


Percepii un forte nodo stringermi la gola davanti a quel ricordo e facevo fatica a pensare lucidamente.
 

 

Katsuki strinse i pugni e sorrise debolmente non smettendo di corrucciare le sopracciglia.

 

"E VA BENE! INTANTO NON VINCERAI IN OGNI CASO!"

Alzò di scatto le braccia nella mia direzione e sparò un enorme esplosione davanti agli sguardi allibiti degli spettatori.


Non potendo evitarla, mi inginocchiai e toccai il suolo inglobandomi in una bolla di cemento in modo da parare il suo attacco.

 


Quasi si sgretolò quando l'esplosione la colpì e mi coprii il viso con un braccio e stringendo gli occhi.

 

Poco dopo sentii delle altre piccole esplosioni iniziare a scalfire il muro e capii che Kacchan stava tentando di sfondare la parete.
 

 


Controllai quello che rimaneva della mia divisa dopo aver usato due volte la mia Unicità su di essa. Non c'era più tessuto sulle braccia e rimaneva solo la parte che copriva il petto.
 

 

Quando Kacchan aprì un varco nel cemento distruggendo la struttura per poi fiondarsi su di me tra le macerie, usai la mia Unicità sulla poca stoffa che rimaneva e gli intrappolai un braccio in una ragnatela di fasce.

 

Il ragazzo toccò terra e prese con forza un lembo di bende riuscendo a farmi alzare i piedi dal suolo. Non contento, mi afferrò per la poca stoffa che rimaneva della tuta e, con un esplosione ci catapultò entrambi in aria.

 

Ormai a mezz'aria riuscii comunque a reagire e lo tirai a me per dargli un forte pugno in faccia, in quell'istante, afferrò il mio polso e mi proiettò al suo fianco. Con la mano libera creò un' esplosione contro la mia schiena facendomi poi cadere rovinosamente a terra.

 

Mi inginocchiai ansimante e portai istintivamente una mano sul fianco ferito, ma la ritirai immediatamente dato il forte dolore che quella grande ustione mi donava al suo contatto.

 

Nel frattempo, Katsuki era sceso a terra e mi squadrava con un sorriso beffardo.

 

Sentivo la possibilità di vittoria sempre più lontana ed iniziai a percepire una forte ansia prendere possesso del mio corpo. Kacchan non mi avrebbe detto il perché della sua immotivata repulsione nei miei confronti ed era tutta colpa della mia incapacità.

 

Alzai lo sguardo e mi voltai nella sua direzione con ancora il corpo trafitto dal dolore mentre sentivo l' ustione ribollire.

 

"T-Ti prego...dimmi il perché, Bakugo. P-Perché ce l'hai tanto con me?"

 

Il suo sorriso si spense ed abbassò gli occhi stringendo i denti.
"Non ho nulla da dire."

 

"M-Ma perché? Non è possibile che..."

 

"ORA PIANTALA!" gridò alzando lo sguardo su di me con occhi furiosi."SEI UNA CAZZO DI EGOISTA! SEMBRA CHE CI SEI STATA MALE SOLO TU, MA NON RIESCI DAVVERO A PENSARE CHE ANCHE IO CI ABBIA SOFFERTO?"

 

Sbarrai gli occhi davanti a quelle parole e un forte senso di colpa mi strinse la gola.

 

"B-Bakugo..." mormorai.

 

"KACCHAN DI QUA, KACCHAN DI LÀ E NON SEI RIUSCITA NEMMENO UN ATTIMO A SOFFERMARTI A RAGIONARE SU QUELLO CHE HO PROVATO IO!"

 

"Riesci a muoverti, T/C?" si intromise Midnight vedendo che non accennavo ad alzarmi.

 

La ignorai e lentamente mi misi in piedi a testa bassa colma di un malessere che non riuscivo a placare.

 

"P-Perdonami.. " mormorai. "Io volevo parlartene per..."

 

"IO NON VOGLIO AVERE NULLA A CHE FARE CON TE. QUALUNQUE COSA TI ABBIA DETTO QUEL CRETINO DI KIRISHIMA ERANO TUTTE BALLE E POI TI SEI TROVATA UN NUOVO AMICHETTO A CUI ROMPERE LE SCATOLE, QUINDI PIANTALA DI INSISTERE!"

 

"Kirishima non mi ha detto nulla e Shinso non centra nulla con tutto questo...ma hai ragione, è colpa mia..." mormorai alzando gli occhi su di lui. "Io...sono stata una stupida a non aver pensato a quello che potevi aver provato quel maledetto giorno. O meglio, ci ho pensato e anche tanto in questi anni, ma quando ti ho rivisto non sono riuscita a mettere in pratica quello su cui avevo ragionato."

 

Abbassai nuovamente lo sguardo mentre sentivo i miei muscoli fremere.

 

"Sono felice...che nonostante io non abbia vinto...tu mi abbia dato la risposta, Bakugo. Finalmente comprendo il motivo per cui non vuoi avere nulla a che fare con me e hai assolutamente rag..."

 

Non ebbi il tempo di concludere la frase che percepii dei passi veloci nella mia direzione.

Alzai di scatto gli occhi e scoprii la mano tesa di Kacchan ad ormai pochi centimetri dalla mia faccia.

 

Reagii d'impulso e gli afferrai il polso spostandomi al suo fianco abbassandogli la mano. Ne scaturí subito un'esplosione e mi allontanai da lui con uno scatto.


"SI PUÒ SAPERE CHE CAZZO CENTRA? SMETTI DI PENSARE A 'STE CAZZATE E COMBATTI SERIAMENTE!" urlò lanciandosi a capofitto su di me.


Evitai il suo pugno e ne seguii una raffica di colpi e schivate esattamente come quella mattina in cui ci eravamo incontrati sulla spiaggia.

 

Questa volta però, Katsuki riuscii a colpirmi bloccandomi il collo con una mano e spingendomi a terra. 

 

Il suo colpo mi accompagnò anche quando la mia testa toccò il suolo e il ragazzo rimase a fissarmi ansimante.

 

"Questa volta ho vinto io." mormorò.


Oltre alla sua mano, sentii qualcos'altro stringermi la gola per poi, contro la mia volontà, iniziare a gonfiarmi gli occhi di lacrime. Con entrambe le mani afferrai il suo braccio ormai libero dalla tuta dopo che l'avevo usurata con la mia Unicità.

 

"Se non è per quello...allora perché..." mormorai.


"Arrenditi o combatti come si deve. Mi sono rotto." mi interruppe Katsuki a testa bassa.


Diedi una veloce occhiata al pubblico circostante e vidi la mia Maestra osservarmi con aria seria, quasi arrabbiata.
Forse dovevo veramente utilizzare la mia seconda Unicità.
Ormai vincere era questione di principio.

 

"Hai detto... che avrei dovuto combattere seriamente, giusto? Sei sicuro?" mormorai ansante.

 

"Che domande sono? Mi pare ovvio." 
Disse quelle parole con una calma particolare, ma non ebbi tempo di farmi troppe domande sulla questione.

 

Spostai velocemente la mano a terra creando una piccola colonna di terra che tentò di colpire il ragazzo ma lui la scansò allontanandosi di scatto.


Mi alzai in piedi e, con tutta la forza che avevo, attivai nuovamente la mia Unicità sul terreno e chiusi Katsuki dentro un cubo di cemento.

 

Non avrei potuto usare il mio quirk per un bel po' dopo quel colpo dato che ero quasi giunta al limite e mi preparai mentalmente ad utilizzare la mia seconda Unicità.

 

 

Dalla sua prigione, Katsuki iniziava a distruggere le mura che lo circondavano ed io, in silenzio, mi preparai a scattare nella sua direzione non appena si fosse liberato.

 

Diedi un' ultima occhiata alla mia Maestra e notai che si era alzata per avvicinarsi alla balaustra. Mi sorrise ed annuii con la testa.

 

Non ero così d'accordo con la cosa, ma non avevo altre opzioni.

 

Cadde un silenzio surreale per un istante e, subito dopo, un enorme esplosione verso l' alto distrusse definitivamente il cubo lasciando un enorme polverone.

 

Era la mia occasione.

Mi lanciai nella nube scansando i detriti per avvicinarmi a Katsuki. Notai un forte tremore sulle sue braccia, probabilmente era vicino al limite anche lui.
 

"Però così mi sottovaluti." disse a denti stretti cercando di colpirmi, ma io riuscii a schivare il colpo sparendo nuovamente nelle nube di polvere.
 

 

Riuscivo ad intravederlo mentre si voltava in ogni direzione per cercarmi e tentò anche di colpirmi quando ero passata alle sua spalle.

 

Fortunatamente, riuscii ad arrivare davanti a lui e gli corsi incontro. 
Si accorse tardi del mio arrivo e non fece in tempo a schivarmi.

 

 

Gli saltai addosso bloccandogli i polsi con entrambe le mani lasciandoci cadere a terra oltre il polverone di detriti e lo baciai con forza.
 

Il ragazzo non reagì istantaneamente e per qualche secondo rimase completamente immobile per poi iniziare a tentare di liberarsi dalla mia presa.

 

"C-COME, COME?" gridò Present Mic attraverso il microfono mentre cadde un pesante silenzio tra il pubblico.

 

Ero completamente sopra il corpo di Katsuki mentre, ancora incredulo dalla cosa, non smetteva per un attimo di dimenarsi sotto al mio peso. 
Le mie labbra continuavano ad aderire alle sue e mentre cercava di dire qualcosa e tentava di spostare la testa per staccarsi dal mio bacio.

 

Appena provò ad aprire la bocca, ne approfittai ed aggiunsi la lingua per completare finalmente tutto il necessario per l' attivazione del quirk.

 

Quell'ultimo gesto lo fece infuriare definitivamente e riuscii a liberare i polsi per poi afferrarmi le spalle e farmi allontanare da lui.
Unendo le braccia, fece scaturire un' esplosione nella mia direzione, ma fortunatamente riuscii ad evitarla e corsi subito sul lato opposto dell' arena.

 

Ansimavo attendendo i primi sintomi del mio secondo quirk e vidi Katsuki simile ad un demone ed infuriato come non mai, spuntare tra la nube di detriti che stava finendo di depositarsi.

 

"CHE CAZZO FAI, DEFICIENTE!" gridò pronto ad attaccarmi.

 

Stavo per rispondere quando una dolorosissima fitta mi trafisse lo stomaco e mi piegai in avanti istantaneamente iniziando a tossire.

 

Dopo un pò, tra i miei colpi di tosse spuntò del sangue e uno strano tremore ghiacciato mi percorse il corpo. Sentii le mani iniziare a sudare come non mai e lentamente alzai la testa verso la mia Maestra.

 

Annuii con aria seria e cominciai a chiedermi se quella vittoria valesse davvero tutto quel dolore, ma ormai il danno era fatto e non potevo tirarmi indietro.

Spostai lo sguardo su Katsuki che mi stava osservando con aria stupita e riuscii ad intravedere una nota di preoccupazione tra quegli occhi sbarrati.
Quando si accorse che l' avevo notato, tornò alla sua espressione rabbiosa.

 

Percepii le braccia diventare bollenti e capii che la mia Unicità era finalmente pronta.

 

Alzai un braccio verso Kacchan mentre con l' altro lo stringevo all' altezza del gomito per prepararmi a resistere al contraccolpo.

 

Guardavo il ragazzo con aria seria. Dovevo e volevo farcela; quella era la mia ultima occasione.

 

"Non prendermi per il culo!" urlò Katsuki gettandosi a capofitto su di me.

 

Mi concentrai e presi un grande respiro mentre i suoi passi si facevano sempre più vicini.

 

 

Un'enorme esplosione scaturì dal palmo della mia mano tesa e colpì in pieno Kacchan mentre la folla e Present Mic gridavano completamente allibiti dal mio attacco.

 

Sentii il braccio quasi spezzarsi di fronte a tanta potenza e scivolai parecchio indietro per via del contraccolpo.

 

Scoprii che Katsuki aveva evitato l' esplosione lanciandosi in aria e stava cadendo su di me.

 

"CHE CAZZO ERA QUELLO?!" gridò puntando il braccio verso di me.

 

Evitai la sua piccola esplosione dovuta al raggiungimento del suo limite e ne lanciai un' altra nella sua direzione molto più contenuta della precedente.

 

Data la grande quantità di sudore sulle mie mani feci una cosa a cui avevo pensato anni prima quando venni a conoscenza dell' Unicità di Katsuki.

Scossi la mano nella sua direzione e vidi un'infinita quantità di goccioline di sudore librarsi in aria. Attivai nuovamente il quirk e quelle gocce si tramutarono in una serie di piccole esplosioni che arrivarono quasi a sfiorare Kacchan.

 

I minuti seguenti furono un susseguirsi di esplosioni man mano sempre più piccole ed un continuo di schivate per tutto il perimetro dell' arena.

 

Più il tempo passava, più una forte nausea mi attanagliava lo stomaco mentre le braccia si facevano sempre più deboli. 

 

Stavo velocemente raggiungendo il mio limite e Kacchan non era da meno.

 

Dopo aver lanciato l'ennesima esplosione, il mio braccio cedette e si ruppe definitivamente. Non sentii particolare dolore per via dell' adrenalina e continuai a combattere con il braccio rimasto. 

 

Ci fu un momento dove sia io che Katsuki ci trovammo in aria uno di fronte all' altro e, dopo aver schivato i rispettivi colpi, scendemmo a terra dandoci le spalle. 

 

Ci voltammo di scatto tendendo entrambi le braccia di fronte al viso dell' altro.

 

In quell'istante, il tempo parve fermarsi e nessuno dei due creò alcuna esplosione. 

Eravamo entrambi senza fiato e al limite mentre i suoi occhi scrutavano seri la mia testa bassa ed ansimante.

 

 

Tra un respiro e l' altro, i nostri ricordi condivisi tornarono a tormentarmi e rividi più volte il piccolo Kacchan sorridente davanti ai miei occhi. Lui era ancora lì da qualche parte dietro a tutta quella rabbia e a quella frustrazione intente a logorarlo dall' interno.

 

Nessuno dei due aveva intenzione di abbassare il braccio, ma sentii le forze abbandonarmi completamente.
 

 

Ormai avevo perso.

Con le poche energie rimaste, decisi di seguire quello che mi ordinava il cuore ed alzai lo sguardo su di lui aprendo le mie labbra in un grande sorriso mentre sentivo delle pesanti gocce di sudore rigarmi le guance.

 

 

"H-Hai...un Unicità davvero...davvero spettacolare, Kacchan." mormorai.
 

 

L' ultima cosa che vidi fu il viso sconvolto di Katsuki dopo le mie parole e persi subito i sensi cadendo rovinosamente a terra al suo fianco.

   
 
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