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Autore: ZarxielZerg    04/12/2018    1 recensioni
Spin-off della fanfiction Pokémon Ghost (crediti per la creazione a Darken) http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3490499&i=1
Genere: Avventura, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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“Quindi è qui?” Chiese Giuls, fissando il grande edificio nel centro di Austropoli. Non si aspettava una cosa del genere. Si era aspettata un qualche covo tra le montagne, come quelli che conosceva, non un luogo che somigliava alla sede della Silph.
“Proprio così.” Replicò Moreno. Travestito per non essere riconosciuto, l’uomo poteva tranquillamente passare per un anziano qualunque, appoggiato a un bastone e con addosso solo una camicia e un paio di pantaloni eleganti. In precedenza aveva preferito evitare, volendo apparire con abiti adatti al suo ruolo, ma il trasferimento della base del Neo Team Rocket nel centro più popolato di Unima lo obbligava a passare inosservato. Ibis era accanto a lui, in allerta.
Giuls entrò nel palazzo, seguita come un’ombra da Ibis e Moreno. All’ingresso, una donna li osservò un momento, poi annuì e indicò loro un ascensore. All’interno, un uomo aspettava. Appena furono entrati, premette un bottone e l’ascensore cominciò a salire.
Giuls adesso cominciava a sentire un discreto nervosismo. Aveva già incontrato persone importanti quando Marisio le aveva fatto conoscere i genitori, e in fondo un suo caro amico era anche Campione, ma era la prima volta che incontrava qualcuno come Regina di Unima.
La domanda “Cosa sto facendo?” Risuonò di nuovo nella sua testa, ma questa volta la zittì facilmente. Si chiese se quella sensazione se ne sarebbe mai andata del tutto.
In ogni caso, l’ascensore giunse in cima, interrompendo i pensieri della ragazza.
“Non preoccuparti Giuls, ho preparato dei bigliettini se non ti ricordassi qualcosa.” Commentò Victini. Giuls sentì anche un calore pervaderle il corpo, e si trovò a camminare impettita e senza fatica. Sorrise.
“Una grande regina deve anche sapere improvvisare.” Commentò Zekrom “Sono certo che Giuls non ti deluderà.”
“Non mi preoccupo certo per la mamma.” Disse Latias, la voce gentile e delicata “Sono certa che si dimostrerà più che all’altezza.”
L’uomo che li aveva accompagnati fin lì sorrise e indicò loro una porta automatica. E con un cenno del capo di rimando, Giuls entrò.

Dragozard si era aspettato molte cose dall’ingresso della Regina di Unima. Una donna anziana, una giovane ragazza, persino una bambina, uno strumento in mano ai quattro Saggi.
Non Giuls.
Di riflesso, dall’espressione della ragazza, era chiaro che lei non si aspettava di vedere Dragozard.
Per un attimo rimasero ammutoliti, fissandosi a vicenda. Giuls portava un abito elegante grigio, che il ragazzo non era abituato a vederle addosso, al posto degli abiti da allenatrice, più adatti a correre, saltare e in generale a muoversi.
Allo stesso modo, vedere il ragazzo in divisa, con una N ed una R rosse sopra un abito nero lasciavano Giuls altrettanto sorpresa.
Pierce si alzò, sorridendo e chinando il capo.
“Regina di…” Iniziò, poi noto la sua espressione sorpresa, e osservando il punto verso cui andava lo sguardo capì.
“Oh, capisco. Non l’avevo riconosciuta subito.” Rispose l’uomo “Le poche informazioni che ho di lei non parlavano certo di questo.” Diede un colpetto sulla spalla a Dragozard “Spero che tu riesca a spiegare.”
“Non lo sapevo.” Rispose il ragazzo “Raziel ha la priorità, no?”
Pierce sbuffò “La fai facile. In ogni caso, guardiamo al presente. Regina di Unima… Mi permette di chiamarla Lady Gropius?” Giuls annuì, e Pierce sorrise “Lady Gropius, mi consenta di esprimerle la mia gratitudine per aver accettato questo incontro. Io e il Generale Dragozard la attendevamo con ansia.”
Dragozard annuì, anche se con scarsa convinzione.
“Mi permetta di offrirle una visita della nostra base. Sfortunatamente, la base principale è ancora in fase di allestimento, dopo che la precedente è stata resa inutilizzabile in un attacco del Team Rocket, ma sono certo che in breve tempo potremo mostrarle la nostra nuova vera sede.”
Giuls alzò lo sguardo “La ringrazio, Pierce.” Rispose. Poi guardò Dragozard “Potrebbe concedermi qualche minuto con il suo Generale prima? Ci conosciamo, e gradirei poter discutere un momento con lui.”
“Naturalmente.” Rispose Pierce, sorridendo ed alzandosi. Giuls fissò Moreno e Ibis “Uscite anche voi.”
Moreno annuì, ma Ibis non si mosse “Sono la tua guardia. Non mi muovo da qui.”
Giuls sospirò, ma annuì.
Quando furono da soli, eccetto Ibis, Dragozard fece per parlare, ma fu Giuls a parlare per prima. O meglio, a urlare “ANCORA?!”
Dragozard non riuscì a fare a meno di arretrare un passo “Io…”
“E tutta la storia del pentimento, e del dispiacere, e di quanto volessi rimediare? Tutte balle?”
“Io…”
“E Vera? Cosa dirà quando…”
“Lei è un Generale come me.” Rispose Dragozard.
Giuls lo fissò a bocca aperta “EH?”
“E comunque, se vogliamo parlare di segreti, credo di essermi perso la parte in cui eri una regina. Ero convinto che certe cose si dicessero agli amici.”
“Io…”
“Lo sa Marisio almeno?”
Giuls lo zittì alzando la mano “Va bene, va bene, ho anche io i miei segreti, touché. Ma almeno dimmi: come Giratina sei finito di nuovo a fare la stessa cosa di prima?! Almeno per me è un’esperienza nuova.”
“Non è la stessa cosa. Sto dando la caccia al vecchio Team Rocket.”
“Che cosa nobile, detta da un membro del Neo Team Rocket. Non volete concorrenza?”
“Giuls, per favore ci siamo raccontati bugie per troppo tempo, adesso possiamo ammettere almeno questo?”
La ragazza cercò di replicare, ma non le venne in mente nulla. Effettivamente, era la leader del Team Plasma. Era così strano che Dragozard fosse un Generale del Neo Team Rocket? Almeno, lei sapeva del suo passato.
“Va bene, ma dopo voglio sapere esattamente cosa è successo. Da te e da Vera. Prometto che farò lo stesso. Il tuo capo, è uno di cui ci si può fidare?”
“Pierce? Era fedele a Giovanni, ma non tanto da farsi ingannare dai vecchi Generali. Sono convinto sia un buon leader, se non una brava persona. Ma non verrà meno alla parola data.”
“Confortante.” Commentò Giuls “Adesso parliamo da amici. Credi che ci siano buone possibilità per il Neo Team Rocket e il Team Plasma insieme di sconfiggere gli altri?”
Dragozard annuì “Con due Dexholder? Potremmo sconfiggere chiunque.”
Giuls annuì di rimando, e i due non poterono fare a meno di sorridere. L’assurdità della situazione era a dir poco impensabile. Quali probabilità potevano mai esserci?

Draconix osservò N e Vincent. Il ragazzo era accompagnato anche da un altro ragazzo, ma quest’ultimo era stato lasciato ad aspettare fuori. Lui invece era accanto ad Argento, insieme a Enrico.
Fu Vincent il primo a parlare. “Ho portato un solo compagno nella stanza. Se siamo due pari, dovremmo esserlo anche in questo.”
Argento annuì “Enrico, va' a tenere compagnia al nostro amico là fuori.” Il ragazzo fece per allontanarsi, ma Vincent alzò la mano “In realtà, preferirei che ad uscire fosse Draconix. Non mi sento a mio agio avendo tre allenatori che hanno partecipato alla Lega davanti mentre io ne ho solo uno al mio fianco. Penso che rimuovere il Prescelto di Rayquaza sarebbe equo.”
“Questo ragazzo ha decisamente la stoffa del Re.” Commentò Rayquaza.
Argento doveva essere altrettanto impressionato, perché sorrise e fece cenno a Draconix di uscire.
Il ragazzo annuì, lasciando la stanza e percorrendo il corridoio verso la sala d’attesa.
Un capannello di membri del White Rocket si era formato intorno a qualcuno. Sembravano essere piuttosto agitati, e intenti ad osservare qualcosa.
Draconix si avvicinò “Che succede?” Chiese.
I presenti si congelarono sul posto. “Ah, signore!” Esclamarono “Le chiediamo scusa, uno dei membri della Guardia Reale del Re di Unima ci stava spiegando alcune cose sui nostri Pokémon. Sono informazioni che non avevamo, perciò…”
Quando i presenti iniziarono a farsi da parte, Draconix fissò il ragazzo seduto sulla sedia.
“Darken?”
“Draconix?” Replicò quello, altrettanto sorpreso.
Per un momento, i due rimasero in silenzio a fissarsi.
Poi esplosero.
“Sei un membro del Team Rocket?”
“Sei un cavaliere del Re di Unima?”
“Come…”
“Perché…”
“Quando…”
Dopo essersi lanciati domande senza rispondere si fissarono.
“Penso tu mi debba qualche spiegazione.” Commentò Darken “E anche io. Vuoi cominciare tu?”
“Solo se prometti di raccontare tutto anche te.” Rispose Draconix. Si resero conto entrambi di essere sorprendentemente calmi. Un vortice di domande in testa, certo, ma calmi, come se in fondo non fosse successo nulla.
Draconix si chiese da dove venisse tanta freddezza. Forse dal fatto che non odiava N ed il suo Team Plasma, e quindi non vedeva Darken allo stesso modo ma non si sentiva tradito? Non lo sapeva.
Darken invece non aveva dubbi: conosceva Draconix e sapeva del suo odio per il Team Rocket. Se era in questo team, doveva essere vero che gli White Rocket erano vecchi membri ma ravveduti.
Inoltre, entrambi si conoscevano da tanto tempo. Tutto sommato, un po’ di fiducia era più che meritata.

Arceus osservò le due scene, sospirando “La clessidra comincia a scorrere, un granello alla volta.”
Quelle parole non erano sue. Erano l’inizio della profezia di Celebi.
“La clessidra comincia a scorrere, un granello alla volta.
La scacchiera è pronta, i pezzi disposti.
La nera regina muove verso il bianco re.
Sei scontri. Il cavallo nero affronta il cavallo bianco, e i due si ritirano, ma non senza segni della battaglia.
Il nero re viene distrutto, ma per la regina ciò non è la fine.
La bianca torre vede il nero alfiere, ma non riesce ad abbatterlo.
L’alfiere bianco distrugge il cavallo nero e la nera torre, ma è l’umile pedone, tra tutti, a rivelarsi la sua fine.
Il Re Bianco costringe la Regina Nera a ritirarsi.
Il secondo alfiere nero, la seconda torre bianca e il secondo cavallo bianco si scontrano, ma solo uno resta.
Solo allora giungerà il destino, a ridisporre i pezzi sulla scacchiera per l’ultima volta.
Ma che essi si preparino, perché la grigia ombra, finora fermata, potrebbe essere la loro rovina. Solo loro hanno il potere di distruggerla, o la follia per esserne distrutti.
E qualunque cosa accada, il Drago vittorioso sarà l’ultimo che emergerà dal fuoco, dal freddo e dal fulmine.”
   
 
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