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Autore: kim_laly    03/12/2018    0 recensioni
E quando credi che sia tutto reale..
AU = Alternative Universe.
Genere: Mistero, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 707, Nuovo personaggio, V, Yoosung Kim
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Chiuse la porta dietro di se e vi si appoggiò contro. Sentiva una strana senzazione allo stomaco e il cuore le stava battendo forte.

< YeongHon, tutto bene? > Sua madre si era affacciata dalla cucina, sentendo il rumore della porta. La stava fissando con aria confusa.. Era tanto che non la vedeva sorridere.

< Si mamma! Va tutto bene! > La guardò e le sorrise. < Tu invece, tutto bene? Hai una faccia > Osservò, notando il suo sguardo confuso.

< Si.. E' solo che.. > Non continuò la frase. Si limitò a scuotere la testa e tornare in cucina. Sta volta era YeongHon quella confusa.





< Mamma.. Papà non torna nemmeno sta sera? > disse improvvisamente nel bel mezzo della cena. 
Era da un pò che voleva chiederle come stesse suo padre, ma finiva sempre per dimenicarsene.

< No.. Se vuoi dopo puoi chiamarlo > Le sorrise, YeongHon alzò lo sguardo su di lei. Si sentiva triste. Per via del suo lavoro, suo padre era costretto a stare via per giorni che spesso diventavano mesi. 

< Va bene.. Appena salgo in camera lo chiamo > Riabbassò lo sguardo, finendo lentamente di mangiare.






Finito di mangiare, YeongHon aiutò sua madre a sistemare la cucina e salì sopra.

Durante tutta la cena, aveva pensato a cosa dire quando avrebbe chiamato suo padre. Non si sentivano da quando era partito, qualche mese prima, e le cose che avrebbe voluto dirgli erano così tante che non sapeva da cosa iniziare.

Se continuo a pensare, finirò per non chiamarlo.. Pensò. Prese il telefono e compose il numero, buttandosi poi sul letto.

Non dovette aspettare molto prima che suo padre le rispose. Era felice di poter sentire la sua voce e sembrava lo stesso per lui. 
Parlarono per un pò del più e del meno ma, improvvisamente calò il silenzio. 

< Senti papà.. > Disse improvvisamente YeongHon.

< Si piccola, dimmi. >

< Quando.. Quando tornerai a casa? Mi manchi... > Si poteva sentire la tristezza nella sua voce. Non riusciva a stare lontano da lui.

< Piccola mia.. > Sospirò. C'era qualcosa che non andava? 
Ci fu un attimo di silenzio. < La mamma non te lo ha detto, vero? >

< Cosa? Cosa avrebbe dovuto dirmi..? > 

< Da quando sono qui, mi hanno spostato in un altro settore.. E quindi.. > 

< E quindi? E quindi cosa? > Non rispose. < Papà! E quindi cosa? >

< Non credo che tornerò a casa tanto presto. Anzi, non so nemmeno se tornerò.. > Disse infine. Sapeva esattamente che, se le avesse detto qualcosa, YeongHon si sarebbe voluta trasferire. 

Rimase in silenzio per un pò. Si sentiva più o meno come quando Jihyun le aveva detto che sarebbe partito. Solo che questo, era più doloroso.

< Stai.. Stai scherzando vero? > Stava per piangere. Sentiva gli occhi bruciare e un nodo in gola che le impediva di parlare bene. < Perchè.. Perchè non me lo avete detto..? >

< Perchè sapevamo che dopo ti saresti voluta trasferire.. E sai bene che non potete, non cambierebbe nulla.. > Disse dispiaciuto.

< E invece si. Le cose cambierebbero. Potrei vederti ogni sera.. Sarei più vicina a te. >

< Tesoro, ti prego, non insistere.. Pensa ai tuoi amici, a tua madre.. E' difficile anche per lei... >

< I miei amici capirebbero! > Urlò. 
Non le era mai capitato di urlare contro suo padre, se non quando aveva tre anni e voleva i giocattoli. Rimasero in silenzio per qualche secondo. Poi, YeongHon decise di chiudere la chiamata. 
Era inutile rimanere al telefono se nessuno dei due parlava o se doveva sentire altre bugie.

< Ciao papà.. Ci sentiremo > Chiuse la chiamata senza aspettare la sua risposta e si lasciò ricadere sul letto. 

Forse.. Ora come ora, non era più sicura di rivolerlo sentire. Tutte le promesse che le aveva fatto.. erano solo bugie. 

Restò a fissare il soffitto per abbastanza tempo da non rendersi conto che si era fatto tardi. Pensava di aver pianto, ma quando si toccò il viso, si rese conto di non aver versato una lacrima.





< Quindi mamma.. > Disse incrociando le braccia al petto. Aveva deciso di parlare anche con lei. Tutto quello che sentiva in quel momento, erano rabbia e tristezza. 
Aveva voglia di urlare, di piangere, di uscire da quella casa e correre lontano.

< Cosa? > La guardò confusa. Ovviamente, nel profondo sapeva di cosa stava parlando, YeongHon, adesso, lo sapeva.

< Come cosa? Non fare finta di nulla, ti prego. Papà mi ha detto tutto. > Rimase sulla porta a fissarla. Lei la guardò e, infine, sospirò.

< Cosa vuoi che ti dica YeongHon.. Credo che già ti abbia detto che non possiamo trasferirci. > 

< Perchè non possiamo? Cosa ce lo impedisce? Io davvero non capisco.. > 

< Perchè? Tuo padre non ti ha detto che sarà costretto a spostarsi più di prima? Anche se ci spostassimo, non potremmo seguirlo ovunque.. Tu devi andare a scuola, hai degli amici e non puoi buttare tutto all'aria.. > 

< Anche tu con questa storia? Come ho detto a lui, i miei amici capirebbero e sarebbero felici che io sia così determinata a voler stare con mio padre.. Non sono egoisti.. E poi non ho "amici". Ho solo Yoosung e Jihyun. E loro non sono semplici amici.. > Quasi urlò. Sta volta sentiva le lacrime rigarle il viso. 

< Non piangere, YeongHon.. So che è difficile stare lontana da lui, ma un giorno tornerà.. > Fece per avvicinarsi, ma la fermò.

< Non avvicinarti e, soprattutto, non dire cose che potrebbero farmi illudere... Mi avete solo riempito di bugie. Tutti e due.. > Si girò e tornò in camera correndo. 

Sapeva che aveva fatto rattristare sua madre in quel modo. Ma non le importava. Lei si sentiva distrutta. I suoi genitori le avevano mentito. Le persone che lei considerava i suoi punti di riferimento, adesso, l'avevano delusa e lei aveva fatto lo stesso.



Passò il resto della serata chiusa in camera, rifiutando di parlare con sua madre ogni volta che bussava alla sua camera.
Voleva stare sola, cos'era che non capiva?

< YeongHon, per favore, possiamo parlare? > Disse da dietro la porta. 
YeongHon rifiutò nuovamente, dicendole che voleva stare sola.
Non insistette.

< Va bene.. Io vado a letto, volevo darti la buonanotte. > 

< Si, buonanotte. > Disse velocemente, mettendosi poi a pancia in giù con la faccia nel cuscino.

Dopo qualche secondo sentì sua madre andare via.




Bene, adesso posso anche uscire dalla finestra. Pensò mentre sistemava una giacca e un pacchetto di pillole dentro lo zaino.

YeongHon non era il tipo di persona a cui piaceva uscire di notte. Era più un tipo da "preferisco guardare le stelle dalla finestra di casa mia". Ma quella sera era diverso.. Si sentiva come se le pareti di casa sua si stessero stringendo attorno a lei.

Aprì la finestra facendo attenzione a non svegliare sua madre e uscì, dirigendosi verso quel parco dove aveva incontrato quel misterioso ragazzo dai capelli rossi.


Arrivò al parco dopo una decina di minuti. Non c'era nessuno. Era l'ideale per poter pensare.

Si andò a sedere sulla prima panchina che vide e si guardò intorno.

< YeongHon, cosa ci fai qui a quest'ora? > Una voce la richiamò dai suoi pensieri. 

< J-jihyun... > Lo guardò confusa. Cosa ci faceva lui lì?
   
 
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