Dediche: A tutti quelli che aspettano che Conan 2 esca in fumetteria… -____- grazie Kabuki.
Note: Da questo capitolo iniziano finalmente le investigazioni del piccolo detective, che tuttavia non abbandonerà la speranza di tornare grande. Da qui in poi il "giallo" occupa la maggior parte della trama.
_________
GIORNO 6
Roma, 08:30, Ristorante Hotel Plaza
Ah…bella…ma Conan… chi sarebbe questo Totti? ^^;;
Ma come Ran!! Non conosci Totti?? Ma è uno dei
più bravi giocatori di calcio del Mondo!!
Lo sai che io non mi intendo di questo sport…
Già… violenta come sei ti intendi solo di karate… _
CHE COSA HAI OSATO DIRE???????
Niente, niente…^^;;;;; °°° quando fa così mi mette paura…e poi dice di non
essere violenta é_è °°°
Mmm… faccio finta di non aver sentito… e comunque…
anche se non conosco chi è Titti la maglietta che hai comprato è molto
bella!^_^
Totti… -.-
Ah, già…^^;;;
Il professore e Kogoro tornarono al tavolo proprio
in quel momento, entrambi con i piatti pieni di marmellate, panini, scatolette
di cioccolata, croissant e quante altre delizie si possono cercare per iniziare
al meglio una giornata!
Il tempo fuori era splendente e luminoso come al solito, tanto che i turisti
nipponici cominciarono a pensare che a Roma non divenisse mai brutto tempo; e
se fuori l'atmosfera era gioiosa, lo stesso si poteva dire per quanto
riguardava ognuno di loro: tutti sentivano una particolare carica, una bella
dose di energia positiva dentro di loro!
Agasa: Di cosa discutevate ragazzi?
Ran: Della maglietta di Conan… professore, lei conosce per caso questo… Tetti?
Conan: … si chiama Totti…
Agasa: No… non mi intendo
molto di calcio sapete… è un bravo giocatore questo Toppi?
Conan: è___é si…si chiama…SI CHIAMA TOTTTTTIIIIII!!!!!!!!!
L'urlo di Conan fu così potente che di colpo tutta la gente che era nel ristorante assieme a loro si zitì e lo guardarono meravigliati, quasi impauriti…! pochi istanti, poi il brusio dei vari discorsi riprese, lasciando a Conan il tempo di vergognarsi…
Kogoro: Ma sei pazzo, urlare così in posto come questo??
Conan: Scu… scusate… ^^;;;;
Agasa: Co…comunque la maglietta è molto bella^^;;
Ran: Professore, anche oggi sarà impegnato con i suoi colleghi?
Agasa: Ebbene sì Ran… a dire il vero avrei dovuto
ricevere una telefonata già 10 minuti fa per avere la conferma della riunione
pomeridiana… strano che non abbiano ancora chiamato!
Kogoro: Vorrà dire che la riunione non si fa no?
Agasa: Non credo… avrebbero comunque chiamato per
dirmelo!
Conan: Ma…sarà solo questione di tempo, tra poco la chiameranno professore!
Agasa: Già! ^^ Ragazzi, che impegni avete per stamattina?
Ran: Oh, io e Conan vorremmo discostarci un po' dal centro storico, e dare un'occhiata
alle varie periferie, vedere come è l'ambiente in quei posti ecco…
Agasa: Bravi, molto interessante! E' sempre bello e
intelligente visitare di una città i posti che non sono frequentati solitamente
da turisti! Si riesce a percepire meglio lo stile di vita degli abitanti del luogo e poi…
Il cellulare nel taschino del professore vibrò ed egli fu costretto a interrompere il suo discorso.
Agasa: Oh eccoli, devono essere loro!
Il professore appoggiò il cellulare all'orecchio, rispose… e dopo pochi istanti il suo volto si fece di ghiaccio!
Agasa: Co…come!?? Il professor Ricci è morto??
Ran, Kogoro e Conan, alle parole del professore si sentirono gelare, e fissavano Agasa increduli, sperando di riuscire a capirne di più…
Agasa: Santo cielo è terribile… ma...com'è morto??
Eh?? E' stano sbranato dal suo cane da guardia???
Com'è mai possibile una cosa del genere!! Ca…capisco… sì… no, nessun disturbo, ci sarò. Grazie ancora, ci
vediamo tra poco.
Conan: Professore, che cos'è questa storia??
Agasa: Il professor Ricci… che ieri era appena
ritornato dalla sua vacanza dall'isola d'Elba… stamattina presto è stato
ritrovato nel giardino della sua villa senza vita… e dai primi accertamenti
pare che sia stato il suo cane da guardia a farlo fuori… anzi, sembra sia sicuro!
Kogoro: Ma è terribile… certo… vatti a fidare di questi cani da guardia…!
Agasa: Mah… forse era nuovo della
"famiglia" e ancora non aveva imparato bene a conoscere il padrone… o
forse era stato maltrattato da Ricci e si è voluto vendicare… possiamo stare
certi però che non è stato nessun uomo o donna a
uccidere il professore… tutto pare sia attribuibile all'irrazionalità tipica
degli animali…
Conan: …
Agasa: Comunque… tra due ore circa ci saranno i
funerali… mi spiace non poter trascorrere la mattinata con voi…
Ran: Ma no professore cosa dice! Veniamo anche noi con lei!
Agasa: No no ragazzi, non
disturbatevi, pensate piuttosto a divertirvi!
Conan: Professor Agasa, come potremmo divertirci
sapendo che lei è a un funerale…
Kogoro: Ma Conan, che vuoi che facciamo! Non lo conoscevamo nemmeno questo
professore!!
Conan: Pensaci bene Kogoro… magari non è stato veramente il cane ad uccidere
Ricci… potresti indagare e scoprire qualcosa di interessante,
e in questo modo la tua fama abbatterebbe ogni confine!
Kogoro: Già… anche se mi sembra ridicolo che non sia stato il cane, qualche
possibilità c'è… mi hai convinto moccioso!
Agasa: D'accordo… allora saliamo a prepararci.
*****
Roma, 11:45, Cimitero
La bara del professor Ricci era distesa in terra, accanto alla fossa entro la quale avrebbe riposato per l'eternità. Ai suoi piedi un prete dava le ultime benedizioni e cercava in qualche modo di consolare i parenti più stretti dello scienziato, che erano vicino a lui per dare l'ultimo saluto al proprio caro.
C'era molta gente sì, ma per lo più erano gli scienziati e gli altri
colleghi di Ricci che erano accorsi in suo rispetto alla cerimonia; per il
resto pochi altri… evidentemente non doveva essere una persona troppo socievole
- pensò Conan, anche lui giunto al campo santo assieme a
Agasa e Kogoro.
Stando piuttosto distanti dai pochi famigliari, per mantenere un certo rispetto
e discrezione, osservavano la scena in rigoroso silenzio. Per il piccolo
detective, il professore e Kogoro, era il primo funerale a cui assistevano dopo
la morte dell'ispettore Megure, e questo ricordo gli
stringeva i loro cuori in una morsa… (scusatemi, ma l'ispettore Megure lo
odio…è più stupido e incompetente di Kogoro! Che poi in fondo è anche bravo…)
La bara fu messa dentro, e uno di becchini prese a
ricoprirla col terriccio… una donna si gettò a terra in lacrime, mentre la
ragazza accanto a lei cercava di tirarla un po' su, nonostante si vedesse che
anche lei soffrisse molto…
Devono essere la moglie e la figlia… - mormorò Agasa
ai due detective;
Conan: Poverine…una fine così assurda poi…
Kogoro: Già… sbranato dal suo stesso cane…sembra impossibile…
Agasa: E sì…è questo quello
che mi meraviglia… secondo voi è possibile?
Kogoro: Chi lo sa… magari il signor Ricci era spesso violento col suo cane… oppure
lo aveva appena preso e ancora non lo riconosceva come "amico"… la
polizia che dice?
Agasa: A quanto ne so il fatto è stato subito
archiviato…in fin dei conti non ci sono dubbi che sia stato l'animale a
compiere il delitto. Lo hanno portato dal veterinario per
alcuni controlli, poi lo terranno alcuni giorni in un canile…dopodiché
verrà quasi sicuramente soppresso.
Conan: Kogoro… non credi che il cane possa essere stato come…
"ipnotizzato" da qualcuno?
Kogoro: Ma come ti vengono in mente queste cose Conan?? E' stata solo una disgrazia, tutto qui!
Conan: Già… può darsi…
Rimasero tutti e tre in silenzio; la gente intanto, cominciava ad andarsene, mentre alcuni si attardavano un poco per fare le condoglianze alle due donne, e recar loro una parola di conforto…
Agasa: Sapete… non so quanto siano
fondate queste voci, ma… si dice che il prof. Ricci fosse una persona un po'
strana… che frequentasse brutta gente insomma…
Conan: Brutta gente?? Di che tipo?
Agasa: Oh, nessuno mi ha saputo dire nulla di
preciso… si trattava di una persona piuttosto
riservata…
Conan si fece pensieroso. Apparentemente non c'erano dubbi che il professore
fosse stato ucciso proprio dal suo cane, che invece avrebbe dovuto proteggere
la sua famiglia e la sua casa dai ladri… ma il piccolo detective non era certo
abituato a fermarsi alle apparenze… anche se in questo caso i margini di indagine parevano invisibili. Per non parlare del contesto in cui si trovava!
Come al solito non poteva fare le sue investigazioni da solo, nessuno avrebbe
dato retta ad un bambino… e Kogoro non pareva certo il tipo da sacrificare una
vacanza completamente spesata per dimostrare "fedeltà" alla sua
professione!
Kogoro… - fece Conan - perché non provi a fare qualche domanda alla moglie del
professore?
Kogoro: Ma Conan! Ti pare il momento??
Conan: Lo so ma… - sbuffò - perché non le chiedi un incontro per domani ? In fin dei conti lo fai per
mettere definitivamente luce sulla fine del marito…
Kogoro: Sì, è vero ma… ma…ma poi perché dovrei investigare se non c'è nessun
tipo di delitto!!!!
Conan si alzò sulla punta dei piedi, e dopo essersi portato la mano alla fronte, come volesse coprirsi dal sole, iniziò a guardarsi attorno…
Kogoro: Che stai cercando Conan?? Ran non è venuta non ti
ricordi? L abbiamo detto che era meglio se non
fosse venuta!
Oh sì, mi ricordo! - fece Conan innocentemente continuando a scrutare tra le
poche persone che erano rimaste - ma non cercavo lei… in realtà cercavo il più
infallibile di tutti i detective, il geniale detective Kogoro Mori!! Ma non lo
vedo…
Kogoro: Ma cos'è questa assurdità? _
Senti Kogoro, quante volte durante le tue investigazioni, tutti i primi indizi,
tutte le apparenze portavano ad una soluzione del
caso, che poi, puntualmente, si rivelava quella sbagliata?
Agasa e Conan stettero a guardare il detective in silenzio per un po'…
Kogoro: Beh…direi sempre…
Conan: Infatti. Il professore ci ha anche detto che questo
Ricci era una persona un po' losca, non credi che ci sia qualcosa di
strano in questa faccenda?
Kogoro: Ma sono in vacanza, non ci voglio entrare in questo tipo di storie!
Agasa: Detective, guardi la figlia del professore…
potrebbe esserle mooolto riconoscente selei scoprisse l'eventuale assassino del padre…
Alzò la testa verso il cielo, come a fare ordine tra i pensieri sconci che gli erano d'un tratto venuti in mente… poi quasi rosso in viso si ricompose, guardò Conan e…
Kogoro: Va bene. In fondo non costa nulla… e poi sono o non sono il famoso e geniale Detective Mori?? ^^
Conan e Agasa: Certo! ^__^ (No che non lo sei… -__- pensieri di Conan e Agasa)
******
Un detective?? - replicò meravigliata la vedova Ricci,
quasi svegliandosi dal torpore in cui il suo dolore l'aveva immersa…
Kogoro: Già… prima di tutto le porgo le mie condoglianze…
Sig.ra Ricci: Cosa vuole detective? - replicò la
donna con la sua voce flebile e quasi rotta dal pianto, che
tuttavia sembrava molto dure nei confronti di Kogoro - le sembra questo
il momento per venire a fare domande??
Su mamma… non rispondere così, il detective non aveva alcuna intenzione di
urtare la nostra sensibilità… - intervenì Sabrina, la
figlia del professore, stringendo a sé la madre; Sabrina era una ragazza di
circa 20 anni, lisci capelli neri che le arrivavano alle spalle e degli occhi
azzurri e profondi come l'oceano; nonostante il viso fosse piuttosto
"provato" dagli ultimi eventi, la ragazza era di una bellezza
incantevole. Con le esili braccia stringeva a sé la
madre, che rispetto a lei era molto più piccina e paffuta, quasi che pareva
fosse Sabrina la madre e la signora Ricci la figlia.
Conan: No scusateci davvero… la signora ha ragione
a reagire così…
Kogoro: E tu che sei venuto a fare? Stai sempre in mezzo… _
Conan: …però vede… il detective Mori voleva solo
chiederle se per domani potesse essere possibile un incontro privato…
Sig.ra Ricci: Un incontro privato??
Kogoro: Ah, ehm… sì, un incontro privato, ma per fare un po' di chiarezza sugli
strani fatti accaduti a suo marito in questi ultimi giorni!
Sig.ra Ricci: Ma cosa volete ci sia sa chiarire! E'
stato quel cane, quel maledetto cane…!!
Conan: E ad aggredirlo all Isola d'Elba? E' stato
sempre il cane?
La signora Anita e la figlia rimasero un po' in silenzio, poi Sabrina fece un passo avanti verso i due giapponesi e col capo chinato prese la mano dei Kogoro e la strinse tra le sue…
Sabrina: Ci dispiace, ma oggi per noi è una giornata incredibilmente triste…e dobbiamo andare via… venga…venga domani pomeriggio a casa, l'indirizzo tanto è su tutti i giornali…; non so perché, ma… - Kogoro fu scosso da un brivido. Una goccia di pioggia era scesa a bagnare la sua mano, quella stretta tra le delicate mani di Sabrina… anzi no, era una lacrima caduta da quei suoi dolcissimi occhi; forse proprio una goccia di oceano… - ma ho molta fiducia in lei…
Sabrina si voltò e con la madre sottobraccio si diresse verso casa; Conan
stette a guardare Kogoro, che era rimasto estremamente
colpito dalle parole di quella ragazza. Forse per la prima volta, una ragazza
così bella e giovane lo aveva attratto non per il suo aspetto e la sua
avvenenza fisica… ma per le sue parole, le sue lacrime…la sua speranza.
Quel "…ho molta fiducia in lei…" pronunciato come un soffio, ma colmo
di sincerità, era penetrato sin nel cuore del detective. No, non si era
innamorato di quella ragazza. Ma le incominciava a
volere un bene incredibile, come se… come se vedesse Ran negli occhi e nelle
parole di Sabrina.
Si promise, che se ci fosse qualcosa di poco chiaro in questa vicenda, avrebbe
fatto di tutto pur di regalare un sorriso a quella ragazza così dolce, e così
sfortunata.
*****
Kogoro… guarda quel signore!
Il sole era ormai nel suo punto più alto e l'aria si era fata così calda e
umida che Conan e Kogoro decisero fosse ora di tornare nel proprio
appartamento, dove era pronto ad attenderli, oltre a Ran, un bel condizionatore
d'aria; sebbene figlia e moglie del professor Ricci fossero
già andate via da un pezzo, ancora c'erano alcune che persone che, presenti al
funerale, si erano intrattenute a parlare sotto l'ombra dei grandi cipressi che
dall'alto dominavano il campo fato di tristi lapidi, che sebbene bruciassero al
tatto per il gran caldo, apparivano sempre fredde e desolate…
Fu proprio mentre stavano per andarsene che Conan notò un uomo seduto in terra
con la schiena poggiata ad una colonna di marmo, proprio poco dopo l'ingresso
del cimitero… non poté vederlo in viso in quanto si copriva con le mani… le
spalle sussultavano regolarmente e in modo piuttosto insolito, e ogni tanto
dalla bocca scoperta sfuggiva qualche gemito… quel signore stava piangendo.
Conan tirò Kogoro per la giacca e lo costrinse ad avvicinarsi assieme a lui, per vedere se quell'uomo seduto in terra avesse bisogno di qualcosa…
Conan: Scusi signore… qualcosa non va?
L'uomo si fermò di colpo, si asciugò le mani bagnate sui pantaloni e, con gli occhi ancora lucidi, tentò di abbozzare un sorriso rassicurante
Uomo: Oh… non ti preoccupare bambino…è normale piangere in
questi posti non trovi?
Conan: E già…mi scusi, pensavo ci fosse dell'altro…
L'uomo abbassò la testa per poi tornare a guardare di nuovo il piccolo Conan facendogli cenno col capo che non c'era nient'altro
Kogoro: Insomma Conan, devi sempre disturbare tutti!? A forza di stare assieme a me hai preso anche tu il vizio di fare il detective!
Il detective ha detto??? - l'uomo che fino ad allora aveva mantenuto sempre una certa compostezza, sì alzò quasi di scatto alle parole di Kogoro, e la sua espressione cambiò rapidamente… sembrava scosso, ma non turbato…
Kogoro: Già! Io sono il famoso investigatore privato Kogoro Mori! Scusi il
bambino, ma è ancora un moccioso… mi raccomando, non perda
il coraggio, e condoglianze…!
Uomo: No! A…aspetti detective…
Kogoro: Uh…eh? Che cosa c'è?
L'uomo si guardò intorno; resosi conto che nessuno lo stava osservando tirò a sé il detective in modo di tenerlo il più vicino possibile, per poter colloquiare con lui anche a voce basa… iniziò il suo racconto e i suoi occhi, che prima avevano posto solo per le lacrime, sembravano ora come impossessati dal terrore, così come le parole, che uscivano tremule dalla bocca dell'uomo che si era presentato come Guido Manara.
Vede… ho partecipato alla cerimonia e sono venuto anche qui… ecco ho potuto sentire molti dei discorsi che venivano fatti tra i colleghi del professore, e ho sentito che si vocifera che Ricci avesse brutte amicizie…di cui nessuno però sapeva nulla…
Kogoro: Immagino che lei voglia smentire questa tesi…
Ancora una volta distolse lo sguardo dal detecitve, diede un'altra rapida occhiata attorno a sé e senza guardare Kogoro negli occhi proseguì…
Manara: Tutt'altro. Ecco… io so chi sono queste… queste "brutte amicizie"!
Conan e Kogoro ebbero un sussulto! L'investigatore privato non si sarebbe mai aspettata una cosa del genere e stette per un po' a rimuginare su quale domanda avrebbe dovuto ora porre al signor Manara; ma fu Conan più risoluto di lui, e lo sollevò dai suoi pensieri…
Conan: Da come si guarda intorno mi pare che per lei non
sia facile parlare adesso…allora ci dica subito tutto quello che sa e che può
riguardo queste brutte amicizie!
Manara: S…sì… (ma che bambino è questo? O_o ndManara) ecco, io non credo alla
tesi della fatalità, del "cane killer"! Credo piuttosto che il
professore sia stato ucciso!
Kogoro: U…ucciso?? E da chi??
Manara: Ecco… sia io che il professor Ricci, facevamo
parte…di…di una setta religiosa clandestina e…
La consapevolezza che la cosa, se vera, si sarebbe potuta rivelare qualcosa
di piuttosto grave, misterioso e pericoloso, si confondeva con quella inimitabile sensazione che tutti i detective provano
quando sentono di aver trovato la pista giusta; questo strano abbraccio di
sensazioni brutte e belle, si risolse in un brivido freddo che attraversò come
un cubetto di ghiaccio la schiena dei due detective.
Il signor Manara stava per aggiungere altro, quando alle sue spalle si parò una
figura che a Conan, piccolo com'era, appariva gigantesca! Un uomo, sui 2 metri
circa, spalle larghe e volto piuttosto duro, burbero,
era appena arrivato dietro Manara, e pareva anche conoscerlo, in quanto gli
cinse le spalle col suo enorme braccio destro e lo tirò un po' a sé… Conan notò
che lo sguardo di Guido si faceva di nuovo come terrorizzato…!
A dispetto del suo aspetto rozzo, l'uomo scoppiò in una fragorosa risata…
Uomo: Ahahah! Ma dai Guido, smettila di vaneggiare! E' vero, tutti siamo scossi dalla scomparsa del professore, ma adesso… parlare addirittura di una setta poi!! Ahah!! E' davvero… RIDICOLO!
Era stato spaventoso. Già, sembrava una persona per bene, allegra e affabile…ma quando a pronunciato quell'ultima parola, quel ridicolo…sembrava quasi ringhiasse! E i suoi occhi!! Si erano conficcati duramente in quelli di Manara, come se fossero spade, come se fosse uno sguardo di rimprovero, di avvertimento… Kogoro e Conan se ne accorsero, ma rimasero in silenzio. Non volevano creare ulteriori problemi al signor Guido, che ora veniva quasi trascinato via da quella persona così grande e muscolosa.
Conan: …Oh!
Kogoro: Cos'hai Conan?
Conan: Il signor Manara… mentre veniva portato via da quel suo
"amico"… gli è caduto il portafoglio di tasca! Presto Kogoro, dammi
un tuo biglietto da visita!!!
Incredibilmente senza fare domande, il baffuto detective porse il biglietto a Conan, e questi dopo averlo preso, estrasse dal taschino della giacca una penna, appuntando sul biglietto il nome e il numero di telefono del loro hotel, con tra parentesi il numero di stanza….
Conan, corse in direzione dei due uomini, che già si erano allontanati abbastanza, raccolse da terra il portafoglio e immediatamente vi inserì il biglietto da visita; dopo poco li raggiunse.
Conan: Signore! Signore scusi!!! Pant…pant…
Uomo: Cosa vuoi, ragazzino??
Conan: Anf… ecco, il suo amico ha perso questo!!
Manara: Oh, il mio portafoglio… grazie mille… -sorrise amaramente a Conan-
Non si preoccupi, - gli rispose il piccolo facendogli l'occhiolino senza farsi
vedere - dentro c'è tutto quello che le serve!
Manara parve non cogliere, ma una volta giunto a casa avrebbe sicuramente capito a cosa il giovane detective si riferisse.
Roma, 20:40, Ristorante Hotel Plaza
Come ogni sera a quest'ora, Kogoro, Agasa, Conan e Ran si ritrovavano intorno al tavolo del
ristorante dell'hotel.
Ciò che era successo in questi ultimi giorni, l'aggressione al professore e poi
la sua strana morte, avevano turbato non poco il loro
soggiorno romano, tanto che tra una forchettata e l'altra, nessuno scambiava
con gli altri più di due parole…; era una vacanza già, ma tutti sembravano
avere tanti di quei pensieri per la testa…!
Persino Kogoro, che di solito prendeva tutto con estrema leggerezza, si
arrovellava il cervello per trovare delle connessioni logiche tra un cane, un
professore e una setta segreta… tutto per lei, Sabrina; non lo faceva per la
sua fama, per farsi bello con quella ragazza tanto più
giovane di lui; lo faceva per renderla felice, per punire chi quella felicità
gli aveva strappato. Sempre che sia stato davvero qualcuno.
Gli stessi pensieri tormentavano le menti del professor Agasa
e di Conan, ma alle indagini su quello che ormai era chiamato in tutta la città il "cane killer" si sovrapponevano,
soprattutto nel piccolo detective, le speranze e le preoccupazioni sul farmaco
miracoloso del professor Rooney.
Nel pomeriggio infatti, lui e Agasa si erano recati
dal professore. Non fu proprio una bella notizia per Conan, in
quanto dopo una mattinata così triste e intensa aveva proprio bisogno di
svagarsi un po'! Ma dopotutto ne valeva del suo futuro, e non doveva perdere
nemmeno un occasione per parlare con lo scienziato che
avrebbe potuto farlo tornare diciassettenne;
Soprattutto perché l'incontro era stato chiesto da Rooney
stesso, che aveva incontrato Agasa al funerale di
Ricci; egli infatti aveva bisogno di fare delle analisi di controllo a Conan,
per vedere come e se fosse stato smaltito il farmaco dal suo corpo.
Per sua fortuna, Conan ebbe due belle notizie! La prima era che, sebbene sarebbe
stato pericoloso riassumere a così breve distanza di tempo un'altra dose di
farmaco, dalle analisi risultava che tutto era andato
bene, e non c'era stato alcun tipo di complicazione o imprevisto. La seconda,
forse ancora più importante, che illuminava gli occhi di Conan con la luce
della speranza, era che il professor Rooney affermava
che le sue ricerche sul composto stavano facendo passi da gigante, e tra una
quindicina di giorni sarebbe finalmente riuscito a perfezionarlo!
Se gli occhi di Conan brillavano, lo stesso si poteva
dire per quelli di Rooney, che sentiva finalmente di
poter realizzare la sua sensazionale scoperta!
Dopodiché, non mancò il solito brindisi con lo champagne con l'augurio che il
premio della scienza di quest'anno venisse vinto a man
bassa dal professor Waylon Rooney
con il suo farmaco della crescita.
Sapete… - fece Ran con voce bassa, quasi timida, distogliendo tutti quanti dai proprio pensieri e tagliando come una lama bollente nel
burro quel silenzio che aveva regnato fino ad allora in tavola - ieri… ieri ho
incontrato Shinichi…!
Conan: … (^^;;)
Kogoro: Che cosa?? Ran non ti starà facendo male il sole per caso?
Ran: No papà, l'ho incontrato davvero, e siamo stati
tutto il giorno insieme…
Kogoro: Ah, che bel coraggio! Non si fa vedere per tutto questo tempo e tu gli
permetti pure di passare la giornata insieme a te?
Ran: Ma dai, lo sai che è sempre impegnato… anche adesso era qui per risolvere
un certo caso, di cui però non ha potuto parlarmi… ma pensa sempre a noi. Eheh…- più andava avanti a ricordare quei momenti con Shinichi, più le sue guance si facevano rosse, e gli occhi
lucidi, e la voce tremula… - sai, mi ha chiesto anche di te papà, di come va il
lavoro… anche se si tiene sempre informato sulle avventure del famoso detective
Mori (già, chissà come mai… _ ndConan)
… e mi ha chiesto anche di te Conan!
Conan: Eh?? Ah…ah…grazie.. ^^;;
Kogoro: E cosa ti ha detto, ha intenzione di sparire ancora una volta?
Ran si morse il labbro inferiore e strinse tra le mani il tovagliolo… rimase in silenzio, gli occhi tristi e abbassati sulla tavola, mentre in lei le parole di Shinichi risuonavano ripetutamente…
…ti amo anche io Ranchan…
presto tornerò da te… te lo prometto.
…presto tornerò da
te… te lo prometto.
te lo prometto.
Chinò il capo per nascondere le prime lacrime che le carezzavano il viso, prendendo poi un bel respiro per rispondere al padre, ma le sue parole venivano di tanto in tanto interrotte da un triste singhiozzo…
Non…non lo so papà… ha detto che sarebbe tornato presto da me, ma… ma ho paura di perderlo ancora una volta…
Tutti rimasero ammutoliti.
Poi lei si sentì sfiorare; una mano piccola e leggera si posò sulla sua. La
ragazza alzò il capo asciugandosi con l'altra mano occhi e guance bagnate e lui
la fissò negli occhi con uno sguardo così sincero,
così deciso, ma allo stesso tempo affettuoso, che Ran ne veniva rapita, e ne fu
quasi sconcertata.
Era infatti quello, uno sguardo che aveva visto
solamente negli occhi di un'altra persona…
Conan: Ran… non ti preoccupare. Vedrai che manterrà la sua promessa.
… solamente, in quelli…
…di Shinichi.
Fine capitolo 7
Postfazione: Sigh, come mi piace sta fine ç__ç
Anche questo capitolo è andato. Caspita, stavolta sono 9 pagine, nemmeno le one shot le ho mai fatte lunghe
9 pagine.
Sono entrati in scena ben 4 nuovi personaggi, mica male!
Spero che la storia vi stia prendendo un po', e che la mia
narrazione sia di vostro gradimento; a volte ci sono dei passaggi che non
piacciono tanto nemmeno a me per come sono scritti, però non riesco a trovare
altri modi.
Spero di non aver fatto Ran troppo piagnona… lei è molto
dolce, ma soprattutto di fronte agli altri cerca di mostrarsi forte, senza mai
essere troppo scontrosa; invece addirittura qui piange di fronte tutti e tre
gli altri ^^; Beh, però devo dire che è possibile, non è una situazione facile
quella che sta vivendo.