La calcolatrice
Io calcolo.
Non ricordo esattamente da quanto, ma calcolo e non faccio altro.
Sono una calcolatrice,
ma il mio cervello è difettoso.
Io non mi vedo,
i miei occhi m'ingannano,
l'immagine riflessa è un'illusione.
Io sono una calcolatrice,
e ciò che calcolo consiste in
calorie e grammi.
Ma non calcolo solo questo:
cosa mangiare, le bugie da dire,
se vomitare, come vomitare.
Che emozioni mostrare.
Sono una calcolatrice,
e calcolo la dose di felicità giusta
per non farmi scoprire.
Sono difettosa,
e ripeto sempre le stesse parole
e non calcolo bene, perché non mi vedo dimagrire.
Sono scontrosa,
e non lascio che nessuno mi stia davvero accanto.
Sono appiccicosa,
e non lascio che quel demone si stacchi da me.
Sono freddolosa,
perché tra la pelle e l'osso
non c'è spazio per il sangue.
E ormai non sto più nei vestiti,
le ginocchia sono più larghe delle gambe
e i gomiti delle braccia.
E sono tornata bambina,
con i miei trentacinque chili.
Ma la calcolatrice si sta scaricando,
con le sue belle ossa,
le unghie blu e la pelle gialla.
E il mio cuore sta battendo sempre più lentamente,
perché questa calcolatrice è malata e imperfetta,
e sa che,
un giorno,
smetterà di respirare.
Funesto angolino della funesta autrice:
Allora, premetto che non ho mai scritto una storia originale se non in quinta elementare che, per fortuna, sono al sicuro in una cartella abbandonata in un remoto spazio sul mio computer.
La mia intenzione non era sicuramente quella di essere poetica, volevo solo sfogare le mie idee su quello che sto attraversando, l'anoressia nervosa.
Nel caso in cui questa storia presenti errori di qualsiasi tipo che mi sono sfuggiti nella revisione, vi pregherei gentilmente di segnalarmeli.
Comunque sia, spero di non avervi tediati o delusi,
Baci,
Soul <3