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Autore: Giorgia_Farah    12/12/2018    0 recensioni
Una Terra divisa tra il Bene e il Male. Due Regni in balia all'odio li avevano portati a guerre sanguinose e stragi di morti innocenti.
Sigillare un patto era l'unico modo per riportare nel mondo la pace e la prosperità.
Ma ad un caro prezzo: ossia sacrificare la propria vita per amare una persona che meritava soltanto di essere odiata
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Threesome, Violenza
Capitoli:
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Passano tre giorni, nei quali ho l'onore di essere partecipe agli insegnamenti di Sasha. La mia curiosità e attenzione mi portano ad imparare in fretta: difatti a Sasha risulta che sono molto maneggiabile con l'arco. E i risultati non tardano ad arrivare: come il secondo pomeriggio quando cercavo una mira perfetta dove scoccare la freccia e quest'ultima ha sfiorato il collo di Jude, occupato a chiacchierare con un soldato, per poi conficcarsi con un barile pieno di vino. Vi lascio immaginare la faccia bianca del mio amico e del casino combinato. La Grande Signora non tardò a prendere provvedimenti: mi recluse in casa mia fino al giorno dopo. Potevo solamente guardare la vita che si svolgeva fuori da quelle quattro mura. La cosa peggiore è che il principe lo venne a sapere, e mi convocó nel suo ufficio. Da una parte ero felice di avere una lunga conversazione con lui, o per lo meno di guardarlo in faccia per qualche secondo. «Mi è giunta voce che hai quasi ammazzato un mio fedele amico. È così?» Era poggiato sulla scrivania, le braccia intrecciate al petto e lo sguardo severo puntato verso di me, una povera vittima con lo sguardo rivolto verso terra. «La Grande Signora ha buon occhio, Altezza», aggiungo. «E quindi cosa dovrei fare? Ogni volta che usate le mani, devo tremare! Non c'è alcun modo per farvi stare ferma!», urla, sbattendo il pugno sulla scrivania. La violenza del suono, fa tremare le ossa. «Ho solo mirato male...» «Mirato male?! Santi numi, Lady Pearl, stavate per uccidere un uomo!» «Ne sono consapevole e me ne dispiaccio enormemente. Spero che il vostro amico Jude stia bene e che...non farete del male a Sasha. Prima di addestrare me, è maestra di Isadora da tanto tempo e la bambina è affascinata nel....» «Va bene, va bene....Ti concedo il perdono. Ma vi ordino di fare più attenzione nel prossimo addestramento», mi interruppe agitando la mano. «Infondo credo che la punizione datavi dalla mia balia sia stata di grande aiuto per voi» Annuisco. «Non immaginate quanto» Sentire la sua voce è una delle tante cose che mi appaga, ora come mai, perché la melodia di questa sta lasciando spazio alla dolcezza. «Bene, ora tornate nei vostri alloggi» Annuisco nuovamente prima di inchinarmi e correre alla porta. Ma prima di uscire sento la sua voce che mi ferma. «Lady Pearl!» «Ditemi», permetto guardandolo finalmente in viso. È rilassato, come immaginavo, nei suoi lineamenti non c'è alcuna traccia di durezza. «Come state?» Non so cosa dire in realtà, non so nemmeno io come sto. So solo che il mio cuore batte veloce come le ali di un uccellino, e i suoi occhi sono l'unica cosa che vorrei guardare per il resto della giornata. Mi è mancato tantissimo, ed ora come ora desidero le sue braccia per sentirmi al sicuro. Sento uno strano legame che si sta fortificando ogni qualvolta che poggio gli occhi su di lui, eppure siamo poco più che amici. «Adesso bene, Vostra Altezza», dico semplicemente, rivolgendogli un timido sorriso, al contrario del suo che sembra grande dalla soddisfazione. «Ne sono contento», si avvicina per accarezzarmi la guancia. «A questa sera» Sento il respiro farsi più corto, mentre gli occhi di lui sembrano bramare qualcosa di più di una semplice carezza. E il silenzio non fa che peggiorare la situazione. «A questa sera», soffio. Questo vampiro mi sta stregando, me ne vado prima che la vicinanza non mi lasci più essere partecipe delle mie azioni, ed esco con il suo sguardo incollato a me. ***** La sera seguente, mi appresto a sistemarmi l'abito interamente ricoperto di pizzo, il suo interno è unito da una stoffa fresca e bianca che va a coprire il petto fino a metà coscia; per mia fortuna non è stato creato con scolli alla schiena o al petto, se non che il fianco destro della gonna è divisa in due. Non mi scoraggio, so benissimo che il principe adora vederci vestite in modo sensuale quando il tempo ce lo permette. Indosso le scarpe con tacco corto ed esco. Non c'è nessuno nei dintorni, se non qualche demoni o lupi mannari - rucoscibili dall'eccessiva presenza di pelo che copre la maggior parte del corpo- intenti a parlare tra loro, controllando intanto le mura del castello. «Se solo non avessi fatto quel maledetto pisolino dopo cena!», sibillo, e non so quale altra creatura o persona inizio a maledire. Sono troppo presa dalla corsa per sapere cosa sto dicendo. Arrivata al portone c'è la balia ad aspettare, non mi ci vuole troppo tempo ad indovinare che stesse aspettando me poiché appena le passo di fianco le sue dita scheletriche mi acciuffano un orecchia. Mi piego in due dal dolore. «Ah!» «Non lamentarti, ragazzina! Questo è niente in confronto a quello che desidero realmente farti, ma, ahimè, non è il luogo adatto!» Non so dove uno scheletro di donna trovasse così tanta energia in una sola mano, finito di lamentarsi mi stringe ancor più l'orecchia per poi spingermi a terra. «Pensa ad inventarti una scusa che sia credibile! Non sarò io a difenderti», sputa. Fa per andarsene, quando però si volta nuovamente verso di me. «Dimenticavo: domani starai con me per l'intera giornata, per cui mettiti degli abiti che saranno consoni ad una lady quale dovresti essere» Spalanco e chiudo la bocca: non so cosa  dire, in realtá non ho tempo di ribattere perché è già uscita dal corridoio. Resto immobile per vari secondi, facendo il resoconto di quello che mi ha appena detto. “Una giornata intera con questa...strega?! Non se ne parla!”, penso, guardando smarrita la porta. Ma infondo se questa fosse la punizione più leggera, non oso immaginare quale sarebbe la peggiore. Rivolgo l'attenzione sul portone ancora chiuso e mi sale l'ansia: cosa starà pensando di me? Quale altra punizione mi attende? Deglutisco a vuoto e con mano tremante, apro il portone. Dentro c'è l'eco di risate e di musica. Una ragazza sta danzando e altre due ragazze l'accompagnano con una musica soave e leggera, propri come i movimenti della ballerina. Quando la mia figura fa capolino, tutto si spegne. Ed ecco che il suo sguardo ritorna sul mio, freddo e glaciale come questa mattina. «Mi impressionate, Lady Pearl: ieri mattina avete quasi sgozzato un mio amico con una freccia e adesso mi ritenete così di poco conto che arrivate in ritardo ai miei incontri?!», ringhia. «No, ma io...» «SILENZIO!» Sposta Penelope dalle sue gambe e viene verso la mia direzione. Vengo afferrata per un braccio e strattonata con violenza contro il suo petto, con l'altra mano mi afferra la mandibola e mi alza il viso, costringendomi a guardarlo. «Che cosa devo fare con te! Sei un disastro totale» «Mi...mi fate male», mi lamento. «Non ti è bastata la lezione di oggi? Ne vuoi avere un'altra?» Questa volta mi lascia il viso per permettermi di parlare. «La vostra balia si è già permessa di trovarne una adatta al mio comportamento inappropriato, Vostra Altezza», sussurro, impaurita dal suo comportamento. Ha gli occhi rossi dalla rabbia. «Ma perché solo una se a voi non vi bastano?» «Vi prego, di Grazia, non capiterà più» «L'ultima volta che lo avete detto è stato ieri mattina, e guardate il risultato!», ribatte. «Non ho ucciso nessuno nemmeno per sbaglio», incalzo. «Sono arrivata solamente in ritardo» «Sicuro è andata a divertirsi con l'amico del principe», ridacchia una bruna sottovoce, ma sia io che il vampiro, cogliendo la frase, ci giriamo nella sua direzione. «Che state dicendo, Lady Teodora?», dice il principe, facendo qualche passo verso di lei. La bruna, colta in fragrante, inizia a balbettare, ma riesco a capirne benissimo la risposta: «Oh, bè...io...stavo solo affermando che sicuramente ha avuto una scappatella con il vostro amico» «Cosa?!», urlo, scandalizzata. Davvero una ragazza può arrivare a tanto, pur di guadagnarsi il trono? «Non è assolutamente vero! Io e Jude siamo solo amici» «Suvvia, Lady Pearl, ammettetelo!», ride divertita. «Vi si è vista molte volte passeggiare con lui» «È vero, ma lo abbiamo fatto sempre in pubblico e non ci siamo mai atteggiati come due amorosi. Lo state facendo solo per ricevere attenzioni dal principe», ribatto. «L'invidia è una brutta bestia, vero?» «Thz! E chi mi dice che quello che sta sostenendo non sia vero? Inoltre, quando una donna è stata deflorata è difficile vederlo ad occhio nudo»,  la difende Penelope. La bile mi fa contorcere lo stomaco, per l'ennesima volta vengo addossata una colpa che non ho, per l'ennesima volta c'è sempre una ragazza che mi da della poco di buono. «Parlate voi, che non vedete l'ora di divertirvi, insieme alle altre vostre compagne, con i servitori di Vostre Maestà?!» La maggior parte dei volti femminili sbiancano, l'altra piccola parte sgranano gli occhi dalla sorpresa. Difatti, molte ragazze indossano attillati abiti neri o rosso cremisi, segno che hanno perso la loro verginità. E tra queste, c'era chi non perdeva occasione di amoreggiare nei letti di molti servitori oltre che col principe stesso. «Adesso basta!», ringhia il reale, mostrando i canini. Tra il silenzio, il corpicino di Isadora si alza. «Mio principe, permettete di difendere la mia Pearl», interviene tremante la voce della bimba. Quest'ultimo annuisce. «Vorrei aggiungere che quello che dice la mia compagna di stanza è vero: nella notte, prima di andare a dormire, o negli attimi in cui non riesco a prender sonno, e mi avvicino alla finestra, sento e vedo alcune nostre compagne uscire dai dormitori dei vostri feudatari, come gli amici del vostro amico» «Altezza, anch'io trascorro molto tempo in compagnia del signor Jude», aggiunge Ariel, gli occhi di entrambe spruzzano di sincerità. «E anch'io vedo molte volte Lady Pearl in compagnia di quest'ultimo, ma senza secondi fini. Mi fido della loro genuinità» Le sorrido, grata di avere al fianco due guerriere come loro. La bruna di prima ride, non più divertita, nella sua risata si cela lo spavento. Ora è una povera vittima che tenta nel peggior modo di smascherare la verità. «Vostra Grazia... è solo una bambina» Il vampiro, meditando per un secondo di silenzio, anziché sbraitare le sorride; un sorriso che non si può dimenticare per quanto faccia tremare. «Lady Teodora, non vi hanno mai detto che i bambini sono la bocca della verità?» A quelle parole Teodora si pietrifica, sbiancando come le altre, alcune invece abbassano lo sguardo dalla vergogna. «Guardie!», all'ordine del principe le due guardie che stavano di sorveglianza fuori la porta entrano e lo affiancano. «Desiderate, Maestà?», chiese uno. «Voglio che prendiate le fanciulle che vi verranno indicate da Lady Isadora, poi dovrete scortarle nella stanza delle torture» Un brivido mi scuote la schiena, ricordando i momenti in quella stanza che puzza di sangue e morte. Non oso immaginare quale destino crudele ha in serbo per loro, seppur siano stati crudeli non permetterò che qualcun'altra muoia come è successo a Sarah. Me lo aveva promesso. «Maestá, vi prego, non uccidetele», supplico. Ma la sua risposta fu uno sguardo che non ammetteva repliche. «Me lo avete promesso...», aggiungo. «Vedremo» Anche se per altri quell'agognato “vedremo” fosse un modo per farmi stare zitta, io lo vedo come un “sì”. Lo so, lo vedo nei suoi occhi, seppur il comportamento dica ben altro. Gli sorrido, grata. «Grazie»
   
 
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