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Autore: Crazime    07/12/2018    1 recensioni
«Tutto iniziò da una storia su Instagram che non sapevo se definire dannata»
«Non so ballare, non so divertirmi. La bocca ride, gli occhi sono tristi» -RH
Genere: Sentimentale, Song-fic, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Matatagi Hayato
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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I suoi pensieri erano confusi, la musica a palla dalle cuffiette economiche gli scombussolava la testa, la luce del vespro che illuminava la stanza, l'odore dell'erba che stava fumando, le bottiglie di birra sul pavimento. Nella testa di Falco rimbombava quella canzone che da anni non faceva altro che ascoltare, che ogni volta gli ricordava di lui, della sua vita, che lo faceva emozionare e che gli rubava il cuore, l'anima. Sulle sue guance scorrevano silenziose lacrime salate e i suoi occhi neri come la pece sembravano più luminosi a causa del pianto. Non si sentiva solo, essere in compagnia o no non gli aveva mai cambiato nulla, era difficile anche per lui spiegare come si sentisse. Forse perso. Forse confuso. Scorreva tra le storie di Instagram quando la sua attenzione venne catturata da una in particolare: «Inviami un ✨ e ti dedicherò una canzone». Storse il naso quando lo lesse, tenne premuto sullo schermo per fermare la storia e vedere chi l'avesse postata, il nickname dell'account era quello di una sua compagna di squadra, inarcò un sopracciglio, non si  aspettava da lei dei giochini del genere. Forse spinto dalla curiosità, decise di stare al gioco e le inviò l'emoji da lei richiesta, la risposta arrivò ben cinque minuti dopo: «"ixxcv": Sai? Ho cercato in lungo e in largo, ci ho riflettuto, ma non riesco a trovare una canzone adatta a te», «"the_flash": Vuoi dire che sono un tipo complicato?», «"ixxcv": Credo di non conoscerti abbastanza bene», «"the_flash": Non saresti la prima.». Tutto iniziò da quella storia su Instagram che poteva definire dannata, visto dove erano arrivati. Successe due settimane dopo, ciò che avrebbe fatto incrociare le loro strade. Leggeva, Falco, quando sentì bussare alla porta della sua camera, si voltò appena in tempo per vedere un bigliettino entrare dalla fessura della porta, diffidente, si alzò dal letto dopo aver posato il libro sul materasso e si chinò vicino al bigliettino, lo raccolse e lesse ciò che vi era scritto: "Fai attenzione quando abbassi la maniglia". Inarcò un sopracciglio e guardò la porta, prendendo coraggio, abbassò con cautela la maniglia, ma non era stato abbastanza attento dato che susseguì un rumore sordo, aveva fatto cadere qualcosa appeso alla maniglia e non sembrava essere molto leggero. Si affacciò alla porta e vide una bustina sul pavimento, la raccolse e ne guardò il contenuto. Quello che vi trovò? Un piccolo lettore MP3, di quelli vecchi di dieci anni, si sorprese nel vedere che esistessero ancora. Chiuse la porta ed esaminò il lettore, nulla di speciale sulla parte frontale ma sul dorso trovò una scritta fatta con un pennarello indelebile a punta sottile: "Giovane disorientato". Falco corrugò la fronte ma decise di andare in fondo a quel mistero, accese il lettore e in lista c'era una sola canzone dal titolo omonimo alla scritta con il pennarello. Senza porsi altre domande prese le sue cuffie e ne inserì il jack nell'apposita fessura, scelse la canzone e iniziò ad ascoltarla. Fu immediatamente rapito dal ritmo e poi dalle parole, più ascoltava più sentiva di stare tremando, di sentirsi vulnerabile, con quella canzone, mille emozioni che stavano prendendo il sopravvento in lui lo facevano sentire disorientato, gli occhi iniziarono a bruciare e il petto a far male: «Non so ballare, non so divertirmi. La bocca ride, gli occhi sono tristi». Stoppò immediatamente la musica e corse fuori dalla stanza, ma non senza una meta, aveva capito chi era stato a lasciargli quel lettore MP3. Dovette deglutire più volte per il magone che gli si era formato in gola, lei doveva dargli delle spiegazioni, ne aveva bisogno per capire come avesse fatto a trovare una canzone in grado di descriverlo così bene nonostante non le avesse mai raccontato nulla su di lui. Arrivò alla porta della sua stanza e bussò con forza chiamandola per nome «Apri! Veloce!» Senza farselo ripetere un'altra volta, la giovane aprì la porta della sua stanza, aveva un'espressione rilassata sul volto e sorrise gentilmente a Falco nonostante lui fosse di tutt'altro avviso «La canzone» Le mostrò il lettore MP3 «Come? Perché?» «Dovevo dedicarti una canzone» Iniziò lei con tranquillità, si poteva percepire forse una punta di noncuranza «e l'ho fatto, mi ci sono volute due settimane ma ci sono riuscita» «Ma come hai fatto?!» Sbottò il castano all'improvviso «Come hai fatto a trovare una canzone che...» «Ti rispecchi in questa canzone?» Falco balbettò «Sì! Ma voglio capire come» Lei sorrise «Queste due settimane mi sono servite ad osservarti» «Mi hai stalkerato!» «Osservato» «È la stessa cosa!» Lui sbuffò esasperato passandosi una mano tra i capelli «Dimmi, cos'hai provato?» Chiese lei con lo stesso tono pacato che faceva uscire fuori dai gangheri Falco, lui la guardò minaccioso «Stai lontana da me» Sibilò velenoso a pochi centimetri dal suo viso scandendo ogni parola prima di allontanarsi e sparire tra i corridoi del dormitorio. Alla fine non riuscirono a rimanere separati, lui non riusciva a stare lontano da lei, aveva trovato in quella ragazza una confidente, qualcuno che finalmente era capace di capirlo, di ascoltarlo. Aveva trovato qualcuno di cui fidarsi e la loro relazione era destinata a prendere una piega inaspettata.
   
 
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