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Autore: Soniabruni    12/12/2018    2 recensioni
Il primo capitolo inizia al porto di New York, siamo nel 1920. In un bar Albert e Terence sorseggiano un caffè in attesa di qualcuno che sta rientrando dall’Europa… qualcuno cui entrambi tengono molto.
Chi è questa persona è cosa ci è andata a fare oltreoceano magari quando la guerra la faceva da padrone in quei territori?
Credo non sia difficile rispondere, più complicato sarà accettare il motivo di quella scelta.
Susanna Marlowe è morta da un anno ma… ma Terence non è solo!!! nooooo!!!! Terence, che hai fatto!!!!!
La situazione appare molto complicata sin dall’inizio e man mano che si cercherà di fare chiarezza parrà diventarlo ancora di più, ma questa persona così vicina a Terence sarà la chiave per Candy per far pace con presente e passato. Quindi non mi giudicate troppo in fretta! Abbiate pazienza perché riusciremo a scoprire ciò che lega completamene il terzo nuovo soggetto ai nostri beniamini solo nell’ultimo capitolo dello scritto.
I primi tre capitoli servono ad inquadrare la situazione, la storia comincia a svilupparsi dal quarto e poi correrà via veloce con un inaspettato risvolto...
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Candice White Andrew (Candy), Terrence Granchester, William Albert Andrew
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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 “NO! TI PREGO… NON DIRLO!”

La cena a casa Andrew fu piacevole… Candy aveva un gran appetito e aveva fatto ridere un sacco entrambi i due eleganti commensali.
Non era affatto cambiata, il suo altruismo, la sua allegria… era tutto come prima.
Dedicava ogni energia al prossimo, la felicità degli altri alimentava la sua propria che, ormai era assodato, non avrebbe mai avuto una vita a sé stante; aveva imparato a vivere serenamente di quella sua condizione, in fondo in guerra ne aveva viste talmente tante che riusciva quasi a ritenersi felice e fortunata.

Era impaziente di mangiare il dolce al cioccolato che la cuoca le aveva promesso e decise di scendere in cucina per sincerarsi che stesse finalmente arrivando.

Alexander approfittò della situazione per fare il primo passo verso il signor Andrew.
“Vorrei chiederle il permesso di corteggiare Candice! Non sono di ricca famiglia ma ho un buon lavoro e la amo sinceramente”.

Albert guardò quel giovane uomo dritto negli occhi, davvero non poteva avere dubbi sulle sue buone intenzioni, ma cosa pensava Candy di tutta questa faccenda?
“Alexander, io… non sono quel tipo di capo famiglia…
Lei non ha bisogno del mio permesso se possiede il suo cuore! Non mi interessano granché le sue origini, la cosa importante è la serietà delle sue intenzioni. La felicità della mia protetta è la mia priorità.
Mi dica... ha già parlato con Candice?”

“Veramente no! Non esattamente in questi termini almeno; siamo buoni amici da tempo ormai, abbiamo condiviso molti momenti difficili ma non le ho mai dichiarato apertamente i miei sentimenti.
Io, durante una missione in trincea, ho riportato una ferita profonda di cui porto ancora il segno, ho rischiato di perdere la vista. E’ stato molto difficile superare quel momento, temevo di non poter più esercitare la mia professione, lei mi è stata molto vicina ma ho capito dal suo comportamento che ha sofferto per amore in passato e ho preferito aspettare la fine della guerra per darle tempo di metabolizzare tutto”.

Ad Albert si strinse il cuore... quel giovanotto era davvero benintenzionato, ma destinato purtroppo ad una grossa delusione se conosceva bene la sua dolce ragazza.
Qualcuno era arrivato ben prima di lui e si era impossessato inesorabilmente di quel cuore, non c’era nulla da fare!

“Ha visto giusto Alexander! Sul passato intendo, ma io non sono nessuno per imporre alcunché. Candy è una donna adulta e può decidere liberamente chi frequentare, le consiglio di essere onesto con lei su quello che prova e rispettare poi la sua scelta, qualunque essa sia!
Se lei la ricambia avrete la mia benedizione, è l’unica cosa che le posso assicurare”.

Il padrone di casa aveva appena finito di parlare che la bionda ragazza fece irruzione nella sala da pranzo.

“Allora? Su che avete discusso tutti soli soletti? Di politica?
La torta è in arrivo! Preparatevi!”

“Ecco la mia golosona! Non sei cambiata affatto! Vi farò compagnia per il dolce ma poi mi ritiro, ho molto lavoro da sbrigare ancora”.

Il giovane medico rimase presto da solo con la donna dei suoi sogni e approfittò per imbastire il suo discorso, come suggeritogli pocanzi.
“Candy... ti devo parlare di una cosa molto seria che porto nel cuore da parecchio oramai”.

La ragazza lo guardava con gli occhi sgranati e, a mano a mano che capiva dove Alexander voleva andare a parare, sembrava quasi estraniarsi dalla realtà; sentiva le parole sempre più lontane, i suoni sempre più ovattati come se il suo essere si rifiutasse di affrontare quell’argomento.
Non c’era stata l’ombra di nessuno dopo Terry, nemmeno un pensiero lontano, una possibilità, nulla!
Lei aveva smesso sì di piangere ma aveva chiuso quel discorso su quelle scale a New York e non aveva alcuna intenzione di tornarci sopra, e quella era semplicemente la reazione alla sua nessuna intenzione.

Alexander ripeté tre volte la sua domanda prima che la giovane capisse che era ora di rispondere...
“No! No! Possiamo essere solo amici, buonissimi amici ma nulla di più. Ti chiedo la cortesia di non entrare più in argomento, per me è molto difficile affrontare questa cosa”.

“Candice! Non pensi sia ora di lasciarti il passato alle spalle e guardare al futuro? Hai affrontato persino una guerra, puoi farcela anche contro chi ti ha urtato così tanto anni addietro, io ti aiuterò… io ti a...” cercò di insistere il giovane medico.

“Fermo! Non dirlo! Ti supplico, non farlo!”
Lo pregò Candy in lacrime, prima di fuggire via!
Nessuno le aveva mai detto “ti amo” e lei aveva sognato mille volte di sentire quelle parole da una voce soltanto! Quella del suo Terry... che non era più suo...

Albert era uscito dal suo studio giusto in tempo per congedare un mortificato Alexander ed era corso in camera della sua protetta.

“Piccola! Che succede?”
Se la ritrovò tra le braccia come una bambina spaventata.
“Albert! Tu credi che finirà mai questa cosa?”

“Terence... ! Devi affrontare la situazione, non puoi andare avanti ancora in questo modo! Perché non parli con lui?
Sono sicura che ti farà bene!”

“No! Non voglio! Non voglio vederlo!”

“Ma perché? Perché no?”

“Non voglio vedere un uomo che piange la donna che ha amato stringendo la figlia di lei tra le braccia, non ce la faccio!
Non posso!”

“Come fai ad essere sicura che è questo quello che troveresti?”

“E cosa altro secondo te? Mentre il mio cuore devastato cercava di contenere tutto l’amore che nutriva solo per lui, lui... lui... concepiva un figlio, capisci?
Io... ci ho pensato tanto! Deve essere stato appena dopo Rockstown!
Io l’avevo lasciato su quel palco con la morte nel cuore e lui...

Mi sono nutrita come una stupida ragazzina di burle scritte tra qualche riga, del ricordo di qualche coccola nascosta dietro le mie buffe lentiggini sui prati di Londra”.
Strinse gli occhi in segno di dolore di fronte all’immagine che riempiva la sua mente in quell’istante…

 


“Non dirmi nulla, so perfettamente di non avere nulla da recriminare...
Ti giuro che davvero ho sempre voluto la sua felicità, ma non riesco a non sentirmi in qualche modo tradita; sono un mostro... lo so... “

“Piccola, non sei un mostro, sei solo follemente innamorata!
Ti chiedo di riconsiderare l’idea di parlargli, potrebbe sorprenderti”.

“Nononono no! Non chiedermelo più! Ti supplico!”

“Perché dovete essere entrambi così testardi, accidenti!” si lasciò sfuggire Albert.

“L’hai visto? È così? È lui che ha chiesto di vedermi?”

“E’… è da un po’ che siamo in contatto in realtà.
Ma no... non ha intenzione di incontrarti, vuole solo che gli dica come stai, sincerarsi che tu stia bene. È stato molto in pena per te, soprattutto quando eri in prima linea al fronte”.

“Davvero? Ha avuto il tempo di preoccuparsi anche un po’ per me?
Comunque sia non voglio parlare con lui e mi pare nemmeno lui lo desideri...”

“La realtà è ben diversa piccola, Terence è semplicemente convinto di non avere il diritto di chiedere un incontro.
Ma io credo che voi due dovres…”

“Albert ti prego, te lo chiedo col cuore in mano! Se mi vuoi un po’ di bene non parlarmi più di lui. Mi fa male… mi fa male qui”, e mentre lo diceva si toccava il petto e calde lacrime le rigavano il volto.


No, non era il momento di andare avanti, chissà quando lo sarebbe stato!
Il giovane uomo realizzò che il tempo trascorso non aveva aiutato la sua protetta nella maniera più assoluta, anzi la situazione era addirittura peggiore rispetto all’inizio.
Adesso si era aggiunto anche il rancore ed era difficilissimo per una come Candy accettare che questo sentimento albergasse nel suo petto.
Lei amava ancora Terence disperatamente ma era convinta che per lui quell’amore non fosse stato nulla di più di una cotta adolescenziale, che in fondo fosse sempre stato attratto dalla bellissima Susanna; anche quando scriveva a lei, anche quando l’aveva invitata a New York per la prima di Romeo e Giulietta…
Se così non fosse stato non avrebbe mai permesso che la collega si avvicinasse tanto.
Il destino aveva solo dato una mano ad una cosa che sarebbe comunque accaduta.

***

Il giorno dopo l’aveva trovata assorta davanti ad un ritratto di Anthony… asciugava le sue lacrime silenziose…
“Piccola?”

“Anthony… il mio dolce Anthony! ricordo come fosse ieri il giorno in cui è morto davanti ai miei occhi, e mi manca il respiro al solo pensiero.
Mi fermo ad immaginare quanto diversa sarebbe stata la mia vita se lui non se ne fosse andato così presto…
Cosa staremmo facendo adesso? Se ci fosse stato lui accanto a me magari… magari io non sarei mai andata a New York per quella maledetta rappresentazione, sarei rimasta accanto a Stear…
Tutti insieme avremmo potuto convincerlo a non arruolarsi e anche lui sarebbe ancora qui con noi”.

“Candy, smettila! certe cose non sarebbero cambiate affatto! Stear era convinto della sua scelta, nessuno avrebbe potuto fargli cambiare idea e…” Albert si fermò un istante ma poi decise di affondare il colpo…
“e… vi avrei comunque mandati tutti a studiare a Londra, se è lì che volevi arrivare…”

Nulla da fare, Candy voleva fuggire da Terence, da tutto ciò che lo ricordava ma questo non era possibile ed era ora di affrontare questa verità.

   
 
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