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Autore: Altair13Sirio    09/12/2018    1 recensioni
Non è mai stato facile vivere la vita dell'eroe per Robin, così come per Cyborg, Stella, Corvina e BB. Nonostante tutto, i Teen Titans sono riusciti a superare quel senso di "strano" che li circondava ovunque andassero e hanno deciso di andare avanti; sono diventati una famiglia, le loro amicizie e i loro amori si sono intrecciati e dopo tanto tempo finalmente i cinque eroi hanno capito cosa dovevano fare.
Tutto questo può sembrare normale agli occhi di un adulto, capace di comprendere quali siano i doveri di un supereroe e le difficoltà che porta questo tipo di vita, ma agli occhi di una bambina? Una piccola bambina eccentrica e piena di vitalità, incapace di vedere il male nella gente, come può vivere una situazione simile e in che modo potrà mai crescere se non riesce a distinguere il bene dal male?
Luna è una bambina cresciuta sotto una campana di vetro e che è sempre stata a contatto con questo mondo, vivendolo in prima persona; il suo amore per la sua famiglia è eguagliato solo dal suo desiderio di vivere la vita liberamente, incontrando tante persone e amici nuovi. Ma sarà difficile attuare questo sogno, essendo lei la figlia di un supereroe.
Genere: Azione, Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Titans Legacy'
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Corvina camminava lentamente lungo il corridoio che portava alle varie stanze da letto. Era appena tornata dalla biblioteca qualche piano più sotto per consultare dei libri e si stava dirigendo verso la sua stanza.
Da quando avevano deciso di rimanere in attesa di qualche segnale dal trasmettitore di Robin, le giornate dei Titans erano diventate molto più monotone, specialmente quelle di Corvina: la maga passava già gran parte del tempo a meditare e studiare i suoi antichi libri; adesso che non c’erano missioni da svolgere in città a malapena metteva piede fuori dalla propri stanza. Non che la cosa le desse fastidio: adorava passare le giornate a leggere e praticare le sue arti magiche senza interruzioni, ma lo stile di vita movimentato a cui essere parte dei Titans l’aveva abituata e le crescenti richieste di aiuto che si sollevavano dalla città continuavano a martellarle nella testa, come se stesse mancando di adempiere al suo dovere.
Anche le sue lezioni con Luna non erano andate molto avanti: le due si riunivano raramente per meditare insieme e ormai Corvina non faceva altro che dare piccoli suggerimenti alla bambina per come raggiungere più facilmente la calma interiore. Nonostante Luna fosse entusiasta di imparare e mostrasse ogni volta di essere in grado di fare grandi passi in avanti, la maga non era convinta della capacità di Luna di saper controllare la magia come lei. Da una parte le dispiaceva, sapendo quanto impegno e passione ci mettesse la bambina a ogni lezione, ma dopo aver sentito le parole di Robin su come volesse che Luna vivesse una vita diversa dalla loro non poteva non trovarsi d’accordo e quindi pensare che fosse un bene che Luna Bianca non imparasse alcun tipo di magia o potere speciale, visto che questo avrebbe potuto portarla a combattere il crimine proprio come loro in futuro.
La variabile che portava il disordine nelle monotone giornate di Corvina era sempre BB: l’omino verde non mancava mai di provare a farla ridere con le sue pessime battute o a proporle qualche passatempo insieme per svagarsi un po’ e rilassare la mente, come passeggiate attorno all’isola o sessioni di lettura – l’argomento veniva scelto da Corvina e BB faceva del suo meglio per rimanere vigile – o anche solo lunghe e inaspettatamente interessanti chiacchierate che facevano volare il tempo. BB sembrava veramente voler dimostrare di essere cresciuto, nonostante il suo aspetto e la sua indole fossero i più infantili tra tutti i Titans; ogni volta che parlava con Corvina mostrava di poter parlare di cose che solo pochi anni prima non avrebbe mai nemmeno pensato, era molto più maturo, e finalmente anche i suoi sforzi di farsi crescere delle basette più folte lo stavano ripagando.
A Corvina piaceva vederlo impegnarsi così tanto, la divertiva, ma non riusciva ad ignorare il fatto che quella crescita sembrasse troppo improvvisa per uno che per anni aveva fatto la parte di quello sempre pronto a scherzare, mai serio. Si chiedeva se ci fosse stato qualcosa che lo avesse fatto cambiare all’improvviso, oppure se semplicemente BB avesse capito che fosse ora di crescere…
<< Posso giocare con voi? >> Passando vicino alla stanza di Luna Bianca, una vocina simulata raggiunse le orecchie della maga e la fece rallentare. Sembrava che Luna stesse facendo una imitazione o qualcosa del genere, con quella voce acuta e flebile non avrebbe potuto rivolgersi a nessuno. La risposta che seguì quella domanda fu piuttosto dura, con un tono più gracchiante, ma sempre poco realistico:<< No, tu non puoi! >>
Corvina si fermò pochi passi prima di passare davanti alla porta aperta della stanza della bambina e rimase in ascolto, confusa da quella specie di dialogo fittizio che stava avvenendo nella camera. Tese le orecchie e trattenne il respiro per sentire meglio.
<< Eh? Ma perché? >> Chiese di seguito la bambina assumendo un tono dispiaciuto e simulando di nuovo la vocina di prima. << Perché tu sei un mostro! Va’ via! >> Si rispose da sola assumendo la seconda voce.
Poi le battute andarono a cambiare, con la prima delle due voci che divagò a poco a poco fino a cambiare definitivamente discorso. Ma nel frattempo quel breve scambio di battute tra Luna e sé stessa aveva turbato non poco Corvina, che pensava ci fosse qualche problema. Sin da quando Luna era piccola, infatti, non l’aveva mai sentita parlare in questo modo anche quando giocava da sola.
Corvina riprese a camminare e passò rapidamente davanti alla porta della camera e guardando al suo interno scorse la bambina accovacciata per terra che stringeva in mano due bambole e le faceva muovere mentre altre giacevano immobili per terra attorno a lei. Per un momento i loro sguardi si incrociarono e negli occhi di Luna sembrò esserci più che semplice sorpresa: la bambina, infatti, guardò la maga come se l’avesse beccata a fare qualcosa di proibito.
Corvina sfilò di fronte alla porta e con casualità fece finta di averla appena notata, quindi tornò indietro e si accostò all’entrata salutando Luna. << Che stavi facendo? >> Le chiese facendo finta di niente.
Luna rimase per un secondo con quello stesso sguardo, come se avesse ancora addosso lo sguardo accusatorio della K’Norfka, poi abbassò la testa e si mise a fissare con stanchezza le due bambole che teneva in mano. << Giocavo. >> Disse flebilmente, poi poggiò per terra le bambole e fece un movimento come per alzarsi.
<< E adesso che fai? >> Chiese confusa la maga.
Luna si fermò prima di essersi rialzata completamente e alzò lo sguardo verso Corvina. << Metto a posto i giochi. >> Quindi continuò il suo movimento e cominciò a raccogliere le bambole sparse per terra.
Corvina alzò una mano. << Non ce n’è bisogno. Continua pure. >> Le sorrise per rassicurarla in modo che capisse di non aver fatto niente di male, ma Luna continuò ad avere una strana espressione, come se non si fidasse della sua K’Norfka e stesse aspettando che se ne andasse. Dopo un po’ tornò a sedersi per terra e riprese in mano le due bambole.
Corvina la osservava confusa mentre faceva muovere debolmente i suoi giocattoli, come se fosse stata improvvisamente svuotata di tutta la sua vitalità. C’era qualcosa di strano in Luna quel giorno e non si trattava solo delle sue azioni: il suo aspetto era inaspettatamente malinconico con i suoi lunghi capelli che scendendole dalla fronte le nascondevano un occhio e un lato della faccia e i vestiti inaspettatamente neutri che aveva messo dopo essere tornata da scuola, dai colori freddi e poco sgargianti, che sembrava aver voluto cambiare dicendo di avere caldo. Persino la posa della bambina mostrava un’aria completamente diversa dal solito: normalmente Luna teneva la schiena dritta e il petto in fuori, segno del suo incontenibile entusiasmo e vitalità pronti ad esplodere; questa volta la bambina stava seduta con le gambe chiuse, i piedi uniti ad occupare meno spazio possibile, la schiena incurvata e lo sguardo spento. C’era decisamente qualcosa che non andava.
<< Com’è andata a scuola? >> Le chiese automaticamente nonostante sapesse che quella domanda le fosse già stata rivolta a pranzo. Forse c’era qualcosa che la preoccupava e facendo qualche domanda in più avrebbe scoperto cosa fosse…
<< Bene. >> La risposta di Luna non diede spazio ad altre domande e trasmise a Corvina una serie di vibrazioni negative che la fecero raggelare. Luna non era mai stata così fredda con lei, era una sensazione completamente nuova e inaspettata.
Corvina rimase a fissarla impassibile. << D’accordo. >> Disse. Rimase qualche istante in silenzio, alla ricerca di qualcosa che avrebbe strappato qualche parola in più alla bambina. << Ti sei divertita, vero? >>
<< Certo. >> Rispose Luna senza distogliere lo sguardo dalle sue bambole. La bambina osservò per un attimo la posizione in cui aveva messo le due bambole prima di decidere che non andava bene e le raccolse entrambe per tentare un’altra posa.
Corvina capì che non sarebbe riuscita ad ottenere niente da Luna in quel modo e decise di ritirarsi per il momento. << Va bene, Luna… Se hai bisogno di me, sarò nella mia stanza. Puoi venire a chiedermi qualsiasi cosa. >>
Luna rispose senza neanche alzare lo sguardo mentre Corvina usciva dalla stanza. << Va bene, K’Norfka. >>
Corvina era preoccupata; non aveva mai visto Luna comportarsi così. Di solito la bambina era sempre solare e piena di energie, ma in quel momento mentre giocava non sembrava neanche divertirsi. Era come se l’arrivo della maga avesse interrotto qualcosa nella mente di Luna e lei si fosse improvvisamente spenta. C’era qualcosa che non voleva farle sapere? Corvina si chiese se sarebbe stato meglio rispettare quel suo desiderio di solitudine e fare finta di niente oppure cercare di capire quale fosse il problema.
Senza neanche pensarci, la maga si ritrovò di fronte alla porta della camera del suo amico BB. Rimase a fissarla per alcuni secondi con aria stanca, chiedendosi perché fosse andata là, poi allungò la mano verso di essa e bussò delicatamente.
 
*
 
<< Mi ha sorpreso il fatto che tu sia venuta da me per chiedermi di fare una passeggiata… >> Confessò BB girandosi verso la sua amica reggendo due coni gelato appena comprati alla gelateria al lato della strada. << Non che mi dispiaccia! >> Aggiunse dopo aver consegnato a Corvina il suo cono alla nocciola ed aver assaggiato il proprio al cioccolato.
Corvina guardò con aria abbattuta il gelato che le era stato consegnato tra le mani. Non lo sapeva neanche lei perché gli avesse chiesto quella cosa, e poi era rimasta in silenzio per tutto il tempo. Era la prima volta che lasciavano l’isola in quel modo per andare a fare una semplice passeggiata; se avesse voluto parlargli, avrebbe potuto portarlo sulla spiaggia e dirgli tutto là, sicura che nessuno avrebbe potuto sentirli. E invece eccoli sul corso centrale della città a camminare tra negozi e locali pieni di vita mentre occasionalmente dai passanti si levava qualche occhiata meravigliata nella loro direzione.
Prima che il gelato cominciasse a sciogliersi, Corvina iniziò a leccarlo portando via con sé un po’ della panna poggiata di sopra. Il sapore dolce inondò le sue papille gustative e percepì il freddo attraverso le gengive, ma il suo volto non cambiò minimamente espressione.
Beast Boy notò la sua malinconia e credette di essere la causa di ciò. << Qualcosa non va? Ho sbagliato a prendere la nocciola? >> E indicò il gelato che reggeva in mano la maga.
Corvina abbassò lo sguardo sul proprio gelato. In effetti era stata lei a dire a BB di scegliere per lei, ma non le dispiaceva quel gusto; no, BB non aveva fatto niente di male quella volta, era lei che per qualche motivo si era fatta così cupa.
<< Facciamo due passi. >> Mormorò sospirando la maga, voltandosi e cominciando a camminare lungo il corso. BB la seguì un po’ destabilizzato e le si posizionò accanto senza dire una parola, aspettando che trovasse lei il momento giusto per parlare.
Nel silenzio della loro passeggiata, Corvina esitò a lungo per parlare. Beast Boy cercava di rendere meno imbarazzante possibile quella situazione e fingeva di non fare caso alla sua insolita indecisione, ma la maga sapeva quanto fosse confuso da quella situazione. Decise di rompere gli indugi quando trovò finalmente il modo di iniziare a parlare senza dover necessariamente allarmare BB.
<< Hai notato se Luna si sia comportata in modo strano, ultimamente? >> Cominciò con quella domanda non troppo allarmante, del tutto legittima vista la richiesta di tenere d’occhio la bambina che aveva fatto un po’ di tempo prima a BB.
L’omino verde non sembrava aspettarsi proprio quella domanda, ma non sembrò neanche sorpreso. << Allora è per questo che sei così cupa… >> Mormorò portandosi una mano sul mento e abbassando lo sguardo.
Corvina non disse niente. BB la conosceva tanto bene da capire che ci fosse un motivo preciso per il suo comportamento triste, ma era davvero così ovvio che fosse preoccupata? Gli rivolse uno sguardo interrogativo, sperando che lui le rispondesse senza girare troppo attorno alla domanda.
BB notò la sua espressione che sembrava quasi supplicarlo di essere diretto e si fece immediatamente più serio. << Comunque no, la maggior parte del tempo è la solita Luna piena di energie che è sempre stata. Perché, c’è qualche problema? >>
Corvina abbassò lo sguardo sul suo gelato alla nocciola e rimase ad osservarlo per qualche istante. La crema cominciava a sciogliersi e alcune gocce dense scesero dai bordi del cono, rischiando di andare a caderle sulla mano; leccò il gelato che si stava sciogliendo e rispose rapidamente:<< Potrebbe esserci. >> Rimase in silenzio per qualche secondo, il tempo di rimodellare il gelato ed evitare che riprendesse a sciogliersi tanto presto. << E per quella “minor parte” del tempo in cui non è la solita Luna piena di energie? Si comporta in modo diverso? >> Continuò dopo alzando lo sguardo verso BB, che adesso era leggermente preoccupato per via della sua risposta vaga.
<< Bé, insolito… Non si comportava così, prima. Da un po’ di tempo, però, mi sembra quasi che sia diventata una abitudine per lei, e per questo non saprei se trattarla come una rarità oppure una nuova caratteristica di Luna. >> Rispose lui incerto.
<< Di che si tratta? >> Chiese Corvina insistente, sempre più decisa a sapere di che stesse parlando.
BB sembrò esitare a rispondere, forse non sapeva come spiegarlo oppure non voleva far preoccupare la maga per qualcosa che avrebbe potuto non essere molto importante. << E’ da un po’ che Luna, per pochi momenti nella giornata e poche volte alla settimana, sembra trasformarsi in una persona diversa. >> Cominciò a spiegare, parlando lentamente e sospirando profondamente ogni volta che faceva una pausa. << Succede che cammini per i corridoi come un'anima in pena, o che si fermi per un po’ di tempo a fissare una finestra o un punto specifico nel muro con uno sguardo stranito… Mi sembra malinconica, ma ti ripeto che non succede spesso. >>
Corvina sembrò non fare caso alle ultime parole di BB, mirate a rassicurarla, e tornò a rimuginare tra sé e sé a testa bassa. Il suo gelato stava ricominciando a sciogliersi quando finalmente alzò lo sguardo e provò a riaggiustarlo.
<< E’ tutto così strano… Luna non è mai stata così, ma da quando ha cominciato ad andare a scuola sono iniziati gli eventi più strani che potessero mai coinvolgerla. >> Mormorò pensierosa, distraendo BB dal proprio gelato per un attimo.
<< Oggi è successo qualcosa di strano? >> Chiese lui, speranzoso di ricevere finalmente una spiegazione come lui aveva fatto con lei.
La maga indugiò un poco prima di decidere di parlare. In fondo BB stava facendo molto per la bambina ed era giusto che lo mettesse al corrente di ciò che sembrava star succedendo. << Stavo passando davanti alla porta della sua stanza, quando l’ho sentita giocare… >> Disse. << Aveva delle bambole e le faceva parlare tra loro. Le parole che ha usato… C’è stato qualcosa in quelle frasi che mi ha fatto venire i brividi. Non è possibile che Luna possa pensare delle cose così, da sola! >>
BB si preoccupò quando vide come fosse confusa la sua amica e cercò di farla calmare. << Prima di tutto, che cosa diceva Luna? >> Le chiese mantenendo un tono risoluto.
Corvina riportò alla mente quei momenti confusi in cui aveva udito per caso la conversazione immaginaria tra le due bambole di Luna e con una espressione allucinata in volto disse:<< Una delle bambole voleva… Giocare. Ma le altre bambole la respingevano… A un certo punto una ha detto qualcosa tipo: “perché sei un mostro”. >> Rimase in silenzio e alzò lo sguardo verso BB, confuso. << BB, Luna non ha mai usato la parola mostro in questo modo… Non potrebbe mai neanche pensare a una cosa tanto cattiva da dire a qualcuno. Quindi come ha fatto a… >> Si interruppe non riuscendo nemmeno più a parlare di ciò che aveva visto e tutti i pensieri saltatile in mente quel pomeriggio.
Beast Boy, vedendo che la sua amica sembrava veramente molto preoccupata, provò a farla calmare offrendole appoggio, ma quello servì a poco. Corvina continuò a scuotere la testa con disperazione, come se fosse sicura che quella situazione sarebbe sfociata in un problema più grande molto presto.
<< E’ inutile rimanere ad arrovellarci il cervello qui… >> Mormorò lui mentre Corvina cercava di darsi un contegno e cominciava ad inspirare ed espirare profondamente in modo da regolarizzare la respirazione. << Dobbiamo provare ad avvicinarci a Luna, a capire cosa le passa per la testa… Non possiamo saltare a conclusioni affrettate solo perché siamo preoccupati da quello che crediamo stia succedendo. >>
Le parole del mutaforma riuscirono a trasmettere un po’ di buonsenso nella maga, che a questo punto aveva ripreso completamente il controllo di sé; c’era mancato poco che si mettesse a piangere, sarebbe stato orribile se lo avesse fatto lì davanti a tutti e, soprattutto, a BB: lei era conosciuta per la sua calma imperturbabile, aveva un controllo costante sulle proprie emozioni, come aveva potuto abbassare la guardia anche solo per un momento?
<< Hai ragione… >> Stava per dire qualcosa, ma una grossa macchia di gelato sulla tuta di Beast Boy la fece fermare. << Oh, no… I tuoi vestiti… >> Mormorò portandosi una mano sul volto e controllando il cono gelato che reggeva nell’altra mano: come immaginava, il suo gelato era andato a spiaccicarsi contro al petto di BB.
BB sembrò accorgersi di quella enorme macchia solo in quel momento e abbassò lo sguardo per controllarla, ma forse non si rese conto delle proporzioni del danno subito oppure non gli importò più di tanto perché quando rialzò lo sguardo strinse le spalle e ammiccando disse:<< Oh, bé… Adesso possiamo dire che sono delizioso. >>
Dapprima quella risposta non suscitò alcuna reazione in Corvina, che si chiese piuttosto perché non fosse arrabbiato o preoccupato per la tuta, ma poi la maga avvertì una incontrollabile reazione delle sue labbra che andarono a piegarsi mostrando un sorriso impacciato. Più fissava il volto luminoso di Beast Boy, più le veniva da ridere e infatti dopo pochi istanti cominciò a ridere di gusto, chiedendosi da una parte che diavolo le stesse succedendo e dall’altra come facesse quel suo strambo amico ad essere sempre capace di strappare una risata, anche in situazioni come quella.
   
 
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