Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: QueensOfFandom94    09/12/2018    0 recensioni
Rivisitazione della 1x15
Versione della storia dove è Dean ad essere rapito dalla famiglia Bender. Sam, con l'aiuto dello sceriffo locale, indaga sulla scomparsa del fratello. La scoperta della verità però darà il via ad una corsa contro il tempo in cui la posta in gioco è la vita.
Genere: Angst, Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima stagione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nel frattempo, Dean si svegliava in una gabbia, cercando di rimettere in ordine i pensieri.... ricordava quasi tutto...  era uscito dall'albergo per recuperare il diario del padre e metterlo al sicuro da sguardi indiscreti.... ricordava di aver visto una bambina accoccolata al freddo e di aver cercato di aiutarla.... e qualcuno lo aveva assalito con una siringa piena di sonnifero.
'' Da quando in qua i fantasmi usano il cloroformio?''- pensò il ragazzo. Sì, era proprio una gabbia.
- Fantastico.... mi ha preso la strega di Hansel e Gretel.- 
- Oddio, spero di no.- fece una voce maschile. C'era un'altra gabbia in quel fienile. Dentro c'era un uomo, sui quarant'anni. Lo riconobbe come l'ultima vittima scomparsa. 
- Alvin Jenkins?- chiese Dean.
- Sì. Ti conosco?- 
- No... ma stavo indagando sulla tua scomparsa.-
- Ma dai?- fece Jenkins - Scusa, quale parte della parola salvazione non riesci a cogliere?- 
'' Oh mamma, ma com'è messo questo?'' - Ehm... so che non è il momento più adatto per fare il ripasso di grammatica, ma la parola che stai cercando è '' salvataggio'' oppure '' liberazione''.- 
- Beh, non fai nessuna delle tre.- fece l'uomo. 
Dean si passò una mano sulla faccia per la disperazione. Sperava di riuscire a capire cosa stava succedendo quanto prima, perchè se doveva passare dei giorni in gabbia con un tizio simile, era più facile che si sparasse prima che arrivasse il fantasma.
- Lasciamo perdere la grammatica...- meglio, perchè sennò gli partiva un embolo - Mio fratello mi starà già cercando. Ci troverà, vedrai.- 
- Non ci riuscirà. Siamo in mezzo al nulla, chissà dove.... cazzo. Io sono morto, tu sei morto...- 
- Senti, prova a controllarti ed io provo ad aiutarti, va bene?- fece Dean. Peccato non potergli dare un pugno per farlo rinsavire. O per lo meno per farlo stare zitto ed interrompere quell'immotivato attacco alla sua salute mentale - devi dirmi tutto quello che sai su questa... gente.- 
- Che ti devo dire?- fece Jenkins - Usano quel marchingegno per aprire e chiudere la gabbia.- fece indicando una spece di pannello di controllo fuori dalle gabbie. 
- Ok. Particolari fisici?-
Si sentirono dei passi in avvicinamento. Erano due uomini con un cappotto nero e dei cappellini con la visiera, con dei vassoi con del cibo. Fecero scattare il meccanismo per aprire la porta, lanciarono i viveri nelle gabbie, e senza dire una parola se ne andarono.
- Oddio... ma sono esseri umani.- 
- E che ti aspettavi? Draghi sputafuoco per caso?- fece Jenkins iniziando a mangiare con avidità.
Dean  guardò il cibo con diffidenza. Inutile mentire a sè stesso, anche se era poco e non aveva un bell'aspetto, quel pane e quella mela lo tentavano non poco. In fin dei conti, era stato rapito prima di cenare e già lì aveva un certo languorino... ma non sapeva se era il caso di mangiare quella roba. Per quel che ne sapeva, poteva anche essere avvelenata.
Non avrebbe mai pensato di dirlo, ma avrebbe preferito mille volte incontrare un demone sanguinario. Almeno avrebbe saputo cosa aspettarsi, come gestirlo.... le persone invece erano sempre una scommessa. Con un braccio erano capaci di abbracciare una persona sussurrandogli parole rassicuranti e con la mano libera erano capaci di piantare un pugnale nella schiena nel malcapitato.
- Mangia. E' l'unica cosa che si salva di questo postaccio.- fece Jenkins. 
- Quanti pasti fai al giorno?- 
- Solo uno. Per ora. Ma sto aspettando che vengano per farmi una bella festa.- 
- Se ti consola, almeno per adesso non credo che ci uccideranno.- a meno che non fosse davvero la strega di Hansel e Gretel, che rapiva i ragazzi per ingozzarli prima di mangiarseli... e non sarebbe stato nemmeno tanto strano, in fondo c'erano molte culture che prevedevano di mangiare gli organi dei nemici uccisi per assimiliare le loro capacità... meglio se non ci pensava. 
Meglio se non pensava all'eventualità che qualcuno volesse sbocconcellarlo e iniziava a pensare ad un modo per uscire da lì. Non che non nutrisse fiducia in Sam, ma non gli piaceva affatto passare per una donzella in difficoltà e aveva l'impressione di non avere troppo tempo a disposizione.
- Pensi... che ci abbiano rapito per venderci come schiavi? Secondo te quanto valgo?- 
- Da zitto molto di più di quando apri bocca. Garantito.- 
...
...
...
Nel frattempo, Sam stava aspettando che lo sceriffo Kudak tornasse con qualche buona notizia... o per lo meno uno stralcio di indizio che gli dicesse che il fratello era ancora vivo. 
Aveva anche pensato di chiamare suo padre, per informarlo dell'accaduto... ma a che sarebbe servito? Dean non aveva fatto altro che chiamarlo, a tutti i cellulari intestati al genitore, da quando non aveva più suo notizie, l'aveva chiamato per chiedergli aiuto quando avevano scoperto che un poltergaist aveva preso possesso della loro casa di famiglia e non aveva risposto.
Poco tempo fa, Dean aveva avuto un infarto che lo aveva fatto diventare malato terminale, lo aveva chiamato per informarlo, se non altro per fare in modo che Dean potesse averli vicini entrambi nel caso si fosse avverata la peggiore delle ipotesi e aveva nemmeno mandato un messaggio per sapere cosa avevano detto di preciso i medici. 
A che sarebbe servito quindi chiamarlo in quel momento?
- Greg.- fece Kathleen venendogli incontro con delle foto - Forse c'è qualcosa.-
- Davvero?- fece Sam speranzoso. 
- La telecamera di videosorveglianza scatta foto ogni tre secondi. Queste risalgono all'ora in cui Dean è sparito.- 
- Non servono a molto però...- fece Sam guardando le foto. Ritraevano una strada buia e la sagoma di un furgone. 
- Aspetti a dirlo. Guardi l'ultima foto.- fece lo sceriffo - Una delle foto è stata scattata intorno all'ora del rapimento, e ritrae il furgone con cui ritengo che suo cugino sia stato portato via.-
- Il furgone è mal ridotto ma la targa sembra nuova..... il furgone è rubato.- concluse Sam. 
- Posso controllare le denunce.- 
- No, ci vorrebbe troppo.... ci sono altre videocamere dopo quella del nostro motel?- chiese Sam. 
- Si, certo.- fece lo sceriffo - ma prima di arrivarci ci sono un sacco di vecchie fattorie, in disuso da anni e molte di loro hanno una strada privata.-
- Appunto. La strada però prosegue dritta verso la telecamera successiva. Sceriffo, se il furgone non è più stato immortalato...- fece Sam.
- Ha tagliato per una di quelle strade che portano a proprie.... questo riduce l'aria.... faccio un controllo, non ci vorrà....-  qui si fermò vedendo l'espressione assonnata del suo temporaneo partner investigativo - Greg, si sente bene?- 
- Si si...- fece Sam mettendosi una mano davanti alla bocca per non sbadigliare - tutto a posto.- 
- Ha un'aria stanca. Perchè non torna al suo albergo a riposare un po'?- propose lo sceriffo - la avverto io quando ci sono novità.-
Sam scosse la testa.
- No. Dormirò meglio quando saprò che Dean è al sicuro.- fece Sam - è... è colpa mia se Dean è in questo pasticcio, e non avrò pace finchè non lo avrò trovato.- 
- Aspetta, torna indietro..- lo stoppò lo sceriffo - Come può essere colpa tua?- 
- Sono stato io a proporgli di fermarci al ristorante per cena, invece di andare in un fast food come facciamo di solito.- spiegò Sam - Forse, se invece di tornare al motel...- 
- Ma cosa stai dicendo?- fece lo sceriffo - Ascolta, chiariamo una cosa. Non è stata colpa tua va bene? E' come dire che se fosse stato travolto da un ubriaco mentre andava al negozio sotto casa a comprare il sale, non è colpa di quello che l'ha investito perchè era ubriaco e al volante, ma tua che gli hai chiesto una cortesia. Non ha senso hai capito? 
Non ha senso prendersi colpe che non esistono. Tanto più quando si hanno le ore contate.-
Sam sorrise rincuorato prima di salire nell'auto dello sceriffo.
'' Ti troverò Dean... ovunque tu sia.''
...
...
...
Come hai detto che ti chiami?- chiese Jenkins.
Erano ore che Dean armeggiava con la serratura cercando di scassinarla o di trovare un qualunque punto debole in quella gabbia per uscire da lì. Il fatto che a rapire tutta la gente scomparsa nella contea di Hibbing fossero esseri umani lo inquietava. Non sapeva cosa aspettarsi da quella gente, e non sapere non gli era mai piaciuto.
Però di una cosa era certo: non l'avevano rapito per invitarlo a bere una tazza di tè. E non aveva intenzione di stare lì buono buono fino a quando a quelli non saltava il ticchio di fargli qualche scherzo.
- Dean.- 
- Beh, dammi retta Deanie. E' tutto inutile.- 
- Non chiamarmi Deanie.- fece Sarah continuando a lavorare. Poi accadde qualcosa che non riuscì a spiegarsi. 
La sua gabbia non si era aperta. Quella di Jenkins invece sì. 
- Devi aver fatto scattare qualcosa...- fece Jenkins uscendo dalla gabbia avviandosi verso l'uscita.
- Ehy! Dove pensi di andare?- 
- Sta tranquillo, il tempo di trovare un telefono e verrò a riprenderti.- fece Jenkins. 
- Non capisci... è tutto troppo semplice. Non chiedermi perchè ma questa cosa puzza di bruciato!- 
- No, quello sono stato io...- si scusò Jenkins continuando a camminare - non preoccuparti, prometto che cercherò aiuto... ci vediamo.- 
Non sapeva ancora perchè... ma qualcosa gli diceva che era meglio non contare troppo sull'aiuto di quel mezzo svitato. Dubitava che sarebbe tornato indietro con gli aiuti... e non solo per la scarsa fiducia che le ispirava il quoziente intellettivo di quel tizio. Aveva una sensazione molto strana che le serrava lo stomaco, ed era molto sgradevole. Come quando stava per arrivare lo zombie, il fantasma o il demone assassino che uccideva la vittima che lui e Sam tentavano di proteggere... o che si insinuava in lui mentre guardava un film giallo e sentiva che presto qualcuno sarebbe morto. 
Le sue impressioni purtroppo erano giuste.
Un urlo disumano lacerò il silenzio che vegliava sulla campagna addormentata. E delle risate cattive. Come quelle che terrorizzavano i bambini. 
Non l'avrebbe ammesso neanche sotto tortura ma iniziava ad avere paura. 
Poteva solo sperare che Sam lo stesse cercando e avesse in mano una pista consistente per ritrovarlo. 
Iniziava a dubiare di riuscire a vedere un altro tramonto.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: QueensOfFandom94