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Autore: Alies    12/12/2018    1 recensioni
Dopo aver viaggiato nel tempo, Draco Malfoy si ritrova nel suo corpo da undicenne con tutti i ricordi degli scorsi diciasette anni. Usando le sue conoscenze decide di cambiare il passato. La sua prima missione: fare amicizia con Harry Potter. *Libro Primo della serie Riscritto nel Tempo*
Traduzione in italiano della fanfiction scritta da Scotland Evander
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Siccome mi avete confermato di preferire il "prima puoi, meglio è" ecco qui un nuovo aggiornamento dopo quattro giorni. Ora vi lascio al capitolo.

Disclaimer: Se lo conosci, è probabilmente da "La Pietra Filosofale" di JKR e non mi appartiene.


Cap. 7 Lo Smistamento


Come le pesanti porte si chiusero dietro la Professoressa McGranitt il chiacchiericcio si diffuse tra i nuovi alunni riuniti nella piccola anticamera. Ron iniziò a declamare a voce alquanto alta tutte le stupidaggini che i suoi fratelli gli avevano rifilato a proposito dello Smistamento. Draco non era sicuro del perché l'intera faccenda fosse tanto segreta, perfino suo padre si era rifiutato di dirgli come sarebbe stato messo in una Casa. Draco guardò Harry che sembrava piuttosto pallido e che deglutì.

"Dovremo fare magie? Mi chiedo quale incantesimo mi potrebbe servire" si chiese Granger.

"Nessuno. Lo Smistamento è fatto da un vecchio cappello" disse Draco. "È magico e vede nella tua testa o qualcosa del genere".

Draco non era sicuro di come funzionasse il cappello perché si era appena poggiato sulla sua testa prima di urlare Serpeverde. Dopo di che Draco non aveva prestato la minima attenzione allo Smistamento. Né aveva prestato alcuna attenzione in nessuno degli altri sei anni in cui era stato presente.

"Dobbiamo solo mettere in testa un cappello?" chiese Harry con il colore che gli tornava nel viso.

Draco annuì. Mentre Hermione e Harry si erano calmati a quella notizia, la mente di Draco andò in sovraccarico al pensiero dello Smistamento. Nonostante non ci fosse nessuna ragione per cui il Cappello dovesse metterlo in un'altra Casa, e se l'avesse fatto? E se il Cappello si fosse effettivamente posato sulla sua testa e avesse guardato nella sua testa e visto cosa aveva fatto? Draco non voleva finire nei guai per quello che aveva fatto, o tornare indietro da dov'era venuto. Che ne sapesse non poteva viaggiare nel futuro, solo nel passato. Era bloccato qui.

Ma, potevano sempre ficcarlo ad Azkaban per aver pasticciato col tempo. Aveva già modificato alcune cose. Alcune senza volerle cambiare. Alcune cose erano state cambiate prima che nascesse.

Quando la McGranitt riapparve Draco si era preoccupato al punto di stare per collassare. Ci volle tutta la sua concentrazione per non rimettere e avanzare con gli altri verso la Sala Grande. Era a malapena conscio dello stupore e dei commenti dei suoi compagni del primo anno quando entrarono, né sentì la canzone del Cappello Parlante. Si riscosse dal suo torpore nervoso quando un fragoroso applauso raggiunse le sue orecchie e Harry gli diede una gomitata nelle costole coi suoi gomiti appuntiti.

"Stai bene?" gli bisbigliò Harry sopra al rumore.

"Certo" mentì Draco.

Rivolgendo la sua attenzione verso la McGranitt iniziò a mordicchiarsi l'interno guancia. La McGranitt srotolò una lunga pergamena e iniziò a spiegare come funzionava lo Smistamento.

"Quando chiamerò il vostro nome, verrete qui e vi verrà messo in testa il Cappello".

Ci fu un momento di silenzio mentre i bambini si muovevano nervosamente.

"Abbott, Hannah!"

Una ragazzina bionda incespicò in avanti. Si sedette e il Cappello le venne posato sulla testa. Ci fu una breve pausa prima che il Cappello urlasse "TASSOROSSO".

La ragazzina si precipitò verso il tavolo che esultava rumorosamente.

"Bones, Susan!"

"TASSOROSSO!"

"Boot, Terry!"

"CORVONERO!"

"Brocklehurst, Mandy!"

"CORVONERO!"

"Brown, Lavanda!"

"GRIFONDORO!"

"Bulstrode, Millicent!"

"SERPEVERDE!"

Pareva surreale guardare lo Smistamento una seconda volta, sapendo esattamente dove stavano andando tutti gli studenti. Anche se non aveva prestato attenzione, sapeva in quale Casa era finito ciascuno studente alla fin fine. Lanciando un'occhiata a Harry scoprì che il piccolo ragazzino appariva di nuovo un po' pallido e malaticcio.

"Finch-Fletchley, Justin!"

"TASSOROSSO!"

"Granger, Hermione!"

Granger si affrettò e si sedette impaziente. Il Cappello cadde coprendole gli occhi e fermandosi sul suo naso. Riuscì a spingerle giù i folti capelli facendoli sembrare due cespugli di pelo marrone.

"Grifondoro" mormorò Draco sotto voce.

Nessuno lo notò. Aspettò. Era sicuro che la prima volta Granger non avesse impiegato così tanto tempo a essere dichiarata una Grifondoro, ma questa volta stava impiegando un'eternità. Harry e Draco si scambiarono uno sguardo. Nonostante Harry poteva non trovarlo strano, Draco era assolutamente scosso. Cosa era cambiato così tanto dall'ultima volta per cui Hermione stava impiegando un'eternità a venire Smistata?

Draco dondolò sui piedi avanti e indietro.

"CORVONERO!"

A Draco cadde la mascella.

Hermione apparve da sotto il Cappello con un grande sorriso sul viso. Sembrava contenta con il suo posizionamento. Saltò giù dallo sgabello e si mosse verso il tavolo di Corvonero. Ron rilasciò un sospiro lieto (non c'era modo che lui finisse a Corvonero), mentre Harry sembrava un poco triste perché Draco aveva il presentimento che pensasse la stessa cosa (N/T. "Lo stesso di quello che pensava Ron", nel senso che anche Harry pensava che non sarebbe finito a Corvonero. Ho preferito aggiungere questa nota visto che l'ambiguità non concerne strettamente ragioni di traduzione). Draco ricominciò a mordersi l'interno guancia, non prestando la minima attenzione fino a quando Harry non gli diede di nuovo una gomitata con quel gomito spigoloso. Era come se l'avesse affilato per essere super appuntito.

"Draco" sibilò Harry.

"Uh?"

Harry guardò avanti insistentemente e Draco imprecò silenziosamente. Avanzò, tenendo gli occhi incollati al suolo. Si sedette sullo sgabello e si preparò. Sentì il Cappello scendergli sopra la testa e aspettò che urlasse la sua Casa.

Non lo fece.

Gli cadde sugli occhi e gli bloccò la vista della sala.

L'ultima volta non era successo.

"Interessante, molto interessante" iniziò una piccola voce nel suo orecchio "Ti ho già Smistato un'altra volta".

Draco quasi strillò. Il Cappello Parlante gli stava parlando.

"L'altra volta ti ho messo a Serpeverde senza avere bisogno di dare un'occhiata. Il tempo ti ha cambiato Draco Malfoy"

Merda, pensò Draco. Lo sa.

"Certo che lo so. Vedo nella tua testa. Quello che hai fatto è stata una cosa piuttosto avventata. Coraggiosa, ma avventata. Furba, astuta, ma davvero avventata. Hai cancellato il futuro che ricordi e hai alterato il tempo in un modo che scommetto non riesci neppure a immaginare appieno. Sono sicuro che tu abbia notato alcuni ricordi doppi?"

Draco sussultò.

"Sì. Le tue azioni hanno creato un'intera nuova linea temporale a partire dal 1943" continuò il Cappello con allegria nella sua voce. "Tra voi due ho visto il futuro che conoscete, ma quel futuro è morto quando quella ragazza è arrivata nel 1977".

Aspetta, intendi l'altra Atlanta Black? Pensò Draco. E hai detto 1943?

"Ah, già capito? Ragazzo intelligente. Sembra che lei viaggi spesso nel tempo" continuò il Cappello Parlante. "Ma quello non è né qui né lì. Oh, e ho detto 1943. Quello deve ancora arrivare. Cosa importa adesso è Smistarti nella tua Casa. Ora, dove ti colloco... sei ancora molto Serpeverde, ma ne fai davvero ancora parte?"

Poco probabile.

Inoltre, se Harry fosse stato un Serpeverde, nella remota possibilità, avrebbe avuto solo amici Serpeverde. Questo era come funzionava Serpeverde.

Questa volta Serpeverde farebbe mai qualcosa per Draco? Quando aveva undici anni aveva pensato che l'avrebbe aiutato a raggiungere la grandezza, ma ora? Ogni alleato che avesse trovato nella Casa sarebbe stato inutile per i suoi obbiettivi attuali. Aveva bisogno di Harry. Aveva bisogno di stare affianco a Harry. Gli piaceva Harry. Nonostante fosse sicuro che Harry avrebbe continuato a essere suo amico a prescindere dalla Casa in cui fosse finito, sapeva che i suoi compagni Serpeverde non avrebbero per niente approvato. A nessuno di Serpeverde piaceva Harry per principio.

Diavolo, a Draco non piaceva nessuno che fosse a Serpeverde. Sotto sotto erano tutti come suo padre.

Be, eccetto forse Blaise Zabini. Lui cadeva nella terra di nessuno quando si parlava di quello. Anche se anche in lui filtravano la mania purosangue e i pregiudizi come nel resto di loro. L'intera Casa era un gregge di pecore che si seguivano tra di loro per massacrare con la punta di una bacchetta.

Eppure, la sua famiglia si aspettava che lui venisse smistato a Serpeverde. Era una tradizione, qualcosa che era importante per Draco. Gli piacevano le tradizioni. Era una parte del perché fosse lì: per proteggere le tradizioni magiche.

Draco sapeva che se fosse stato smistato altrove suo padre sarebbe stato livido. La furia di Lucius Malfoy non era qualcosa che aspettava con impazienza, ma...

"Ah, sì. L'intero mantra di andare contro la tua stessa famiglia. Sai, ho avuto un altro molto simile a te" offrì all'improvviso il Cappello Parlante. "Supponeva che sarebbe finito a Serpeverde- dove era andata tutta la sua famiglia. Ma, quando ho guardato nella sua testa, non era proprio lì. Per niente. Neppure suo fratello minore era completamente Serpeverde, ma fermamente deciso a seguire la tradizione. Il povero bambino non era per niente aperto a suggerimenti dopo quello che era successo a suo fratello.

Sento che tu sei aperto a dei suggerimenti. Sei diverso. Sei molto simile a tuo cugino Sirius Black".

Sirius era stato Smistato a Grifondoro, si ricordò Draco. Primo e solo ad averlo mai fatto nella Famiglia Black.

"Sì, era coraggioso, leale, avventato, sfacciato e un po' una testa calda. Primo e unico Black a non essere Smistato a Serpeverde. E penso che tu riuscirai molto meglio a mantenere la mente lucida in situazioni tese, perché sei molto più scaltro e astuto di quanto lui non potrà mai essere. Non dirgli che ti ho detto questo".

Draco sbuffò.

"Hai scelto per te nobili obbiettivi, e per arrivarci penso che tu stia meglio a... GRIFONDORO!"

Il Cappello venne tirato su e Draco venne accolto da una folla silenziosa. Al tavolo di Serpeverde sembrava che fosse appena morto qualcuno, mentre al tavolo di Grifondoro apparivano sotto shock. Alcuni avevano la bocca spalancata. Gli altri due tavoli erano semplicemente confusi, tutti si scambiavano occhiate. La tensione venne rotta da Harry e Granger che iniziarono ad applaudire nello stesso momento. Il tavolo di Corvonero si aggiunse, seguito da Tassorosso e presto il tavolo di Grifondoro iniziò ad applaudire, mentre tutti sembravano ancora incerti se questo fosse il peggio o no.

Facendo apparire un sorriso incerto sulla sua faccia, Draco scivolò dallo sgabello e si diresse verso la semivuota fine del lungo tavolo di Grifondoro. Si sedette sulla panca dopo averla scavalcata e si guardò attorno. I gemelli Weasley lo guardavano a bocca aperta mentre alcuni altri lo occhieggiavano come se fosse una spia.

Draco prese un respiro profondo, raddrizzò la schiena e si sedette dritto e fiero. Potrebbe prendersi una sgridata da suo padre, ma sarebbe stato orgoglioso di essere un Grifondoro anche se erano incoscienti e non si preoccupavano di riflettere a fondo sulle cose prima di lanciarsi nel pericolo. Il Cappello gli aveva detto che i suoi tratti da Serpeverde lo avrebbero aiutato. Dovette trattenere una risata quando pensò che in qualche modo fosse diventato una strana combinazione di entrambe le case.

Guardandosi nuovamente intorno, Draco non ci poteva credere. Draco Malfoy era veramente un Grifondoro. La sua cravatta era cambiata e la pezza si era tramutata in un leone.

Draco si riprese dalle sue riflessioni quando tutto ad un tratto sentì più rumore del solito. Guardando dietro di sé notò Harry che avanzava, a testa bassa cercando di farsi piccolo. L'intera sala stava bisbigliando su Harry Potter.

Il bambino odiava veramente essere famoso.

Harry si sedette sullo sgabello afferrandone i bordi. Il Cappello venne abbassato e l'intera testa di Harry scomparve sotto di lui. Draco soffocò una risata alla vista del corpo di Harry con un cappello come testa. Era davvero minuscolo.

Quindici minuti passarono in silenzio fino a quando la folla ricominciò a bisbigliare. Questo era il terzo Smistamento a prendere molto tempo. Il corpo studentesco iniziò a farsi irrequieto mentre Draco osservava Harry avere, chiaramente, una discussione con il Cappello. Serrò e rilassò i pugni numerose volte. Finalmente il Cappello urlò "GRIFONFORO!"

Draco non si era accorto di aver trattenuto il fiato fino a che non espirò. A Harry venne sollevato il Cappello dalla testa e un sorriso gli spuntò fuori quando si diresse verso Draco e prese posto accanto a lui. Nessuno si era seduto affianco a Draco. Eccetto Paciock che a un certo punto si era spostato per sedersi di fronte a Draco.

"C'è mancato poco" gli confidò Harry mentre si sistemava dall'altro lato rispetto a Draco.

"Scusami?"

"Il Cappello mi ha quasi messo a Serpeverde. Per qualche motivo mi voleva veramente mettere lì" spiegò Harry confuso. "L'ho dovuto convincere a mettermi a Grifondoro, che era l'unica altra Casa in cui era disposto a farmi andare. Volevo essere qui o a Corvonero. Insomma, non ho niente contro Serpeverde, ma tu e Neville siete qui. E Hermione è a Corvonero. Non ho mai... ecco, avuto degli amici prima. Vorrei tenerli. In più..." Harry lanciò uno sguardo oltre le sue spalle ai tavoli dietro di lui. "I Serpeverde sembrano... piuttosto ostili".

Draco era d'accordo. Apparivano come della gente ostile. Nessuno di loro stava chiacchierando o sorridendo. Diavolo, Parkinson lo guardava corrucciata, mentre Tiger e Goyle lo occhieggiavano come se fosse un qualche tipo di insetto. Draco si rigirò, lasciandosi dietro alle spalle il resto della sala.

"SERPEVERDE!"

Uno spillo avrebbe potuto cadere all'improvviso e essere sentito. Draco non riusciva a capire perché fosse sceso di nuovo il silenzio fino a che non vide chi apparve da sotto il Cappello.

Era Weasley.

Che aveva ancora quella macchia di sporco sul lato del naso.

La mascella di Draco cadde, riflettendo le espressioni di ognuno dei tre Weasley seduti al tavolo con lui. Il Weasel* sullo sgabello era bianco come un lenzuolo e sembrava che una piuma potesse farlo rovesciare.

"Sei un Serpeverde?" urlò uno dei gemelli con gli occhi fuori dalle orbite.

"Pensavo di conoscerti!" strillò l'altro.

Il Prefetto sedeva con la bocca spalancata, alquanto sgradevolmente. Il ragazzo robusto, che Draco ricordava vagamente essere il Capitano di Quidditch, si allungò verso di lui e tamburellò sulla mascella del Prefetto, che chiuse immediatamente la bocca.

Weasley sollevò lo sguardo sulla McGranitt che lo fissava con un'espressione simile al resto della sua famiglia. La sua bocca si aprì e chiuse alcune volte prima che guardasse il Cappello come se fosse fatto dell'essenza dell'avversione.

Weasley si strofinò il lato del naso.

"Oh, fatevene una ragione" schernì Draco. L'intera sala si girò a guardarlo.

"Oh, certo che lo diresti! Hai rubato il suo posto!"

"Scusami?" chiese Draco fissando il gemello che aveva parlato. "Il Cappello mi ha detto che io appartengo a questa Casa. Il Cappello ha visto qualcosa dentro a... Ronald Weasley che gli fa pensare che starà bene a Serpeverde. Il mondo non finirà perché UNO di voi non sanguina rosso e oro su tutto il pavimento".

A giudicare dalle espressioni del tavolo degli insegnanti, avrebbe dovuto tenere l'ultima parte per sé. Affianco a lui Harry lo fissava come se fosse un po' fuori.

Ops, si era dimenticato di avere undici anni.

"Giusto" concordò Silente con calma, facendo in modo che la sala si girasse verso di lui. Era quasi comico il modo in cui tutti si stavano comportando. Se Draco non fosse stato in imbarazzo per il suo scoppio, magari avrebbe riso. "Signor Weasley, per favore prenda posto con i suoi compagni di Casa".

Weasley inghiottì rumorosamente. Si alzò lentamente e si diresse con un'improvvisa grazia degna del suo stato di purosangue verso il tavolo sotto le bandiere verdi e argento. Vacillò per un momento prima che Tiger e Goyle si avvicinassero un po' troppo velocemente facendo uno spazio tra Tiger e Parkinson. Weasley si abbassò verso il posto riuscendo quasi a apparire altero.

O c'era veramente un po' di sangue puro in quel ragazzino o era un bravo attore.

Draco era anche soddisfatto di vedere che Weasley si era finalmente tolto lo sporco dal naso.

"Dovreste essere fieri di lui. È chiaramente ambizioso e andrà lontano nella vita" Draco informò gli stupefatti gemelli. All'improvviso il Prefetto Weasley aggrottò la fronte un poco, come se fosse quasi geloso che il Cappello avesse visto dell'ambizione nel suo fratellino.

"Oh, lo dici tu Malfoy" sputò un gemello.

Draco aprì la bocca per ribattere, ma Granger si alzò sulla panca da qualche parte dietro di lui e proclamò ad alta voce, "Solo perché è in una Casa diversa da voi non significa un bel niente. La tua Casa non dice niente riguardo a te come persona, è semplicemente una generalizzazione dei tratti che tu potresti trovare importanti in te stesso. E se stai pensando che lui finirà male, semplicemente per dove sta vivendo, sei tanto negativo quanto le persone che pensano male di te perché tu sei un Grifondoro! Non puoi giudicare un libro dalla copertina, né dovresti giudicare una persona dalla sua Casa!"

Draco annuì, stringendo gli occhi. Sperava che suo padre la vedesse così, ma ci avrebbe pensato quando avrebbe dovuto. Come domani. O a Natale. O mai.

"Non tutti i Mangiamorte nell'ultima guerra erano Serpeverde" Disse Draco a voce molto bassa perché lo sentissero solo i gemelli. Fortunatamente la McGranitt stava dicendo a Granger di sedersi, così Draco era sicuro che lo avessero sentito solo i gemelli.

"Oh, scommetto che tu sai tutto sui Mangiamorte, Malfoy" scattò uno.

Draco arricciò le labbra in antipatia. "Tragicamente sì. Non ho in alcun modo le loro stesse idee e mi disgustano, ma sfortunatamente per me, non ho scelto in quale famiglia nascere più di quanto lo abbiate fatto voi. Io posso, tuttavia, fare scelte che mi differenzino da loro".

"Silenzio! Silenzio!" richiamò Silente alzandosi in piedi. "Nonostante sia molto favorevole a una vivace discussione, ci sono alcuni studenti che devono ancora essere Smistati. Una volta iniziato il banchetto vi incoraggio a continuare il vostro dibattito. Ora, continuiamo".

La Sala si acquietò e rimase tale fino a che "Zabini, Blaise" fu Smistato a Serpeverde. Stranamente Zabini, che solitamente non parlava con nessuno figurarsi mostrare interesse in niente che non fosse una ragazza, spinse di lato Parkinson e si sedette di fianco a Ron. Allungò la mano e si presentò al Weasel come Silente si alzò per fare le sue raccomandazioni di apertura.


N/T Ed eccoci qui. Spero che non mi abbandoniate ora che Draco e Ron si sono invertiti, il bello deve ancora venire ;)

Grazie a tutti voi che leggete, a coloro che hanno messo la storia tra le loro preferite, seguite e ricordate e a voi che recensite. E ogni volta che vi rispondo mi devo trattenere dal farvi qualche spoiler xD.

  
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