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Autore: Helly_    10/12/2018    0 recensioni
“Ho lavorato come agente di collegamento tra LAPD e NCIS e la nostra collaborazione è durata tre anni.”
“E poi? LAPD sentiva la tua mancanza?", Talia ride, senza immaginare quello in cui potrebbe andare a invischiarsi.
“Poi…poi per me è stato meglio tornare in LAPD…diciamo che non c’era più la condizione adatta alla collaborazione…”
A queste parole Kensi sente un morso allo stomaco. (Tratto dal cap.IV)
Cosa sarebbe successo se Deeks e Kensi, dopo la notte passata insieme, avessero avuto un litigio talmente pesante da comportare un allontanamento apparentemente definitivo del detective?
Full of Densi moments, piano piano...non vi resta che scoprirlo.
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: G Callen, Kensi Blye, Marty Deeks, Sam Hanna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Quindi questo è il vostro regno segreto?”, domanda Talia all’amica mentre stanno percorrendo il corridoio per arrivare alle scrivanie. È ormai pomeriggio e le due donne si sentono più riposate di quanto si aspettassero, considerando la notte che hanno trascorso.

Kensi le lancia un’occhiata divertita quando viene interrotta da Hetty che si materializza dietro di loro, “Ms Blye, buongiorno. A lei, Agente Del Campo, è un piacere rivederla.”

“Buongiorno Hetty.”

“Hetty, ci sono novità?”

Si dirigono tutte verso le scrivanie dove è riunito il resto della squadra, “Buongiorno signori. Mr Deeks, finalmente ci rivediamo! Aspetto questo momento da mesi!”

“Chissà perché non mi stupisce il fatto che tu sapessi già che le nostre strade si sarebbero incrociate di nuovo in quel magazzino!”, afferma Deeks abbassandosi ad abbracciare Hetty. Poi torna ad appoggiarsi contro la sua scrivania, cioè…la sua vecchia scrivania. L’immagine che si palesa agli occhi di Kensi la lascia imbambolata, per un secondo le sembra che il tempo non sia mai passato, che questi quattro anni non siano mai esistiti. Si riscuote poggiando la borsa e porgendo i due caffè che si sono fermate a comprare per Callen e Sam. 

“Allora ragazzi, continuando gli interrogatori abbiamo avuto due soffiate per due posti diversi. Quindi l’idea migliore è di separarci.”

“Scusate ma io devo tornare alla DEA per redigere il verbale e avvertire il mio capo. Se avete bisogno potete richiamarmi.”, la donna si allontana salutando gli altri agenti, “Ah Kensi, io ho ancora una seduta di giochi di peluche con tua figlia, non dimentichiamolo…”, le fa l’occhiolino stringendole una mano. 

“Oh, fidati di me Talia, Grace non dimentica mai nulla quando si parla di gioco e di cibo”, bofonchia Sam ridendo. 

“Bene ragazzi, a questo punto vado su che mi faccio spiegare da Nell dove è il posto. Poi ci andiamo a preparare, voi andate?”

Kensi è già sul pianerottolo quando Callen la richiama, “No, Nell non verrà. Eric non riesce a gestire due operazioni separate contemporanee da solo, ha bisogno del suo partner.”

La ragazza stringe la mano contro la balaustra della scala, sa già cosa sta per succedere e sa altrettanto bene che non le piacerà. “Va bene, mi arrendo. Aggiornatemi.”

“Abbiamo scoperto che dopo la chiacchierata con la moglie di Sullivan dell’altro giorno, lei e la figlia di 11 anni sono state rapite. Uno degli uomini di Carlos ci ha rivelato…”

“Sì, dopo che lo avete terrorizzato con la storia del poliziotto buono e poliziotto cattivo…che, detto tra noi, vi riesce ancora dopo tutto questo tempo? Incredibile…”, Deeks interrompe Sam grattandosi il mento con il suo solito umorismo. Evidentemente certe cose non cambiano mai, pensa la donna. 

“Sì appunto, ci ha rivelato che la banda di Carlos era un pò allo sbaraglio ultimamente. C’erano alcuni soggetti che volevano prendere il potere. Quindi lui pensa che Sullivan potesse essere invischiato nel traffico di droga.”

“Ma perché rapire la sua famiglia dopo che è stato ucciso? Non ha senso…”, valuta Kensi. 

“A meno che Sullivan non dovesse loro dei soldi e la sua morte sia stata solo una mera sfortuna. Magari vogliono farsi pagare dalla moglie…”, ragiona il detective, sfogliando il fascicolo del caso. 

“Va bene, non ci resta che scoprirlo. Eric manderà gli indirizzi sui nostri telefoni appena saremo partiti. Ah Kens, visto che Frank è ferito, beh…eccoti un altro partner!”, urla Callen allontanandosi velocemente dall’amica prima che questa possa lanciargli qualcosa di appuntito e pesante. 

“Ci ucciderà, G. Lo sai vero?”

“Nel caso mi nascondo dietro di te, sei più grosso.”

“E’ bello avere un partner su cui contare, grazie G.”


“Hmm…quindi come ai vecchi tempi?”, davanti alla casa dei sospettati, Deeks si schiarisce la voce e cerca di alleggerire l’atmosfera. 

“Così sembra. Pronto?”

“Andiamo, finiamo questa storia.”

Entrano in casa silenziosamente dopo aver scassinato la serratura. Non si sentono rumori provenienti dall’interno quindi si dividono per pulire le stanze partendo dal piano terra. Kensi è già nello studio in fondo al corridoio quando sente una serie di spari. Sta tornando indietro velocemente per raggiungere Deeks quando un uomo comparso dal nulla le si getta addosso cercando di strapparle di mano la pistola. La donna batte violentemente testa e schiena contro il muro, i vetri di un probabile quadro le si conficcano nella pelle della spalla destra e i punti sul braccio si lacerano. Appena tocca terra, si rende conto che la sua arma è finita ad alcuni metri da lei ed è impossibilitata a prenderla senza probabilmente farsi ammazzare. Tira fuori il coltello dalla cintura ma un calcio all’addome le fa perdere il senso del tempo per un attimo. La vista le si appanna e i polmoni perdono tutto l’ossigeno. Un solo attimo in queste situazioni può rivelarsi fatale, ed è proprio quello a cui pensa la donna. Non appena riesce a mettere a fuoco di nuovo l’ambiente circostante tira un calcio al suo aggressore facendolo crollare al suolo. Si trascina verso la sua pistola, è a pochi centimetri dall’impugnatura quando una mano le si serra alla caviglia e la trascina indietro. Sente un altro calcio all’addome e di nuovo la sua vista si fa sfocata. Colpisce l’aggressore ad un polpaccio con il suo secondo coltello e mentre questo si accascia tamponando il sangue lei riesce a trascinarsi in piedi. Non è abbastanza veloce da sfuggirgli perchè sente i suoi capelli tirare e un coltello sulla gola. Si chiede perchè si sia immobilizzato quando, ancora con la vista annebbiata, vede Deeks con la pistola puntata alla testa dell’uomo. È una scena che Kensi ha già vissuto, e se non fosse in questa situazione probabilmente le verrebbe quasi da ridere. 

“Sarò molto chiaro con te. Se le fai del male, sarà il tuo ultimo giorno sulla terra”, dice il detective con voce ferma. Il suo sguardo non si muove da quello dell’aggressore, le gambe divaricate e ben piantate a terra e le braccia immobili che tengono la mira. E per un secondo, solo un secondo, Kensi si sente eccitata dall’uomo che le sta di fronte. 

Sente il coltello che preme con più forza sulla sua gola e una risata rauca la scuote quando, dopo un singolo sparo che risuona nell’aria, viene trascinata a terra sul corpo dell’uomo ormai morto. Arranca velocemente lontano dal cadavere e vede un foro esattamente nel centro della fronte, poi sente due mani che le scostano i capelli dal viso, “Kens? Ci sei? Come va?”

Si guarda attorno cercando di mettere a fuoco quello che la circonda; quando finalmente la nebbia nella sua testa si è diradata capisce che il suo aggressore è decisamente morto. Grugnisce qualcosa di poco comprensibile provando ad alzarsi in piedi, “Penso di avere qualche costola incrinata, ma per il resto sto bene.”

“Sì immagino, sempre la stessa storia, vero? Se dici che stai bene, in realtà non stai bene. Sanguini dal braccio e dalla spalla; Eric manda un’ambulanza!”

“NO! Nessuna ambulanza, sto bene! Mi rimetto a posto in OSP! Solo…aiutami ad alzarmi, mi gira la testa.”

Deeks la afferra e cerca di rimetterla in piedi senza farle male, lei si lascia cadere contro il suo petto poggiando la fronte contro la sua spalla. Finge che il contatto tra loro non le mandi un brivido lungo la schiena e respira profondamente più volte cercando di schiarirsi la vista. “Sì sì, stai bene…”, bofonchia contrariato, poi continua, “Nell, qui non c’è traccia della famiglia di Sullivan. Torniamo alla base.”

 

Una volta arrivati alla base Kensi si stende sul piccolo divano. La testa le pulsa in maniera violenta e la sua vista si annebbia ancora di tanto in tanto, al punto che al ritorno ha dovuto guidare Deeks. 

Il detective la raggiunge con un kit di pronto soccorso, le fa cenno di togliersi la camicia rimanendo con la canotta e senza chiederle il permesso inizia a disinfettarle i tagli. “Probabilmente avrai bisogno di altri punti sulla ferita di ieri. Io non posso metterli.”

“Hmm, prova a chiuderla con un cerotto ben stretto, poi ci penserò…e dopo potresti prepararmi un’aspirina, per favore?”, borbotta la ragazza ad occhi chiusi. La luce aumenta il martellare del suo cervello. 

Pochi minuti dopo, Deeks le allunga un bicchiere, “Hmm…Kensi?”

“Sì?”, continua a mugugnare ad occhi chiusi. Sente con gioia che l’aspirina sta già facendo effetto.

“Possiamo parlare? Voglio dire…non abbiamo ancora avuto l’occasione di farlo, ma penso che dovremmo, lo penso sul serio.”

Kensi apre lentamente gli occhi, pentendosene subito, “Se proprio vuoi…quindi, di cosa vuoi parlare?”

“Beh hmm…quindi Grace…voglio dire…”

“Vedo che anche dopo quattro anni i problemi di comunicazione non sono cambiati…”, si lascia sfuggire la ragazza, “Grace…è mia figlia.”

“Ok, questo lo avevo dedotto. È la tua fotocopia: il naso e le labbra sono totalmente tuoi…e anche la fame…”, ridacchia scompigliandosi i capelli, gesto che fa venire a Kensi il batticuore, “Ma voglio dire, quanti anni ha? Mi è sembrato ne avesse circa quattro…”

“Sì Deeks, ne ha quattro.”

Il detective si guarda intorno evidentemente a disagio, finché non osserva la sua vecchia scrivania, ora ingombra di oggetti di un altro agente, di un altro partner, di un altro uomo che non è lui. All’improvviso sposta lo sguardo sulla donna davanti a lui, e fissando gli occhi nei suoi lancia la bomba tanto temuta, “Kensi, Grace è mia figlia?”.






Ed ecco il 6° capitolo della mia storia! Spero vi stia piacendo! Fatemi sapere :) A presto, Helly.

 
  
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