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Autore: Ania83e    06/12/2018    1 recensioni
Questa storia racconta di una ragazza di come un giorno la sua vita cambiò, in un attimo, tutto diverso, città nazione, amici famigliari nulla sarebbe stato più lo stesso, solo l’amore dell’unica cosa che si portava dietro con se da tutta una vita, ed era l’amore per quello sport che nella sua terra natia era un tabù per le ragazze, il suo amore per il calcio.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Karl Heinz Schneider, Nuovo personaggio, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 24

 

Patty arrivò al campo piena di energie, non vedeva l’ora di potersi allenare, in brevissimo tempo era riuscita a inserirsi perfettamente nella squadra, sapeva di non poterne fare più a meno e anche le sue colleghe la consideravano parte del gruppo. Non solo perché grazie a lei avevano vinto la partita del sabato prima, ma perché la reputavano una persona eccezionale anche fuori dal contesto calcistico. Il mister prima di iniziare si congratulò ancora con le ragazze per la vittoria, ma intensificò gli allenamenti in vista della prossima partita contro il Leverkusen in trasferta. Soprattutto Patty fu presa di mira dall’allenatore, ormai non aveva dubbi, lei era la chiave per vincere il campionato, mancavano solo due partite, e non potevano permettersi una sconfitta. Fu messa talmente sotto torchio, che quando fu l’ora di andare a cambiarsi, non aveva la forza nemmeno di camminare.

-Patty stai bene?-

Le chiese Maria tutta preoccupata.

-Si, non ti preoccupare va tutto alla grande-

-Non andrai mica ad allenarti anche oggi con Benji?-

-Si, gliel'ho promesso-

-Ma se non riesci a reggerti in piedi-

-Vedrai una doccia calda e torno di nuovo in forze-

-Non credo-

chiese con molta preoccupazione.

-Mi fai un favore?-

- Si certo-

-Dopo porteresti tu il mio borsone a casa?-

-Si certo ma perché?-

-Una storia lunga, te la racconto stasera, sai non vedo l’ora di conoscere tuo padre-

-Non sai quanto è eccitato al pensiero di  conoscere tuo zio, sembra un bambino-

Patty, cercò di alzarsi, ma per un attimo le giro la testa e si dovette risiedere.

-Tu non stai bene-

E le toccò la fronte per controllare se non avesse la febbre. Ma Patty gliela levò.

-Non è niente e solo un giramento di testa, mi sono alzata troppo di scatto-

-Sarà, però secondo me inizi a scottare-

-Sai io non mi ammalo mai-

-Mai dire mai-

Si fece la doccia e indossò il suo travestimento, e si diresse al campo maschile.

 

Sono distrutta il mister mi ha spremuto come un limone, nemmeno i ragazzi della New Team si sono mai allenati con questa intensità, nemmeno una pausa ci ha concesso. Devo farmi forza, Benji conta su di me.

Arrivò al campo con estrema fatica, però non voleva farsi vedere dal cugino in quelle condizioni, sicuramente le avrebbe detto qualcosa. Allora si nascose e aspettò che tutti fossero andati via. Non appena si rese conto che c’era solo Benji ad aspettarla uscì dal suo nascondiglio.

-Eccomi, scusa il ritardo-

-Non fa niente-

Ma il ragazzo notò subito che c’era qualcosa che non andava.

-Tutto bene?-

-Si, si forza iniziamo-

 

Maria era al parcheggio ad aspettare Karl, per andare insieme a casa di lui. Appena lo vide gli corse incontro e lo baciò appassionatamente.

-Ciao, mi sei mancato-

-Anche tu-

E si baciarono di nuovo, l’eccitazione di entrambi era già salita alle stelle per quel contatto, avrebbero volentieri evitato la cena, per dedicarsi completamente l’uno all’altro.

-Se fai così, non so se arriveremo mai a casa mia-

-Preferirei andare direttamente a letto con te per fare l’amore tutta la notte-

-Non sai quanto lo vorrei anche io, tesoro-

Karl apri il bagagliaio della sua macchina per sistemare i loro borsoni, e notò che Maria aveva anche quello di Patty.

-Perché hai il borsone di Patty?-

-Mi ha chiesto di portarlo a casa, e che mi avrebbe spiegato dopo. Ma non l’hai incrociata?-

-No-

-Sai oggi il mister le ha fatto fare un allenamento durissimo, ancora mi chiedo dove abbia trovato la forza, pensa che per arrivare agli spogliatoi si è praticamente trascinata-

-Ed è andata comunque ad allenarsi con Benji?-

-Si, però che strano che tu non l’abbia vista-

 

Credo che abbia evitato di farsi vedere da me. Era sicura che se l’avessi vista  in quello stato le avrei impedito di continuare. Spero solo che non esageri. Però sono sicuro che Benji se vedrà troppo che è troppo stanca si fermerà. Non ho detto niente a Maria che lui ha scoperto chi è Patty, non voglio mentirle, ma per il momento è meglio che lo tenga per me.

-Dai andiamo, se no facciamo tardi-

-E Patty?-

-Sono sicuro che se sarà troppo stanca si fermerà-

-Se lo dici tu? Credo che stasera a cena si addormenterà sul piatto-

-Si lo credo anche io-

Arrivarono a casa e i genitori di Maria erano già arrivati. Il padre non vedeva l’ora di incontrare il suo idolo e si presentò alla porta, con almeno mezz’ora di anticipo. Infatti nel salone, Stephan stava già a raccontare aneddoti sulla sua vita calcistica, mentre lui ascoltava attentamente ogni sillaba che usciva dalla sua bocca. Maria non aveva mai visto suo padre così preso da qualcuno, sembrava completamente un’altra persona, era una situazione molto comica per lei.

Intanto al campo i ragazzi continuavano ad allenarsi, Patty era ormai allo  stremo delle forze Benji lo notò immediatamente, i tiri in porta erano sempre più deboli. Ma ha un certo punto sentì un tonfo si slegò la bandana e vide Patty a terra svenuta. Preso dal panico corse  da lei, per vedere.

-Patty, o mio dio-

Le gridò, tutto agitato. Le mise la mano sulla fronte e si accorse che scattava.

 

Ha la febbre alta, stupida incosciente, ho visto che aveva qualcosa che non andava, poteva dirmi che non si sentiva bene. Sarà meglio che la porti a casa immediatamente.

 

Se la caricò in braccio e si diresse verso la macchina, la sdraiò sui sedili posteriori e corse a tutta velocità a casa di lei.

Erano tutti ancora in salotto ad ascoltare le storie di Stephan, aspettando l’arrivo di Patty, per accomodarsi tutti a tavola. Ma il suono del campanello attirò l’attenzione dei presenti. Karl si alzò e andò ad aprire,si trovò di fronte Benji con in braccio Patty con la febbre ancora più alta, e ancora priva di conoscenza.

-Cos’ è successo?-

Chiese preoccupato.

-Ha la febbre alta ed è svenuta-

Anche gli altri arrivarono per vedere cosa fosse successo. Lo zio vedendola in quelle condizioni prese subito in mano la situazione.

-Patty, tesoro. Presto Karl chiama il medico. Signor Robert mi faccia un favore può aiutarmi ad andare al piano di sopra-

-Si certo-

-Benji, portala in camera sua-

-Si-

Tutti fecero esattamente ciò che gli fu chiesto, Stephan con l’aiuto di Benji, la cambiarono e la misero a letto. Il dottore arrivò quasi immediatamente, era un vecchio amico di famiglia e abitava vicino a loro. Dopo averla visitata, disse che fortunatamente non era niente di grave, in un paio di giorni sarebbe guarita. Tutti tirarono un respiro di sollievo. Ma Stephan non se la sentiva di lasciarla sola e rimase accanto al letto di Patty per accertarsi delle sue condizioni, anche Benji voleva rimanere accanto a lei.

-E tutta colpa mia signore, oggi l’ho portata a vedere il mare, e lei è entrata nell’acqua con i piedi, il mare qui è molto più freddo che da noi e sicuramente è stato quello-

-Ragazzo mio, non credo che sia stato quello a farla ammalare-

Cercò di tranquillizzarlo.

-Ma sicuramente ha aggravato le cose-

-Non ti preoccupare, hai sentito il medico tra un paio di giorni si rimetterà-

-Potrei rimanere qui finché la febbre non sarà scesa?-

-Si certamente, vado ad avvisare i miei ospiti che mancherò per cena. Arrivo subito-

Erano ancora tutti fuori dalla stanza della ragazza quando lo zio uscì.

-Mi dispiace, ma non posso lasciare mia nipote in queste condizioni-

-Non si preoccupi la capisco perfettamente-

-Ma voi andate pure a mangiare-

Karl guardò lo zio con un’espressione colpevole.

-E tutta colpa mia, Maria mi aveva detto che l’aveva vista stanca, ed io non ho fatto niente-

-Non è colpa di nessuno, è successo e basta. Tra pochi giorni tornerà come prima, quindi non ti preoccupare-

-Ma io….-

-Adesso basta, sentirsi in colpa non aiuta nessuno.-

-Hai ragione, ti porto su qualcosa da mangiare zio-

-Si, va bene. Andate pure-

Maria guardò Karl, anche lei si sentiva colpevole, aveva sentito che l’amica aveva un po’ di febbre ma non aveva fatto niente.

 

Avrei dovuto insistere e non lasciarla andare, avrei dovuto convincere Karl a fare qualcosa. Invece non ho fatto niente.

 

Intanto Benji rimasto solo nella stanza con Patty, si sedette accanto a lei e le accarezzò la testa, in modo delicato come se fosse fata di cristallo.

-E’ tutta colpa mia se ti sei ammalata, avrei dovuto impedirti di entrare in acqua. Perché non mi hai detto che ti sentivi male? Ti avrei risparmiato ulteriori sforzi.

Patty era ancora alle prese con forti tremori e cominciò ad agitarsi, iniziò a farfugliare qualcosa.

-Benji, perché non mi vuoi più vedere? Perché sei andato via da me? Ti prego non lasciarmi.-

Benji nel sentire quelle parole si sentì male, erano peggio di un pugno nello stomaco.

 

Ti ho fatto soffrire proprio tanto. Mi prenderei a pugni da solo, mi dispiace così tanto. Vedrai piccola mia non ti farò più del male, si te lo prometto sei la cosa più bella della mia vita.

-No amore mio non ti lascerò mai piu-

Si avvicinò alle sue labbra e senza più resistere le diede un bacio profondo e appassionato, voleva trasmetterle in quel baco tutto l'amore che prova per lei, e quando si staccò le sussurro.

-Ti amo-

Patty come se avesse sentito le parole del ragazzo cominciò a rilassarsi e con voce flebile gli rispose.

-Anche io, ti amo-

Stephan vide tutta la scena.

 

Terry credo che la nostra bambina abbia trovato qualcuno che la ami veramente, come io ho amato te, e come ti amo ancora.

 

-Come va?-

-Credo che la febbre sia scesa, ora sta dormendo tranquilla-

-Bene. Sarai stanco? Vai a mangiare qualcosa, ci penso io a lei-

-Grazie, se dovesse avere bisogno mi chiami, in qualsiasi momento-

-Va bene. La ami tanto?-

-Si, molto-

Così dicendo uscì dalla stanza, e si diresse in salone per salutare e poi andarsene.

-Buonasera, scusate il disturbo, io vado-

Karl andò verso l’amico.

-Benji rimani-

Il ragazzo notò che a tavola erano presenti anche due persone che non aveva mai visto.

-Non vorrei disturbare-

-Dai vieni. Ti presento i genitori di Maria-

-Molto lieto. Mi chiamo Benjiamin Price, scusate l'interruzione-

Il padre di Maria, si stava per strozzare con il vino appena il ragazzo si presentò.

-Tu sei Benji? Il grande S.G.G.K. dell’Amburgo?-

Benji lo guardò quasi divertito, di solito lo riconoscevano subito, ma solo in quel momento notò che era senza capellino, il suo marchio di riconoscimento.

Devo aver perso il cappellino mentre portavo qui Patty. Andrò a riprenderlo più tardi.

-Si, sono io-

-Sono un tuo grandissimo fan. Cara credo che oggi sia il giorno più bello della mia vita-

Il padre di lei cominciò a ridere come un bambino.

-Caro calmati, che figura ci fai fare?-

-Dai papà, sembri un ragazzino-

Karl e Benji si guardarono e scoppiarono a ridere. Dopo cena Maria e i suoi genitori salutarono e dopo aver ringraziato per la cena e per la compagnia, andarono via.

I due ragazzi andarono in giardino per fare due chiacchiere.

-E tutta colpa mia Karl-

-Credo che lo zio abbia ragione, non è colpa di nessuno. Forse si sarebbe ammalata comunque-

-Si forse hai ragione, ma avevo notato che c’era qualcosa che non andava, avrei dovuto impedirgli di continuare gli allenamenti-

-Se è per questo anche Maria mi aveva detto che aveva visto Patty non stare bene dopo l’allenamento, e anche io non ho fatto niente.-

-Allora siamo proprio due stupidi.-

-Si hai ragione. Comunque è proprio testarda la mia cuginetta, sicuramente era distrutta ma nonostante tutto ha voluto continuare-

-Si, quando ci si mette e una vera testona-

Rimasero ancora a lungo a parlare, finché cominciò a farsi tardi.

-Ora e meglio che vada. Devo passare anche al campo a riprendere la mia roba, ho lasciato tutto lì. E se il mister nota il casino questa volta mi butta fuori di sicuro-

-Va bene. Grazie Benji, di tutto-

Erano ancora alla porta quando , il borsone di Patty cominciò a suonare. Karl tiro fuori il cellulare di lei e lesse il mittente della chiamata.

-Tom Becker. Sarà l’amico Giapponese di Patty?-

-Si-

-Lo conosci?-

-Si eravamo compagni di squadra da piccoli, e un grande giocatore-

-Allora rispondi, il mio giapponese e un po’ arrugginito-

Gli diede il telefono e gli rispose.

-Ciao Tom-

-Benji?-

Gli rispose alquanto stupito.

-Si ciao-

-Scusa, non mi aspettavo che rispondessi tu.-

-Patty si è ammalata e ora sta dormendo-

Gli spiegò.

-Niente di grave vero?-

Chiese preoccupato

-No, il dottore ha detto che può essere stato il troppo affaticamento-

-E’ sempre la solita, scommetto che si sarà allenata fino allo sfinimento. Sai non è la prima volta che si ammala per questo motivo-

-Quando starà meglio, ti faccio chiamare-

-Va bene, fammi sapere-

-Ok, ciao allora-

-Ciao Benji, salutamela-

-Sarà fatto-

Chiuse la conversazione e se ne andò.

 
   
 
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