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Autore: The Bride of Habaek    06/12/2018    0 recensioni
"La lontananza sai è come il vento
che fa dimenticare chi non s’ama
è già passato un anno ed è un incendio
che mi brucia l’anima
io che credevo di essere il più forte
mi sono illuso di dimenticare
e invece sono qui a ricordare
a ricordare te..."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gilbert Bougainvillea
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Violet Evergarden

C’è un cielo che potrei sedermi qui e raccontartelo.
E dirti quanti colori gli mancano quando non ci sei.
(Fabrizio Caramagna)

Intro. Era già trascorso un mese dal giorno in cui Violet e il Maggiore Gilbert si erano rivisti dopo un lasso di tempo in cui il destino li aveva voluti separare, ingiustamente. I giorni scorrevano alla velocità della luce, poiché si dice che "il tempo è un mare in tempesta", per loro un vento caldo, di innovazione, stava soffiando dalla loro parte e presto avrebbero pronunciato il loro "Si" dinanzi all'intera comunità. Gilbert aveva deciso di volerla al suo fianco per il resto dei suoi giorni, ed anche se il suo stato di salute tentennava fra alti e bassi, aveva ugualmente deciso che non avrebbe trascorso più nemmeno un giorno lontano da lei, ciò avrebbe finito col logorare le sue membra e sarebbe sicuramente perito per il dolore fisico e morale in breve tempo. Il fuoco che gli bruciava dentro si sarebbe senz'altro estinto.

Lontano da te anche il cielo più nitido è un po’ sporco,
e l’erba più morbida un poco punge e graffia,
e ogni cosa sembra fuori dalla sua aurea misura.
(Fabrizio Caramagna)

Violet si era trasferita a casa di Gilbert, nel frattempo stava perseguendo il suo lavoro come bambola di scrittura automatica, mettendo sempre il Maggiore al primo posto, visto che negli ultimi tempi la sua salute tentennava come le foglie di un albero scosse dal vento. Anche il suo umore era molto altalenante, tanto che spesso finivano col discutere animatamente anche per delle sciocchezze...  lei sapeva che non era colpa di Gilbert, ma dei farmaci che prendeva per curare le sue ferite interne post belliche. Lei lo amava talmente tanto che molte volte neanche ci faceva caso, quasi lo idolatrava... e quando vedeva che lui stava male, il suo cuore rischiava di arrestarsi per il dolore. Gilbert, nel frattempo, continuò a lavorare per l'esercito... non era da lui restare con le mani in mano. Non era più un soldato, il suo ruolo era quello di coordinare ed addestrare reclute. Nonostante la guerra fosse finita, bisognava restare sul "chi va là" e difendere la propria Patria da un potenziale attacco nemico.

Gli incontri più importanti sono già combinati dalle anime prima ancora che i corpi si vedano
– Paulo Coelho

Till death do Us part.

"Finché l'oscura notte nel tuo cuore non lascerà spazio al giorno dei miei sentimenti per te..." Recitava una breve poesia che Gilbert stava trascrivendo sul suo taccuino, aggiungendo di tanto in tanto qualche nota e pensieri sparsi dentro di sé. Era notte fonda e mancavano ormai poche ore al grande giorno. Dormì poco e malamente, non faceva altro che pensare alle meraviglie di un domani insieme alla donna che amava, era contento e teso al tempo stesso... non aveva mai provato emozioni così forti e contrastanti, ma il meglio doveva ancora avvenire.

“L’amore è quando non riesci a dormire perché finalmente la realtà è migliore dei tuoi sogni”
– Dr Seuss

 La vita è un vaso invisibile e tu sei ciò che vi getti dentro.
Getta invidia, insoddisfazione, cattiveria e traboccherà ansia.
Getta gentilezza, empatia e amore e traboccherà serenità.
(Fabrizio Caramagna)

Dal giorno in cui Violet si era trasferita a casa sua avevano quasi sempre riposato nello stesso enorme letto matrimoniale, con tanto di baldacchino. Gilbert inizialmente aveva rifiutato l'idea di Violet di dormire assieme come facevano una volta, ora il rapporto tra loro due si era evoluto ed era evidente oltre che comprensibile il fatto che lui provasse una grande attrazione fisica verso di lei. Alla fine, lei era riuscita a dissuaderlo e si era infilata sotto le coperte senza il suo consenso, Gilbert inizialmente aveva faticato un po' ad abituarsi, non voleva mancarle di rispetto, voleva attendere il momento giusto, il grande giorno, per poter andare oltre... per diventare una sola cosa con lei. Da quel giorno dormirono sempre fianco a fianco, lui non aveva mai osato sfiorarla con un dito, era rispettoso non solo della tradizione, ma soprattutto della donna che amava. Avrebbe aspettato, ne sarebbe valsa la pena. Non erano mai mancati i baci fra loro due, momenti di affetto o di condivisione... da quando Gilbert era miracolosamente tornato vivo dalla Guerra, lei gli era stata molto addosso, quasi per paura... per paura che potesse scomparire come la visione di un oasi nel deserto, per paura che la sua debolezza e il suo malessere fisico potessero in qualche modo portarlo via per sempre da lei. Violet non glielo avrebbe mai permesso, non sarebbe riuscita a vivere con la consapevolezza che lui non avrebbe più potuto stringere le sue mani. Giunse l'alba del grande giorno, quando Violet si alzò dal letto Gilbert era già uscito da un bel pezzo, ma in compenso le aveva lasciato un biglietto con appesa una rosa rossa sul suo comodino: " Non posso vedere la sposa, come da tradizione. Ci vediamo sull'altare. Insieme trasformeremo i salici in fiori di loto. Tuo per sempre, Gilbert." Violet, leggendo quel breve messaggio, si rincuorò del fatto che lui non fosse lì con lei in quel momento, era andato a casa di Hodgins per acconciarsi e vestirsi a dovere. Pochi istanti dopo, Cattleya e le sue compagne del centro postale entrarono nella sua stanza e la aiutarono a prepararsi per il "Si" che avrebbe pronunciato di lì a poche ore. Gilbert arrivò in chiesa puntualissimo, in discreto anticipo, insieme a suo fratello Dietfried e al suo amico dell'Accademia Militare. Lacrime di gioia, involontarie, iniziarono a sgorgare dal suo occhio superstite color verde smeraldo, mentre attendeva l'ingresso della sua Violet in piedi davanti all'altare. La Cattedrale era immensa, in breve tempo si riempì di amici, parenti, compagni, semplici curiosi e conoscenti. Quando arrivò la sposa, avvolta da un semplice abito bianco a sirena, con un lungo strascico accompagnato da un velo voluminoso, si girarono tutti verso di lei, incantati... era bellissima. Gilbert la fissava estasiato nel suo smoking bianco perlaceo, mentre lei si avvicinava a lui con eleganza, lentamente. Dalle navate laterali iniziarono a volare petali di violetta. Fu una cerimonia emozionante, ricca di pathos e sentimento. Il loro discorso finale fece commuovere persino Dietfried, nonostante avesse un carattere impostato e non mostrasse facilmente ciò che provava. Violet:" Prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, per amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita." Gilbert:" Io, Maggiore dell'esercito di Leidenschaftlich Army, giuro solennemente che ti renderò felice. Farò di te la mia amica, la mia confidente, mia moglie, ciò che più amo al mondo. Ti prometto che vivrò, per te solo lo farò! Voglio trascorrere il resto dei miei giorni al tuo fianco, aiutarti a crescere i nostri figli... perché Ti Amo con tutto il mio cuore Violet Evergarden." Scambiate le promesse, Gilbert e Violet anticiparono le parole che il sacerdote stava per pronunciare "puoi baciare la sposa". A quel punto erano marito e moglie, niente e nessuno avrebbe più potuto separarli.

“Ti ho amato prima di saperlo
e forse è solo così che si ama” – P. C. Freitas

Al lancio del bouquet, Cattleya se lo ritrovò fra le mani e sorrise, voltandosi verso Hodgins: loro sarebbero stati i prossimi a convolare a nozze. Dopo un'intensa giornata di festeggiamenti, sia Violet che Gilbert erano cotti dalla stanchezza ma felici. Si ritirarono nella loro stanza a notte fonda, quando tutti gli ospiti furono congedati. Gilbert sembrava più stanco del solito, aveva impiegato ogni sua energia per rendere quel giorno indimenticabile... voleva fosse tutto perfetto, dagli abiti agli invitati. Violet:"Gilbert ti vedo stanco, sei sicuro di sentirti bene?" Gli disse con un velo di preoccupazione quando furono finalmente soli. Gilbert:"Non potrei sentirmi meglio, ora che sono solo con te." Disse cercando di sviare il discorso, mentre si sdraiava su morbide coperte in pura seta rossa.

Gli incontri più importanti sono già combinati dalle anime prima ancora che i corpi si vedano
– Paulo Coelho

Gilbert:"Incredibile... avverto ancora dolore dopo tutto questo tempo..." Violet:"Cos'hai?" Disse preoccupata, vedendolo bianco come un lenzuolo. Gilbert:"Sento delle fitte al torace, sai sono ancora in riabilitazione... ma non è nulla di grave, veramente." Disse cercando di autoconvincersi e di convincere Violet che presto sarebbe tornato l'uomo forte e inarrestabile di un tempo. Violet si accovacciò vicino a lui e con una mano sollevò leggermente il suo braccio sinistro e ci si accovacciò. Lui la strinse attirandola a sé, per dimenticare il dolore che stava provando dentro di sé, ma trascorse breve tempo e sentì un'altra fitta... ancora più violenta e il suo volto sbiancò. Violet:"Gilbert, cosa c'è? Mi metti a pensiero... chiamo un medico?" Gilbert:"Un'altra fitta, il mio corpo sta ancora accusando i colpi che mi sono stati inferti sul campo di battaglia... il tempo è trascorso, ma le mie membra sono ferme a quel giorno e ce ne vorrà di tempo prima che io riesca a vincere anche questa battaglia..." Disse con un velo di malinconia, poi continuò: "Non hai più nulla da temere, nulla di cui preoccuparti. Amore mio, sono vivo, sono qui... sono insieme a te! Ed è l'unica cosa che realmente conta per me." Violet sentì i battiti del suo cuore raggiungerle la gola come una fonte d'acqua calda che si riversa su un lago ghiacciato. Allora erano proprio questi gli effetti dell'Amore. Si voltò verso di lui e lo guardò dritto negli occhi... ancora non riusciva a capacitarsene, era difficile credere che quell'uomo meraviglioso avesse lottato contro la morte per ritornare da lei. L'aveva salvata ed ora la teneva stretta fra le sue braccia magre ma muscolose,con delicatezza... come se lei fosse la pietra filosofale capace di dare un senso alla sua vita, un fiore dai delicati petali. Quanto lo amava, non avrebbe mai potuto esprimerlo a parole. Gilbert l'avvicinò a sé con la scusa di scostarle i capelli dinanzi ai suoi occhi azzurri come il mare e la vide versare lacrime di gioia udendo le dolcezza con cui lui le aveva proferito quelle parole. Gilbert la baciò e poco dopo si ritrovarono l'uno sull'altro, così vicini che facevano quasi fatica a respirare. Finalmente, dopo anni di attesa, fecero ciò che il desiderio dettava ai loro cuori ricoperti di cicatrici: l'Amore. Era la prima volta per lei, non aveva mai provato nulla di simile, nulla di più travolgente. Violet si sentì donna, viva come non lo era mai stata. Lui era sempre stato un gentiluomo, sapeva che l'avrebbe protetta nonostante versasse in uno stato fisico altalenante e instabile sotto certi aspetti. Gilbert fu delicato e gentile, non avrebbe mai fatto nulla che lei stessa non desiderasse ardentemente. Violet si sentiva sicura al suo fianco, era felice, sapeva che avrebbe potuto mostrargli ogni lato di sé e che lui lo avrebbe accettato con benevolenza. Non l'avrebbe mai abbandonata, lo sapeva bene.
  “Da quando mi sono innamorata di te, ogni cosa si è trasformata ed è talmente piena di bellezza… L’amore è come un profumo, come una corrente, come la pioggia. Sai, cielo mio, tu sei come la pioggia ed io, come la terra, ti ricevo e accolgo”  – Frida Kahlo
Dopo una notte di passione si risvegliarono fra le candide luci dell'alba. Gilbert:" Buongiorno Signora Bougainvillea, dormito bene?" Disse mentre le faceva l'occhiolino. Violet:"Dormirei ancora un po' Maggiore. Ehmm" Rispose divertita e un po' assonnata. Gilbert:"Riposa, riposa, ci sarò io qui a vegliare su di te d'ora in avanti." Violet lo abbracciò da sotto le coperte, regalandogli un sorriso smagliante, un anticipo del loro futuro assieme. Gilbert:"Sai una cosa?" Violet:"E adesso cosa c'è?" Gilbert:"La vuoi sapere? Se no la tengo per me..." Disse fingendosi serio, anche se in quel momento aveva il sorriso facile. Violet:"Che cosa Gilbert?" Gilbert:"Ti Amo, Violet Evergarden."

 
   
 
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