Storie originali > Commedia
Segui la storia  |       
Autore: Mel_deluxe    08/12/2018    2 recensioni
Martin le fa un veloce sorriso, poi si prende qualche secondo per andare verso la macchinetta di fianco a lei e schiacciare il numero 08 per il suo caffé.
Decaffeinato, riconosce Wendy. Che schifo, poi ovvio che non sono amici.
«Senti, ho bisogno che tu mi faccia un favore questo weekend» dice lui all’improvviso, portandosi il bicchierino di plastica alla bocca non appena la macchinetta gli annuncia che è pronto.
Wendy alza lo sguardo, leggermente sorpresa. Si conoscono da quasi dieci anni ed è la prima volta che Martin viene da lei per un favore.
«Oh, okay, dimmi pure».
«Ho bisogno che tu venga a Brighton con me per tre giorni e faccia finta di essere la mia fidanzata davanti alla mia famiglia».
Wendy fissa il suo collega in silenzio.
Il suo caffé è pronto, glielo conferma il biiiip prolungato della macchinetta, ma non riesce a fare a meno di guardare Martin senza nemmeno sbattere le palpebre. Mantiene un’espressione apatica per quasi dieci secondi, prima di riprendersi dallo shock e riuscire a formulare una risposta sensata. Ma tutto quello che riesce a dire è un confuso:
«Ehm… no…?»
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nota autrice:
è passato poco tempo, lo so, ma dato che avevo il capitolo già pronto ho deciso di pubblicarlo subito, dato che il primo capitolo era un tantino troppo breve. Inoltre vado abbastanza fiera di questo capitolo, ma mi sa che per il prossimo dovrete aspettare un po' di più, sorryyy.
((Comunque già quattro persone hanno inserito la storia tra i seguiti woooow grazie mille thx ily!!!))
Ci sono altre note in fondo, ma per ora gustatevi capitolo ;)
Mel.


 


Il mattino seguente Wendy si decide che il suicidio dopotutto non è un’idea poi così terribile, quando Hannah muove le rotelle della sua sedia e, una volta posizionatasi davanti alla sua scrivania, le chiede se le andrebbe di trascorrere il week end alla casa al lago con lei e Sally.
Wendy ha una gran voglia di sbattere la testa contro la superficie dura della sua scrivania e in effetti è quello che fa, salvo poi ricevere una reazione preoccupata di Hannah, che la guarda storto e le chiede:
«Che ti prende, Wen?»
Wendy si tira su con tutta la calma del mondo e appoggia pigramente la testa sulla sua mano.
«Ti giuro, se te lo dicessi non mi crederesti mai».
«Ora sono curiosa però».
Hannah le lancia un sorriso ammaliato, ma tutto quello che Wendy riesce a dire in sua risposta è uno sbuffo annoiato.
Hannah improvvisamente apre la bocca, sorpresa.
«Wendy!» le dice in tono accusatorio, con un ghigno divertito sulle labbra. «Non mi dire che è per un ragazzo
A quel punto Wendy si lascia uscire un lamento a voce alta.
Perché quello che vorrebbe dire ad Hannah in quel momento è “Sì, è per un ragazzo, ed è per cazzo di Martin Forres, odio la mia vita, uccidimi, ti prego”, ma sa che se lo dicesse ad alta voce Hannah finirebbe per fraintendere.
La sua migliore amica le ha già propinato fin troppo dettagliatamente le sue assurde teorie secondo cui lei e Martin sono in realtà destinati a stare insieme, perché lui è Sagittario e lei è Gemelli e a quanto pare questo indica che sono segretamente anime gemelle, ed è convinta e che tutta quell’astio tra di loro avrebbe portato solo a, citazione testuale, “una tensione sessuale coi controcazzi”.
Wendy vuole un sacco di bene ad Hannah ma sa anche molto bene che, al momento, dirle dell’assurdo accordo che ora vige tra lei e Martin è la cosa più sbagliata da fare.
«Lo sapevo!» inizia a dire Hannah, puntandole un dito accusatorio contro. «Wendy Kaligan ha un ragazzo e me lo ha tenuto nascosto!»
«Non ho un ragazzo» la interrompe Wendy, afferrandole il dito e costringendola ad abbassare la mano. «Ho solo… come dire, una certa cosa con una certa persona».
Hannah apre la bocca, ancora più sconvolta.
«Wendy ha uno scopamico!»
«No! Non ho uno-»
«Wendy ha uno scopamico?!»
La testa di Wendy ritorna a sbattere contro la superficie della scrivania, quando anche Sally si unisce alla loro conversazione, spuntando all’improvviso da dietro la testa di Hannah, con un caffé americano in mano.
«Heyy!» le fa Hannah dolcemente, non appena la vede, e Sally si abbassa per lasciarle un veloce bacio sulle labbra. «Stavamo parlando delle novità della settimana. Lo sai che Wendy ha uno scopamico adesso?»
«Ho sentito!» Sally prende una sedia vuota dalla scrivania vicina e si posiziona di fianco ad Hannah così da osservare bene Wendy in faccia. «Wen, quando pensavi di dircelo, mh?»
«Non. Ho. Uno scopamico» prova a convincerle Wendy, ma le due donne la fissano in silenzio, non ancora del tutto convinte.
Hannah e Sally sono le sue più care migliori amiche, ma il fatto che siano sposate da un anno rende tutto il più complicato quando si tratta di avere scontri faccia a faccia uno conto due.
«Allora, Wendy?» continua Sally, sorseggiando il suo caffé e guardandola come se attendesse di ricevere un grande segreto. «è per questo che ti sei messa questi stivali oggi? Devi vedere il tuo fidanzato
«Wen, ti voglio un mondo di bene, ma lasciatelo dire» si intromette Hannah, con un tono improvvisamente serio. «quegli stivali sono davvero orribili».
Wendy si guarda d’impulso gli stivali che ha ai piedi.
Sono un paio di stivali di pelle bordeaux che sua madre le ha regalato circa otto anni fa. Dato che Wendy è alta un metro e sessanta da quando era alle medie, non ha mai avuto problemi ad indossare scarpe anche vecchie di decenni. La sua filosofia è “finché non si rompono si indossano” e in effetti quegli stivali le sono sempre piaciuti per questo motivo.
Perciò lancia uno sguardo offeso alle due neo mamme e domanda, esterrefatta:
«Perché? Cos’hanno che non va?»
«Sono bordeaux, Wendy» ribatte Hannah, pronunciando la parola “bordeaux” come se fosse una sorta di insulto. «Andava di moda nel 1998. Anzi, non penso che sia mai andato di moda, tesoro mio».
«Già» l’appoggia Sally, annuendo ripetutamente. «Solo perché siamo lesbiche non significa che non  ci preoccupiamo per il tuo stile».
«Puoi dirlo forte» continua Hannah, dando il cinque a sua moglie.
Wendy le lancia uno sguardo esasperato.
Lei e Hannah si conoscono da ormai cinque anni, per la verità è stata la prima persona con cui ha stretto amicizia quando ha iniziato a lavorare lì alla casa editrice, e fin da subito era nata un’intesa tra le due. Hannah ha cinque anni in più di lei, in realtà, ma la cosa non dispiace a Wendy, che in lei ha sempre visto una sorta di sorella maggiore a cui chiedere consigli, soprattutto in campo sentimentale. Poiché Hannah lavora come curatrice di collane, ed è specializzata in romanzi rosa, Wendy la considera una vera e propria guru dell’amore.
Non era mai stato un problema il fatto che Hannah fosse una regina del queer, aveva ben presto reso chiaro a Wendy come, in fatto di amore e sesso, uomini e donne funzionavano praticamente allo stesso modo.
Il team Wendy&Hannah si era poi allargato, quando, due anni dopo, al loro stesso piano era arrivata Sally, che, con i suoi riccioli scuri e le sue labbra rosee, aveva fin da subito attratto l’attenzione della sua amica.
Il gaydar di Hannah aveva fatto un ottimo lavoro in effetti, dato che dopo soli due mesi dal suo arrivo in ufficio, lei e Sally stavano già insieme.
Wendy, Hannah e Sally si erano ritrovate così ad essere un trio inseparabile di migliori amiche, e a Wendy non importava che loro due stessero insieme, perché in tutti quegli anni passati insieme, non si era mai sentita esclusa da loro, neanche in un’occasione, né le due ragazze l’avevano mai fatta sentire in imbarazzo.
Perciò aveva riso fino a scoppiare in lacrime quando le due si erano messe praticamente a litigare davanti a lei perché entrambe volevano Wendy come testimone al loro matrimonio, erano poi scoppiata in lacrime per davvero al loro matrimonio, e si era sentita estremamente onorata quando le avevano chiesto di fare da madrina a loro figlia Mia.
Wendy le adora entrambe, ma in questo momento non può permettere che sappiano dell’accordo che c’è attualmente tra lei e Martin.
(Primo perché ne va della sua reputazione, secondo, perché preferirebbe farsi ammazzare piuttosto che ammettere di stare facendo un favore a Martin Forres).
Tuttavia Wendy vede tutti i suoi piani andare in fumo, nell’esatto momento in cui scorge Martin da lontano, venire direttamente verso la sua scrivania con un abnorme mazzo di violette in mano.
Dapprima non se ne accorge nemmeno, vede solo una persona dalla faccia nascosta dietro a quei millemila petali viola e pensa “pf, che sfigato”. Ma l’allarme inizia a suonare nella sua testa quando si rende conto che quel mazzo di fiori ambulante è il suo mazzo di fiori ambulante, trasportato da una figura alta un metro e ottantasei, vestita in giacca e cravatta, che si sta dirigendo proprio verso di lei.
D’impulso Wendy scatta in piedi, poco prima che la catastrofe avvenga.
«Scusate, ragazze, devo solo-» annuncia, alzandosi dalla sedia così velocemente che Hannah e Sally nemmeno hanno il tempo di rendersi conto di cosa stia succedendo.
Wendy si dirige in fretta verso di lui, afferra la manica della giacca di Martin, e senza dire altro lo trascina via e lo lancia con violenza dentro lo sgabuzzino in fondo all’ufficio.
Martin non ha nemmeno il tempo di protestare, che Wendy ha già acceso la lievissima luce e si è richiusa la porta alle spalle.
«Che diavolo stai facendo?» gli sibila Wendy in piena faccia, una volta che è al sicuro da orecchie estranee all’interno dello sgabuzzino.
Il mazzo di fiori di Martin è così grande che Wendy non riesce ancora a vederlo in faccia, ed è costretta a frugare tra i fiori e ad aprirsi un varco tra di essi per poterlo guardare.
Uno volta che il viso di Martin le appare davanti, lui le concede un inaspettato sorriso.
«Buongiorno anche a te, Wendy!» le dice allegramente, cercando di togliersi i petali dalla faccia. Lo sgabuzzino in cui sono rinchiusi è così piccolo che Wendy e Martin hanno letteralmente il viso a pieno contatto con le violette.
«Cosa diavolo sono questi?» esclama Wendy, gesticolando contro i fiori. «L’accordo riguardava tre giorni a Brighton. E basta. Non ricordo di averti mai dato il permesso di mettermi in imbarazzo davanti all’intero ufficio!»
«Io… mi dispiace, volevo solo fare qualcosa di carino per te, per ringraziarti di aver accettato». Martin ha improvvisamente assunto un tono dispiaciuto, il che fa quasi sentire in colpa Wendy di avergli praticamente urlato in faccia pochi secondi prima. «E poi pensavo di farti abituare a questo comportamento, insomma… così quando dovrò far finta di essere romantico con te davanti alla mia famiglia non ti sentirai morire dentro ogni volta».
«E pensavi di farmi abituare a questo tuo cambio di personalità improvviso con delle violette?» domanda sprezzante Wendy.
Martin guarda per un secondo il mazzo di fiori, quasi fosse offeso.
«Sono pervinche!» la corregge Martin, spostando lo sguardo su di lei. «Come il colore dei tuoi capelli».
Wendy è stupita, del fatto che Martin sappia cosa sia il colore pervinca e soprattutto è sconvolta dal fatto che Martin sappia che i suoi capelli sono color pervinca. Tutti hanno sempre definito i suoi capelli “viola”, mentre Martin Forres (un maschio) è riuscito a darle la definizione più completa, tanto che Wendy inizia a domandarsi se Martin non abbia veramente passato la nottata prima interamente su internet a cercare su google “Di quale sfumatura di viola sono i capelli di Wendy Kaligan?” per fare bella figura con lei.
«Va bene, accetto le tue scuse!» strepita Wendy, completamente esasperata. «Ma non è per via dei fiori!»
«È perché sono irresistibilmente bello e non riesci a resistere alle mie divine proporzioni da modello, vero?»
Wendy inizia a chiedersi se l’omicidio sia ancora illegale in Gran Bretagna, perché al momento ne avrebbe davvero bisogno.
«Sono ancora in tempo per far saltare questo accordo, Forres» gli dice Wendy a denti stretti, puntandogli un dito contro, che sbuca, come per magia, tra le foglie delle pervinche. «Abbiamo ancora due giorni prima di Brighton e se tu provi un’altra volta a fare finta di corteggiarmi o a portarmi dei regali mentre sono al lavoro, davanti a persone che conosco, non esiterò a… rompere questo finto fidanzamento, o qualunque cosa sia. È chiaro?»
Si sarebbe aspettata che Martin rispondesse “è chiaro!” quasi all’istante, invece continua a guardarla come sul punto di rivelarle una catastrofica notizia.
Wendy sospira, cercando di mantenere la calma.
«Cosa c’è ora?»
«Ecco… potrei o potrei non averti già comprato un regalo…».
«Che genere di regalo?» domanda seriamente Wendy, senza lasciar trascorrere neanche un attimo.
Martin le sorride, in un modo che suona molto come un “ti prego, ti prego, non uccidermi!”
«Wendy, ti prego, non ti offendere, ma la mia famiglia è, come dire… di un certo livello, ci tengono parecchio all’apparenza e al modo in cui si veste una persona e a queste stronzate qui» continua Martin, respirando profondamente. «E, insomma, conoscendoti, ho avuto paura… e ti ho comprato un nuovo paio di stivali».
Wendy sbatte le palpebre in silenzio per qualche secondo.
«Sul serio?» dice con un filo di voce.
«Insomma, non devi per forza indossarli!» si affretta a specificare Martin, mettendosi subito sulla difensiva. «Cioè, intendevo dire, sono tuoi ovviamente, e puoi farci quello che vuoi, non devi restituirmeli o quant’altro, ho solo pensato che sarebbe stato più appropriato se-»
«Che cos’hanno i miei stivali che non vanno?» grida Wendy, che ormai non crede più alle sue orecchie.
Martin le fa un altro sorriso.
«Beh, tanto per iniziare sono bordeaux, e-»
«UGH!»
E con questo suono molto significativo, Wendy finalmente esce dallo sgabuzzino, senza preoccuparsi di lasciare Martin indietro.
Quando ritorna alla sua scrivania Hannah e Sally sono immobili davanti a lei e la stanno fissando incredule.
«Cosa?» sbotta Wendy, guardandole.
«Wendy» inizia Hannah, lanciandole uno sguardo divertito. «Ti sei davvero rinchiusa in uno sgabuzzino per dieci minuti insieme a Martin Forres?»
«Devi forse dirci qualcosa, Wen? Mmmh?» commenta Sally, appoggiandosi sulla scrivania e piegandosi verso di lei.
Wendy non ha nemmeno il tempo di ribattere, quando sente un timido tap tap sulla punta della sua spalla. Quando si volta, si ritrova davanti Martin, con ancora in mano il mazzo di fiori, che con le guance rosso fuoco e i capelli tutti scompigliati, si abbassa verso di lei e le bisbiglia:
«Ehm… Wendy, dove te li metto i fiori?»
Wendy lo ignora, invece si rigira per guardare Hannah e Sally in faccia, dopodichè con voce ferma e sostenuta annuncia:
«Ragazze, ho bisogno di annunciarvi una cosa. Io e Martin abbiamo ufficialmete portato il nostro rapporto al livello successivo».
Si gusta per un attimo il silenzio imbarazzante, reso ancora più piacevole facce sconvolte di Hannah, Sally e dello stesso Martin.
Wendy si rigira verso l’uomo, lanciandogli un’occhiata di sfida.
«Ora a quanto pare è il mio nuovo sugar daddy».
Dopo un attimo di silenzio, finalmente Hannah e Sally scoppiano in risate isteriche, mentre Martin diventa sempre più rosso in faccia e Wendy si gusta fiera la scena.
Quella stessa sera Wendy ritorna a casa con un fastidiosissimo e decisamente scomodo da portare mazzo di pervinche in mano e un nuovo finto sugar daddy.
Quando arriva alla porta di casa, inaspettatamente trova già un pacco appoggiato sulla soglia del suo appartamento. Piegandosi impacciatamene verso il pacco (per colpa degli assai ingombranti fiori), afferra il bigliettino scritto a mano, appoggiato sopra il pacco:
 
Scusami davvero, non è perché ti vesti male, lo giuro. Il bordeaux è il mio colore preferito ;)
xoxo, M.F.
 
Wendy si ritrova a sorridere involontariamente.
Una volta entrata nel suo appartamento e dopo aver messo le sue pervinche dentro un vaso pieno d’acqua, Wendy inizia a scartare il pacco che le ha inviato Martin.
Rabbrividisce leggermente alla vista della scritta GUCCI a caratteri cubitali sulla scatola, ma quando ne tira fuori un paio di bellissimi stivali nuovi, di tessuto beige, con il tacco forse leggermente più alto a ciò a cui è abituata, non riesce a fare a meno di emettere un sussurrato e affascinato “wow”.
Wendy afferra d’impulso il suo cellulare, scorrendo tra i nomi salvati in rubrica trova il nome di Martin Forres e inizia a scrivere velocemente:
 
Grazie degli stivali. Sono molto belli, lo devo ammettere. Mi chiedo se tu stia spendendo davvero dei miliardi solo per far bella figura davanti ai tuoi genitori (?).
 
Non ricorda di avergli mai scritto un messaggio da quando si conoscono, questo sarebbe il primo della serie. Diamine, nemmeno si ricordava di avere il suo numero salvato in rubrica.
Ma deve aver sborsato davvero un sacco di soldi per quegli stivali, quindi un misero ringraziamento è davvero il minimo che può fare.
Perciò Wendy si fa forza e preme invio, lanciando il cellulare dall’altra parte del tavolo per evitare di guardarlo di nuovo.
Riceve una risposta pochi minuti dopo, mentre è intenta ad osservare le sue nuove pervinche, posizionate davanti alla finestra ed illuminate dalla luce del crepuscolo.
Sente il suo telefono vibrare e d’impulso lo afferra per leggere la risposta di Martin.
 
Tranquilla, ne vale ASSOLUTAMENTE la pena C:
 
Wendy giura di non aver sorriso leggendo quel messaggio. Giura di non aver pensato immediatamente al bel viso di Martin ricoperto dai petali violacei dei fiori, e a quanto sembrasse adorabile in quel momento.
Giura anche di non essere stata presa da una voglia matta di indossare quei nuovi stivali di Gucci al lavoro per far morire Hannah e Sally di invidia.
Ma soprattutto giura di non aver automaticamente rivolto lo sguardo verso le sue pervinche e di aver pensato, con una leggera punta di euforia, che quella è la prima volta che un ragazzo le regala dei fiori e che, in fondo, è una sensazione che le piace da morire.






Altre Note (
♫♪)
Lmao onsestamente l'unico motivo per cui ho scritto questo capitolo è perché ho appena visto il musical di Kinky Boots. WOOOOOW!
-Per gli stivali bordeaux di Wendy mi sono ispirata proprio a quelli usati nel film:

-Per gli stivali di Gucci invece mi sono ispirata a questi reali stivali di Gucci:
Che,per chi lo volesse sapere,costano appena 980 euro!

-Qui finisce la brevissima prima parte della storia, dal prossimo capitolo ci spostiamo a Brighton ;)

See ya <3
Mel.
 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Commedia / Vai alla pagina dell'autore: Mel_deluxe