Ormai stanno insieme già da qualche mese, eppure pare proprio che Kyoutani non abbia intenzione di farlo entrare in camera sua. Sarà un pensiero un po' malizioso, ma Yahaba non può che domandarsi come andranno le cose quando raggiungeranno un livello di intimità superiore.
Inoltre, se prima riusciva a passarci sopra, adesso è sempre più difficile non prenderla sul personale: che Kentarou non abbia intenzioni serie nei suoi confronti? Magari a tal punto da non considerarlo neppure degno di entrare in camera sua?
Mentre osserva l'abete all'ingresso, Yahaba esala un sospiro nervoso: la stanza del suo fidanzato è a un metro, chiusa; basterebbero cinque secondi per raggiungerla, aprire la porta ed entrarvi.
«Ohi.»
Abbassa lo sguardo, rivolgendo un'occhiataccia a Kyoutani, impegnato ad aprire una scatola di cartone.
«Sei tu che hai insistito per fare questa cosa, perciò vedi di aiutarmi» borbotta Kentarou, per poi frugare all'interno dello scatolone e porgergli una pallina di vetro.
Yahaba afferra la pallina, sfiatando dalle narici. Si sofferma ancora per qualche istante su Kyoutani, ora di nuovo impegnato a frugare nello scatolone, poi si rigira fra le mani la decorazione di vetro, osservandola attentamente: è piccola e trasparente, con intarsiature argentate a forma di fiocco di neve. È davvero carina: sarebbe un peccato se...
Shigeru apre la mano con un movimento rapido, meccanico, e la pallina si schianta a terra, infrangendosi in tanti minuscoli e fastidiosi pezzettini di vetro.
«Oh! Che sbadato!»
«Mi prendi per il culo?» Kyoutani sbuffa sonoramente, alzandosi. «Vado a prendere la scopa» poi schiocca la lingua contro il palato, in segno di disappunto.
«Ah... umh, scusami!»
Yahaba resta in attesa per qualche secondo, giusto il tempo di permettere a Kyoutani di allontanarsi, quindi si getta a capofitto in camera sua, chiudendosi subito la porta alle spalle.
«Ma che...?»
Che Kyoutani avesse difficoltà a buttare alcuni degli involucri dei Kara-age Kun di Lawson lo aveva capito, ma comunque non si sarebbe mai aspettato di ritrovarsi in una camera con le pareti tappezzate di polli carini.
Yahaba dà una rapida occhiata al copriletto, anche questo colmo di piccoli polli inquietanti stampati in ogni angolo. A terra, oltre i libri, una palla da volley e due magliette, c'è un pouf con una faccina; sulle mensole tanti pupazzi – Corgi, criceti e pinguini. Lentamente, facendosi strada fra un paio di pantofole di Totoro e il bicchiere vuoto di un bubble tea con il coperchio a forma di testa di gatto, Yahaba raggiunge la scrivania, dove trova un dorayaki impacchettato, due gomme da cancellare – un coniglietto e una testa di lupo – e un block notes aperto.
Shigeru nota subito una scritta, e non può trattenersi dal leggerla, sentendo subito le orecchie andargli a fuoco.
Resta immobile per qualche istante, poi accenna un sorriso e decide di tornare indietro, barcamenandosi nel disordine più kawaii di tutto l'universo: sarà meglio fare finta di nulla e aspettare che sia Kyoutani a volergli mostrare il suo lato tenero.