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Autore: Anonima Italiana    03/12/2018    7 recensioni
La mia versione della storia di Ade e Persefone, una storia dark con molti momenti di luce.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ade, Demetra, Persefone, Zeus
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Negli Inferi, Ade  era seduto accanto al letto dove Persefone giaceva ancora svenuta, e non riusciva a smettere di guardarla.
Quando aveva concepito la sua idea di rapirla e portarla con sé per chiederle di diventare la sua regina, si era posto il problema del fatto che effettivamente, essendo sempre vissuto solo, la sua dimora da re degli inferi poteva risultare poco adatta ai bisogni di una giovane donna, che oltretutto gli erano praticamente sconosciuti. Così aveva adibito una delle stanze migliori per la nuova arrivata, e aveva promosso come sue ancelle personali tre ninfe decadute scelte tra le anime che arrivavano ogni giorno. A dire la verità, vista la sua scarsa conoscenza del genere femminile, era stata una bella fatica…ma l’aveva affrontata volentieri pensando che la sua futura Regina meritava questo e molto altro. E poi naturalmente l’avrebbe lasciata libera di modificare tutto secondo i suoi gusti.
 
Quando era sceso nel suo Regno tenendola fra le braccia, l’aveva subito portata nella sua stanza, adagiata sul letto, l’aveva ben coperta e si era messo seduto accanto al letto impaziente, sperando e allo stesso tempo temendo che si svegliasse al più presto. Ora che la osservava da vicino, riusciva a stento a trattenere le proprie emozioni guardando la sua bellezza, i suoi capelli biondi arruffati, la pelle rosata, la piccola mano abbandonata sulle lenzuola nel sonno…allungò una mano per accarezzarla, ma si bloccò e ritirò la mano. Ci sarebbe stato tempo anche per questo…
 
Però il tempo passava e la ragazza non accennava a svegliarsi; e anche il Dio degli Inferi aveva dei doveri improrogabili a cui ottemperare nel suo Regno. Così, seppure a malincuore, affidò Persefone alle sue nuove ancelle, con l’ordine tassativo di chiamarlo non appena la giovane si fosse svegliata.
Dopo averle gettato un ultimo sguardo carico di tenerezza, si voltò e in silenzio uscì dalla stanza, mentre improvvisamente sentì nella sua mente l’eco di una canzone ascoltata una volta da un musico:

“Primavera non bussa, lei entra sicura
Come il fumo lei penetra in ogni fessura
Ha le labbra di carne, i capelli di grano
Che paura, che voglia che ti prenda per mano
Che paura, che voglia che ti porti lontano…”

 
Alcune ore dopo, Persefone  si svegliò di soprassalto e rimase sopraffatta da una sensazione mista di panico e stupore accorgendosi di trovarsi in un ambiente che non conosceva. Si sollevò a sedere e sgranando gli occhi mise a fuoco ciò che vedeva attorno: un’elegante camera da letto bene illuminata da torce alle pareti, con di fronte a sé un camino in cui ardeva un bel fuoco scoppiettante.  Lei stessa si trovava su un grande letto di legno di ciliegio, avvolta da lenzuola e coperte blu scuro. Dalla finestra poco distante dal letto, non proveniva alcuna luce.
A fianco del letto, scorse tre minute creature che, nel momento in cui volse la testa verso di loro, fecero un profondo inchino.

- Ben svegliata padrona!- dissero in coro.

- Dove sono?! Chi siete?!- domandò la fanciulla senza tanti preamboli.Dopo aver mormorato qualcosa all’orecchio di una delle compagne, che subito dopo si diresse verso la porta e uscì dalla stanza in gran fretta, una delle tre si fece avanti sorridendo e si presentò:

- Io sono Mynthe, lei è Acasta e quella che è appena uscita è Leuce. E’ andata ad avvisare il nostro Signore e Padrone del vostro risveglio, come lui aveva chiesto. E’ così ansioso di incontrarvi!-

- Chi è il vostro Signore?-

- Non posso dirvelo, non sono stata autorizzata a farlo. Ma sarà qui da un momento all’altro e ve lo dirà lui stesso-

E difatti pochi secondi dopo la porta si aprì di nuovo, e mentre le tre ninfe si profondevano in un nuovo inchino, entrò qualcuno che a Persefone non era del tutto sconosciuto…

(fine quarta parte)


N.B: la canzone ricordata da Ade è, ancora, "Un chimico" di Fabrizio De Andrè. Mi sono concessa questa piccola "licenza poetica" di tipo musicale perchè alcune parti di questa canzone mi sono sembrate particolarmente adatte a questa storia.

- Mynthe e Leuce erano due ninfe che, nei miti originali, ebbero in Ade ben diversa storia. Non ho voluto inserire queste storie nella mia perchè trovo che non c'entrino, ma ho utilizzato i nomi per le ancelle di Persefone. Il nome della terza ancella è preso a caso da una qualunque ninfa (non degli Inferi) della mitologia greca.
   
 
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