«Ecco. Che c'è scritto secondo te?» chiede Niccolò a Martino sorridendo, mentre indica la rossa scritta al neon sulla parete, unica fonte di luce in quell'appartamento milanese.

«How...» 

Ma Niccolò lo interrompe teneramente. 

«No, no. Quella è una "M". C'è scritto "Marti Nico"»

«Ma non è vero». Martino ridacchia. È sicuro che la prima parola sia "How".

«Leggi» gli sussurra Niccolò, guardandolo dritto negli occhi «"Marti Nico"»

E finalmente anche Martino legge quelle parole, scritte al neon sul muro e riflesse nello sguardo dell'altro. Marti e Nico: vede i loro nomi riflessi nei suoi occhi che lentamente si fanno più vicini. La distanza fra di loro si annulla senza che nemmeno se ne accorgano. Sono attratti magneticamente l'uno dall'altro.

Le loro labbra si incontrano dolcemente, si amano e si sfiorano in una danza lenta. Le loro mani raggiungono senza fretta in quella penombra il collo dell'altro, ma ben presto devono di nuovo allontanarsi. In quel abbraccio sempre più stretto i vestiti sono di troppo. 

La maglia di Martino viene sfilata in fretta. Passano solo pochi attimi e anche gli indumenti di Niccolò finiscono per sua stessa mano sul pavimento, facendolo rimanere a sua volta a torso nudo. Per un secondo si contemplano a vicenda, uno di fronte all'altro, persi nei riflessi della luce rossa sulle curve dei loro corpi.

Per Niccolò il calore del corpo di Martino è un richiamo troppo forte. Il bisogno di sentire la sua pelle calda sotto le sue labbra lo spinge a chinarsi per baciargli il petto, la clavicola e poi più su il collo, la linea della mascella e infine le labbra. Si stringono l'uno all'altro, in un bacio pieno di bisogno.

Quando Niccolò si stacca da Martino sa che cosa vuole. Nello sguardo si legge la sua risolutezza mentre con una mano spinge il compagno sul divano. Martino lo osserva curioso, ma ormai ha imparato a leggere le risposte alle sue domande negli occhi di Niccolò. 

Si baciano ancora dopo che Niccolò lo ha raggiunto sul divano, incapaci di smettere. Più le loro lingue si incontrano e più il bisogno dell'altro si fa famelico. La bocca di Niccolò si stacca da quella del compagno per conquistare il suo collo, mandando Martino in estasi.

È un attimo prima che Martino si ritrovi in braccio al suo ragazzo, quasi sdraiato su di lui e avvolto nel suo abbraccio. Le loro mani si muovono sul corpo dell'altro, bisognose del contatto con ogni centimetro di pelle nuda. Entrambi riescono a vedere solo gli occhi del compagno tra un bacio e l'altro, ed è tutto ciò che Martino riesce a vedere anche quando Niccolò inverte le loro posizioni, facendolo nuovamente sdraiare contro il tessuto del divano.

Un bacio fugace tra loro prima che Niccolò inizi a scendere. Si muove sul corpo di Martino, in un percorso diretto dalle sue labbra al basso ventre. Martino chiude gli occhi e pensa che quella non può essere altro che la discesa verso il Paradiso. Le mani di Niccolò si muovono veloci per liberarlo degli ultimi abiti. Si ritrova nudo in fretta, ma non ha il tempo di avvertire l'imbarazzo.

La bocca di Niccolò si è appena schiusa sulla sua erezione, il segno pulsante della sua eccitazione e del suo amore. È una delle sensazioni più belle al mondo, quella delle labbra di Niccolò che strette sul suo membro scendono e risalgono al ritmo della musica più eccitante. La sua lingua lo lecca in fretta, ogni volta che può, facendolo ansimare di piacere.

Più i gemiti lasciano la gola di Martino, più la bocca di Niccolò lo ama intensamente. Lo porta all'orgasmo lentamente, lasciandolo godere di ogni movimento, permettendogli di sentire il piacere annidarsi dentro di lui prima di esplodere.

Viene nella sua bocca ed è in Paradiso.

Niccolò si solleva dopo un tempo indefinito, con calma, e abbandona il suo posto tra le gambe di Martino. Gli si sdraia accanto, con il sorriso. Nessuno dei due si è mai sentito così felice come in quel momento, mentre cercano di riprendere fiato sdraiati uno accanto all'altro. Nico si avvicina appoggiandosi su una spalla di Martino e Marti lo stringe a sè, osservando con amore il viso di Niccolò, illuminato dalle luci al neon della scritta rossa "Marti Nico", unica fonte di luce in quell'appartamento milanese.