Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: QueensOfFandom94    11/12/2018    0 recensioni
Rivisitazione della 1x15
Versione della storia dove è Dean ad essere rapito dalla famiglia Bender. Sam, con l'aiuto dello sceriffo locale, indaga sulla scomparsa del fratello. La scoperta della verità però darà il via ad una corsa contro il tempo in cui la posta in gioco è la vita.
Genere: Angst, Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima stagione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nel frattempo, anche Sam doveva far fronte ai suoi problemi. Lo sceriffo Kudak, come  da procedura in caso di collaborazione con la polizia di stato, aveva fatto controllare il suo numero di matricola e da quel controllo era saltato fuori che l'agente Gregory Washington era attualmente sotto indagine degli Affari Interni per aver smarrito il distintivo. Come prima cosa.
Seconda cosa, era un uomo di colore piuttosto robusto... insomma non esisteva proprio che potessere essere il ragazzo che si era presentato nel suo ufficio denunciando la scomparsa del '' cugino''.
- Chiunque tu sia, ti dichiaro in arresto.- fece lo sceriffo.
- Nononono, aspetta.- fece Sam - ascolta, tu hai tutto il diritto di arrestarmi ed io non ho intenzione di sottrarmici, non cercherò di scappare, te lo prometto.... ma prima ti prego, fammi trovare Dean.-
- Non so nemmeno se questo Dean esiste davvero.- fece Kathleen - e se davvero sia tuo cugino. Per quel che ne so potreste essere anche dei ricercati in fuga.- 
- E va bene. Vuoi sapere chi sono? Mi chiamo Samuel Winchester, Sam per gli amici. Dean è mio fratello maggiore. Nostro padre è sparito da mesi, e lo stavamo appunto cercando quando è sparito Dean.- fece Sam - Ti prego.... lo so, ho sbagliato, ma il tempo che perdi con me a sottolinearlo, lo potremmo usare per salvare la vita a Dean.-
- Se ne occuperà la polizia. Perchè non hai semplicemente detto la verità? Non mi sembrava così complicata.- fece Katheleen.
- Sì, ma mi avrebbe rifilato qualche frase di circostanza, promettendomi di trovarlo e che non dovevo interferire con le indagini.... e io non me lo posso permettere. Quando... quando ero ancora in fasce e la mamma è morta in quell'incendio, è stato Dean a portarmi via da quell'inferno. Da allora si è sempre preso cura di me, è stato un sostituto genitore perfetto.
Ha rinunciato a tutta la sua vita per me.... glielo devo.
Lui è la mia famiglia, io sono la sua famiglia.... ti prego. Troviamolo e poi potrai fare di me quello che riterrai più opportuno.- 
- Mi dispiace per quello che avete sofferto, ma non posso aiutarti. Ti sei spacciato per un agente di polizia. Parliamo di un crimine federale, lo capisci?- fece la poliziotta cercando di non guardare troppo una foto su cruscotto della macchina che la ritraeva, alcuni anni fa, felice e sorridente con un ragazzo di circa trent'anni.
- Non l'ho fatto certo per fare una bravata. Mi avresti permesso di mettere il naso nelle indagini se non avessi creduto che fossi un'agente?- fece Sam - non sono uno di quegli esaltati e con seri disturbi mentali che si vedono tutte le puntate del Tenente Colombo e pensano di essere Sherlock Holmes... voglio solo trovare mio fratello. La prego.-
Kathleen sospirò.
- Senti... spacciarsi per un poliziotto è un reato molto grave. Ed io non lo posso ignorare.- fece lo sceriffo. Sam fece per ribattere, ma Kathleen fu più veloce - troviamo Dean Winchester prima.- 
 Sam sorrise riconoscente.
Le ricerche durarono tutta la notte e quando finalmente la vita tornò a reimpossessarsi del giorno, i due decisero di fermarsi per prendere un bricco di caffè. 
- Tra la telecamera del vostro albergo e la successiva ci sono ottanta chilometri, ma il furgone non l'ha mai raggiunta.- fece lo sceriffo - quindi si è fermato prima. Questo restringe il campo.... la cattiva notizia è che da queste parte molte proprietà hanno la loro strada privata.-
- Fantastico.- borbottò Sam. Le cose si facevano sempre più complicate. Non potevano perquisire ogni proprietà privata di quell'area senza un mandato. E senza un motivo convincente nessun giudice lo avrebbe firmato - Posso farti una domanda?- chiese Sam sorseggiando il suo caffè. 
- Purchè non ti aspetti grandi risposte dopo una notte di pattuglia.- fece Kath bevendo il suo.
- Perchè mi aiuti?- fece Sam - Sì, insomma.... sai che ti ho mentito, come mai hai deciso di aiutarmi invece di fare quello che dovresti?-
Lo sceriffo sospirò. 
- Anche io ho perso i miei genitori quando ero molto piccola.- fece Kath - di me si occupò mio fratello maggiore Riley. Lui... era la persona a cui tenevo di più. Poi, tre anni fa, sparì nel nulla. Disse che avrebbe fatto un salto a casa di un amico, ma non ci arrivò mai.
Lo cercammo ma... inutilmente.- fece Kath - quindi... so cosa significa perdere il centro del proprio mondo e non sapere cosa gli sia accaduto... 
Non mi aspetto di ritrovarlo vivo.... ma forse se ritrovo tuo fratello.... scoprirò cosa è successo al mio.-
Poco dopo si rimisero in marcia, fino ad arrivare ad una stradina secondaria. 
Se fosse stato  una scrittore, in quel posto sarebbe successo qualcosa di brutto.
E se non avesse avuto la certezza matematica che le possibilità che in una casa isolata dal reso del mondo vivesse una cara e dolce vecchina, del tutto innocua per chi le stava attorno o chi capitava per quella casa fossero molto molto basse, avrebbe detto '' lasciamo perdere''.
Ma non esistevano dolci ed innocue vecchie signore che abitavano isolate nel bosco, se ne volevi trovare una doveva andare al primo ospizio sull'elenco telefonico.
Invece, se si voleva trovare una persona scomparsa.... quello era il posto giusto.
Se fosse una fortuna o una sfortuna, dipendeva dai punti di vista.
- Ferma qui.- fece Sam
- Come fai a dirlo?- 
- Chiamalo sesto senso.- 
- Ok.- fece Kathleen - rimani qui, vado a dare un'occhiata.-
Sam obiettò - Non ti conviene lasciarmi qui. Potresti ritrovarti in una brutta situazione nel giro di poco tempo.- 
- Grazie, ma è qualche anno che faccio questo lavoro, non sono uno di quei detective da telefilm... e poi tu sei un civile. Un potenziale criminale per quel che ne so.- 
- Forse. Ma lì c'è mio fratello.- fece Sam - e credimi quando ti dico che non mi crederesti se ti dicessi cosa potrebbe esserci la dentro.-
Kathleen lo guardo male per un attimo prima di dire - E va bene. Però sia chiaro: siamo sotto la mia giurisdizione, quindi mi lasci gestire come dico io.- nel dir così stese una mano - Abbiamo un accordo?-
Sam le strinse la mano... pessima mossa. Kathleen le mise le manette. Un anello attorno al polso e l'altro lo chiuse sul volante della macchina.
- Ma sei proprio una stronza!- sbottò Sam.
'' E tu un  pivello, se è per questo''- pensò dentro di sè. Ringraziò che Dean non aveva visto ciò o lo avrebbe preso in giro per due mesi.... in caso fosse stato molto, molto fortunato.
- Non sei la prima che me lo dice...- fece lo sceriffo scendendo dalla macchina - ma siccome sono anche un pubblico ufficiale, fai come dico io.-
- Potresti pentirtene molto presto sai?- fece Sam.
- Che fai, minacci?-
- Credimi, te ne accorgeresti se ti stessi minacciando.- fece Sam - avrai bisogno di aiuto là dentro.-
- Me la so cavare da sola. Grazie.- fece Kathleen allontanandosi. 
'' Povera stolta...''- fece Sam  afferrando l'antenna sulla volante della polizia, iniziando a lavorare sulla serratura.
Non esisteva in alcun modo. Nemmeno suo padre era riuscito a trattenerlo nella vita del cacciatore dopo i diciotto anni, nonostante le minacce e le urla, figurarsi se ci riusciva un agente di polizia. Con Dean scomparso di mezzo, poi.
...
...
...
Dire che Sam Winchester le avesse portato sfiga era un complimento. Lo sceriffo Kathleen  si svegliò in una gabbia, con la testa dolorante. Ricordava di aver oltrepassato un fienile fatiscente dopo aver camminato per circa dieci minuti, diverse ruote di carro abbandonate sull'erba, di aver visto poco distante una casa messa ancora peggio del fienile, di aver bussato alla porta di quella casa, ed aveva aperto una ragazzina di circa tredici anni, vestita di stracci, capelli disordinati ed era molto sporva. 
Da quello che le aveva detto la madre era morta, si chiamava Missy...  e quando le aveva mostrato una foto della ragazza scomparsa prima aveva ghignato, poi aveva detto '' ti farà male''.... e poi un dolore acuto alla testa. Poi il buio.
- Ehy...- fece una ragazzo sulla ventina, chiuso nella gabbia attigua alla sua - va tutto bene?- 
- Tu devi essere Dean Winchester... tuo... tuo fratello ti sta cercando.- fece lo sceriffo. 
Dena sorrise sollevato - Oddio, lo sapevo.... dov'è ora?- 
- L'ho... l'ho incatenato alla mia macchina.- fece lo sceriffo. Solo in quel momento si rendeva conto di quanto azzardata fosse stata quella mossa. 
- Mossa poco intelligente.- commentò Dean con un sorriso. I due sentirono il rumore di una porta che si apriva, e per un attimo si misero in allerta, temendo che fosse uno degli abitanti di quella casa di matti, venuto magari per ucciderli.
Dean si calmò solo quando sentì la voce del fratello che lo chiamava.
 - DEAN!-fece  Sam correndo verso la gabbia con un sorriso radioso nel vedere che il fratelo era illeso. 
S'inginocchiò davanti alla gabbia per guardarlo negli occhi.
- SAMMY!- fece Dean ricambiando il sorriso - Grazie al cielo stai bene...-
- Non sono io quello in pericolo fratellone....- fece Sam stringendogli forte la mano. Quello per il momento era l'unico contatto fisico a loro permesso... ma una volta tirato fuori da quella gabbia, la prima cosa che avrebbe fatto sarebbe stato dargli un abbraccio talmente forte da stritolarlo quasi.
- Come hai fatto a liberarti dalle manette?- chiese lo sceriffo sinceramente sbalordita.
- Lei fa il suo lavoro, io faccio il mio.- fece Sam iniziando ad armeggiare con la serratura - ok, di che cosa si tratta?- 
- Non cosa, ma chi.- fece Dean - Sono esseri umani. Più o meno.- 
- E che cosa vogliono?- fece Sam - ho controllato tutte le sparizioni identiche alla tua, inclusa quella di Jenkins, le famiglie non hanno mai ricevuto richieste di riscatto... Kath, tu me lo confermi vero?- 
Lo sceriffo annuì. 
- Non credo che siano soldi quelli che cercano...- fece Dean- hanno dato da mangiare a Jenkins, quasi per fargli credere che fosse stato rapito ma che aveva delle buone possibilità di andarsene con le sue gambe... poi hanno aperto la gabbia.... ho provato a convincerlo a non uscire, che era troppo facile..... e dalle urla laceranti che ho sentito stanotte non deve aver fatto una bella fine.-
Sam sospirò. Questo complicava non poco le cose. Quando si trattava dei loro amici demoni o fantasmi sapevano cosa fare... ma da quando andavano a caccia, sin da prima che  andasse a Stamford, non si erano mai imbattuto in qualcosa che aveva come colpevole un essere umano con un movente umano.... malato. 
- Fuori ci sono un sacco di rottami.- fece Sam - quando rapiscono qualcuno prendono anche la macchina, per far credere a tutti che si sia trattato di un allonatamento volontario, e che la vittima non desideri essere cercata...- 
- Ti prego non mi dire che mi hanno pure distrutto la macchina.- fece Dean visibilmente preoccupato per la sua adorata Impala.
Sam sorrise. Sì, stava bene. Quando si preoccupava più che gli avessero ammaccato l'auto o per l'incolumità di qualcun altro che per sè stesso, vuol dire che stava bene.
- No. Devono aver visto che era un auto di lusso, ben curata e devono aver pensato che fosse di un pezzo grosso e hanno preferito evitare.... ma ormai il danno era fatto.-
Lo sceriffo chiese, anche se non era troppo certa di voler sapere la risposta - Hai visto una mustang nera? Dovrebbe essere un modello che andava circa dieci anni fa... -
- Si, l'ho vista...- fece Sam. Lo sceriffo abbassò lo sguardo, triste. Aveva avuto la conferma che cercava. Suo fratello era morto. Poco importava che ci fosse la macchina, magari senza sangue, ma nessuna traccia del corpo.
Se era vero che quello che diceva Dean riguardo a Jenkins... era improbabile che suo fratello fosse ancora in vita.
Sam  capì - Mi dispiace davvero...
Non preoccupatevi, vi tiro fuori di qui e andiamo a spaccare il culo a quei figli di puttana... la chiave?- 
- L'ho vista al collo di uno di loro.- fece Sarah.
- Ok, cerco di prenderla e torno qui. Non vi muovete.- fece Sam ricevendo un'occhiataccia dal fratello - si, vabbè... hai capito.- 
- Sammy?- fece Dean - Stai attento... e se vedi una bambina.... dalle un calcio nel didietro da parte mia.-
Dal granaio in cui c'erano le gabbie, si accedeva direttamente alla casa. Prese la torcia per farsi luce ed iniziò a cercare, se non la chiave ,qualunque altra cosa per forzare la serratura. Quella non la trovò, in compenso trovò parecchio altro. Una stanza piena di foto e barattoli. In parecchi barattoli erano conservati, sottovuoto, organi umani: cuore, polmoni... era abbastanza certo di aver visto anche un cervello umano.
- Che shifo...- borbottò tra sè e sè per poi spostare l'attenzione sulle foto poloroid attaccante al muro. Ognuna raffigurava due uomini, entrambi molto sporchi e trascurati, in piedi, sopra un cadavere martoriato. 
La foto più recente raffigurava quei due con il corpo senza vita di Alvin Jenkins. 
- Lo dirò di nuovo... meglio i demoni. Le persone sono pazze.-
Salì le scale e trovò un arpione. Lo prese per difendersi.
Arrivò fino ad un tavolino su cui c'erano molte chiavi. Iniziò a cercare con cautela quando notò una bambina che lo fissava. Sembrava molto impaurita, e a dispetto delle raccomandazioni del fratello....
- Non temere...- fece Sam con cautela - non voglio farti del male...- 
La bambina lo  guardò con un sorriso serafico - Lo so. PAPA'!!!- urlò prima di colpirlo con un coltellino alla gamba destra.
- Piccola figlia di puttana....- fece Sam mettendosi in allerta per difendersi. Uno dei due lo afferrò da sotto le braccia, mentre un altro  gli veniva incontro con un coltello, ma iniziò a scalciare così forte che chi l'aveva aggredito fu costretto a mollare la presa e riuscì a mollare un calcio all'altro.
Venne afferrato e sbattuto contro il muro, e lasciò cadere il coltello che aveva estratto dalla sua gamba, e prima che uno dei due potesse spingerlo di nuovo contro il muro, gli mollò un calcio alla base della mascella.
Stessa cosa con il secondo. 
- State indietro.... vi avverto...-
Peccato che non avesse tenuto conto del capo-famiglia. Lo colpì alla testa con una padella e perse i sensi.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: QueensOfFandom94