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Autore: SimoInvaded    16/07/2009    7 recensioni
"Andrai in Germania! Contenta?" Un sorriso a 132 denti splendeva davanti a me. "No mamma! Certo che no! Io odio la Germania! Vuoi farmi andare da zia Simone vero? No, non ci vado. E poi ci sono quei piccoli impertinenti dei gemelli. Li odio!"
E' vietato introdurre caratteri anomali sia nelle introduzioni che nei titoli.
Rosicrucian e Nami, assistenti amministratrici.
Genere: Romantico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Salve. Un pò sconsolata, eccomi qui. L'altra mai ff non va molto bene...e pensare che la adoro. Beh non tutti hanno gli stessi gusti in fondo xD Mi accontenterò delle recenzioni di questa ff, che sono sempre tante. Vi ringrazio per tutti questi commenti e spero di non deludervi con questo prossimo capitolo.
Vi lasci alla lettura! Baci, Simo.
P.S. Ho scritto una nuova ff, si chiama "Sensazioni Forti" , l'ho messa in un'altra categoria però. Se vi va, andate a leggerla. Grazie mille >.<
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Bill si alzò di scatto dalla poltrona. Iniziò a camminare avanti e indietro per la stanza, mentre si torturava le mani.
“ Ieri quando ti ho vista in camera di Tom...ho patito le pene dell’inferno. Non riuscivo a capire perché...cosa ti  aveva spinto a concederti a lui....perchè non io. Poi stamattina, ho parlato con mio fratello e ho capito quello che prova per te. Il suo...il nostro amore per te, sempre se posso definirlo cos’, è forte...ma non ci dividerà. Io e Tom rimarremo sempre uniti...”
“ Oh Bill ma io non voglio dividervi...non l’ho mai voluto!”
“ Fammi finire ti prego. È già difficile per me, solo parlarne. Allora...poi, vorrei dirti che ringrazio il tuo interessamento per me e che accetto le tue scuse. Però sono rimasto deluso...credevo di trovare in te, quello che avevo sempre desiderato. Ma non è stato così. Ora credo che sia meglio se io stia alla larga da te.” Fece per andarsene ma io fui più veloce di lui e lo afferrai per un braccio. Quando si voltò, vidi delle lacrime. Calde lacrime che gli rigavano il volto.
Senza pensarci avvicinai la mia mano al suo viso per asciugarlo con una carezza. Ma si ritrasse subito abbassando lo sguardo.
“ Mi dispiace Bill...io...ti voglio bene. Lo sai questo vero?”
“ Io ti amo...” sussurrò per poi andare via.
In quel momento il mio cuore perse il controllo...non sapevo cosa fare. Mi sentivo così avvilita e in collera per lui. Mi girai, col volto basso, verso Tom...che mi aveva raggiunta ed ora si trovava di fronte a me. Come se sapesse cosa sarebbe accaduto in quel momento, mi strinse a se. E secondo le mie ma anche le sue previsioni, scoppiai a piangere. Affondai il viso nella sua maglia...non avevo il coraggio di guardarlo negli occhi. Mi stavo comportando come una bambina viziata.
Volevo che Bill rimanesse, che non mi voltasse le spalle ma volevo anche Tom, lo volevo al mio fianco. Si...sicuramente ai suoi occhi, ero parsa una stupida bambina...e forse era quello il motivo per cui, non riuscivo a guardarlo.
“ Calma Simo...è tutto ok...”
“ No. Non tutto ok - dissi tra un singhiozzo e l’altro - Bill sta soffrendo! Tutta per colpa mia! Non voglio, capisci!?”
“ Calmati e vieni con me.”
Mi prese per mano e mi condusse verso la piscina. Si distese su una sdraio e mi fece accoccolare al suo fianco. “ Ecco qui...ora smettila di piangere.”
Mi asciugai rapidamente gli occhi. “ Non ce la faccio...mi odio da sola. Mi odio ogni volta che vi vedo stare male, soprattutto se è per colpa mia!”
“ Secondo te, non stiamo male anche noi, quando ti vediamo piangere?! E poi, non devi preoccuparti per Bill...lui è più forte di quanto tu pensi. Si riprenderà e tornerà a parlarti...forse ci vorrà un po’ di tempo...ma ce la farà!”
Non credevo molto alle sue parole. Bill mi è sempre sembrato un ragazzo estremamente fragile...

Flashback:
Una grande quercia. Lacrime...un bambino sta piangendo.
“ Bill! Bill! Ti ho trovato! Cosa fai? Perché piangi?”
“ Mi hanno detto che sono una femminuccia...ma non è vero!”
Indicò un gruppetto di ragazzi a qualche metro di distanza da loro.
“ Oh ma non andare da loro, Simo. Ti faranno del male...guarda cosa hanno fatto a me!” portò le piccole dita sull’occhio gonfio.
“ Non andrò da loro...non preoccuparti. Ma ti giuro che se ti faranno di nuovo qualcosa, li picchierò io stessa!” disse a gran voce la bambina.
Bill sorrise. “ Io devo difendere te, non il contrario...sono stupido vero?”
“ No! Non sei affatto stupido! Ma non voglio più vederti piangere...però, se per caso succederà, ti giuro che quello che ti avrà fatto piangere non la passerà liscia!”
I due, prendendosi per mano, corsero via...sicuri che quella promessa sarebbe durata per sempre nel tempo.

“Ti sei calmata un po’?”
“ Diciamo. Voglio uscire...voglio andare via da qui stasera. Andiamo da qualche parte, ti prego.”
Tom baciò dolcemente la mia fronte. “ Dove vorresti andare?”
Mi alzai guardandolo finalmente negli occhi. “ Non so...dove vuoi. Da qualche parte, basta che ci sia del chiasso. Odio il silenzio!” dissi isterica.
Rise. “ Ok sta calma...usciamo. Però prima una bella doccia.”
Dopo un po’ andai in bagno seguita da Tom, che insistette nel fare la doccia con me. Mi aiutò a mettere la vasellina sul tatuaggio che mi bruciava da morire, dopodiché ci vestimmo. Decidemmo di cenare con Simone e poi, verso le 22:00, di uscire.

“ Che bello qui, Tom! è molto più bello del locale dell’altra sera!”
Eravamo seduti su una poltroncina di pelle bianca, in un locale molto ma molto In.
Con in mano una cocktail alcolico.
“ Tu sei bellissima...” mi sorrise malizioso.
Strano mi ritenesse bellissima. Capelli legati in una coda, jeans scuro e un semplice top nero. Non mi sarei neanche truccata se solo Tom non mi avesse costretta a farlo.
Non avevo molta voglia di parlare...anzi non avevo voglia di fare niente.
“ Tom, ti prego, parla di qualcosa...” Anche se io non ne avevo voglia, volevo che lui parlasse, così da cacciare i cattivi pensieri dalla mia mente.
“ Di cosa vuoi che parli?” si avvicinò a me baciandomi la guancia.
“ Non so...di qualsiasi cosa...mi sento strana...”
“ Oh piccola vieni qui...” mi abbracciò, tenendomi stretta a lui.
“ Ti sto facendo patire, anche a te, le pene dell’inferno vero?” sussurrai.
Sorrise. “ Ma che dici...assolutamente no...anzi sto vivendo emozioni indescrivibili. Tu sei la mai emozione più bella, tesoro.”
Appoggiai la testa sulla sua spalla. “ Ti adoro Tom!”
“ Anch’io...non sai quanto.”
Restammo lì per diverse ore. Parlavamo delle cose più assurde...Tom faceva di tutto per distrarmi e per un po’ ci riuscì. Ma fu anche merito dell’alcool, tanto che tornai a casa ridendo, senza ricordarne il motivo.

“ Zitta Simo che fai svegliare tutti...” sussurrò Tom.
“ Che ore sono?”
“ Le 3:00...è tardi non credi?”
Salii in camera mia barcollante, seguita da Tom.
“ Vieni qui che ti aiuto a svestirti...”
Mi tolse con delicatezza il top e il jeans, e mi adagiò sul letto. Poco dopo anche lui svestito, era al mio fianco.
“ Che hai voglia di fare ora?” mi sussurrò malizioso.
Mi avvicinai al lui, disegnando piccoli cerchi sui suoi pettorali ben definiti.
“ Credo niente...oggi ho promesso che non ci sarebbe stato niente. Sono ubriaca, mica scema...”
“ Ah si?!?” si avvicinò calmo a me, liberando i miei capelli dall’elastico.
“ Ti voglio...” posò le labbra sulle mie. Leggero e dolce.
“ Non oggi Tom...ti prego, non è aria...” sospirai malinconica.
Non ebbi risposta e mi accoccolai, chiudendo gli occhi, tra le sue braccia.
Prese ad accarezzarmi i capelli sussurrando una melodia.
“ Cosa mi hai fatto...perchè mi sento così strano...forse perché mi sono innamorato di te...si Simo, io ti amo...” sussurrò a voce molto bassa. Ma ciò non impedì a me di sentire. E sorridendo mi addormentai.

Un altro giorno stava per avere inizio ed io sapevo che sarebbe stato peggio del precedente.
Fui svegliata dal rumore incessante della pioggia, e guardando la sveglia mi accorsi che erano solo le 8:00 del mattino.
Per tutta la notte non avevo fatto altro che girarmi e rigirarmi nel letto, in preda ad incubi. Ogni volta che riuscivo a prendere sonno, vedevo Bill...la sua immagine sfocata nell’oscurità. Intorno a lui però, c’era della luce...un bagliore accecante. Lui piangeva e ripeteva in un sussurrò, le ultime parole pronunciate il giorno prima...” Io ti amo”...Il bagliore man mano scompariva e con lui, il povero Bill, che dispiaciuto mi dava le spalle.
Il dolore di Bill mi aveva sempre turbato, ed ora più delle altre volte, perché quel dolore era provocato da me...dal mio egoismo e non sapevo come sistemare le cose.
Mi alzai dal letto, facendo attenzione a non svegliare Tom. Mi avvicinai alla finestra e portai le mani sugli occhi. Me li sentivo bagnati ed infatti, lo erano...avevo anche pianto durante la notte.
Fuori pioveva a dirotto, il tempo era, tutto d’un tratto, cambiato. Sembrava una mattinata invernale...sentivo anche il vento, che forte, batteva sulla finestra.
Due braccia, mi accolsero da dietro e si posarono intorno alla mia vita.
“ Già sveglia?” mi sussurrò Tom ad un orecchio.
“ Non riuscivo a dormire...tu torna pure a letto. È presto.”
“ Non ci vado se non vieni anche tu...”
Mi voltai verso di lui, ancora mezzo addormentato.
“ Ok...ma solo perché tu hai ancora sonno.”
Mi passò una mano trai capelli. “ Stavi piangendo?”
Sorrisi per nascondere la tristezza. “ Niente affatto! Su vieni...”
Lo spinsi verso il letto e mi distesi con lui.
“ Su ora domi tesoro...” gli sussurrai.
“ Stanotte ha sussurrato il suo nome.”
Spalancai gli occhi sorpresa. “ Cosa?!”
“ Parlavi nel sonno e ripetevi il nome di mio fratello. Incessantemente.”
“ Davvero?”
Lo sentii sospirare. “ Già...sai, sto iniziando a pensare che io non sia importante per te, più di quanto lo sia Bill. Per te conta più lui...visto che te lo sogni pure di notte.”
“ Oh no Tom...non pensare nemmeno a tutto ciò. Tu sei... - non sapevo come continuare la frase, in modo da non offenderlo - importantissimo per me...quasi indispensabile. Però non posso negarti che lo è anche Bill. Sai che tra noi c’è sempre stato un legame più profondo.”
Non mi rispose.
“ E comunque Tom...ti prego di non parlare più di lui, almeno per un po’. Sarà meglio per tutti. Non credi?”
“ Sarà molto meglio...” sussurrò baciandomi la fronte.
Sospirai. “ Sei troppo buono...”
“ In che senso?”
“ Hai visto che piango per Bill, poi io ho detto anche che lui è molto importante per me...Beh, fossi al tuo posto, mi sarei mandata a quel paese da sola.”
Rise. “ Sei troppo importante, per farti andare via da me. Potrai avere anche mille difetti...ma io ti vorrò comunque con me. Forse non te l’ho ancora detto...ma credo avrai capito che...ti amo...”
Mi avvicinai a lui, cercando le sue labbra. Le trovai e lo baciai con passione, con voglia. Anch’io volevo amarlo...e anche se avrei sofferto a vita per Bill, ero certa che il mio destino sarebbe stato quello di stare con Tom.
Ne ero convinta...o piuttosto, volevo convincermene. Chissà cosa riservasse, in realtà, il destino per me.
Mi staccai da lui, per poi guardarlo negli occhi.
“ Lo hai detto anche ieri sera.”
“ Cosa?”
“ Che mi ami...lo hai detto, mentre io avevo gli occhi chiusi. Non stavo dormendo ed ho sentito tutta la frase pronunciata da te. Parole stupende!”
Mi sorrise imbarazzato. “ Sono stato scoperto?!” disse ironico.
“ Già! Ti ho scoperto, mio amore!” lo abbracciai felice.


  
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