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Autore: Mangakarjiuana    05/12/2018    2 recensioni
|Dal testo|
"No Oikawa, non mi piaci"
Sono queste le parole che Iwaizumi rivolge al ragazzo prima di sparire all'esterno dello spogliatoio, e Tooru sente il respiro mancare, che lo lascia senza la possibilità di muoversi.
Sorride appena, ancora confuso, e poi sente naso e gola bruciare, segno che le lacrime sono pronte a bagnare le sue guance.
Oikawa ha sempre dato per scontate alcune cose: gli alieni sarebbero arrivati a breve per renderlo il loro sovrano; avrebbe continuato a giocare a pallavolo in eterno; ed Iwaizumi sarebbe sempre rimasto accanto a lui.
(...)
Non avrebbe mai creduto che proprio l'ultimo punto sarebbe stato l'unico da dover cancellare.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Hajime Iwaizumi, Tooru Oikawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Don't turn off your light for me'
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-Le frasi citate sono di Ed Sheeran (credo tutte, non ricontrollo questa storia da un po')-


"No Oikawa, non mi piaci"
Sono queste le parole che Iwaizumi rivolge al ragazzo prima di sparire all'esterno dello spogliatoio, e Tooru sente il respiro mancare, che lo lascia senza la possibilità di muoversi.
Sorride appena, ancora confuso, e poi sente naso e gola bruciare, segno che le lacrime sono pronte a bagnare le sue guance.

Oikawa ha sempre dato per scontate alcune cose: gli alieni sarebbero arrivati a breve per renderlo il loro sovrano; avrebbe continuato a giocare a pallavolo in eterno; ed Iwaizumi sarebbe sempre rimasto accanto a lui.

Quando a dieci anni aveva scoperto quanti anni luce che ci dividono dagli esopianeti, e che se anche gli alieni avessero voluto raggiungerlo lui sarebbe stato sepolto da qualche annetto, aveva creduto che quel punto fosse da cancellare, ma poi Iwaizumi gli aveva detto -probabilmente per fermare il suo pianto- che sicuramente gli alieni erano riusciti a prevedere la sua nascita ed erano partiti miliardi di anni prima.

Quando si era infortunato, aveva creduto di dover cancellare anche il secondo punto, ma Iwaizumi gli aveva dato un colpo sulla schiena e gli era rimasto accanto aiutandolo come sempre, perchè: 'non puoi rinunciare così, altrimenti non saresti tu, Shittykawa'.

Non avrebbe mai creduto che proprio l'ultimo punto sarebbe stato l'unico da dover cancellare.

Hajime non sarebbe rimasto per sempre accanto a lui.
Se ne accorse proprio quando lo vide varcare la soglia degli spogliatoi per raggiungere il resto della squadra in palestra.

Come si era arrivati a quella frase, di preciso?
In quel momento, mentre vedeva sfocato a causa delle lacrime che scendevano copiose, non ricordava chiaramente.

Si erano trattenuti qualche minuto in più a parlare, o meglio, Oikawa si stava lamentando di come fosse stato mollato dalla sua ennesima ragazza, che gli aveva detto di non prestarle attenzione -non che avesse torto, non si ricordava nemmeno il suo nome-.
Come sempre, Iwaizumi lo ascoltava con un'espressione che Tooru non era ancora riuscito a decifrare: conosceva ogni espressione del suo amico di infanzia, ma quella non gli era ancora chiara.
Alla fine, Oikawa aveva sospirato e pronunciato le fatidiche parole che avevano portato a quel momento: 'Devi sbrigarti a dichiararti, Iwa-chan! Non ne posso più di mettermi con tutte queste ragazzette mentre aspetto!'.

L'aveva detto quasi per scherzo.

Eppure, Hajime aveva corrucciato le sopracciglia e l'aveva guardato con i suoi smeraldi assumendo un'altra espressione che Oikawa non riconosceva.
Aveva risposto con un tono basso, quasi roco: 'Cosa vuoi dire?...'.
Tooru aveva ridacchiato: 'Su, Iwa-chan! Sappiamo entrambi che ti piaccio!'
Ed ecco che era arrivata la fatidica frase che l'aveva fatto scoppiare a piangere come un bambino: 'No Oikawa, non mi piaci'.
Non aveva intonazione, era stata solo sospirata, come se avesse risposto ad una delle solite prese in giro.

'Presa in giro'.

Doveva essere stata interpretata così dall'asso dell'Aoba Josai. . . però. . .
L'aveva chiamato 'Oikawa'.
Lui non lo chiamava mai 'Oikawa'.

Probabilmente si sarebbero chiesti cosa stava facendo ancora lì e qualcuno sarebbe andato a chiamarlo, ma a lui non importava più di tanto.
Cercava solo di nascondere i singhiozzi dietro il bavero della felpa della Seijo.

Dopo poco uscì di lì, con le gote asciutte ed i capelli in ordine, tradito solo dagli occhi rossi.
Nessuno se ne accorse.
Tranne Hajime.
Lui notava sempre quando qualcosa non andava nel suo amico di infanzia.
Lui era l'unico che l'aveva visto piangere, e sapeva riconoscere i suoi occhi dopo un pianto.

Tooru si sforzò di comportarsi come al solito anche con lui, ma ridusse comunque i contatti diretti quel giorno; durante tutto l'allenamento non erano mai loro due da soli, c'era sempre qualcun altro.
Il problema arrivò alla fine di questi: qualsiasi cosa accadesse, -nonostante impegni, litigi, fan di Oikawa, amici che chiedevano di uscire- la fine degli allenamenti rimaneva un momento solo per loro due.
Lasciavano il resto del mondo fuori, lo mettevano da parte per il tragitto scuola-casa, e camminavano insieme.
Spesso in silenzio, o ricordando i giorni passati, magari parlando per una volta di argomenti seri, oppure semplicemente scherzando come sempre.

Ma solo loro due.

Era stato sempre un momento speciale per entrambi, e soprattutto Tooru lo adorava.
Quel giorno, però, si torturava le mani nel vedere tutti i componenti della squadra salutarsi per poi rincasare e vedere che, come sempre, Hajime non accennava ad uscire perchè aspettava che se ne andassero tutti per poter rimanere da soli ed infine andarsene anche loro.

Quando ciò accadde, il moro si voltò nella sua direzione, non riuscendo però ad incrociare il suo sguardo.
"Andiamo, Shittykawa?"
Si limitò ad annuire e chiudere la palestra, per poi passare avanti ed iniziare a camminare con lo sguardo basso.
Nessuno dei due fiatava.
Solitamente a loro non dava fastidio rimanere in silenzio quando erano insieme, ma adesso era diverso, si sentivano quasi stretti tra quelle parole non dette.
Ad un certo punto, Iwaizumi sospirò.
"Oikawa, spara una delle tue solite cazzate, 'che questo silenzio mi sta uccidendo"
Il ragazzo rise piano, eppure non gli sfuggì il fatto che l'avesse chiamato 'Oikawa'.

"Non sono proprio in vena"
Era inutile provare a nasconderlo a lui, tanto valeva dirlo chiaramente.
"Lo so"
Disse, infatti.
"Però non conosco il perchè"
Tooru si aprì in un sorriso amaro.

"Non puoi capire, Iwaizumi"
L'aveva detto.
Erano anni che non lo chiamava così, probabilmente.

Il ragazzo si fermò, così da far fermare anche lo stesso Oikawa qualche metro dopo.
Si voltò di tre quarti, osservando il viso dell'altro, rivolto verso la punta delle scarpe.
"Iwaizumi. . ."
Ripeté lo stesso Hajime.
Alzò lo sguardo, che sprigionava preoccupazione, e Tooru sentì di morire.
"Adesso parliamo"
Il castano restrinse gli occhi, mordendosi il labbro inferiore.
"No, non c'è nulla che io debba dirti. . ."
Ed in effetti era vero.
Non aveva niente da dirgli, perchè 'sono scoppiato a piangere come un moccioso perchè mi hai detto che non ti piaccio' non gli sembrava una frase adatta per iniziare una conversazione.
"Oikawa, sappiamo entrambi che non è così"
L'interpellato strinse gli occhi.
"Non è nulla che ti interessi, Iwaizumi"

A questa frase, il ragazzo digrignò i denti, afferrandolo per un polso e dopo averlo guardato -ma forse sarebbe più corretto dire studiato- per qualche interminabile istante, sembrò quasi ringhiare prima di iniziare a correre trascinandolo dietro di sé.
Nonostante le urla ed i tentativi di fermarsi utilizzando il proprio peso, alla fine Tooru fu costretto a seguirlo; corsero per diversi minuti, finchè non giunsero in un piccolo parco-giochi dove finalmente Iwaizumi si fermò, facendo sbattere Oikawa contro la propria schiena.

Il ragazzo mugugnò, per poi allontanarsi massaggiandosi il capo con una mano.
"Potresti cortesemente spiegarmi per quale c-"
Iwaizumi non gli fece nemmeno finire la frase.
"Qui, puoi parlarmene?"
Oikawa si accigliò, non capendo, alzando lo sguardo per osservare la schiena dell'amico.

Amico.
Era una parola che uccideva.

"Sai, è proprio qui che tu-"
"Iwa-. . . izumi, vuoi dirmi perchè siamo qui?! Senti, te l'ho già detto: non ho nulla da dirti!"
Si interruppe prima di concludere il suo nomignolo per dire il suo nome.
Non ce la faceva.
I suoi occhi verdi lo fissarono per un paio di istanti.
"Oikawa, quando sei nervoso torturi il bordo della felpa, quindi dimmi cosa cazzo succede, perchè sei mille volte più fastidioso del solito quando non fai il deficiente"
Il ragazzo si osservò le dita e si accorse che stavano effettivamente stringendo la maglia della Seijo.
Si morse l'interno della guancia e guardò il terreno.
"Non ti riguarda"
Ancora una volta, Hajime si aprì in una smorfia che lasciava intravedere i canini e che risultava un ghigno, per poi stringere i pugni.

"Tooru"
Sentendosi chiamare a quel modo, il ragazzo rizzò la schiena.
"Smettila di dire che non mi riguarda e non mi interessa: sono stato l'unico con il quale hai parlato questa mattina, quindi deve per forza riguardarmi, e soprattutto, se è un tuo problema, allora è naturale che interessi anche a me sapere di che si tratta"
Aveva la mascella serrata, e stringeva talmente i pugni da avere le nocche bianche, ma non sembrava arrabbiato.
Pareva quasi. . . preoccupato.

E faceva male.

Se fosse stato distaccato, incurante, sarebbe stato molto più semplice allontanarsi.
Ma lui era 'Iwa-chan', e non avrebbe mai smesso di preoccuparsi per Oikawa, e quest'ultimo lo sapeva.
Per questo faceva male.
Loving can hurt, loving can hurt sometimes
But it’s the only thing that I know.
"Iwaizumi, ti prego, basta"
Soffiò quasi queste poche parole.
Il ragazzo corrucciò le sopracciglia, e si avvicinò all'altro, quasi come una belva feroce.
"'Basta' cosa?! Dio, Oikawa parli inutilmente ventiquattro ore su ventiquattro, proprio ora devi startene zitto?! Non capisci che mi fai preoccupare, deficiente?!"
Tooru si portò le mani sulle orecchie, mordendosi il labbro inferiore.
". . . Smettila, ti prego. . . "
"Smettere di fare cosa, Oikawa!"
Ora stava urlando, e la sua rabbia e preoccupazione erano evidenti.
"Per quale fottuto motivo stai per piangere?! Perchè hai pianto questa mattina?! Perchè mi hai evitato per tutta la giornata?! Perchè?!"
Ecco, nuovamente la vista appannata e le guance umide.
"Basta. . . smettila. . ."
Un verso gutturale di frustrazione fuoriuscì dalle labbra di Hajime.
"SMETTERE DI FARE COSA, TOORU?!?"

"DI ILLUDERMI!"

Iwaizumi spalancò gli occhi, mentre l'altro si premeva una mano contro il petto, il viso in lacrime rivolto verso il basso.
". . . Di farmi credere. . . Che tieni a me. . . quanto io tengo a te"
Riuscì a dire tra i singhiozzi.
Hajime lo guardava confuso, senza capire.
Oikawa aveva sempre pianto molto da piccolo, ma ad un certo punto, sembrava aver allontanato del tutto le lacrime, ed erano secoli che non lo vedeva in quello stato: le ciocche castane gli ricadevano -per una volta- scompostamente sulla fronte, nascondendogli appena il viso rosso e gli occhi chiusi mentre le lunghe ciglia erano bagnate.
"Oikawa. . ."

Il più alto ridacchiò.
"Devo. . . sembrare ridi-ridicolo. . . vero?!"
Disse frenando -per quanto possibile- il pianto, con un braccio.
"Scusa, Iwa-chan, giu-giuro. . . che non è co-colpa tua!. . ."
Sorrise amaramente.
"Sono so-solo io. . . ad essere stu-stupido. . ."
Un'altra risata amara lasciò le sua labbra.

Iwaizumi sembrava confuso.
"Cosa-. . . "
A questo punto, Oikawa trattenne un singulto mordendosi con forza il labbro inferiore.

 
Someone told me, “Always say what’s on your mind”
And I am only being honest with you, I
I get lonely and make mistakes from time to time
.

 
"Sto dicendo che ti amo, Hajime!"
Ecco.
Era scoppiato.
Sarebbe cambiato tutto.
L'avrebbe guardato con disgusto.
Lo sapeva già che sarebbe finita così.

Però faceva male lo stesso.

Proprio Iwaizumi, che l'aveva sempre protetto, gli stava facendo male inconsciamente.
Si convinse a spostare le braccia dal viso per poterlo guardare negli occhi ed imprimere il disgusto che sicuramente vi era sul suo viso, in se, così da poter -forse- dimenticare quei sentimenti più velocemente.

Fu in quel momento che, come aveva previsto Oikawa, tutto cambiò.

Poichè non vide disgusto nel viso dell'altro.
Vide solo il sorriso amaro di Iwaizumi bagnato dalle stesse lacrime che scorrevano dai propri occhi.
Sentì una risata che emulava quella che lui stesso aveva emesso poco prima, a dir poco falsa.
"Sei proprio uno stronzo, Tooru"
Inarcò le sopracciglia.
"Ci ho provato, lo sai?"
Schiuse le labbra.
"Ogni volta che mi presentavi una nuova ragazza sorridevo-"
Non capiva.
"- quando mi parlavi del fatto che tutte le ragazze pensano tu baci divinamente, ti prendevo in giro-"
Di cosa stava parlando?
"Io ho provato a convincermi che era stupido continuare a pensare a te in un altro modo nonostante sapessi che non ti avrei mai avuto-"
Non capiva.
"- però non era così semplice convincermi a considerarti solo un amico. . ."
Hajime rise ancora, questa volta interrotto da un paio di singhiozzi.

 
I’m thinkin’ bout how
People fall in love in mysterious ways
Maybe its all part of a plan
Me i fall in love with you every single day.

 
"Quando questa mattina mi hai detto che eri stufo di fidanzarti nel mentre che aspettavi una mia dichiarazione. . . ho pensato per la prima volta nella mia vita di volerti picchiare con l'intenzione di farti male. . . "
Si portò le mani sulle palpebre nell'inutile tentativo di calmarsi.
"Non hai idea di quanto mi hai fatto male con quelle parole. . . Eppure, per uno stupido ed inutile istante ho sorriso alla tua battuta crudele. . . perchè non sai quante volte avrei davvero voluto strapparti da quelle ragazze per sbatterti contro un muro e ficcarti la lingua in gola. . ."
Disse con un sorriso amaro, alzando lo sguardo verso l'alto, prima di continuare.

"Credi davvero di essere tu quello che si illude? Credi davvero di essere tu quello che ha il diritto di piangere e fingersi offeso perchè ho detto che non mi piaci, dopo che mi hai sputato in faccia che 't fidanzavi solo come passatempo, aspettando che io mi dichiarassi'? Tooru, non mi piaci, ti amo, è diverso!. . . Credi davvero di avere il diritto di star male perchè ti senti rifiutato? Hai mai pensato a quello che posso aver passato io nel vederti ogni giorno con una ragazza diversa? Nel sentirti parlare di loro? Hai mai pensato che potessi essere io quello innamorato di te?!. . ."
Chiuse gli occhi, inspirando dalle labbra.

"Se sei davvero innamorato di me. . . perchè mi hai sempre ignorato per delle ragazze che non hai mai preso sul serio? Perchè hai voluto prendere in giro loro e far soffrire me?"

Oikawa non riusciva a parlare, né vedere chiaramente la figura dell'altro, o a sentirne le parole.
Sentiva solo un opprimente dolore al petto: credeva di conoscere tutto di Iwaizumi, e si sbagliava.
L'aveva ignorato.
E non per nobili motivi, come quello di non voler rovinare la loro amicizia, perchè lui voleva molto più di un'amicizia da molto tempo.
Non si era dichiarato perchè aveva paura, no, non era per quello: diceva ogni giorno ad Hajime quanto gli piacesse -anche se non era mai stato preso sul serio, e si accorse in quel momento anche di quanto quello avesse dovuto far soffrire Iwaizumi-.
Perchè, allora?
Perchè aveva timore delle proprie emozioni.
Voleva farle sparire, ma allo stesso tempo, voleva davvero dire ad Iwaizumi ciò che provava nei suoi confronti.

Era un controsenso, e lo sapeva, però era quella la ragione di tutto.

Proprio perchè amava Hajime, sentiva di non dover fare nulla: sapeva che ci sarebbe sempre stato per lui, e dichiarandosi gli avrebbe solo complicato la vita, perchè gli sarebbe rimasto comunque accanto, ma consapevole di non essere visto come figura di amico.
Ma Iwaizumi gli aveva appena detto di amarlo.
Oikawa non l'aveva mai guardato davvero.
Era sempre stato troppo concentrato su di se, su ciò che provava lui, per accorgersi di ciò che provava Hajime.

Tooru non era stupido, avrebbe potuto accorgersene, ma era accecato dall'idea che Iwaizumi non avrebbe mai potuto guardarlo sotto un'altra luce, che si sentisse quasi come suo fratello maggiore.
Non gli aveva mai chiesto perchè gettasse e rifiutasse sempre quelle lettere rosa ben riconoscibili, quando gli venivano consegnate .
Non gli aveva mai chiesto perchè ogni volta che le sue fan lo accerchiavano, lo trascinava via senza un apparente motivo.
Non gli aveva mai chiesto perchè quando dormivano l'uno a casa dell'altro, avvicinava sempre più il futon al suo.

Le aveva notate tutte queste piccole cose, certo, e l'avevano sempre fatto sorridere.
Ma non aveva mai pensato alla remota ipotesi che l'altro lo facesse perchè ricambiava quel calore in petto che provava ad ognuno di questi gesti.
How would you feel
If I told you I loved you?
It’s just something that I want to do
I’ll be taking my time
Spending my life
Falling deeper in love with you
Tell me that you love me too.

 
Rimase in silenzio finchè le proprie lacrime non si asciugarono e non sentì più il pianto dell'altro.
A quel punto, alzò il viso, incontrando gli occhi stanchi di Hajime.
". . . Scusa. . ."
L'aveva quasi soffiato, e non sapeva se si trattasse di un suono udibile, ma il sospiro dalle sue labbra gli fece comprendere che l'aveva sentito.
"Siamo due idioti. . . certo, tu di più, ma anche io ci ho messo il mio"
Disse massaggiandosi la fronte con la punta delle dita.
Oikawa alzò appena gli angoli delle labbra, camminando fino a potergli sfiorare il naso con il proprio.
Non avrebbe più dato per scontato che Iwaizumi avrebbe sempre camminato al suo passo: anche se l'avesse superato, o avesse rallentato, da quel momento in avanti, sarebbe stato lui a raggiungerlo.
Gli scostò le mani dalla fronte, intrecciando le sue dita con le sue.

"E se. . . ricominciassimo d'accapo?"
Hajime alzò lo sguardo verso il suo.
"Iwa-chan, mi piaci"
Disse facendo scontrare le loro fronti, sentendo la risata sospirata di 'Iwa-chan'
"Anche tu, Shittykawa"
Rispose, accarezzandogli lo zigomo con il pollice, in un movimento lento e circolare.
Sorrisero entrambi.
"Iwa-chan, senti. . . "
"Mh"
"Quella cosa dello 'sbattermi contro un muro e ficcarmi la lingua in gola', è un progetto che hai intenzione di portare a termine?"
Iwaizumi rise silenziosamente.
"Deficiente"
Disse prima di far scorrere una mano lungo la sua nuca e far incontrare le loro labbra in un delicato bacio, seppure un po' impacciato.

"Cavolo. . ."
Disse il moro, una volta separati.
Oikawa ghignò.
"Strabiliato dalle mie abilità?"
Iwaizumi scosse il capo.
"Stavo pensando. . . ma le hai mai baciate le tue ragazze? Perchè se è così, hanno avuto pessime esperienze precedenti, se arrivano a lodare la maniera in cui baci"
Tooru rimase un paio di istanti a fissarlo, per poi trasformare il proprio sguardo in indignazione, scuotendo il capo.
"Sei la persona meno romantica che conosca, Iwa-chan. . . sempre così rude!"
L'interpellato rise, facendo scontrare le loro fronti muovendosi appena in avanti e allacciando le mani dietro la sua vita.
". . . Non bacerai un granché. . . ma si può sempre far pratica, no?"
"Mh, così va già meglio"
Sorrise ancora il più alto, lasciandogli un bacio all'angolo delle labbra.



"Ah! Iwa-chan. . ."
"Mh?"
Chiese contro la pelle del suo collo, seduti su di una panchina di quel parco abbandonato -o meglio, Iwaizumi era sulla panchina ed Oikawa era su di Iwaizumi-
"Come mai mi hai portato qui?"
Tooru sentì le sue labbra esitare lungo il proprio collo, e con la coda dell'occhio lo vide avvampare.
"Qui. . . è. . ."
"E'. . . ?"
"Tsk! E' dove ho capito di essermi innamorato di te"
Improvvisamente interessato al discorso, il ragazzo si voltò per poter guardare l'altro in viso, mettendosi così a cavalcioni delle sue gambe.
"Sono tutto orecchi"
Hajime guardò di lato, borbottando qualcosa di poco chiaro.
"Diciamo solo che. . . piangevi"
Oikawa alzò un sopracciglio.

"Fammi capire. . . il momento in cui hai capito quanto io sia meravigliosamente ed incredibilmente-"
"Stupido, meravigliosamente ed incredibilmente stupido"
Fece una smorfia per l'interruzione per poi continuare a parlare.
"- stupendo. . . è stato quando piangevo?"
Sentì l'altro sbuffare.
"Ovvio che no, deficiente!. . . però. . ."
"Però?"
"Questa è un'altra storia, va bene?!"
Oikawa non era decisamente soddisfatto della risposta, ma gli bastò vedere il viso rosso di Hajime per addolcirsi e sorridere contro le sue labbra, sporgendosi verso di lui per 'fare pratica'.

Oh, e comunque, Oikawa non avrebbe mai detto ad Iwaizumi che davvero non aveva mai baciato nessuna delle sue ragazze, perchè voleva che fosse lui il suo primo bacio.
Ed Iwaizumi non avrebbe mai detto ad Oikawa che in realtà baciava meravigliosamente e che non si sarebbe mai staccato da lui se non ci fosse stato l'inconveniente del bisogno di ossigeno.
In fondo, avevano entrambi ancora molte cose da scoprire l'uno dell'altro.




----.
Angolo rjiuanoso:
Bene, credo si possa capire che ci sarà un altro piccolo os sul momento citato da Hajime, probabilmente per una mia fissazione: amo parlare d'amore tra bimbi piccini picciò!
   
 
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