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Autore: Sarah_Bartowski    06/12/2018    2 recensioni
Dalla storia:
"La mia voglia di andarmene è sempre più forte ma non posso farlo, la marcia nuziale me lo impedisce. Tutti si alzano, sorridendo e guardando la bellissima sposa che entra accompagnata dal padre. Io no, io guardo lui, il suo sorriso, teso e felice, i suoi occhi che guardano me, prima di guardare lei."
La storia di un amore vissuto e finito, che non ha fatto in tempo a diventare "per sempre"
Genere: Angst, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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È pieno inverno, eppure il brivido che sento lungo la schiena non è dovuto alla temperatura. So a cosa l’ha causato. Infatti, dopo qualche secondo, eccolo comparire nel mio campo visivo, bello proprio come l’ultima volta che l’ho visto.

<< Ciao >> ed ecco anche la sua voce, morbida e bassa. Un altro brivido mi percorre la schiena. Lo guardo sforzando un sorriso che non vorrei fare.

<< Ciao, sposino >> gli rispondo alzandomi e avvicinandomi per salutarlo. Due baci sulla guancia e il suo profumo mi riporta indietro nel tempo, alle notti abbracciati e alle confessioni in macchina. Vorrei lasciare la chiesa, uscire e lasciarmi il passato alle spalle. Invece sono bloccata qui, in una chiesa piena di amici all’oscuro del nostro di passato.

<< Sei sicuro che venga? >> interviene ridendo Electra, attirando l’attenzione di James e interrompendo il nostro gioco di sguardi. Mi risiedo al mio posto, mentre loro scherzano, loro che si conoscono così bene, che hanno avuto una relazione, che hanno superato tutto fino a diventare amici.

James mi guarda un ultima volta prima di lasciarci per prendere il posto che gli spetta, sull’altare accanto a Miles, il suo testimone, l’unico che sa, che mi guarda con una leggera compassione negli occhi. La mia voglia di andarmene è sempre più forte ma non posso farlo, la marcia nuziale me lo impedisce. Tutti si alzano, sorridendo e guardando la bellissima sposa che entra accompagnata dal padre. Io no, io guardo lui, il suo sorriso, teso e felice, i suoi occhi che guardano me, prima di guardare lei. Lacrime amare minacciano di uscire dai miei occhi, è finita e questa volta lo è per davvero. Mai come in questo momento mi è chiaro.

La cerimonia scorre veloce, mentre guardo il mio passato chiudersi per sempre e il futuro, che mi ero immaginata, scomparire come una nuvola di fumo. Lo guardo  giurare amore eterno a una persona che non sa, che ignora che il suo fidanzato è stato mio per un tempo che mi è sembrato infinito e troppo breve allo stesso tempo. Lei è raggiante, stupenda nel suo abito bianco, che risplende grazie ai raggi del sole che filtrano dalle vetrate della chiesa. Percorre la navata facendosi ammirare da tutti, mentre lei guarda solo lui, il ragazzo che ho tanto amato e che ancora fa parte di me.

E mentre sono seduta su questa panca dura, che ascolto le parole del parroco, lacrime amare cominciano a percorrermi il viso.

<< Stai piangendo? >> mi deride Electra. Lei che non sa, che è una stronza da sempre, soprattutto con me. Lei che ha avuto il cuore spezzato a causa di James e pensava fossi troppo stupida per essere degna dell’amore di chiunque. Vorrei dirle di stare zitta, che non tutti siamo bastardi come lei. Vorrei gridarle che quel ragazzo che l’ha ferita tanti anni prima, ha scelto me, che ha giurato di amarmi come non aveva mai fatto prima. Ma non lo faccio, sono stanca di sopportare. Tanto non la vedrò più e sono sempre più convinta della decisione che ho preso. Finita la cerimonia me ne andrò lontana, una decisione difficile che ho preso nel momento in cui James ha staccato gli occhi dai miei per guardare la sua sposa entrare in chiesa.

So già che tra qualche tempo me ne pentirò, che vorrò tornare in questo posto e bearmi dell’odore e del rumore del mare. Questo paese che è sempre stato la mia seconda casa, il luogo in cui mi rifugiavo quando la vita cominciava a starmi stretta, l’unico posto in cui sono sempre stata felice. Questo luogo che ora è un inferno e non posso più tornarci. Se voglio andare avanti, se voglio essere felice dovevo lasciare tutto e non tornare più.

Finita la cerimonia, quando tutti sono distratti dagli sposi che escono, felici, dalla chiesa me ne vado. Mentre sto tornando a casa i ricordi di tutti i momenti passati con lui mi invadono facendomi cambiare direzione, spingendomi verso quello che ho sempre considerato il nostro posto, nient’altro che una piccola spiaggia nascosta, in cui ci siamo rifugiati così tante sere da averne perso il conto.

La spiaggia è deserta vista la stagione e la sabbia sotto i miei piedi è fredda. Cammino tenendo i tacchi in una mano, avvicinandomi alla riva e sedendomi, fregandomene dei vestiti scelti così accuratamente. Guardo il mare, davanti a me che si infrange sulla spiaggia, mentre un tiepido sole mi scalda. Ogni cosa che abbiamo fatto è impressa nella mia mente. Le volte che gli ho detto quanto lo amassi, le volte che mi ha risposto quanto fossi importante per lui, l’amore fatto sotto le stelle proprio in questa spiaggia, i sotterfugi, le uscite di nascosto, tutte le volte che ci siamo dati appuntamento in orari impossibili per non farci scoprire e tutte le volte che ci siamo andati così vicini ad essere scoperti. Tutto quello che ho fatto per lui, per noi è stato inutile. Lui ha appena sposato una ragazza che lo ama talmente, tanto da aver perdonato il suo tradimento, con me. Era estate quando ho iniziato la mia relazione con James. Un’estate calda all’insegna del divertimento e dello svago. Non so dire il preciso momento in cui l’ho visto in modo diverso, ma mi ricorderò sempre l’esatto istante in cui ci siamo baciati la prima volta, perché da quel momento tutto è cambiato. È stato in quel momento che ho capito di essere innamorata di lui, praticamente da sempre, dal momento in cui l’ho conosciuto 15 anni fa. A distanza di anni dall’inizio della nostra relazione clandestina e, a distanza di uno dalla sua fine lo amo ancora come prima.

Il telefono suona nella mia pochette, lo prendo mentre mi asciugo le lacrime. Mi sembra di piangere ininterrottamente da quasi un anno.

<< Pronto >>

<< Ehi, dove sei finita? >> mi chiede James, in sottofondo si sente la musica e i rumori della festa. Ricomincio a piangere. In questo momento lo odio come non ho mai fatto prima.

<< Scusami non stavo bene, sono tornata a casa >>

James sta in silenzio per qualche istante, mentre io cerco di far scendere il nodo di parole che mi si è bloccato in gola. Un soffio di vento mi fa stringere nel mio bel cappotto costoso. Ho speso tanti soldi per i vestiti di questo matrimonio, volevo essere bella, volevo che mi guardasse un ultima volta.

<< Sei al nostro posto >> non è una domanda, lui lo sa. Annuisco come se lui potesse vedermi, mentre chiudo gli occhi e lascio che il rumore del mare mi calmi.

<< Si >> un sospiro.

<< James ora devo andare. Non sto bene davvero e voglio solo tornare a casa a togliermi questi vestiti  >>

<< Stavi bene con quel vestito >> eccolo, ora lo riconosco. Il tono che usava con me quando eravamo solo io e lui. Quando eravamo solo noi, lontani dal mondo reale.

 << Smettila, torna al tuo ricevimento. Ci vediamo presto >>

Me ne devo andare, via da questo posto e via da lui. Scatto una fotografia a questo posto, al mio piccolo angolo felice e mi alzo. Un messaggio da parte di James è l’ultima cosa che guardo prima di mettere via il telefono e tornare alla mia vita.

Mi dispiace, avrei voluto andasse diversamente.”

Poche parole che hanno l’effetto di un uragano dentro di me. L’ha sposata perché non aveva altra scelta, l’ha sposata perché lei lo ama tanto da perdonarlo, l’ha sposata perché con me, non poteva stare. Cosa avrebbero detto i nostri amici? Quante persone avrebbero smesso di essere nostri amici? Non siamo stati abbastanza forte da affrontare tutto e tutti, forse è sempre stato questo il nostro problema.

Con il cuore pesante me ne torno a casa, metto in valigia le poche cose che mi sono portata e vado via. Con il mio vestito elegante e i piedi che mi fanno un male cane mi avvio, chiudendo la porta di casa alle spalle.

E mentre aspetto il treno, dalla banchina su cui mi trovo, guardo il mare, poco lontano. Lì, con la valigia accanto e il cellulare che suona in borsa dico addio a tutto. Addio alla mia adolescenza, addio ai pochi amici che ho, addio alla mia seconda casa, addio a tutto quello che sono diventata stando qui.

Addio a lui e a quello che abbiamo passato. All’amore che ho provato per lui e che non è bastato a farlo lottare per me e per noi.

E mentre il treno arrivava, dico addio anche alla giovane ragazza, romantica e sognatrice, che sono stata. Addio alla ragazza che avrebbe sfidato chiunque per stare con lui.

Il futuro che mi sono immaginata, con James al mio fianco, si è dissolto nel momento in cui ha detto “lo voglio” e non posso continuare a sperare in qualcosa che, ovviamente, non accadrà.

Mi siedo al mio posto su questo treno che mi porterà lontano.

Addio, ripeto dentro di me, addio.

 

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Un particolare ringraziamento va alla mia amante, senza di lei non avrei mai trovato il coraggio di pubblicare. Grazie e ti voglio bene.

A.
  
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